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IL RACCONTO E'
ADATTO AD UN PUBBLICO ADULTO 
Adamo Bencivenga
Quel gusto amaro di pistacchio

PENNSYLVANIA STATION – ESTERNO NOTTE ORE 10:20 P.M.
DAISY E STEVE
LE MACCHINE SFRECCIANO SULLA
PENNSYLVANIA AVENUE. STEVE È IN PIEDI, APPOGGIATO ALLA
SUA POMPA DI BENZINA VEDE DAISY SPUNTARE DAL BUIO.
Steve: “Daisy quale buon vento? Lo sai che sei ancora
più bella contro lo sfondo di questa luce?” Daisy:
“Già, stasera il sole non vuole tramontare…”
ALLA
LUCE INTERMITTENTE DELL’INSEGNA “PENNSYLVANIA STATION”
STEVE COMPIACIUTO LA SQUADRA DA CAPO A PIEDI. Steve:
“Sei davvero un bocconcino prelibato, ma come fa tuo
marito a mandarti in giro da sola?” Daisy: “Dai
Steve… non me lo dire un’altra volta altrimenti ci credo
davvero!” Steve: “Allora piccola quale buon vento ti
porta qui?” Daisy: “Steve mi dai un pacchetto di
Lucky? Sono senza! Cazzo, ho voglia di fumare!”
Steve: “Piccola, hai portato i soldi? È da un mese che
mi devi 4 dollari e 50.” Daisy: “Ma Steve mi avevi
detto che avevo saldato tutto il mio debito, ricordi?”
Steve: “Sì, ma poi ti ho fatto altro credito!” Daisy:
“Dai Steve lo sai che abbiamo problemi, Johnny ha perso
il lavoro e si arrangia come può ultimamente…” Steve:
“Non credere che io me la passi meglio. Qui nessuno si
ferma più a fare benzina, sembra che le auto vadano
tutte ad aria!” Daisy: “Dai, quando viene Johnny, ti
pago tutto.” Steve: “Di quel grassone non ci faccio
nulla, mi basteresti tu e ti azzererei tutto il debito!
Devi solo deciderti!” Daisy: “Non scherzare Steve!”
Steve: “Un giorno o l’altro mi faccio avanti… o la va o
la spacca!” Daisy: “Non mi incanti, lo so che non
sono il tuo tipo.” Steve: “Mi hai detto che sei sola…
Dov’è Johnny?” Daisy: “Aveva da fare, stasera, torna
più tardi. Ma dai Steve, dammi un cazzo di pacchetto.”
STEVE RIMANE UN ATTIMO A PENSARE Steve: “Non mi
va di lasciare la pompa incustodita.” Daisy: “Vado
dentro e lo prendo da sola? Ti fidi vero Steve? Ti fidi
di me, vero?
STEVE ARMEGGIA CON LA POMPA
Daisy: “Steve rispondi?” Steve: “Aspetta piccola, non
puoi fare da sola, le sigarette sono chiuse a chiave
nella vetrina. Ti accompagno io, fammi chiudere la
pompa.” Daisy: “Sei sempre un amico, Steve.”
Steve: “Johnny non c’è. Esatto?” Daisy: “Lo vedi
anche da solo che non c’è la sua macchina davanti alla
roulotte.” Steve: “Beh volevo essere sicuro.”
Daisy: “Perché?”
STEVE NON RIESCE A CHIUDERE IL
LUCCHETTO. LE MANI GLI TREMANO Steve: “Un giorno o
l’altro devo decidermi a comprare una catena nuova.
Questa è troppo arrugginita, cazzo!” Daisy: “Vuoi una
mano Steve?” Steve: “No piccola, ti rovineresti
quelle belle unghie e sarebbe un peccato.” Daisy:
“No, Steve, non porto lo smalto.” Steve: “Peccato, ti
starebbe bene un tocco di femminilità in più.” Daisy:
“Steve, ti vedo nervoso. Sbaglio?” Steve: “Sei tu che
mi fai emozionare, non ti avevo mai visto con quei
pantaloncini…”
LUI CONTINUA A GUARDARE LA
RAGAZZA, MA NON PROPRIAMENTE NEGLI OCCHI. Daisy:
“Steve perché mi guardi così? Hai la faccia di chi vuole
azzerarmi tutto il debito, vero?” Steve: “Dipende…”
Daisy: “No no, allora facciamo così, mi offri una sola
cazzo di sigaretta.” Steve: “Dai piccola, te ne
regalo anche cinque.” Daisy: “No Steve, non serve! O
una o metti in conto tutto il pacchetto, e domani viene
Johnny e ti paga.”
FINALMENTE STEVE RIESCE A
CHIUDERE IL LUCCHETTO. SI PULISCE CON UNO STRACCIO PIÙ
SPORCO DELLE MANI. S’INCAMMINANO INSIEME VERSO IL BAR.
Steve: “Allora piccola, dicevamo?” Daisy: “Che tu fai
il buono e mi regali una sigaretta.” Steve: “Ti posso
prendere sotto braccio?” Daisy: “No, ma sei pazzo? Ci
potrebbero vedere, e poi Johnny sarà qui a momenti.”
Steve: “Strano che Johnny non sia ancora tornato. Mi ha
detto tutta la verità piccola?” Daisy: “Perché dovrei
mentirti?” Steve: “Perché è una cosa insolita. E poi
se non sbaglio mi sembra di averlo visto circa mezz’ora
fa. Daisy: “Dove?” Steve: “L’ho visto passeggiare
qui di fronte.” Daisy: “Sicuramente ti sbagli,
stasera aveva da fare.” Steve: “E cosa aveva da
fare?” Daisy: “Ma di che ti preoccupi?” Steve:
“Nulla, era tanto per dire. Speriamo che non gli sia
successo niente.” Daisy: “Steve te l’ho detto, aveva
solo delle faccende da sbrigare…”
STEVE SI FERMA
E LA SCRUTA SOSPETTOSO. Steve: “Mi prendi per il culo
piccola?” Daisy: “No, no. Non ti prendo in giro.”
Steve: “Non è che Johnny è nella roulotte ed ha mandato
te con questi pantaloncini a scoccare una sigaretta?”
Daisy: “Te lo giuro non è ancora tornato!”
STEVE
SI FA TRASCINARE Daisy: “Dai affrettati, ho voglia di
fumare.” Steve: “Allora piccola, stasera mi sento
generoso, il cliente di prima ha fatto il pieno. Che
dici se ce la spassiamo?” Daisy: “Steve cosa
intendi?” Steve: “Mi piace quando fai la finta
ingenua, piccola.” Daisy: “Dai, non scherzare, ho
solo voglia di fumare.” Steve: “Ed io ho voglia di
finire in bellezza la giornata. Le vuoi tre sigarette,
Daisy?” Daisy: “No, Steve, non ricominciare.”
Steve: “Allora due!” Daisy: “Affare fatto, ma senza
nulla in cambio, ok?” Steve: “Entra dai che ci
mettiamo d’accordo.
DAISY ENTRA PER PRIMA NEL
BAR, STEVE ACCOSTA LA PORTA Steve: “Finalmente soli
piccola, pensa quante volte ho sognato questa
occasione.” Daisy: “Steve sei un disco rotto.”
Steve: “Dai accomodati qui.” Daisy: “Dammi quelle due
cazzo di sigarette e me ne vado. Perché mi devo sedere?”
Steve: “Eh no piccola, almeno fatti ammirare per qualche
secondo.” Daisy: “Steve, sono sempre la stessa. Un
manico di scopa sarebbe più attraente…” Steve: “Ed
invece no, questi pantaloncini bianchi ti stanno da
favola! Dai girati, fatti vedere da dietro.” Daisy:
“Non so che ci trovi! Johnny neanche mi guarda più…”
Steve: “Non ci credo, conosco Johnny da una vita e non
si è mai fatto scappare una pollastrella come te. Dai ti
prego voltati, fammi vedere.” Daisy: “Ma non ti
vergogni? Alla tua età…” Steve: “Perché c’è un’età
precisa per desiderarti?” Daisy: “Ok, ma che siano
solo pochi secondi! Poi prendo le sigarette e vado.”
Steve: “Io con te ci passerei una notte intera,
piccola!”
DAISY SI GUARDA ALLO SPECCHIO TRA LE
BOTTIGLIE DI LIQUORE. RACCOGLIE I CAPELLI CON LE MANI,
SI LASCIA ANDARE A QUALCHE POSA E SEMBRA COMPIACIUTA.
Daisy: “Posso sedermi su questo sgabello Steve?”
Steve: “Fai pure piccola, sei la padrona qui, io vado a
prendere le chiavi della vetrina.” Daisy: “E se mi
offrissi anche un Martini?” Steve: “Dipende Daisy,
dipende. Tutto ha un prezzo, lo sai vero?” Daisy:
“Allora offrimelo dai. Mi è sempre piaciuto stare seduta
al bancone e vedere il barman che prepara uno di quegli
aperitivi colorati con olive e noccioline.” Steve:
“Magari vestita tutta di nero, con una calza a rete che
esce dallo spacco della gonna!” Daisy: “Perché no!
Credi che non sarei all’altezza?” Steve: “Sei femmina
Daisy ed io saprei come valorizzarti. È solo una
questione di dollari.” Daisy: “Oltre il vestito mi
comprerei immediatamente un bel paio di scarpe rosse col
tacco come dico io!” Steve: “Appunto vedi, è solo una
questione di soldi!” Daisy: “E con te ce li avrei,
Steve?” Steve: “Aspettami Daisy, aspettami.”
STEVE TORNA CON LA CHIAVE, APRE LA VETRINA E PRENDE UN
PACCHETTO DI LUCKY IN MANO. LO SCARTA. DAISY STA
MUOVENDO I CAPELLI E PORTA LE DITA ALLE LABBRA FACENDO
FINTA DI FUMARE Steve: “Daisy sei un diavolo!”
Daisy: “Perché?” Steve: “Non c’è un perché, sei
perfetta… anche se per abbordare gli uomini ti dovresti
fare bionda platino.” Daisy: “Dici? Mia madre dice
che la vita offre tante occasioni e solo quella è la
migliore.” Steve: “Daisy, dà retta a me, se vuoi fare
soldi e vivere dignitosamente quella è davvero l’unica
strada!” Daisy: “Intendi sulla Pennsylvania?”
Steve: “Sulla Pennsylvania o in qualche motel, non c’è
differenza.” Daisy: “Tu mi ci fai credere ed io mi
vedo già seduta sul quel bidone là fuori.” Steve:
“Mica male l’idea! Sai quanti camionisti affamati di
femmina giovane si fermerebbero? E poi con questi
pantaloncini bianchi! Ti fanno un bel culo… dai retta a
me Daisy, questa è merce prelibata!” Daisy: “Davvero
avrei la fila di macchine?” Steve: “Direi una folla.”
STEVE S’AVVICINA E ALLUNGA UNA MANO. DAISY TENTA DI
TENERLO A DISTANZA. POI SI ALZA. Daisy: “Steve stavo
giocando, fermo con le mani!” Steve: “Dai vediamo
cosa sai fare…” Daisy: “Non toccarmi! Lo sai che
Johnny diventa cattivo quando si arrabbia.” Steve:
“Visto che non c’è, possiamo approfittare no? Oddio
quanto sei morbida! Che pelle soffice!” Daisy: “Dai
Steve lasciami in pace, hai le mani sporche di olio, mi
macchi tutta.” Steve: “Perché quelle di Johnny sono
più pulite? Oppure ti tocca meglio, lui…?” Daisy:
“Smettila!” Steve: “Eri d’accordo prima, no?”
Daisy: “Quando?” Steve: “Prima, lì fuori.” Daisy:
“Ma io mica ti ho detto di sì.” Steve: “Mi hai detto
- Affare fatto -.”
STEVE LASCIA LA PRESA E VA
DIETRO IL BANCONE, DAISY SI RISIEDE SULLO SGABELLO.
Daisy: “Steve, ripeto, io stavo giocando. Ma lo sai che
potresti essere mio padre?” Steve: “Guarda piccola
non barare. Io non parlavo di adesso, ma prima! Me lo
ricordo bene! Mi hai detto - Affare fatto -.” Daisy:
“Ma non intendevo quello… e poi ci ho ripensato. Anzi
fai una cosa, non voglio che mi regali niente! Metti sul
conto quella stramaledetta sigaretta.” Steve:
“Ascolta Daisy non giocare, prima mi hai detto di sì!
Non fare la bambina, vieni dietro al bancone.” Daisy:
“No Steve no.”
STEVE SI SBOTTONA I PANTALONI.
DAISY PORTA LE MANI AGLI OCCHI Steve: “Dai veloce,
stanno arrivando dei clienti, mica voglio farmi vedere
con questo coso di fuori.” Daisy: “Oddio Steve, ti ho
detto di no!” Steve: “Ti vergogni Daisy? Voglio
vedere cosa dici poi a tua madre, quando ti parla
dell’occasione migliore…” Daisy: “Che c’entra, quello
era un modo di dire.” Steve: “Ti sto aiutando ad
aiutare il destino e tu rifiuti?” Daisy: “Dai Steve
copriti, rimettilo dentro quel coso, non riesco a
vederti così!” Steve: “Perché? Vorresti dirmi che non
ne hai mai visto uno?” Daisy: “Mica sono così
ingenua. Non mi va e basta!” Steve: “Allora è il mio
che non ti piace. Troppo vecchio per te?” Daisy: “Non
sei vecchio.” Steve: “E allora è troppo piccolo?
Dimmi la verità quello di Johnny è più grande?”
Daisy: “Ma no Steve dai… non mi va di parlare di queste
cose...” Steve: “Ho capito! Allora ti sembra di
tradire Johnny. Ma che credi, che lui non ci sia mai
andato a puttane? Per quanto ne so è un assiduo cliente
della bionda platino seduta sul bidone qui davanti…”
DAISY TOGLIE LE MANI DAGLI OCCHI Daisy: “Cosa
intendi?” Steve: “Se non mi confondo, mi sembra che
anche oggi l’ho visto parlare con la bionda platino.”
Daisy: “Sei bugiardo, lo dici solo per convincermi.”
Steve: “Sarà…” Daisy: “Comunque lo so che ci si mette
a parlare, lo so.” Steve: “E tu pensi che ci parla
solamente?” Daisy: “Non lo so, forse le guarda le
tette.” Steve: “E ti sembra poco?” Daisy: “Non è
colpa mia se il buon Dio mi ha dotato solo di due
noccioli di oliva!” Steve: “Sei tenerissima Daisy,
non avrai le tette della bionda platino, ma sicuramente
rispetto a lei sei giovane, credi sia poco? Ora fai la
brava. Dai vieni di qua. Solo una toccatina...”
Daisy: “Steve, domani ti faccio toccare quello che vuoi,
ma stasera perdonami non sono in vena. E poi Johnny sarà
tornato. Steve: “La macchina non è ancora tornata.
Con me devi stare tranquilla, ho occhi dappertutto.”
Daisy: “Facciamo domani, ok?” Steve: “No, ora
piccola!” Daisy: “Scusami se ti ho illuso, ma non era
proprio mia intenzione.” Steve: “Allora niente
sigaretta.” Daisy: “Vaffanculo Steve e le tue
sigarette di merda! Se devo vendermi non lo faccio per
una sigaretta!” Steve: “Allora diciamo che ti faccio
fumare gratis per una settimana intera e questo è il
primo pacchetto.” Daisy: “No, no lascia stare.”
Steve: “Che ti costa Daisy, mica lo vado a dire in giro
che mi sono fatto una donna sposata.” Daisy: “Non
sono sposata.” Steve: “Tanto meglio allora.”
Daisy: “E Johnny?” Steve: “Johnny non saprà niente.
Non ti fidi di me piccola?” Daisy: “E se entra un
cliente?” Steve: “Se viene qualcuno tu rimani buona
buona sotto il bancone, nessuno ti vede.” Daisy: “Sei
esperto vero Steve? Chissà quante sono finite lì sotto
il bancone.” Steve: “Piccola, non cambiare discorso,
mi sto stancando ora.” Daisy: “Ma non ho capito cosa
vuoi…” Steve: “Vieni qui e lo saprai.
DAISY SI
ALZA E VA DIETRO IL BANCONE Daisy: “Mi scopro solo
una tetta ok?” Steve: “No no, che ci faccio con quel
brufolo. Hai altro di più interessante.” Daisy:
“Steve per l’amor di Dio, ti avevo chiesto solo una
dannata sigaretta!” Steve: “Se avessi voluto le tette
sarei andato dalla bionda platino, che ne pensi?”
Daisy: “Ma quella è una puttana!” Steve: “Credi
faccia differenza?” Daisy: “E da me cosa vuoi?”
Steve: “Slacciati poco poco i pantaloncini. Ti ricordo
che fumerai gratis per una settimana.”
DAISY
SLACCIA DUE BOTTONI DEI PANTALONCINI BIANCHI. Daisy:
“Va bene così?” Steve: “Dai, di più! Che ci faccio
con l’orlo delle mutande?” Daisy: “Ma tu ti stai già
toccando.” Steve: “Solo un po’ per preparartelo.”
Daisy: “Steve, ho paura, facciamo in fretta.” Steve:
“Non preoccuparti, mi ci vuole poco.” Daisy: “Quanto
ci metti?” Steve: “Dai Daisy per favore, ci metto
pochi minuti. E poi dipende da te!” Daisy: “Allora
cosa vuoi?” Steve: “Inginocchiati qui. Mamma ti avrà
pure detto che la bocca non serve solo per parlare?”
Daisy: “Non trattarmi da ragazzina.” Steve: “Dai,
datti da fare, lo so che sei brava.” Daisy: “Non può
avertelo detto nessuno che sono brava.” Steve: “Che
credi che Johnny, quando è pieno di birra, non decanti
le tue bellezze?” Daisy: “Davvero Johnny parla di me?
A me non dice mai niente. Beh comunque non mi lamento,
se avessi solo un po’ più di seno…” Steve: “Dai
piccola ora non serve…”
DAISY SI INGINOCCHIA
DIETRO IL BANCONE Daisy: “Steve non mi vendo per un
pacchetto di sigarette, lo sai vero? Io sono una donna
onesta! Ma tu giura comunque che fumo gratis per una
settimana.” Steve: “Lo giuro Daisy, lo giuro.”
Daisy: “Promettimi che non ti farai uscire neppure un
fiato con Johnny?” Steve: “Promesso, ma cazzo alle
volte mi fa rabbia quando penso che stai con lui. Tu sei
un fiore e lui un bisonte. Ma come ti ha convinta, me lo
spieghi?” Daisy: “Niente Steve, ero sola e senza il
becco di un quattrino. Facevo saltuariamente la
cameriera da Big Burger. Poi un giorno Johnny è venuto a
mangiare lì e mi ha toccato il sedere. Da lì è nata la
nostra storia.” Steve: “Scusa lui ti ha toccato il
culo e tu ci sei stata?” Daisy: “No no, gli ho dato
uno schiaffo, poi però abbiamo cominciato a parlare e ci
siamo conosciuti.” Steve: “E cosa ci hai guadagnato?”
Daisy: “Niente Steve, niente.” Steve: “Beh almeno ora
sei qui con me… Sì brava, scaldalo con la mano.”
Daisy: “Fammi sentire una principessa!” Steve:
“Tesoro con questo scettro in mano diventerai una
regina…” Daisy: “Grazie Johnny… Ho bisogno di
attenzioni…” Steve: “Tutto quello che vuoi. Ecco
così… non stringerlo troppo.”
STEVE HA UNA
SMORFIA DI SOFFERENZA Daisy: “Ti faccio male Steve?”
Steve: “Un po’, vai troppo veloce e sei un po’ ruvida.”
Daisy: “Con Johnny è diverso. Lui vuole solo una cosa…”
Steve: “Ho capito, vuole solo che gliela dai, vero?”
Daisy: “Vuole solo starmi dentro. Non conosce altro
modo!” Steve: “Piccola, con me sarebbe diverso lo
sai.” Daisy: “Lo spero Steve, ma ora non sei
affidabile.” Steve: “Giuro. Da quando è morta la mia
povera moglie ancora non sono riuscito a rifarmi una
vita.” Daisy: “Non ti capita mai di fare sesso?”
Steve: “Sono chiuso tutto il giorno qui dentro a fare
caffè, servire birra e fare pieni di benzina.” Daisy:
“E la signora bionda platino dall’altra parte della
strada? Non dirmi che non ci sei mai stato.” Steve:
“Non vado con le puttane, Daisy!” Daisy: “Prima mi
hai detto che ha belle tette.” Steve: “Sì ma le
toccano tutti.” Daisy: “E con la mia amica Clara?”
Steve: “Ah, non sapevo che lo sapessi…” Daisy: “Ci
vuole poco ad intuire Steve, tutte le sere alle otto in
punto entrava dalla porta di servizio… E poi sai che
Clara è una mia amica e ci diciamo tutto.” Steve:
“Comunque con Clara è stata una storia importante…
Peccato che quando Nick è uscito di galera è tornata da
lui.” Daisy: “E la cassiera?” Steve: “Dio Santo
piccola! Ma è un interrogatorio?” Daisy: “Johnny
quando è con me non fa altro che pensare alle sue
tette.” Steve: “Merlaine ha solo quelle. Per il resto
lasciamo perdere. Troppo oca. Quella è una tipa che
andrebbe bene per Johnny. E poi la tengo qui perché
attira i clienti. Sai, ci sbavano tutti su quelle
tette.” Daisy: “Ci credo! Le ha grandi e sembrano
anche sode.” Steve: “Lo sono Daisy…” Daisy:
“Allora ci sei stato? Le hai toccate?” Steve: “Non è
quello il problema, io cerco anche sostanza.”
DAISY FERMA LA MANO Daisy: “Sai Steve non ti facevo
così. A guardarti sembri un tipo tranquillo.” Steve:
“Piccola io sono solo ed ho le mie esigenze, comunque in
una donna cerco anche dell’altro non solo le tette.”
Daisy: “Mica avrai pensato a me Steve?” Steve: “Io
penso a tutte le ragazze oneste.” Daisy: “Perché
Merlaine non è onesta?” Steve: “Chi ha le tette
grosse difficilmente è una donna onesta…” Daisy: “E
come fai a pensare che io sia onesta con questo coso in
mano?” Steve: “E allora non essere onesta! Datti da
fare!” Daisy: “Dimmi che hai pensato veramente a me.”
Steve: “Tesoro tu non hai tette grosse e poi io non dico
mai bugie.” Daisy: “Ti faccio male Johnny?” Steve:
“Non devi pensare a farmi male, ma a darmi piacere!”
Daisy: “Così va bene?” Steve: “Brava, solo un po’ più
veloce, stai andando troppo lenta.” Daisy: “Ti sembra
strano che io e Johnny non siamo sposati?” Steve:
“Non lo sapevo fino a pochi minuti fa, o forse sì, non
lo ricordo, ora sono in confusione.” Daisy: “Allora
se sei in confusione significa che ti piaccio, vero?”
Steve: “Dai Daisy ora avvicina le labbra dai! Questo è
il momento giusto per prenderlo in bocca. Ma Johnny non
ti ha insegnato niente? Sei proprio inesperta… Dovrò
darti qualche lezione prima, sai?” Daisy: “Steve, ma
come te lo devo dire? Non l’ho mai fatta questa cosa,
Johnny non vuole essere baciato, né in bocca né altrove,
lui vuole altro!” Steve: “C’è sempre una prima volta,
no?” Daisy: “Sì, porta pazienza ti prego.” Steve:
“Dai piccola…” Daisy: “Steve, sento che ti manca
poco. La bocca la prossima volta. Non ci riesco!”
Steve: “No, ora cazzo! Fai in fretta, almeno senti il
sapore, sicuramente ti piace.”
STEVE PRENDE LA
TESTA DI DAISY E LA GUIDA. DAISY RACCOGLIE I CAPELLI CON
UNA MANO ED AVVICINA LA BOCCA, MA POI SI RITRAE.
Daisy: “Steve, davvero non ci riesco. Mi viene da
pensare a Johnny.” Steve: “Daisy sei una ragazzina,
ma come puoi pensare ad un tradimento se non lo hai mai
fatto con lui… Diverso sarebbe se ora ti chiedessi di
girarti… o altro.” Daisy: “Dici che prenderlo in
bocca non è un tradimento?” Steve: “Come potrebbe
esserlo?” Daisy: “Hai ragione Steve, che stupida!”
Steve: “Dai piccola, pensa ad un gelato al gusto di
pistacchio.” Daisy: “Odio il pistacchio.” Steve:
“Allora pensa ad un ciuccio coperto di zucchero.”
Daisy: “Come quando ero bambina Steve?” Steve: “Ma
tesoro… tu lo sei ancora una bambina.” Daisy: “Lo
dici perché non ho le tette.” Steve: “Lo dico perché
un’altra al tuo posto l’avrebbe visto come una sfida.”
Daisy: “Perché come si comportano le altre?” Steve:
“Come te Daisy, ma cedono prima!” Daisy: “Dici Steve?
Ma io non sento nessuna attrazione…” Steve: “Allora
devi crescere piccola. Alle volte si ha piacere dando
piacere o quanto meno si desidera per sentirsi più
femmina. E poi con questo coso in mano dovresti già
essere bagnata. Questa è l’occasione, dai ti prego.”
Daisy: “Che significa Steve sentirsi femmina?” Steve:
“Far sentire l’uomo maschio. Capisci ora?”
STEVE
LE PRENDE LA TESTA E L’AVVICINA A SÉ Daisy: “Forse è
meglio che penso ad una settimana gratis di fumo.”
Steve: “Pensa quello che vuoi adesso. Dai sento il tuo
fiato. Come fa a non farti voglia?” Daisy: “Che dici
Steve mi ci dovrò abituare?” Steve: “Certo piccola,
ma dipende solo da te. Io ti metto a disposizione lo
strumento e tu ci lavori.” Daisy: “Steve mi
raccomando controllati, non sopporto quel sapore acido.”
Steve: “Cazzo Daisy non ti assicuro niente. Ora voglio
solo che ci appoggi la bocca! Bacialo cazzo!” Daisy:
“Davvero, solo l’idea mi fa vomitare…” Steve:
“Convinciti che è buona Daisy, da oggi ne prenderai
tanta!” Daisy: “Steve sono scomoda qui. Non ti
assicuro niente. Poi non lamentarti…” Steve: “Dai,
dai, ora prendilo!”
SI SENTONO DEI RUMORI FUORI,
DAISY SI RITIRA DI SCATTO E SI ALLACCIA I PANTALONCINI
Daisy: “Steve sento dei rumori.” Steve: “Dai piccola,
dai prendilo. Ti giuro non ti vengo in bocca.” Daisy:
“Steve c’è qualcuno fuori, potrebbero entrare. Ma non
senti il clacson?” Steve: “Oh cazzo proprio adesso.”
Daisy: “Smettiamola, ho paura…” Steve: “Stai
tranquilla.” Daisy: “Metti dentro questo coso Johnny.
Potrebbe essere un altro pieno… come vedi oggi le
macchine non vanno ad aria.” Steve: “È troppo grosso
come faccio a metterlo nei pantaloni? Se avessi fatto la
brava ora non ci sarebbero problemi.” Daisy: “Sì
Steve è duro e grosso, mi dispiace tanto.” Steve:
“Aspettami qui, nasconditi sotto il banco. Faccio in
fretta e poi finalmente lo assaggi.” Daisy: “No
Steve, vai, io esco dal retro. Ho paura. Lo facciamo
domani, ok?” Steve: “Non mi puoi lasciare così.”
Daisy: “Lo so, lo vedo… è enorme! Ti chiedo scusa.”
Steve: “Merito tuo piccola.” Daisy: “Grazie Steve,
davvero non credevo di farti questo effetto.” Steve:
“Aspettami qui!” Daisy: “No Steve, Johnny potrebbe
essere tornato.” Steve: “Potevi almeno farmi sentire
per un attimo la morbidezza delle tue labbra.” Daisy:
“Steve perdonami, ma non ce la faccio proprio!”
Steve: “Ok, allora per ora solo una sigaretta... Il
resto domani! Promettimelo!” Daisy: “Te lo giuro
Steve, domani mi faccio forza e te lo prendo tutto.”
Steve: “Grazie piccola, ti adoro quando sei così
obbediente.”
SI SENTONO VOCI DALL’ESTERNO.
QUALCUNO CHIAMA Daisy: “Vai Steve.” Steve:
“Piccola, non dire nulla a Johnny, ok?” Daisy:
“Allora è un tradimento anche questo… mi avevi detto di
no.” Steve: “Non lo è ma sicuramente non gli farà
piacere.” Daisy: “Ok Steve. Promesso.”
ATTO
SECONDO PENNSYLVANIA STATION – ESTERNO NOTTE DIECI
MINUTI DOPO
STEVE HA APPENA TERMINATO DI SERVIRE
IL CLIENTE. ORA STA SPEGNENDO LE LUCI DELL’INSEGNA DELLA
PENNSYLVANIA STATION. VEDE DAISY CHE STA CAMMINANDO
LUNGO IL MARCIAPIEDE, LE VA INCONTRO. Steve: “Daisy,
ma che ci fai ancora qui? Ci hai ripensato?” Daisy:
“Queste cazzo di sigarette finiscono subito…” Steve:
“Ti stavo osservando. Con questi pantaloni bianchi sei
proprio uno schianto! Secondo me tireresti su un
centinaio di dollari a notte!” Daisy: “Smettila
Steve, non scherzare! Ora non sono in vena!” Steve:
“E quando mai tu sei in vena, piccola? Prima mi hai
fatto penare. E mi hai lasciato anche con questo coso
duro.” Daisy: “Ti ho detto che mi dispiace e ti
chiedo scusa, ma ora ho bisogno di parlare con te.”
Steve: “Sono le dieci e mezza passate e sto per chiudere
tesoro, ma per te faccio gli straordinari.” Daisy:
“No, no, Steve chiudi pure, ma non posso stare qui.”
Steve: “Allora entriamo dai, spengo le luci della pompa
e questa volta nessuno ci disturba.” Daisy: “Steve
cavolo, devo solo parlarti.” Steve: “Piccola abbiamo
solo il tempo di andare dietro il bancone. Se davvero
fossi dispiaciuta come hai detto ti sentiresti in
obbligo di finire l’opera che hai iniziato.” Daisy:
“Ho ripensato alle tue parole ed hai ragione. Quel porco
di Johnny mi tradisce, ma soprattutto si sperpera dieci
dollari in dieci minuti con la bionda platino. Ed io non
ho neanche uno straccio di dollaro per comprarmi le
sigarette.” Steve: “Tesoro, sono contento che tu ci
sia arrivata da sola. Io lo sapevo, ma non volevo
ferirti. E poi a te ci penso io, tranquilla.” Daisy:
“Che porco!” Steve: “L’hai beccato mentre si faceva
la bionda?” Daisy: “No, no, ma ora è tutto chiaro.”
Steve: “Dov’è ora, Johnny?” Daisy: “Non lo so, non me
ne frega niente. Ora vorrei solo che non tornasse più!”
Steve: “Che parole grosse…” Daisy: “Dico sul serio,
Steve.” Steve: “Cosa ti ha fatto cambiare idea?”
Daisy: “Quello che ti ho detto.” Steve: “Solo quello,
piccola?” Daisy: “Tu pensi che non sia abbastanza?”
Steve: “Beh, sì, no… non lo so.” Daisy: “Ma Steve, io
non sapevo nulla, ma ti rendi conto? Credevo che le
guardasse solo le tette per eccitarsi e poi venire da
me.” Steve: “Piccola, quando la sera è pieno di birra
Johnny si vanta di conoscerla molto bene.” Daisy: “E
cosa dice?” Steve: “Dai piccola… dice…” Daisy:
“Che dice?” Steve: “Che non c’è un’altra donna sulla
Pennsylvania che fa i pompini così bene.” Daisy:
“Porco, porco! Ecco perché non se li fa fare da me!”
Steve: “Piccola, è solo un uomo.” Daisy: “Magari
pensa che non sono capace, che non sono brava.”
Steve: “Tesoro, io non posso saperlo. Dovrei provare…”
Daisy: “Se mi impegno ci riesco e come! Il fatto è che
lui mi considera solo un buco con il contorno!”
STEVE L’ABBRACCIA. DAISY SI FERMA UN ATTIMO A PENSARE
Daisy: “Ehi Steve, ma i pompini costano meno?” Steve:
“Dipende piccola, dipende.” Daisy: “Se Johnny si fa
fare solo pompini allora spende meno.” Steve: “Se
vuoi attraversiamo la strada e ci informiamo
direttamente dal fornitore.” Daisy: “Dai Steve, non
scherzare.” Steve: “Adesso ho capito piccola. Io
credevo che ti stessi informando su quanti dollari
potevi alzare lavorando solo di bocca.” Daisy:
“Steve!!! Ma tu sei pazzo!” Steve: “No piccola!
Scommetto che ci hai pensato…” Daisy: “Ma non ho
esperienza e poi dove vado con questi due brufoli…”
Steve: “Non ti buttare giù, pensa solo che io sono
ancora in tiro da prima…” Daisy: “Hai cambiato idea?
Prima mi avevi detto che ero ruvida.” Steve: “Beh
mica sei da dieci dollari in dieci minuti!” Daisy:
“Grazie Steve… Sei gentile.” Steve: “E’ la verità.”
Daisy: “E allora quanto?” Steve: “Diciamo sigarette
gratis per una settimana. L’offerta rimane valida.”
Daisy: “Johnny non ero venuta per questo… anzi anche per
questo.” Steve: “Cioè?” Daisy: “Voglio fargliela
pagare a quello stronzo. Ma non so se mi posso fidare di
te.” Steve: “Perché.” Daisy: “Perché sei un uomo
come lui. L’hai detto tu poco fa.” Steve: “Piccola,
ma io ho una certa età.” Daisy: “Che significa?”
Steve: “Beh non ragiono solo con quello.” Daisy: “Dio
mio, non ci capisco più nulla. Prima volevi solo la mia
bocca esattamente come tutti gli altri uomini.”
Steve: “Comunque sia, è un rischio che devi correre,
piccola… A meno che tu non voglia diventare lesbica.”
Daisy: “No, no, per l’amor di Dio. In caso mi faccio
suora.” Steve: “Mica cambia molto.” Daisy: “Ma che
dici, Steve?” Steve: “Dico…” Daisy: “Sono
incazzata. Piena di rabbia. A me sinceramente se Johnny
si fa fare i pompini da quella mi importa poco. Il
problema è che mi è finita la bombola del gas, non ho
mezzo dollaro in tasca, non ho una birra e soprattutto
non ho sigarette! Capisci? Cazzo, ma dieci dollari sono
troppi! Steve: “Sai proprio questo intendevo prima. A
questa età un uomo ha la testa sulle spalle.” Daisy:
“Beh sì l’età conta e tu sei diverso dagli altri. Poi a
me non me ne frega niente di niente se hai il triplo dei
miei anni…” Steve: “Beh dai ora non esagerare… e
comunque al sapore di pistacchio potrai sempre
abituarti.” Daisy: “Ci provo, ma non ti assicuro
niente.” Steve: “Dai allora spicciati entriamo. Sono
molto contento che tu mi abbia scelto per la tua
vendetta.” Daisy: “Steve, forse non hai capito. Non è
solo questione di vendetta. Non è solo questione di una
botta e via… questo intendevo.” Steve: “Allora
spiegati.” Daisy: “Dicevo… insomma non è solo
questo.” Steve: “Dai piccola vieni, ne parliamo
dentro con calma... Lo prendi in bocca e intanto
parliamo.” Daisy: “Ma come faccio a parlare con quel
coso in bocca?” Steve: “Vedi che non sei ancora
esperta?” Daisy: “Steve ci provo, ma tu non essere
impaziente.” Steve: “Oh piccola avrai tutto il tempo,
tranquilla.” Daisy: “A me non costa niente, devo solo
abituarmi al gusto di pistacchio.”
I DUE ENTRANO
NEL BAR Daisy: “Steve posso chiederti un favore? ”
Steve: “Certo piccola.” Daisy: “Poi avrò tempo di
andare cinque minuti nella roulotte?” Steve: “Ma
certo, perché no! Cosa devi fare?” Daisy: “Prendere
le mie cose.” Steve: “Eh se arriva Johnny?” Daisy
“Tranquillo Steve, non arriva…” Steve: “Ora vieni
dentro dai… Sono impaziente.” Daisy: “Certo Steve,
grazie.” Steve: “Ti sei decisa allora… Perché vuoi
stare con me?” Daisy: “Perché mi stai dando
attenzione, quello che non fa Johnny.” Steve: “Ok ok
ora vieni dietro il bancone.” Daisy: “Aspetta Steve,
sei sicuro di prendermi con te?” Steve: “Ci pensiamo
dopo Daisy.” Daisy: “Non sono una scema, so come
vanno queste cosa, ma ti chiedo solo un passaggio. Non
so per dove, non so per quanto tempo. Non ho altre
possibilità, so solo che non voglio marcire in quella
roulotte.” Steve: “Tesoro ma io non ti ho promesso
nulla, a parte le sigarette.” Daisy: “Ci devo
credere. Ho bisogno di crederci. Tu sei un uomo come
Johnny, ma da sola non farei un passo per questo mi
affido a te. Sono un’eterna romantica, ok so che stai
pensando, che sono solo una inguaribile sognatrice. Io
sono fatta così. Non posso sentire il vuoto, non sapere
quello che succederà tra un minuto. Ho bisogno di
protezione, di sicurezze e Johnny se ne è andato!
Steve: “Quindi non è vero che aveva faccende da
sbrigare?” Daisy: “No Steve, ti ho detto una bugia. È
andato via e mi ha lasciata sola.” Steve: “E ora vuoi
stare con me?” Daisy: “Anche mia madre ha cominciato
con un barista e poi piano piano è passata in tante
altre braccia, mani che toccavano, bocche che sbavavano.
Ma lei aveva le tette grosse e non aveva sentimento.
Mica come me che mi faccio fregare ogni volta.”
Steve: “Strappi tenerezze Daisy.” Daisy: “Me la
ricordo mia madre quando mi lasciava in macchina ed io
buona buona aspettavo... Vedevo il suo fastidio. Per lei
ero solo un pacco postale. Mi diceva che andava a far le
pulizie. Solo dopo ho capito! Mi spieghi Steve come può
far le pulizie una donna vestita con la gonna corta, i
tacchi a spillo, i capelli cotonati e la cucitura grossa
sulla calza color carne? Me lo spieghi Steve?” Steve:
“Faceva la puttana vero?” Daisy: “Tornava tutta
trafelata, alle volte struccata e senza rossetto, alle
volte con grossi lividi sulle braccia, e mi trovava
addormentata sul sedile di dietro, ancora una mano
stretta nell’altra, perché io non avevo altro con cui
giocare, giocavo con quelle Steve. Io potevo avere sì e
no cinque anni. E non mi ricordo un viso maschile, dico
uno, visto almeno due, tre volte, da chiamarlo papà.”
Steve: “Daisy ora non ci pensare vieni dietro il
bancone.” Daisy: “Sì Steve, dimmi che non sto facendo
una cazzata. Mi affido al mio istinto e tu sei gentile e
premuroso anche se sono sicura che stai pensando solo
alla mia bocca.” Steve: “Dai Daisy…” Daisy: “Mi
tocchi il seno? Ti va? Vabbè non è come quello della
cassiera… ma mi piacerebbe se trovassi piacere mentre lo
tocchi.”
STEVE ALZA LA MAGLIETTA DI DAISY INIZIA
A TOCCARLA. Daisy: “Sì Steve così. Ti piace il seno
piccolo vero?” Steve: “Sa di bambina.” Daisy: “Mi
fai felice, l’avessi saputo prima, cazzo! Ma prima ero
stupida. Pensavo che il mondo fosse diviso tra donne e
puttane. E no Steve non è così cazzo! Esistono anche
donne oneste e basta! Indipendentemente se si lasciano
trascinare o meno sotto un bancone. Ora ne sono
convinta!” Steve: “Dai vieni qui dietro…” Daisy:
“Ora l’ho capito, il bancone è solo un insignificante
dettaglio, l’importante è che sia un inizio di una
storia d’amore.” Steve: “Lo sarà Daisy, inginocchiati
ed apri la bocca.”
DAISY OBBEDISCE. Daisy:
“Sai che non sento più il gusto del pistacchio?”
Steve: “Ecco brava. Ciuccia Daisy, fallo come se fossi
un neonato, più ciucci e più diventerai grande.”
Daisy: “Dimmi che serve per staccarmi da Johnny, da quel
tugurio di roulotte…” Steve: “Brava piccola, così, ti
guido io. Piano. Ora accelera, rallenta… ora succhia più
forte, mettici saliva piccola… fermati, riparti, togli i
capelli! Sì così, ti amo Daisy.” Daisy: “Oh Steve, no
non dirmelo, non voglio illudermi, dimmi solo che ti
sono utile. Che questo è il nostro primo giorno, ma
domani potrebbe essere l’ultimo.” Steve: “Perché
pensi così?” Daisy: “Perché è vero Johnny, ti ho
aperto la bocca alle prime parole di zucchero, e tu non
volevi che questo. Per quale altro motivo dovresti stare
qui a sentire le mie disgrazie? Se guardo indietro vedo
mia madre, se mi guardo intorno mi viene solo da
vomitare.” Steve: “Tesoro, dai, ora concentrati.
Tutto così, fino in fondo. Non togliere la bocca. Voglio
godere dentro di te.” Daisy: “Steve ma non l’ho mai
fatto. Che sapore ha?” Steve: “È buono Daisy, ti
piacerà vedrai…” Daisy: “Dove mi porterai, Steve?”
Steve: “Io vivo con mia madre, è anziana, non posso
portarti da me. Se proprio non vuoi tornare a casa ti
posso portare in un motel, passerai la notte lì, poi si
vedrà.” Daisy: “Ho capito… Come le puttane Steve?”
Steve: “Già come tua madre. Dai ora…” Daisy: “Sai ci
ho provato a non fare la sua vita.” Steve: “E invece
secondo me saresti molto adatta.” Daisy: “Nonostante
i due noccioli di oliva Steve?” Steve: “Hai una bocca
fantastica. Basta e avanza per guadagnarsi qualche
dollaro. Del resto il più lo hai fatto. A questo punto
il mio o un altro cosa cambia?” Daisy: “Dici?”
Steve: “Dico. Ecco così piccola, stringi bene le
labbra.” Daisy: “Sono brava vero a parlare e
ciucciartelo?” Steve: “Sei fantastica amore.”
Daisy: “Ti prego non chiamarmi amore. Qui non c’è amore.
In caso è solo un sogno, so che quando ti sentirò godere
dovrò per forza svegliarmi.” Steve: “Sei stupenda
Daisy. “Ci sono. Eccomi…” Daisy: “Manterrai la
promessa Steve?” Steve: “Certo tesoro. Eccomi. Non
togliere la bocca.”
STEVE URLA DI PIACERE. DAISY
NON TOGLIE LA BOCCA. Daisy: “Dio, quanto Steve!” Mi
hai imbrattata tutta.” Steve: “Sei meravigliosa…”
Daisy: “Sono contenta, sai… Johnny quando viene non urla
mai, fa solo un piccolo mugugno lo stesso di quando fa
pipì.” Steve: “Sei stata una piacevole sorpresa, non
credevo…” Daisy: “Cosa credevi Steve?” Steve: “Non
so, ma non mi aspettavo tutta questa devozione. Ci sai
fare piccola, più di quanto immaginassi. Secondo me
prima facevi finta. Sembri esperta.” Daisy: “E chi ti
dice che non lo sia…” Steve: “Ora me lo puoi anche
dire… Non è il primo vero, oltre ovviamente a quello di
Johnny…”
DAISY SI ALZA, SI PULISCE LA BOCCA COL
DORSO DELLA MANO. Daisy: “Chissà… Comunque grazie
Steve, davvero grazie. Per un attimo sembrava davvero
l’inizio di una storia d’amore. Mi hai fatto sognare.”
Steve: “E perché mi ringrazi?” Daisy: “Perché hai
fatto in modo di farmi credere che non mi vendessi per
un pacchetto di sigarette.”
STEVE SI ABBOTTONA I
PANTALONI, POI PORGE IL PACCHETTO A DAISY. Steve:
“Ora che farai tesoro?” Daisy: “Tornerò nella mia
reggia, ma non sono triste tranquillo. So che almeno un
pacchetto di sigarette posso sempre guadagnarmelo.”
Steve: “Beh direi anche qualcosa di più…” Daisy:
“Dici anche una lattina di birra?” Steve: “Perché
no.” Daisy: “Allora a domani sera…” Steve: “Ti
aspetto.”
DAISY VA VERSO LA PORTA, PRIMA DI
USCIRE SI VOLTA. Daisy: “Sai Steve, avevi ragione,
in fondo non sa di pistacchio.”
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Il racconto è frutto di
fantasia. Ogni riferimento a persone e fatti realmente accaduti
è puramente casuale.
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