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GIALLO PASSIONE
AMARSI? CHE CASINO!
 
 

Bruna Bianco e Giuseppe Ungaretti
Una passione bruciante
“SONO FURENTE D’AMORE.”
L’AMORE DELL’OTTANTENNE UNGARETTI PER LA
VENTISEIENNE ITALO-BRASILIANA BRUNA BIANCO
 

 






L'amour fou che sfidò le convenzioni e una differenza d'età di mezzo secolo

 
 
 
Adamo ma cosa è successo tra Bruna Bianco e Giuseppe Ungaretti?
Direi una passione bruciante. Si conobbero a San Paolo del Brasile nell’agosto del 1966. Lei aveva 26 anni, lui settantotto.

Come avvenne l’incontro?
Lui aveva terminato una conferenza all’Hotel Ca’ d’Oro quando la giovane brasiliana si avvicinò al poeta per consegnargli una busta con le sue poesie. Lui doveva ripartire per Rio e si salutarono, ma il giorno dopo la chiamò al telefono per chiederle di vedersi.

E cosa successe?
Lei acconsentì. E per il dettaglio dell’incontro meglio far parlare direttamente il poeta: «Sei comparsa al portone/In un vestito rosso/ Per dirmi che sei fuoco/Che consuma e riaccende». Lei lo guida in auto per la città. Finiscono in un parco: «Era di lunedì/Per stringerci le mani/E parlare felici/Non si trovò rifugio/Che in un giardino triste/Della città convulsa».

Si era innamorato…
Direi di sì, la bella brasiliana lo fa ritornare adolescente, corre senza motivo per strada, scarabocchia fogli di carta, abbandona la giacca e cravatta per un abbigliamento più comodo: «Ero praticamente in uno stato di nervosismo che m’impediva di camminare e di stare fermo!»

Chi era Bruna Bianco?
Bruna era nata a Cossano Belbo, nelle Langhe e a sedici anni aveva seguito in Brasile la famiglia, suo padre, produttore di spumanti, era socio dei Bosca e aveva impiantato le viti nel Minas Gerais. Lei doveva restarci poco tempo, aspettare la maggiore età per poi tornare in Italia, ma alla fine ci rimase una vita facendo l’avvocato.

Dopo quella settimana cosa accade?
Torna per due volte in Brasile e per due volte Bruna viene in Europa. Bel frattempo si scrivono migliaia di lettere. Lui le scriveva: “Nessuno ti amerà mai come me.” Lei era più riservata per via dei pregiudizi e delle malignità della gente.

Insomma il vecchio e la fanciulla, direi un classico nella letteratura…
Ma non era solo innamoramento fine a se stesso. C’erano già progetti di matrimonio. Lui addirittura parlò con il padre di Bruna e lo convinse: “Sposerò sua figlia solo quando potrò garantirle un livello di vita come quello nel quale lei l’ha cresciuta». Le fedi erano pronte.

Perché allora non si sposarono?
Il vecchio poeta abiava a Roma con la figlia e il genero in un appartamento dell’Eur, non aveva una casa sua. Non convolarono perché ci furono resistenze da parte della famiglia di Ungaretti. Il marito della figlia Ninon cercava di convincerlo che Bruna sarebbe stata una fiamma passeggera come ce n’erano state altre.

Ungaretti al tempo era vedovo vero?
Dopo la morte della moglie Jeanne nel 1958 c’erano state alcune figure femminili molto enigmatiche, ma comunque il poeta aveva la fama di circondarsi di giovani studentesse compiacenti.

Nel 1969 era in odore di Nobel…
Un Nobel mancato anche se Ungaretti ci contava ed aveva già pianificato tutto: metà dei soldi del premio li avrebbe dati alla figlia, con l’altra avrebbe comprato una casetta a Capri dove sarebbe andato a vivere con Bruna. Ma il premio venne assegnato a Samuel Beckett. Ungaretti ci rimase male.

Sfumano i sogni di gloria…
Con Bruna i rapporti si attenuano, la distanza non aiuta il loro amore. Le telefonate tra Italia e Brasile sono infernali. Lui le promette di partecipare al suo compleanno, ma non si presenta. Lei inevitabilmente si offende, anche se in seguito scoprirà che gli avevano sconsigliato il viaggio per ragioni di salute e perché in Brasile c’era una dittatura non ben vista dal resto del mondo.

Poi si ammala seriamente.
Capisce che il suo tempo è scaduto e forse per questo raffredda volutamente i rapporti con l’amata Bruna. Non si vedono più.

E lei?
Dopo la fine della loro storia, e la morte di lui nel giugno del ‘70, alla soglia dei trent’anni Bruna decise che non avrebbe scritto più nulla. Si dedicò allo studio del diritto, divenne una delle più importanti giuriste brasiliane. «Dopo un amore così grande, l’unica scelta era ricominciare da zero, essere “normale”». Si sposa, ha tre figli più una serie di nipoti. Sulla storia con il poeta aveva sempre mantenuto un certo riserbo. Anche il marito ne è ignaro. Una volta tenta di parlargli, ma lui le fa capire che avrebbe preferito non saperne nulla».

Bella storia, capisco l’attrazione dell’anziano signore per la bella fanciulla, ma mi rimane il dubbio del contrario… Perché lei perde la bussola?
A detta di lei, il poeta trasmette forza a tutto il suo essere e i suoi abbracci sono un orgasmo totale. Le scriveva: «Sono furente d’amore. Urlo come una belva»; «Ti percorro tutta, sino a insediarmi nell’anima Tua»; «Ti amo con una furia che mi martirizza»; «Ti bacio i piedi, li ho nelle mani, bei piedi nudi come quella sera ch’ero un fantasma, nella tua camera, dove ti guardavi allo specchio forse nuda». E poi ancora: «Sono in tuo potere. Un vecchio, sai quello che è un vecchio? Tutto il suo vigore, tutta la speranza, via via l'andavano consumando e riducendo in spettri, i ricordi. No, non è vero che il ricordo sia cordiale, il ricordo è crudele, consuma una persona a lento fuoco, insiste e giubila nel tormentarla, nello straziarla. Ma questo vecchio qui che Ti scrive, non ha più ricordi. Sei venuta. Perché sei venuta? E i ricordi gli li hai spazzati via. E prima c' è stato in me un gran vuoto, un deserto, un morire di sete. E poi è sorta la primavera d' un ricordo. Come farà a rimanere solo solo, così delicato, così verde, così fiorente, incolume in quelle sabbie squallide? Il tuo ricordo, e domani ancora la tua presenza? Amore, amore mio. T' accorgi, non ho più vergogna di gridarlo. Pietà di me, sì, perché la mia ora dovrebbe essere passata. Amore, amore mio». Roma, il 26/10/1966.


Bruna Bianco (Cossano Belbo, 1940) è una poetessa e avvocata brasiliana.
Biografia
Si trasferisce dall'Italia in Brasile nel 1956. Dal 1966 vive per tre anni un rapporto sentimentale con Giuseppe Ungaretti, che incontra durante un ciclo di conferenze brasiliane del poeta; il contatto ha una evoluzione letteraria nell'opera poetica comune Dialogo.
L'opera, pubblicata per i suoi ottant'anni (e inserita nell'opera omnia Vita d'un Uomo), indica per il poeta la consapevolezza che l'amore può non estinguersi che con la morte, e vede nei versi della poetessa brasiliana una freschezza poetica insolita, che vince ogni sua ritrosia di pubblicazione. Il lampo della bocca di Bruna ferisce il poeta e lo induce a percorrere con lei vie misteriose, ... d'un amore demente / ormai solo evocabile / nell'ora degli spettri.

 



 



 




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ARTICOLO A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FONTI:
hthttps://it.wikipedia.org/
http://www.dagospia.com/
http://www.lastampa.it/

FOTO GOOGLE IMAGE


 









 







 
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