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AMARSI? CHE CASINO!
 


Terry Broome
Sotto il vestito niente
Storia di passione, storia maledetta, siamo a Milano, quella Milano da bere raccontata un anno dopo da Carlo Vanzina nel film "Sotto il vestito niente", quella dei soldi facili e della moda tempestata da legioni di modelle disposte a tutto pur di ottenere una comparsata

 



 
 
 


 
.È l’alba del 26 giugno, del 1984, Raf canta “Self control”, Alice & Franco Battiato “I treni di Tozeur” e gli Alphaville la famosa Big in Japan quando in un lussuoso appartamento di Corso Magenta, a due passi da Santa Maria delle Grazie, sul finire di una notte di whisky, night-club, fotomodelle e cocaina si sentono distintamente cinque colpi di Smith & Wesson.

Chiariamo subito, la mano dell’assassina è quella di Terry Broome, americana di 26 anni, eterna aspirante modella dal passato tormentato, capelli ramati e occhi verdi arrivata da più di tre anni a Milano per fare la modella. Dicevamo del rimbombo sordo dei cinque colpi, due dei quali vanno a segno e colpiscono Francesco D' Alessio, un bel quarantenne di un metro e novanta, playboy romano e figlio del “re del galoppo”, proprietario di una delle più note scuderie di purosangue d' Europa, ma soprattutto uno stravagante miliardario separato che ama la bella vita. Un viveur che fa su e giù tra Roma e Milano, frequenta i locali più alla moda, ha un debole per le belle donne, per la cocaina ed è abituato a prendere ciò che vuole ed uno dei suoi crucci è proprio la bella Terry. Vuole fare l’amore con lei e glielo ripete ogni volta quando la vede come un mantra davanti a tutti.

Quando la polizia accorre alle sette e dieci del mattino sulla scena del delitto c’è una sola testimone, la bellissima Laurie Marie Roiko di 21 anni, anche lei fotomodella, anche lei americana nata in Arizona. Con il suo abitino nero da mezza sera racconta in lacrime alla polizia, nella sua lingua ovvero l’inglese, quello che ha visto e sentito mentre Francesco D'Alessio è steso sulla soglia della sala, morente, ha un proiettile in testa e un altro gli ha trapassato il cuore. Morirà in autombulanza durante una corsa disperata in ospedale.
La polizia si rende conto di essere in presenza di un crimine che ha tutte le caratteristiche di un delitto passionale. Laurie Marie e Francesco erano reduci da una notte passata in un night, poi decidono di andare a casa di lui. Hanno una storia, o meglio, forse lei crede di averla. Sono le due di notte quando insieme varcano la soglia del portone di Corso Magenta. …

Facciamo un passo indietro ovvero quando nel locale “il Nepentha” Francesco D’Alessio incontra Terry Broome in compagnia del fidanzato Giorgio Rotti, un gioielliere di 31 anni non particolarmente bello, un po’ sovrappeso, ma che le aveva dato finalmente un po’ di pace, un anello e una promessa di matrimonio. Terry quella sera era un po’ sulle spine perché temeva di incontrare l’uomo che da qualche tempo le dava il tormento, insomma quello che oggi chiameremo uno stalker, ovvero Francesco D’Alessio, e infatti lui era lì.

I due si erano conosciuti la prima volta durante un weekend nella villa di un amico in comune. Lei all’epoca stava con un assicuratore e mentre quest’ultimo dormiva Terry aveva pensato bene di fare sesso col padrone di casa. Francesco, da lei sempre respinto, l’aveva spiata. Già sì, proprio mentre faceva l’amore, ma purtroppo non con lui! Francesco aspetta che i due finiscano, poi il padrone di casa si addormenta e Terry scende nella sala da biliardo. Francesco, strafatto di cocaina, la raggiunge. È pazzo di lei, le aveva chiesto più volte un rapporto sessuale, ma lei rifiuta aveva sempre rifiutato e da lì la bella Terry era diventata una vera e propria ossessione per Francesco. Lui si fa avanti, la minaccia, vuole fare l’amore a tutti i costi, lì su due piedi, lei rifiuta ancora e lui dal giorno dopo, per vendicarsi, inizia a dire in giro che Terry quella notte aveva partecipato ad un’orgia con ben sei uomini. Non contento della sua vendetta, quando la incontra la insulta chiamandola puttana, cagna, lesbica ninfomane e facendole gesti osceni in pubblico.

Ecco perché in quel locale Terry teme di incontrarlo. È nervosa, non mangia da due giorni, ha bevuto qualche succo di frutta e molto whisky e vino bianco. Teme che il fidanzato venga a sapere della storia dell’orgia. Quella sera è accompagnata dalla sorella Donna, modella di successo. Va in bagno, ma quando torna, vede Francesco al suo tavolo che sta raccontando la storia dell’orgia con sei uomini al suo nuovo fidanzato Giorgio. A quel punto Terry prega Giorgio di andare via e quando tornano nel loro residence il “Principessa Clotilde” Giorgio non fa altro che rinfacciarle la storia dell’orgia e le chiede di restituirle l’anello e una catenina d’oro. Poi se ne va a dormire. Praticamente Giorgio ha creduto a Francesco e ha rotto il fidanzamento.

A Terry, rimasta sola, crolla il mondo addosso e rivive in pochi attimi tutto il suo passato cupo e tormentato compresa la sua infanzia nella Carolina del Nord con un padre reduce dal Vietnam, violento, epilettico e alcolizzato, lo stupro subito a 16 anni da parte di due motociclisti ubriachi, due tentativi di suicidio, un matrimonio fallito con un ragazzo tossicodipendente sposato a 18 anni. È in quel momento che frugando nell’armadio del suo fidanzato gioielliere trova la pistola: una Smith and Wesson calibro 38 special. Nella sua testa gira solo una frase: «Ha mandato in fumo il mio matrimonio!» Sfoglia l'agenda del fidanzato e trova il telefono di casa di Francesco. A quel punto chiama.

Sono le quattro del mattino quando, qualificandosi come Diane, telefona a casa di Francesco D’Alessio. Come sappiamo Francesco è in compagnia della bellissima Laurie Marie. Lui risponde poi passa il telefono alla sua amica perché la fantomatica ragazza gli parla in inglese. Le due donne non si conoscono, Laurie Marie non capisce bene cosa voglia quella ragazza per cui alla fine la invita a passare di lì. Lei chiama un taxi, poi esce di casa e prima di salire entra in una cabina telefonica e sniffa ancora. Dieci minuti ed è in Corso Magenta 84.

Alle 6.30 a casa di Francesco si presenta la fantomatica Diane, ovvero Terry Broome. Per Francesco è una sorpresa, si rende conto che Terry ha usato quell’infantile stratagemma per non farsi respingere. Terry è molto calma, nessuna scenata, sembra che non ci siano problemi. Poi però Terry chiede di restare sola con Francesco. L’altra ragazza accetta e va in un’altra stanza. Francesco forse crede ad un ripensamento di Terry, sta di fatto che i due si mettono a sniffare cocaina e a bere whisky. Secondo la versione di Terry a quel punto Francesco inizia a fare delle avances piuttosto esplicite, lei rifiuta di nuovo, ma quando lui le dice: “Se non ti basto io chiamo altri amici” lei non ci vede più, estrae la pistola dalla borsetta, impugna l’arma e spara due colpi a vuoto. Poi lui la afferra per un braccio, lei si divincola e partono altri tre colpi: uno raggiunge Francesco al petto, un altro alla tempia. La versione di Laurie Marie invece è molto confusa, dice alla polizia, mentre era nell’altra stanza, di aver sentito due spari, allora si alza dal divano, va nella stanza e vede i due litigare, a quel punto, invece di intervenire, terrorizzata si nasconde dietro un termosifone. Sente altri tre spari, Terry ha in mano la 38 special e Francesco barcolla e poi cade a terra.

Dopo il delitto Terry ripone l’arma nella borsa e torna al residence «Principessa Clotilde». Racconta al fidanzato dell’accaduto, fa le valigie e fugge. Vorrebbe andare negli Stati Uniti, ma non c’è tempo di scegliere, a Linate prende il primo volo disponibile e alle 10.30 è già su un aereo diretto a Zurigo.
Non sembra un'assassina in fuga. Dorme alla pensione Bahnpost, al numero 6 della Reitergrasse, dà il suo vero nome e i suoi documenti.
Qui il giorno dopo, viene arrestata. Confessa subito: «Francesco mi importunava I' m sorry». Nel processo celebrato nel 1986 a Terry Broome, rea confessa, vengono concesse le attenuanti generiche con una condanna a quindici anni, ridotti a 12 anni e mezzo nel processo di appello.
Il 22 febbraio '92, dopo sette anni di prigione, Terry torna libera e parte per l’America. Prima di decollare, a Enzo Biagi dice: «Quello che volevate ascoltare, io l'ho detto al processo. Dimenticatemi ora»...
 










 


 





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ARTICOLO A CURA DI
ADAMO BENCIVENGA
© All rights reserved
FONTI
Cristiana Lodi per “Libero Quotidiano”
https://ricerca.repubblica.it
/repubblica/archivio/repubblica/1984/06/27/
https://milano.corriere.it/
notizie/cronaca/17_ottobre_11/terry-broome
https://www.vanillamagazine.it/
FOTO GOOGLE IMAGE


 














 
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