Adamo mi parli del brano “La luce dell'est” di Lucio
Battisti?
È un brano del 1972 scritto da Lucio
Battisti e Mogol, è stato pubblicato nel novembre di quell'anno
come prima traccia dell'album “Il mio canto libero”.
Di che parla?
Un uomo passeggiando in
compagnia in un bosco, ripensa ad una bellissima donna slava (la
luce dell’est) conosciuta durante un viaggio nell'Europa
orientale. Se ne innamora e con lei ha vissuto un sentimento
intenso, una storia d’amore interrotta bruscamente con la
partenza di lui. La vacanza è finita si salutano e lei piange
perché non vorrebbe che lui partisse.
Un testo
poetico…
Il testo è formato da cinque parti, di cui
due riguardano quello struggente ricordo e tre al presente. E
sono proprio i momenti al presente scanditi da un rumore (prima
un ramo calpestato, poi un colpo di fucile) che distraggono
l’uomo dai ricordi e lo riportano a pensare alla sua attuale
compagna che gli è accanto e che lo investe di un sentimento non
meno forte della dolcezza del ricordo.
Ci sono
versioni discordanti vero?
Sì in effetti è molto
diffusa l'interpretazione erronea del testo che giunge perfino a
attribuire il colpo di fucile ad una presunta uccisione della
donna che, nell'immagine forse più forte dell'intero testo, non
riusciva a frenare l'impeto di inseguire a piedi l'auto con cui
lui se ne andava.
Come nasce la canzone?
Alcuni anni dopo in un’intervista Mogol, autore del
testo, disse: “Durante una battuta di caccia in Jugoslavia ai
confini con l'Ungheria, conobbi una battitrice, ossia una
ragazza che batteva i cespugli per far uscire la selvaggina,
avrà avuto 18 o 19 anni, era una ragazza povera e voleva
guadagnare qualche soldino. Quando ci fermammo per pranzare lei
non aveva nulla. L'ho vista seduta senza nulla, così le ho dato
un po' del mio cibo, forse una scatoletta di sardine. Lei si è
quasi commossa. Poi quando partimmo ci salutò con tanto
entusiasmo. Un calore sincero che mi fece venire in mente la
persona che amavo e suscitò l'ispirazione.
Il
ritornello è stato definito tra i ritornelli più belli e
romantici della musica italiana.
Viene ripetuto per
due volte e mezzo nell'intero brano, ed in effetti è di notevole
stampo romantico che rispecchia tutte le sfumature dell'amore
provato dall'uomo nei confronti della donna "A te che sei il mio
presente, a te la mia mente e come uccelli leggeri, fuggon tutti
i miei pensieri, per lasciar solo posto al tuo viso che come un
sole rosso acceso, arde per me".
Comunque una
storia semplice…
Una storia vera e vissuta tipica
delle canzoni di Mogol e Battisti. E soprattutto di immediato
feeling con chi l’ascolta ovvero con quella capacità di fare
breccia nel cuore degli amanti della poesia e nel contempo del
pop italiano dolce e raffinato, profondo e delicato a un tempo.
Ci sono state molte cover negli anni…
Dai Ricchi e Poveri nell’album Dimmi quando del 1986, a Richard
Clayderman nell’album Stories del 1989. Nel 1996 è la volta di
Dino nell’album lo leggo negli occhi, poi Raffaele Tedesco,
Bruno Conte, Drivhell e per ultimi Maurizio Vandelli/Helena
nell’album Emozioni dal vivo del 2004.
Su Youtube ci sono varie versioni...
https://www.youtube.com/watch?v=L49q7F7oSOg