HOME       CERCA NEL SITO       CONTATTI      COOKIE POLICY

1
MUSICA PASSIONE
1





La sedia di Lillà
Suicidio d’amore
Si tratta del racconto amarissimo di un uomo che, costretto sulla sedia a rotelle (la sedia di lillà), parla della sua condizione con un amico che va a trovarlo
(Alberto Fortis, 1979)




 

 

Adamo mi parli del brano La sedia di Lillà?
È una canzone del 1979 di Alberto Fortis inserita nell’album omonimo. È il suo primo album pubblicato con etichetta Philips Records. Alberto Fortis aveva 24 anni quando pubblicò l’album, che conteneva almeno tre canzoni memorabili per motivi diversi: Milano e Vincenzo, A voi romani e La sedia di lillà.

Chi collaborò a questo lavoro?
I testi e le musiche sono di Alberto Fortis, gli arrangiamenti e la direzione d'orchestra sono a cura di Claudio Fabi, mentre tra i musicisti che prendono parte alla registrazione vi è anche la Premiata Forneria Marconi. L'album è presente nella classifica dei 100 dischi italiani più belli di sempre secondo Rolling Stone Italia alla posizione numero 79.

Parliamo di La sedia di Lillà?
È il brano più conosciuto, sicuramente una delle più belle canzoni scritte da Alberto Fortis e rappresenta l'ingresso nel mondo cantautoriale italiano di Fortis. Questo brano proiettò il cantante di Domodossola all'attenzione del grande pubblico italiano.

La canzone descrive un suicidio vero?
In effetti sì, la persona descritta non potendo più sopportare il peso dell’esistenza alla fine cede e sceglie di abbandonare la “sedia di lillà” compiendo l’estremo gesto «vedevo un'ombra appesa/la vedevo dondolare/l'ombra non voleva stare/sulla sedia di lillà», ma il testo ha molteplici significati, apparentemente racconta di una persona rimasta a seguito di un incidente sulla sedia a rotelle, ma contiene temi come l'amore, fonte di sofferenza, e l'amicizia tradita ovvero l’abbandono da parte di chi crediamo amico.

Da dove nasce il testo?
Si è sempre pensato che Fortis prenda spunto dalla vicenda di un suo amico rimasto paralizzato e successivamente abbandonato da tutti, ma in realtà il protagonista è suo zio materno, un uomo pieno di vita e figura di riferimento per Alberto, costretto sulla sedia a rotelle dopo un banale incidente domestico, cadde da una scala in giardino, dov’era salito per raccogliere albicocche da un albero.

La musica?
Il testo è accompagnato da una melodia adatta a rendere evidente e drammatica la sofferenza del protagonista compreso il tragico epilogo con un finale orchestrale da brividi.

Chi è Alberto Fortis?
È nato a Domodossola, il padre era un medico chirurgo promosso colonnello degli Alpini per i meriti acquisiti in un'azione umanitaria. Da bambino subì ben presto il fascino della musica e a 13 anni era un batterista in una band giovanile chiamata i Paip's. A 17 anni rimase orfano di madre, a 18 iniziò a suonare il pianoforte e comporre canzoni. Dopo gli studi tentò di inserirsi nel mondo musicale trasferendosi a Roma, ma poi desiste tornando a Milano. Qui tramite la casa discografica Polygram riuscì a pubblicare nel 1979 il suo primo album, accompagnato dalla Premiata Forneria Marconi al completo.

Oltre al brano La sedia di lillà nell’album ci sono due canzoni che hanno fatto discutere.
Le canzoni A voi romani e Milano e Vincenzo vengono osteggiate dal circuito radio-televisivo ufficiale a causa dei testi, ma ottengono una grande diffusione soprattutto grazie alle emittenti libere. "Vincenzo" fa riferimento al famoso produttore discografico Vincenzo Micocci, che ritardò l'avvio di carriera del giovane Alberto Fortis «Vincenzo io ti ammazzerò/sei troppo stupido per vivere/Vincenzo io ti ammazzerò perché/perché non sai decidere».
A voi romani invece fu un vero attacco agli abitanti di Roma, anche se, come ribadito più volte dall’autore, rappresentava una critica al potere, di cui la capitale è centro nevralgico. «Io vi odio a voi romani/io vi odio tutti quanti/distruttori di finanze e nati stanchi/siete un peso alla nazione/siete proprio brutta gente/io ti odio grande Roma decadente»










ASCOLTA LA CANZONE SU YOUTUBE
https://www.youtube.com/watch?v=vmkQDANePMM

 

 








Il testo
Stava immobile nel letto con le gambe inesistenti
E una piaga sulla bocca che seccava il suo sorriso
Mi parlava rassegnato con la lingua di chi spera
Di chi sa che è prenotato sulla Sedia di lilla'
Ogni volta che rideva si stracciavano le labbra
E il sapore che ne usciva era di stagione amara
Le sue rughe di cemento lo solcavano di rosso
Prontamente diluito da una goccia molto chiara
"Penso troppo al mio futuro" ripeteva delirando
"Penso troppo al mio futuro, penso troppo e vivo male
Penso che fra più di un anno cambieranno i miei progetti
Penso che fra più di un anno avro' nuove verita'
Ma tu non farmi questo errore vivi sempre nel momento
Cogli il giorno e tanto amore cogli i fiori di lilla'"
"Oh quanti amici hanno tradito" continuava innervosito
"Quanti amici hanno tradito per la causa dell'amore"
Sono andato a casa sua sono andato con i fiori
Mi hanno detto che era uscito che era andato a passeggiare
Ma vedevo un'ombra appesa la vedevo dondolare
L'ombra non voleva stare sulla sedia di lilla'…









Artista: Alberto Fortis
Album: Alberto Fortis
Data di uscita: 1979
Genere: Musica pop











 

 
 
 



L'INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
E' STATA REALIZZATA
 GRAZIE A:

https://it.wikipedia.org/wiki/Alberto_Fortis_(album)
https://discpellegrina.blogspot.com/2014/05/la-sedia-di-lilla.html
https://faremusic.it/2015/02/02/forse-non-lo-sapevate-la-sedia-di-lilla/
https://it.wikipedia.org/wiki/Alberto_Fortis
https://www.soproxi.it/le-arti-del-sopravvivere/sedia-di-lilla/
IMAGE GOOGLE



LEGGI LA STORIA DELLE ALTRE CANZONI SU MUSICAPASSIONE


1









 
Tutte le immagini pubblicate sono di proprietà dei rispettivi autori. Qualora l'autore ritenesse improprio l'uso, lo comunichi e l'immagine in questione verrà ritirata immediatamente. (All images and materials are copyright protected  and are the property of their respective authors.and are the property of their respective authors. If the author deems improper use, they will be deleted from our site upon notification.) Scrivi a liberaeva@libero.it

 COOKIE POLICY



TORNA SU (TOP)


LiberaEva Magazine Tutti i diritti Riservati
  Contatti