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MUSE ISPIRATRICI

Emilie Flöge
(La Musa di
Gustav Klimt)
Un amore avvolto nel mistero
Emilie, molto
probabilmente “La donna del Bacio”, non si sposerà mai e rimarrà per
sempre segretamente innamorata del pittore. Klimt invece, donnaiolo
e padre di 14 figli illegittimi, cercò sempre di mantenere un
rapporto platonico, continuando a vivere nella sua casa materna
((Emilie Flöge
(Vienna, 30 agosto 1874 – Vienna, 26 maggio 1952))
Adamo ma
Gustav Klimt ed Emilie Flöge ebbero una vera relazione?
Non sappiamo se fu una vera relazione, ma sappiamo
di sicuro che Emilie fu una delle donne più importanti
della sua vita. Viste le numerose lettere forse potrebbe
essere stato una specie di rapporto sentimentale a
distanza. Resta comunque il fatto che né il pittore né
la stilista si siano mai apertamente pronunciati sulla
loro liason.
La coppia rappresentata nel “Bacio”
sono loro due vero? Oh chissà… Molti critici ci
metterebbero la mano sul fuoco, ma Klimt, dotato di
indubbio fascino, era definito dalla storia un vero e
proprio donnaiolo ed in effetti ebbe molte relazioni e
non si sposò mai, si narra di oltre 14 figli
illegittimi, specialmente con modelle bellissime che
giravano nude nel suo atelier, ma Emilie gli rimase
accanto per tutta la vita.
Quindi? Lei fu
ritratta dal grande pittore successivamente in un quadro
a lei dedicato. Parliamo di una donna dal fisico
slanciato e con meravigliosi occhi grandi. Ma Flöge non
era solo questo, affascinò Gustav perché era una donna
fuori dagli schemi, musa non solo di Klimt, ma più in
generale dell’avanguardia artistica a cavallo del XX
secolo nella capitale austriaca.
Come si
conobbero Gustav e Emilie? Si conobbero grazie al
fratello dell’artista Ernst che sposò Helene, la sorella
di Emilie. Purtroppo suo fratello morì appena un anno
dopo il matrimonio e Gustav divenne una sorta di
benefattore per Helene e la sorella più piccola Emilie,
al tempo diciottenne.
Le sue origini? Era
nata a Vienna il 30 agosto del 1874 da una famiglia
della media borghesia. Quando Gustav la conobbe ne
rimase stregato, alcuni mesi dopo lei farà già parte di
alcuni capolavori di Klimt e ne diviene sua
accompagnatrice ufficiale nonché confidente e punto di
riferimento.
Che faceva lei? Emilie da
adolescente era una semplice sarta, ma poi divenne una
stilista di successo con tanto di salone di haute
couture nel cuore di Vienna. Una donna strepitosa e
soprattutto libera mentalmente e da tutti i punti di
vista, anche dai pregiudizi e dalle malelingue. Basti
pensare che per 34 anni diresse il più importante
atelier di moda della città e fu l’ideatrice del
Rational dress style promosso dal movimento femminista.
Mi dicevi che oltre al Bacio la ritrasse in un altro
quadro… La dipinse nel “Ritratto di Emilie Flöge” nel
1902, dopo 11 anni dal loro primo incontro. Per la prima
volta Gustav Klimt ritrasse una giovane donna
ingioiellata, audace e seducente, come se volesse
riportare sulla tela l’anima e l’intraprendenza della
sua cara compagna di vita.
Tra loro due tuttavia
non scoccò mai la famosa scintilla… Ripeto Klimt era
il suo compagno fisso, ma ognuno continuò a vivere a
casa propria, con le rispettive madri e sorelle.
Nonostante tutto il suo affetto da protettore e quasi
zio è lui che rifuggì da un legame più stretto cercando
di mantenere un rapporto platonico, anche perché al
tempo si narrava che lui fosse affetto da sifilide e
questo in qualche modo giustificava il fatto che non ci
fossero rapporti fisici tra loro.
Poi cosa
successe? Con l’avvento della Prima Guerra mondiale
Emilie continuò a lavorare nonostante le difficoltà. Il
rapporto con Klimt si fece più intenso, ma purtroppo
nell’autunno del 1917 lui venne colpito da un ictus e se
ne andò sei mesi dopo. Sarà lei a gestirne il lascito.
E dopo la guerra? Lei continuò imperterrita a
lavorare ed a produrre la sua moda alternativa con le
sue collezioni di abiti dalle forme ampie, senza punto
vita, che liberavano le donne dalla schiavitù dei
corsetti. Ma nel 1938 le sue più facoltose clienti ebree
fuggirono all’estero e lei fu costretta a chiudere
l’atelier.
Si sposò? No, preferì non unirsi a
qualsiasi altro uomo e ad amare in segreto e per semprer
il pittore, tenne una “stanza di Klimt” in cui conservò
il cavalletto di Gustav, il suo enorme armadio, la sua
collezione di lunghi abiti decorati, le sue camicie e
diverse centinaia di disegni. Morì il 26 maggio 1952.
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L'INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
E' STATA REALIZZATA ANCHE GRAZIE A:
https://restaurars.altervista.org/le-modelle-le-
compagne-gli-amori-di-gustav-klimt/
https://www.vanityfair.it/news/storie-news/2018/03/24/
emilie-floge-la-musa-di-klimt-maxi-blaha-teatro
https://libreriamo.it/arte/gustav-klimt-e-la-sua-musa-Emilie /
http://www.artspecialday.com/9art/2019/07/14/
diari-immaginari-emilie-floge/
http://losbuffo.com/2019/01/30/emilie-floge-e-gustav-klimt/


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