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APPUNTI DI VIAGGIO

Reportage dalla
Mongolia
Nel paese dove comandano le donne
Perso nell’oblio mi immergo in
questi paesaggi azzurro cielo che si intravvedono attraverso la
modernità dei grattacieli e dei vecchi caseggiati sovietici. Ulan
Bator è la capitale più fredda del mondo con temperature che
d'inverno scendono abitualmente sotto i 40 gradi.

DISTRETTO DI ULAN BATOR –
MONGOLIA Silk Road Bar Jamyan Gun Str DIARIO DI
VIAGGIO 15 Maggio 2017 SECONDO GIORNO
Perso nell’oblio mi immergo in questi paesaggi
azzurro cielo che si intravvedono attraverso la
modernità dei grattacieli e dei vecchi caseggiati
sovietici. Ulan Bator è la capitale più fredda del mondo
con temperature che d'inverno scendono abitualmente
sotto i 40 gradi. Tutta colpa dello Dzud, una corrente
di aria ghiacciata artica. Qui gli inverni sono lunghi e
rigidi, le primavere fredde e le donne bellissime,
dicono che siano le più belle di tutta l’Asia non solo
per la delicatezza dei lineamenti, ma anche per
l’eleganza della loro figura.
Naran Suren non
smentisce la tradizione, i caratteri sono decisamente
asiatici, ma di una delicatezza disarmante. Sempre
sorridente, indossa un paio di jeans e una maglia a
fiori, mi dice che il suo nome nella loro lingua
significa “Sole maestoso”. Ci siamo incontrati tramite
la sua agenzia in un caffè di Piazza Chinggis Khaan il
cuore di Ulan Bator. Davanti a noi al centro della
piazza si innalza maestosa la grande statua a cavallo di
Damdinii Sükhbaatar, eroe della rivoluzione mongola.
Ci presentiamo, le dico che sono un giornalista
free-lance e sto scrivendo un pezzo su questo paese, per
certi versi particolare. Lei ha ventisette anni,
originaria della provincia di Darhan, a nord della
nazione. Parla correntemente l’inglese e il russo. Ha un
fratello rimasto nelle campagne e lei vive da single
indipendente nella capitale.
“Mi sono laureata a
Chicago ed ora faccio l’intrattenitrice per turisti.”
“Intendi guida turistica vero?” Capisce l’equivoco e
ride. Del resto la difficoltà della lingua gioca brutti
scherzi. Con difficoltà sto sorseggiando il Süütei
Tsai, una bevanda di thè al latte salato e fermentato di
cavalla. Faccio fatica a berla, Naran se ne accorge,
ride e mi dice che è una bevanda tradizionale e
buonissima: “Non c’è mongolo che non la beva almeno tre
volte al giorno…” Lascio correre e non commento.
“Sai qui si vive bene, sono stata cinque anni in
America, ma non vedevo l’ora di tornare.”
“Nostalgia?” “Qui c’è fermento, ideali nuovi, voglia
di crescere ed arrivare. Mi piace il mio paese.”
“Mi parli un po’ del tuo paese?” “È un paese in
crescita, ma ci vorranno ancora decenni prima che
raggiunga livelli accettabili. Dal 2011 il Pil è
cresciuto del 17% grazie alle miniere di oro, carbone,
zinco, argento e rame. La gente di campagna attratta dal
business si è riversata in città. Pensa che l’intero
paese è popolato solo da due milioni e mezzo di persone
che occupano, si far per dire, uno sterminato territorio
cinque volte più grande dell’Italia.”
“Da queste
parti gli uomini sono una razza in via di estinzione
vero?” “La migrazione interna ha prodotto lo
spopolamento delle campagne che ha riguardato
soprattutto le donne in quanto i maschi sono ritenuti
più adatti al governo del bestiame e delle terre
coltivate. Per cui le famiglie hanno preferito investire
sulle donne e sulla loro istruzione ed ora sono
considerate una risorsa irrinunciabile.”
“Dove
sono occupate?” “Le donne qui guidano, fanno le
interpreti, dirigono le scuole, gli ospedali, occupano
il mondo del tessile e del trasporto e svolgono mansioni
da tecnici e caposquadra, ma anche impiegate e contabili
addette alla manutenzione delle linee delle Ferrovie
dello Stato. Ma il settore nel quale stanno emergendo
come manodopera altamente qualificata è quello delle
ICT. Nella Telecom nostrana sono impegnate più di
cinquemila donne che godono rispetto ai colleghi maschi
di vari bonus per compensare la loro attività sociale
nell’ambito familiare. E per quanto riguarda le madri
single anche ferie aggiuntive, congedi, assegni
famigliari, vacanze termali gratis, sostegni finanziari
per acquisto di carbone e legna per far fronte agli
inverni rigidi e addirittura casa in affitto a prezzi
stracciati
Quindi sono la nuova classe dirigente
del paese? "Siamo a tutti gli effetti un paese
moderno e le donne sono indipendenti ed emancipate, più
adatte per professionalità ed efficienza al cambiamento.
La sera puoi vederle scorrazzare con i loro enormi Suv
per le vie del centro e si muovono da sole per
ristoranti, caffè, negozi e locali notturni."
“Però, nella patria di Gengis Khan, la vita nella
capitale non è certo facile.” “Qui vive la metà
dell’intera popolazione. Come in tutte le metropoli c’è
un traffico caotico, inquinamento e ovviamente
delinquenza. Negli ultimi dieci anni, i crimini per
violenza sulle donne sono cresciuti notevolmente. Per
far fronte a questo fenomeno sono nate di recente
diverse organizzazioni femminili con l’obiettivo di
prevenire e contrastare qualsiasi forma di violenza
anche tra le mura domestiche. Naturalmente c’è molto da
lavorare, ad esempio i gay e i transgender sono
costretti a nascondere la loro vera identità pena
discriminazioni e repressioni di ogni genere.”
“Si parla anche di traffico di essere umani…” "Nel
1990 la rivoluzione democratica ha trasformato
profondamente le condizioni economiche. Una delle
maggiori conseguenze è stata la libera circolazione dei
mongoli e il diritto a viaggiare all’estero. Le vittime
di questo odioso fenomeno sono principalmente le donne
di campagna che cadono nella trappola perché sono
ingenue, sprovvedute e cercano opportunità di lavoro
all'estero, tipo: Cina, Sud Corea, Hong Kong, e
Singapore."
“La trappola in cosa consiste?”
"Generalmente si tratta di prostituzione. Partono in
treno per la Cina e poi vengono smistate in altri paesi
dove c’è bisogno di questo tipo di “manodopera”. Spesso,
dopo un periodo di apprendistato, lavorano sotto
minaccia nei locali notturni e sono costrette a servire
i clienti e stare con loro per tutta la notte. In Cina
la tariffa è di circa 200 renmimbi, ma loro non ricevono
denaro."
“Soldi qui ne girano molti…”
“Sicuramente un paese ideale per avventurieri e traffici
illeciti che produce differenze sociali enormi. Guarda
ad esempio quella donna sul bordo della strada, sta
alzando la mano verso le automobili, la vedi? Non è una
prostituta. Sta chiedendo un passaggio a pagamento.
Qualcuno ora si fermerà e per una piccolissima somma
l’accompagnerà a destinazione. Anche questo è business e
molti automobilisti da queste parti si fermano e offrono
un vero e proprio servizio di taxi, ovviamente
clandestino.”
“Vedo una nazione allineata alle
più moderne tematiche sociali” “Sono lontani i tempi
in cui il regime chiedeva alle donne di avere almeno
cinque figli e premiava le madri di otto con una
medaglia d’oro… Qui adesso non c’è differenza di genere,
semmai ci fosse possiamo dire che è al contrario in
quanto le donne mongole stanno avendo una forte crescita
sociale generando così una enorme differenza sia
finanziaria che a livello di istruzione rispetto ai
propri coetanei maschi.”
“Un paradosso…”
“Purtroppo questo paradosso crea fenomeni di solitudine
urbana e una moltitudine di ragazze, non avendo
relazioni sociali e soprattutto scontente di non trovare
un partner alla loro altezza e alle loro aspettative,
dedicano l’intero giorno alla propria carriera
lavorativa. Guarda me, ad esempio, sono single e lavoro
quattordici ore al giorno.”
“Altrimenti ti
annoieresti?” “Beh no, ma fuori dal lavoro non ho
impegni perentori, sono per lo più attività ludiche,
tipo palestra, shopping, cena con le amiche, locali… Ho
avuto una esperienza affettiva, ma sinceramente sono
attratta come mentalità dagli stranieri.”
“Mi
stai facendo una dichiarazione?” Ride a crepapelle.
“È la seconda gaffe che faccio oggi, volevo solo dire
che qui i maschi interessanti sono rari, pensa che qui a
Ulan Bator le donne sono circa centomila più degli
uomini, guadagnano in media più di loro e la maggior
parte sono laureate e quasi tutte parlano un perfetto
inglese ed hanno sostituito il manager maschio degli
anni ’80.”
“Quindi le ragazze mongole fanno
fatica a trovare un partner…” “Non avendo studiato o
avuto esperienze all’estero i ragazzi di norma hanno una
mentalità più chiusa e sono molto tradizionalisti, non è
difficile trovare miei coetanei che molestano le ragazze
se si vestono in modo sexy.”
Quindi non vi
sposate? “Pensa che i matrimoni nella capitale sono
crollati negli ultimi anni di oltre il 25%. Ora alle
ragazze viene insegnato che innanzitutto occorre
riuscire nella vita e in un secondo tempo pensare al
matrimonio. Ovviamente è un concetto completamente
rovesciato rispetto a venti anni fa.”
“E se una
ragazza volesse conoscere un coetaneo cosa fa?” “Beh
i canali sono gli stessi che in Occidente ovvero
Facebook o Instagram oppure, esclusi i social, nelle
serate per single nei locali, ai compleanni delle amiche
o passeggiando per strada.”
“Ma siete tutte così
sexy?” “Beh oltre a me avrai visto altre ragazze in
giro per strada…” Sorride. “Comunque grazie…. Vedo
che ogni tanto esce fuori il tuo spirito italiano… Pensa
che i coetanei non ci considerano sexy anzi secondo loro
l’elevato livello di istruzioni ci fa apparire
antipatiche ed altezzose, dicono che guardiamo loro
dall’alto in basso, in quanto li riteniamo rozzi e
ignoranti.”
“È vero?” “In parte è vero, ma è
soprattutto una voragine culturale. Loro fanno parte di
un’altra generazione, rappresentano il vecchio, il
passato, sia nei rapporti sociali che in quelli
interpersonali, e sinceramente prima di legarmi ci
penserei cento volte.
“Quindi il tuo futuro non
è qui ad Ulan Bator?” “Non so cosa mi riserverà il
futuro, ma so che per ora sto bene nel mio
appartamentino in affitto da 20 metri quadrati, sono
indipendente, faccio la mia vita, il mio lavoro, seppure
non adeguatamente remunerato. Insomma, grazie ai miei
studi all’estero, sono fiera di contribuire ed
appartenere alla corrente del progresso, del cambiamento
e della libertà e chissà un giorno, non so quando,
deciderò cosa fare da grande…”
Naran si alza,
guarda l’orologio, sembra in ritardo per il prossimo
appuntamento… “Un altro straniero?” “Un fotografo
inglese, lo devo aiutare a scrivere una serie di
didascalie sotto le sue foto.” “E poi che farai?
“Vado a nanna… E tu? Resterai ancora a lungo a Ulan
Bator?” “Ho l’aereo per Roma domani sera. Poi non so,
andrò dove mi porta il cuore…” “Ah già il vostro
cuore italiano famoso in tutto il mondo… il più delle
volte batte ad intermittenza… e per un periodo
abbastanza breve, tipo fino all’alba… vero?” Sorride
e mi dà la mano. “Allora me ne farò una ragione.”
“Ben detto, ragione e non cuore.” “Grazie Naran…”
“Grazie a te di essere venuto fin qui… Spero che
parlerai bene del mio paese.”
FINE
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L'ARTICOLO A CURA DI ADAMO
BENCIVENGA E' STATO REALIZZATO GRAZIE A:
https://www.corriere.it/esteri/18_giugno_24/giovani-
superdonne-mongole-che-faticano-trovare-partner-
00f207fa-7786-11e8-b5b4-a373b4349270.shtml
http://www.mongolia.it/donne_contenuto.htm
http://www.alleyoop.ilsole24ore.com/2017/10/06/le-
donne-nomadi-della-mongolia-non-abbassano-mai-lo-sguardo/
http://www.viaggimongolia.it/curiosita_e_
comportamenti-3503-179.htm
https://www.globalist.it/life/2016/05/08/ulan-bator-
il-lato-nascosto-della-mongolia-59540.html
http://it.peacereporter.net/articolo/25281/
Mongolia%2C+hard+discount+degli+umani


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