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RACCONTI
 
 

Adamo Bencivenga
L'assenso



PHOTO MANFRED DIGRUBER

 


 
 


... 
..ORE 10.00 27 OTTOBRE 2014.
ANNA LEWIS ACCOMPAGNATA DALLA SEGRETARIA ENTRA NELLO STUDIO DELL’AVVOCATO CARL PETERSON.

Anna: Salve avvocato, sono Anna Lewis, avevamo un appuntamento.
Carl: Lei è la giornalista della VTB vero?
Anna: Sono qui per farle alcune domande sul caso Paradise.
Carl: Come mi ha anticipato un suo collega al telefono domani dovrei partecipare ad una trasmissione presso i vostri Studi.
Anna: Sì esatto nel nostro preserale delle 18,30.
Carl: Venga la prego si accomodi.

LA DONNA SI SIEDE SULLA POLTRONA DAVANTI ALLA SCRIVANIA DELL’AVVOCATO, POGGIA BORSA E SOPRABITO SULLA SEDIA VUOTA.
Anna: Mi consente una disgressione prima di cominciare?
Carl: La prego.
Anna: Lei è il padre di Martin vero?
Carl: Conosce mio figlio?
Anna: Oh sì ed ho pensato che dovevo presentarmi.
Carl: Lo conosce da tempo?
Anna: Non da molto, siamo amici solo da qualche mese, ma per ora senza impegni.
Carl: Mi scusi se sono inopportuno, ma state insieme?
Anna: Ci frequentiamo. Comunque sì, diciamo che abbiamo sorpassato la soglia dell’amicizia.
Carl: Spero con reciproco piacere… E come vi siete conosciuti se non sono inopportuno?
Anna: Tramite amici in comune. Pensi che circa un mese fa sono anche venuta a casa sua, ma lei non mi ha degnato di uno sguardo.
Carl: Mi dispiace, ma non sapevo che mio figlio frequentasse una giornalista e poi così attraente.
Anna: Oh no la prego, per ora sono solo una free lance squattrinata, ogni tanto mi fanno annunciare le notizie del tg della notte, quello che non vede nessuno.
Carl: Lei è molto bella, immagino che annunci solo notizie buone.
Anna: Oh grazie, lei è molto cortese.
Carl: Le posso offrire qualcosa?
Anna: Ci vorrebbe qualcosa di forte, le confesso che sono molto emozionata.
Carl: E perché mai, tranquilla non la mordo.
Anna: Lei è molto di più di un avvocato ed è una persona famosa, immagino quante richieste di interviste abbia. È un vero onore parlare con lei.
Carl: Oh la prego non mi lusinghi, ho avuto solo la fortuna di occuparmi di casi che sono finiti sotto la luce dei riflettori. Ora ad esempio assisto legalmente il presunto esecutore materiale del delitto Paradise. Un caso davvero complicato.
Anna: Ah sì certo, lo so. Ho collaborato alla stesura delle domande, ma non sarò io ad intervistarla direttamente anche se nel corso della trasmissione le farò alcune domande.
Carl: Peccato, con quel viso così dolce di sicuro non mi avrebbe messo in imbarazzo.
Anna: Lei è gentile, ma l’avverto sono molto cattiva sul lavoro, ma con lei avrò un occhio di riguardo e non la metterò a disagio.

LA DONNA SI GUARDA INTORNO, ORA SEMBRA PIU’ A PROPRIO AGIO, L’UOMO LA FISSA NEGLI OCCHI.
Carl: Perché ha sentito il dovere di presentarsi se con mio figlio non è ancora una cosa seria.
Anna: Forse lo sarà. Per ora intreccio le dita…
Carl: Cosa prende?
Anna: Tutto tranne il caffè. Complimenti per lo studio e soprattutto per i quadri… Quello sulla parete di fronte ricorda un Caravaggio.
Carl: È la Madonna dei Pellegrini, ma ahimè non è del Merisi, ma una copia di un suo allievo belga.
Anna: Comunque complimenti lei ha molto gusto.
Carl: Non è tutto merito mio, questo studio prima che lo occupassi indegnamente era di mio nonno e poi di mio padre…
Anna: Quindi dopo di lei toccherà a Martin…
Carl: Spero più tardi possibile, non ho assolutamente voglia di ritirarmi.
Anna: Lei è ancora molto giovane e in gran forma.
Carl: Lei signorina sta facendo bello il mio giorno e non posso che ringraziarla.

L’UOMO SI ALZA E PREPARA DUE WHISKY CON GHIACCIO.
Anna: Per la trasmissione di domani pensavo che potrei anticiparle qualche domanda…
Carl: Oh, ma quanta gentilezza, certo che mi farebbe piacere… Il caso è molto spinoso e non vorrei fare figuracce.
Anna: Mi raccomando acqua in bocca, non vorrei che l’avvocato dell’accusa mi incolpasse di qualche favoreggiamento.
Carl: Beh in effetti lo è…
Anna: Diciamo che c’è un palese conflitto di interessi.
Carl: Allude a mio figlio?
Anna: Forse sì… Le dispiacerebbe chiudere la porta?
Carl: La mia segretaria è una persona molto fidata.
Anna: … ed anche molto bella…
Carl: Pensi che sua madre è stata per quarant’anni la segretaria di mio padre.
Anna: Sì immagino che sia fidata, ma le precauzioni non sono mai troppe. La prego la chiuda a meno che non sia gelosa…
Carl: Questo lo dovrebbe chiedere a lei…

L’UOMO SORRIDE SI ALZA E SI CHIUDE LA PORTA ALLE SPALLE.
Carl: Ecco ora non ci ascolta nessuno.
Anna: Già in completa intimità.
Carl: Non dica così potrei fraintendere.
Anna: Fraintenda pure, ma so che preferisce le bionde, almeno così dicono le cronache rosa.
Carl: Lei sa molte cose di me, quasi mi spaventa, ma quella a cui si riferisce è una storia completamente inventata dai giornali.

L’UOMO SORRIDE E SI RISIEDE ALLA SUA SCRIVANIA, LA DONNA PRENDE DALLA BORSA L’ELENCO DELLE DOMANDE E LE PORGE ALL’UOMO.
Anna: Suo figlio mi parla molto bene di lei.
Carl: Strano, a me dice senza mezzi termini che sono un padre rompipalle.
Anna: Martin teme molto il suo giudizio.
Carl: Deve farsi le ossa, sta ancora studiando giurisprudenza e non ha ancora preso la laurea. Alla sua età io già esercitavo da due anni.
Anna: Beh sì, ma lui ha un padre che gli copre le spalle e sono sicura che sarà un ottimo avvocato, mentre io sono ancora alle prime armi.
Carl: Per ora è solo mio figlio, in futuro dovrà dimostrare di essere anche altro.
Anna: Sa cosa le dico? Non so se lei sia un buon padre, ma di sicuro è un uomo molto affascinante.
Carl: Prima aveva detto che non mi avrebbe messo in imbarazzo.
Anna: Ma si riferiva alla trasmissione o sbaglio?
Carl: Lei è una ragazza molto giovane, avrà poco più di un terzo dei miei anni, ma la trovo molto spigliata e sicura di sé, esattamente il contrario di mio figlio.
Anna: Noi giornalisti siamo una razza strana, diciamo che alle volte non ci facciamo scrupoli.
Carl: Mi domando se le potrei essere utile in qualche modo.
Anna: Avere contatti con persone famose è sempre utile nel mio mestiere e lei è il top, visto che mi occupo solo di casi giudiziari.

LA DONNA ACCAVALLA LE SUE GAMBE LUNGHE, L’UOMO NON PUO’ NON GUARDARE.
Carl: Allora peccato che sia una quasi di famiglia.
Anna: Ci sta provando Avvocato Peterson?
Carl: Era solo una constatazione.
Anna: Ora le posso confessare che prima di bussare alla sua porta mi tremavano le gambe.
Carl: E perché mai? Sono così belle!

LA DONNA NON RISPONDE.
Carl: Se è così in difficoltà potevamo sentirci per telefono. Perché ha voluto incontrarmi?
Anna: Semplice. Suo figlio non si decide.
Carl: Mi faccia capire, è lui che non vuole? Davanti a quelle gambe io non avrei perso tempo. Mi sa che Martin non ha preso da suo padre.
Anna: No, no, non fraintenda, da quel lato è molto attivo e soddisfacente.
Carl: Ah ecco, tutto suo padre allora!
Anna: Però al momento non desidera impegnarsi… dice che deve terminare gli studi.
Carl: Lei sarebbe una buona pausa e un’ottima distrazione tra un libro e l’altro.
Anna: Credo che voglia il suo assenso prima di decidere.
Carl: In casa la mia opinione conta molto.
Anna: Questo lo avevo capito.
Carl: Quindi?
Anna: Quindi sta a lei mettere una buona parola.
Carl: Questo sarebbe lo scambio?
Anna: Lei comprenderà che sposare suo figlio è una tappa molto importante per la mia vita.
Carl: E perché mai, finora Martin non ha né arte e né parte.
Anna: Ma ha un padre.
Carl: Lei è una persona molto schietta.
Anna: Alle volte mi sorprendo a sognare ad occhi aperti, pensando ad una cerimonia sfarzosa nel giardino della vostra bella villa con musica, danza e migliaia di invitati.
Carl: Lei lo ama?
Anna: Non sarei qui se non lo amassi, ma a quest’età mi rendo conto che ci si potrebbe anche sbagliare. Del resto l’amore è una cosa seria e alle volte non va d’accordo col matrimonio.
Carl: Lei è una ragazza più matura della sua età e comunque le do pienamente ragione, anche io avevo dei dubbi prima di sposarmi.
Anna: Martin è un ragazzo stupendo, tollerante e pieno di vita, sento che potrebbe essere il compagno di vita ideale.
Carl: Adoro la sua sincerità, ma soprattutto la sua ambizione. Ma è davvero sicura di volersi impegnare? Da quanto ho capito l’amore non è al centro dei suoi interessi.
Anna: Il destino mi ha fatto incontrare Martin.
Carl: Ma lo stesso destino ora le ha fatto conoscere me.
Anna: In questo caso lo abbiamo aiutato molto, non crede?
Carl: Ci teneva a conoscermi allora…
Anna: Beh più che altro desideravo che lei conoscesse me.
Carl: Ascolti, non la conosco a sufficienza, ma le posso anticipare che in linea generale non sono assolutamente contrario che Martin s’impegni con una bella donna come lei. Comunque vada di sicuro contribuirà ad abbellire la razza.
Anna: Lei è gentilissimo.
Carl: Ma per perorare la sua causa dovrei conoscerla meglio... Non crede?
Anna: Sono qui per questo. Mi faccia tutte le domande che vuole.
Carl: Non siamo a scuola.
Anna: Ma io mi sento ugualmente sotto esame.
Carl: Si rilassi, non mordo. Lei è molto bella ed alle volte la bellezza basta ed avanza se si è capaci di usarla.
Anna: In che senso usarla?
Carl: Aveva detto che non mi avrebbe messo in imbarazzo.
Anna: Forse la sto agevolando e poi non credo che lei sia in imbarazzo.
Carl: Crede che stia fingendo?
Anna: Fingendo no, diciamo che ogni uomo adotta la sua tattica preferita.
Carl: Anna io invece credo che lei sappia quello che vuole, indipendentemente dal mio atteggiamento.

L’UOMO SI ALZA E CHIUDE LA PORTA A CHIAVE.
Carl: Ora davvero non ci disturberà nessuno.
Anna: E la sua segretaria?
Carl: Non sarebbe la prima volta che chiudo la porta a chiave.
Anna : Anch’io adoro la sua sincerità.
Carl: Le va se ci accomodiamo sul divano?
Anna: Sono sorpresa mi creda. Mi sembra tutto così curioso. Sarà colpa del whisky?
Carl: Diciamo che l’alcol è sempre un ottimo pretesto, giustifica ogni intenzione anche quelle inconfessabili.
Anna: Ma il mio intento è quello di accreditarmi come brava nuora.
Carl: Non ci vedo nulla di contraddittorio. Anzi sono fermamente convinto che lei sarà una bravissima nuora, come moglie non so, ma questo è un problema di Martin.
Anna: Lei è un uomo di vita, molto diverso da Martin.
Carl: È la legge della natura. Un padre di solito è più anziano e soprattutto più esperto rispetto al proprio figlio.
Anna: Dovrei leggere tra le righe?
Carl: Le è sufficiente leggere quello che ho detto. Mia cara, mi scusi se mi permetto, ma lei sa come sedurre un uomo e in questo caso le assicuro ci è riuscita benissimo.
Anna: Devo considerarlo un complimento allora…
Carl: Dipende da cosa aveva immaginato prima di entrare in questo studio…

SI SIEDONO SUL DIVANO. L’UOMO LE STRINGE LA MANO
Anna Lewis: È sicuro che non devo oppormi?
Carl: Al massimo può fare finta e dare di nuovo la colpa al whisky, ma l’avverto la commedia finisce qui, perché ora inizia il film…
Anna: Per me sarebbe una prima visione…
Carl: Se fosse una replica non ci vedrei nulla di male.
Anna: Mi considera un’arrivista?
Carl: Nel senso che sa dove vuole arrivare e credo che lei sapesse già tutto sin da quando è entrata in questo studio.
Anna: Sono così prevedibile?
Carl: Lei può permettersi tutto, anche venire qui con un inutile elenco di domande.
Anna: Beh sì in effetti avrei potuto inventarmi qualcosa di più credibile. Del resto lei è un bravissimo avvocato.
Carl: Non si tratta di essere bravi, ma intuitivi.
Anna: E se le dicessi di no e togliessi la sua mano?
Carl: Lei è libera di sedurre un uomo e poi ripensarci. Sta nel gioco.
Anna: Quindi potrei ora alzarmi e sbattere quella porta o mettermi a gridare chiedendo aiuto alla sua segretaria…
Carl: Certo, lo faccia se vuole, ma è una carta che mi devo giocare.
Anna: Quale carta?
Carl: Quella che, se in caso restasse, lo farebbe per sua esclusiva volontà.

LA DONNA NON SI MUOVE.
Anna: Non mi sono mossa da qui, soddisfatto?
Carl: Se lo avesse fatto non l’avrei capita.
Anna: Ora invece mi capisce vero?
Carl: Capisco che sarebbe stato un delitto non aver tentato.
Anna: Anche considerando che potrei essere la sua futura nuora?
Carl: Sono una persona molto discreta e preferisco che le cose rimangono in famiglia.
Anna: A meno che la sua segretaria in un raptus di gelosia non senta il dovere di avvertire sua moglie.
Carl: Non si preoccupi le segretarie sono per definizione mute e lo fanno per il loro esclusivo torna conto.
Anna: Immagino quale sia.
Carl: Le sue labbra Anna sono decisamente più intriganti…
Anna: Muore dal desiderio di baciarle vero?

L’UOMO LA BACIA E LA SUA MANO SCOMPARE SOTTO LA GONNA DELLA DONNA.
Carl: Iniziamo a darci del tu?
Anna: Prima o poi dovremmo farlo! Non credi?
Carl: Cosa si prova a baciare il futuro suocero?
Anna: Credo lo stesso intrigo che baciare la futura nuora…
Carl: Ora posso confessartelo, quando ti ho vista su quella porta ho avuto immediatamente un forte desiderio di scoparti.
Anna: Non perdi tempo tu!
Carl: Sei fantastica Anna.
Anna: Vuoi farlo ora?
Carl: Sei qui per questo no?

LA DONNA SI ALZA E FA SCIVOLARE LENTAMENTE LA GONNA SULLA MOQUETTE.
Carl: Sei davvero un paradiso!
Anna: Quindi darai il tuo assenso?
Carl: Ah sì giusto, l’assenso… che sbadato! Me lo ero dimenticato!






 



FINE
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Il racconto è frutto di fantasia.
Ogni riferimento a persone e fatti
realmente accaduti è puramente casuale.


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