Adamo a proposito di Roma…
mi racconti la favola della Rca di via Tiburtina?
È
stata davvero una favola iniziata nel 1949 e finita purtroppo
nel 1987. La Rca Italiana era nata nel primo dopoguerra al km 12
della via Tiburtina vicino al Raccordo Anulare di Roma. Tutto
intorno c'erano solo greggi di pecore e lande desolate e qualche
agglomerato di case fatiscenti di borgate nate senza la minima
regola urbanistica.
Come nasce?
Sorge
in un edificio, costruito con gli aiuti del piano Marshall dagli
americani su ordine di Papa Pio XII, il quale infuriato per il
bombardamento del 19 luglio 1943 di San Lorenzo durante
un'udienza chiese espressamente al Direttore della Rca americana
l'installazione di una fabbrica nel borgo romano e fu
immediatamente risarcito dagli americani. Quindi nasce come
succursale della grande multinazionale americana RCA Records
fondata nel 1919 controllata al 90% dalla casa madre
statunitense e per il 10% dal Vaticano tramite l'Istituto per le
Opere di Religione (IOR).
Come andò?
Beh agli inizi venivano stampati per lo più dischi di
provenienza della RCA statunitense (Elvis Presley e Harry
Belafonte in primis). La produzione italiana al tempo era quasi
inesistente, tieni conto che su tutto il territorio nazionale
c’era soltanto una fabbrica di dischi e si trovava a Milano
ovvero La Voce del Padrone. Le pochissime registrazioni italiane
(tra le quali Domenico Modugno e Nilla Pizzi) venivano
effettuate negli studi del Cinefonico di Cinecittà.
Quindi niente business…
L’azienda era in
perdita tanto che gli americani nel 1954 avrebbero voluto
chiuderla, ma sempre Pio XII tramite il suo addetto stampa, il
fiorentino Ennio Melis, giudicò l'azienda non solo meritevole di
essere conservata, ma anzi di essere rilanciata in grande stile
spostando all’interno degli stabilimenti di via Tiburtina anche
la produzione musicale. Melis assunse la direzione artistica e
chiamò come collaboratore il discografico Vincenzo Micocci,
appassionato di musica, specialmente jazz. Micocci in quel
periodo lavorava presso il negozio di dischi dello zio
"Musicalradio" in via delle Convertite a Roma.
Cosa succede dopo?
I due decidono di dare il via
alla costruzione di nuovi studi di registrazione sempre nella
sede di via Tiburtina; di portare tutta la produzione sui 45
giri, abbandonando il 78 giri; di assumere come arrangiatori
alcuni giovani musicisti diplomati al Conservatorio Santa
Cecilia di Roma, tra i quali il giovane Ennio Morricone, ed
ultimo di valorizzare alcuni giovani cantanti italiani tra i
quali Gianni Meccia (è per lui che viene coniato, per la prima
volta, il termine "cantautore") e Nico Fidenco, subito seguiti,
a distanza di poco tempo da Edoardo Vianello e Jimmy Fontana, ma
il clamoroso successo arrivò nel 1962 quando Micocci mette sotto
contratto due giovani promesse (che negli anni successivi
domineranno le classifiche di vendita), ossia la torinese Rita
Pavone ed il bolognese Gianni Morandi.
Quindi la
RCA Italiana diventa la casa discografica leader per le vendite
di dischi…
Riesce a combinare la canzone di qualità
tra i quali Sergio Endrigo e Gino Paoli e successivamente Luigi
Tenco e Enzo Jannacci alla canzone più popolare e di consumo
come i successi interpretati da Morandi (Fatti mandare dalla
mamma a prendere il latte, Non son degno di te e In ginocchio da
te) e dalla Pavone (La partita di pallone, Cuore e Datemi un
martello) senza ovviamente dimenticare le hit di successo
internazionale come Il mondo di Fontana (canzone lanciata dal
concorso “Un disco per l'estate del 1965) e Sapore di sale di
Paoli.
A cosa era dovuto il successo di questi
brani?
Beh oltre ai contenuti, gli stabilimenti di
Via Tiburtina diventano un gioiello tecnologico all'avanguardia
con una capacità di produzione eccellente non limitandosi
all'orchestrazione ma cercando anche sonorità nuove e
particolari.
Il successo aumenta a vista
d’occhio…
Tanto successo che nel 1964 la Rca crea
una sottoetichetta, la famosa ARC, con sede in una palazzina di
via Nomentana, chiamata il Cenacolo, per la ricerca e la
valorizzazione di nuovi talenti, affidandone la direzione
artistica ad un giovane paroliere Sergio Bardotti. Sono gli anni
del beat e l'ARC lancia gruppi come i Rokes di Shel Shapiro o i
Primitives di Mal o solisti come Ricky Shayne, Patty Pravo, Nada
o Dino, ma anche nuovi cantautori come Lucio Dalla o artisti già
affermati provenienti da altre case discografiche tipo Nicola Di
Bari (grande successo nel 1968 la sua Il mondo è grigio, il
mondo è blu) e Gabriella Ferri.
Diviene un punto
di riferimento per tutta la città…
La sede di Via
Tiburtina non era soltanto il luogo degli uffici, delle
registrazioni e della stampa dei dischi, ma si trattava di una
vera e propria cittadella della musica”. Al bar, che diventa il
punto di ritrovo anche di coloro che scrivevano i testi delle
canzoni e registravano le colonne sonore dei film, per non dire
di poeti, giornalisti, romanzieri, scrittori, attori, si
potevano incontrare artisti come Pier Paolo Pasolini e Arthur
Rubinstein, John Huston, Vittorio De Sica, Sergio Leone, Luigi
Magni, Ettore Scola, Giuseppe Patroni Griffi, Pasquale Festa
Campanile, Elio Petri, Dario Argento, Alberto Sordi e Alberto
Moravia.
Siamo negli anni Settanta…
Esplodono i cantautori reclutati da Vincenzo Micocci tramite la
sua etichetta It come nel caso di Rino Gaetano, Francesco De
Gregori, Antonello Venditti, Lucio Dalla, Mango o Renato Zero.
In quel periodo viene anche stipulato un accordo per la
distribuzione della Numero Uno, la casa discografica di
proprietà di Mogol e Lucio Battisti che produceva anche Formula
3, Bruno Lauzi, Flora Fauna e Cemento, Adriano Pappalardo, Oscar
Prudente, Il Volo, Ivan Graziani e la PFM.
Fine
Settanta, inizio Ottanta e aria di crisi…
Vi è una
grossa flessione del mercato discografico e i problemi economici
si aggravano per una serie di investimenti sbagliati: il più
evidente è quello dovuto al lancio delle cassette Stereo 8, che
era stato imposto dalla casa madre e che, alla fine, fallisce
miseramente. Sta di fatto che gli americani comprano il 10% del
Vaticano, riducono il personale da 600 a 200 dipendenti e poi
vendono alla tedesca BMG (ora Sony) abbandonando la sede di via
Tiburtina. Tieni conto che fiutando la crisi assistiamo ad una
serie di abbandoni e fughe tra i più noti Gabriella Ferri e
Ivano Fossati nel 1982; Paolo Conte, Riccardo Cocciante e Anna
Oxa nel 1983; Francesco De Gregori nel 1986 preceduti da due
mostri sacri come Baglioni e Venditti.
Viene
detta la parola fine…
L'enorme archivio di provini e
dischi confluisce nella società acquirente. Gli edifici della
sede storica di Sant' Alessandro vengono in parte demoliti, in
parte svuotati per far spazio a una scuola professionale per
parrucchieri ed estetisti, a fabbriche di divani a tasso zero e
a magazzini per ditte cinesi di ingrosso abbigliamento e
calzature. Sì sì proprio lì dove Lucio Dalla aveva registrato la
mitica 4 marzo 1943 e Francesco De Gregori tutto l’album di
Rimmel, lì dove erano passati Nilla Pizzi, Domenico Modugno,
Gianni Meccia, Nico Fidenco, Jimmy Fontana, Edoardo Vianello,
Gianni Morandi, Rita Pavone, Riccardo Cocciante, Gino Paoli,
Piero Ciampi, Luigi Tenco, Sergio Endrigo, Patty Pravo, Paolo
Conte, Lucio Dalla, Renato Zero, Mia Martini, Gabriella Ferri,
Francesco De Gregori, Antonello Venditti, Renzo Zenobi, Rino
Gaetano, Anna Oxa, Amedeo Minghi, Schola Cantorum, Perigeo,
Angelo Branduardi, Stefano Rosso e tanti altri. Proprio lì dove
era nata la nuova parola: cantautore.
Ricorda Tony
Cicco (Formula 3): “Il regista Ermanno Olmi seguì le
registrazioni dell’album “Sognando e risognando” e utilizzò
parte di quel materiale come colonna sonora del suo film: “La
circostanza” del 1974. Si tratta dell’unico film in cui appare
il nome di Lucio Battisti, autore delle musiche con Alberto
Radius, Vince Tempera, Gabriele Lorenzi e al sottoscritto.”
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