Stockbridge (Ma), New England , settembre 1810
Mary ripensava a come fosse giunta così lontano da casa. Erano
passati ormai più di dieci anni da quando sua sorella Elisabeth si era
sposata con Darcy e tante cose erano mutate. Si era trovata a dover
lottare contro la madre, Mrs Bennett, assolutamente contraria ai suoi due
principali propositi: studiare medicina e trasferirsi nel nuovo mondo.
Insomma cambiare vita. A nulla erano valsi i pianti e gli svenimenti della
madre; Mary era riuscita, grazie all’appoggio del padre, a frequentare
l’Università di Londra e a laurearsi. E poi finalmente era giunto il
grande giorno dei saluti a tutta la sua ingombrante famiglia e aveva
potuto vedere allontanarsi la costa delle isole britanniche.
Ora
viveva a Stockbridge nel New England, dove nonostante le difficoltà
esercitava la professione di medico. Mestiere non semplice visto e
considerato la sua condizione di donna. Certo era più libera tra i boschi
cangianti della Nuova Inghilterra e le scogliere a picco sull’Oceano
Atlantico, che non sotto il governo si Sua Maestà Giorgio III e di S.A.R.
il principe reggente Giorgio Federico Augusto. Ma era pur sempre una donna
che si ostinava a svolgere un lavoro da uomo.
Di fatto era stato
soprattutto l’aiuto del cognato Darcy a fornirle la possibilità di
iscriversi all’Università e coltivare i suoi studi in medicina, al temine
dei quali l’unica possibilità per esercitare la professione del medico era
stata quella di intraprendere la via dell’Oceano. E anche in questo Darcy
si era presentato come una insostituibile presenza. Ma questo è il
passato, torniamo a quella mattina di settembre, mentre Mary ripensava a
tutto ciò quando incontrò per la prima volta il dottor James.
« Buon
giorno signorina Bennett ». « Dottoressa Bennett! » lo corresse
immediatamente la giovane inglese. « Mi scusi dottoressa, sono William
James e ho preso il posto del dottor Carry alla direzione
dell’ambulatorio». «Piacere dottor James e benvenuto a Stockbridge »,
dichiarò Mary in modo asciutto e piuttosto freddo.
« Lei dunque è il
famoso medico donna venuta dalla lontana e cara vecchia Inghilterra. Sono
convinto che lavoreremo bene assieme», osservò il giovane. E così ebbe
inizio il sodalizio professionale fra i due medici.
In quei giorni
però la giovane Mary, oltre al lavoro, era presa e quasi rapita dal
fenomeno denominato Fall Foliage . Infatti non riusciva a stancarsi
dall’osservare il mutare del colore degli alberi del New England. Nelle
pause fra una visita e l’altra si perdeva ad osservare, oltre la finestra
dello studio, lo straordinario spettacolo delle foglie che dal verde,
cangiavano al rosso e al giallo; spesso poi usciva e passeggiava per ore
nei boschi e nei prati, inebriandosi di quell’atmosfera unica al mondo.
Camminando e vagando attraverso la lussureggiante vegetazione, Miss
Bennett una mattina giunse in un piccolo cimitero di campagna, oltre il
quale si stendeva l’infinito Oceano. A quella vista nella mente della
giovane si affacciarono alcuni versi di Thomas Gray
“ Perhaps
in this neglected spot is laid
Some heart once pregnant with celestial
fire;
Hands, that the rod of empire might have sway'd,
Or wak'd to
ecstasy the living lyre…„
La giovane poteva sentire il suo
cuore aprirsi e andare oltre la Natura che la circondava. Era un tutt’uno
con l’Infinito blu che la sovrastava e sentiva perdersi nelle tonalità
verdi, rosse, ocra e giallo delle foreste che la circondavano. Che pace e
che sollievo poteva percepire attorno a sé e in sé.
Però forse le
mancava qualcosa, o meglio qualcuno. Il letto la sera era troppo freddo e
la mattina troppo vuoto. Tutto quello spettacolo offerto gratuitamente
dalla Natura andava condiviso con una persona amata.
Mary aveva
trascorso la giovinezza a studiare, guidata dall’unico pensiero di
accrescere il proprio sapere e divenire rispettata come un uomo. Ora però
sentiva di desiderare ardentemente un giovane che dividesse con lei
l’avventura della vita. E fu così che un pensiero iniziò ad insinuarsi
nelle mente, nel cuore e nell’anima. Più che un pensiero era un volto e un
nome: William James.
Da quel giorno in cui nel piccolo cimitero si
era fermata per la prima volta ad ascoltare la sua sete di condivisione,
aveva iniziato a guardarlo con occhi diversi, prima quasi
impercettibilmente a sé stessa, e poi piano piano sempre più consapevole
dei sentimenti che albergavano e crescevano in lei.
Spesso quando
faceva il bagno indugiava nell’accarezzarsi la pelle per insaponarla e
pensando al viso, alle braccia e agli occhi di William, sentiva crescere
uno strano desiderio in lei. Si chiamava Passione ma questo ancora lei non
poteva saperlo. Nessuno dei libri che aveva letto e che tanto l’avevano
rapita, conducendola lontano dalla tenuta di Longbourn nell’Hertfordshire,
era riuscito minimamente a sedurla quanto quel giovane medico irlandese,
dai capelli rossi e dalle efelidi sul viso.
Un giorno lo intravide
di nascosto nello studio, dopo che lui era stato impegnato in un difficile
intervento chirurgico, senza camicia e intento a sciacquarsi. William
pensava di essere solo per cui procedeva senza fretta e, privo del timore
di essere visto, iniziò a slacciarsi i pantaloni per potersi lavare
interamente e cambiarsi. Mary rimase come ipnotizzata a quella vista. Mai
aveva avuto la possibilità di vedere un uomo nudo. Il giovane medico si
tolse i pantaloni e la biancheria intima, mostrando il proprio corpo
snello e muscoloso: le spalle larghe, il torace possente, le natiche sode,
le cosce ben tornite e il pene, avvolto da una soffice peluria rossa.
L’uomo prese una salvietta, la inumidì e iniziò a strofinarsi con lentezza
ogni centimetro della sua pelle e ad ogni passaggio sul suo corpo Mary si
sentiva venire meno. Le sembrava che il collega si lavasse con la pelle di
lei e questo le piaceva non poco. Il turbamento fu improvviso e devastante
per la giovane inglese che in poco tempo sentì le sue gambe tremare e
un’intensa scarica elettrica attraversarle tutto il corpo, dalle
profondità del suo sesso fino al cervello. Dopo pochi istanti si accasciò
al suolo e svenne.
Quando Mary riprese i sensi e si guardò attorno
comprese di essere cambiata come le foglie del Fall Foliage e di trovarsi
già in un’altra storia che noi però racconteremo la prossima volta.
Bisanzio Velata
FINE