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RACCONTI
 
 

Adamo Bencivenga
Donna Amante Tua
 


 
 
Photo Laima Kavaliauskaitė

C’è un tavolo prenotato per noi su questa magnifica terrazza. Oh sì questa sera è nostra, l’abbiamo rubata! Ho detto a mio marito che uscivo con Cecilia, la mia amica di Facebook che lui non conosce. Se avesse un minimo sospetto non saprebbe dove contattarla. Sono stata brava, vero? Ho spento il telefono, mi sento libera perfino dai miei figli. La serata è fantastica, una leggera brezza marina proviene dal mare. Roma è incantevole, sembra una elegante e affascinante signora avanti con gli anni. Un po’ come me! Sorrido e ti guardo.
È la prima sera dopo tanti anni che usciamo insieme. Ti rendi conto? Vorrei chiederti di tua moglie, se lei sospetta, quale scusa le hai detto stasera per uscire con me, ma poi credo sia inopportuno. Questa sera è solo per noi, amore mio!

Un pianista suona “Donna amante mia…” Una vecchia canzone romantica di Umberto Tozzi. Da uomo di classe mi precedi. Dio come sei bello, elegante, il mio uomo! Hai messo il vestito chiaro che adoro, la scarpa lucida che ti dà l’aria da tombeur de femme. Quasi quasi sono gelosa!
Tu mi guardi. Le pieghe della mia gonna danzano con il vento e scoprono leggermente le mie gambe velate di nero. Ti piaccio vero? Mentre andiamo verso il nostro tavolo mi dici che non mi hai mai vista così solare, serena, che sono la tua donna, il tuo intrigo, il desiderio che si fa femmina, il tuo sogno di tutte le notti. Ti dico che vorrei essere sempre così bella per te, che sono i tuoi occhi a farmi bella, ma inevitabilmente il pensiero torna a quella donna che è nella tua casa e vive insieme a te ogni giorno, che la vedi quando si sveglia, quando si addormenta. Vorrei chiederti se lei è bella, se la guardi come ora stai guardando me. Eh già, mi stai consumando con gli occhi, non stacchi lo sguardo dalla mia scollatura e mi ripeti che sei fortunato, che vorresti baciare la terra ad ogni passo che faccio.

Mi chiedo dove ti abbia incontrato, quale sia stata la scintilla e dove nasca tutto questo amore. Forse è troppo sai? Forse ci stiamo solo illudendo. Un pensiero brutto, una fitta dalle parti del cuore, ma poi scuoto la testa: “Sì tesoro ripetimelo ancora!”

Hai prenotato il tavolo dietro una grande aspidistra, il più appartato, il più strategicamente intimo. Mi bacerai vero? Il cameriere cortese scosta la sedia, tu lo ringrazi ed io mi siedo. È il nostro anniversario. Sono dodici anni che stiamo insieme. Mi sembra impossibile. Ti chiedo come abbiamo fatto a resistere, quale sia la magia del nostro incantesimo. Sul tavolo due calici di vino bianco e antipasti di pesce caldo. Sono bella vero? Troppo scollata? Troppo corta la gonna? Mi sussurri perfetta come una bambola. La tua voce è profonda, sensuale da attore, e come in una scena di un film tiri fuori dalla tasca un pacchettino rosso con un fiocco dorato. Leggo: “Gioielleria Grimaldi.” Sono emozionata, mi aiuti a scartarlo. Due pendenti d’oro, i miei preferiti.

Mi alzo, faccio il giro del tavolo, ti abbraccio, ti bacio. La mia gonna si spacca e ti mostro tutto il mio splendore. Sei attratto dalle mie gambe. Lo so che non resisti, lo so che vorrei almeno accarezzarmi e sentire il mio calore tutto per te. Ma ti sussurro di fare il bravo, di aspettare il nostro magnifico dopocena. Chissà dove avrai prenotato per la nostra notte d’amore? So che vorresti stupirmi con una suite a cinque stelle magari in riva al mare, magari vista lago, ma non transigo, desiderio stare con te nel nostro solito motel come la prima volta. Sono metodica, ho bisogno dei miei punti di riferimento… Tu lo sai e non mi deludi.

La serata scorre lenta, il tuo sguardo mi penetra, mi inviti a ballare, ci alziamo, due passi e siamo al centro della terrazza, tu mi stringi leggermente i fianchi, mi porti delicatamente e il pianista suona la nostra canzone. “Donna amante mia” Come avrà fatto ad indovinare? Tu sorridi e mi dici che basta un po’ di mancia per comprare i ricordi….
Balliamo sì dai, balliamo amore mio. Mi ripeti che sono bella, che mi sta bene questo rossetto, mi dici che il rosso mi dona. Rido, ridi e ci abbracciamo, le stesse sensazioni della nostra prima volta. La ricordi vero?

Qualcuno ci sta guardando, un signore con sua moglie, seduto al tavolo vicino al nostro, mi sta mangiando con gli occhi, ma ora non mi importa cosa stia pensando, tanto lo so, perché non è difficile capire che siamo due amanti, e gli amanti sono belli, certo, per definizione.

Ti guardo intensamente, vorrei dirti che non ho mai visto nei tuoi occhi quella sfumatura di verde, ma non so se sia un complimento o una delle mie tante gaffe allora non parlo e tu mi stringi, penso che un’anima tra noi sia davvero di troppo, come due sorrisi quando si fondono, quando ti bacio o penso di farlo, quando mi dici che non stai nella pelle, per poi cercarmi le mani e scoprire di nuovo, che ogni dito d’incanto s’intreccia con l’altro. “Siamo due anime gemelle” mi dici e indugi sorpreso, poi strizzi i tuoi occhi e socchiudi le labbra per un bacio che viene, puntuale e più denso, più di quanto la voglia l’abbia ingrandito nel tempo, più di quanto di notte ho bussato al tuo sogno e desideravo che tu fossi così come ora ti sento e sento la tua passione sul mio collo, sento i brividi lungo la schiena. Mi dici di andare.


*****

In macchina accavallo le gambe, mi guardi, cerchi di raggiungermi con la mano, ma la tolgo. Hai ragione, tra poco... Canto. “Donna amante tua…” Ma tu non resisti: “Amore, sei meravigliosa” Lascio cadere il complimento e tu cerchi di nuovo di sfiorarmi le gambe, la trama della calza è un velo leggero, i nastri del reggicalze t’appaiono d’incanto. Sei meraviglioso, sento la tua mano che sale, stringi l’orlo delle mie mutandine, ti insinui, ma stasera ho deciso di fare la preziosa, di farti desiderare questa donna, la tua amante!

Siamo arrivati, il parcheggio è sotto un ombrello fitto di pini. Nella hall mi abbracci, mi sfili il soprabito. Il concierge ci guarda, sa che siamo amanti. Nella nostra solita stanza mi baci e non mi dai tempo. La tua impazienza rompe gli argini, mi volti, da dietro sento le tue mani che accarezzano il vestito, segui le mie forme, mi dici che sono un incanto fatta donna. Ho un sussulto, le tue mani cercano le mie intimità ed io immagino il piacere che sto offrendo ai tuoi occhi, istintivamente inarco il bacino porgendotelo come un regalo prezioso.

Oh sì è questo il momento! Ti sussurro: “Oh sì tesoro, prendimi, fammi tua!” Un brivido di caldo mi avvolge quando le tue mani, ora più decise, mi sollevano il vestito e con un gesto esperto e rapido sfilano le mie mutandine ed io ti agevolo l’operazione stringendo le gambe in modo che il perizoma di strass e merletti scivoli magicamente lungo le mie gambe fino alle caviglie. Sento la pressione del suo corpo e inconfondibilmente la tua eccitazione di maschio, ora il tuo fiato umido sul collo e contemporaneamente la tua mano a forma di conchiglia, tremendamente esperta, tremendamente decisa, che preme nei punti giusti del mio sesso e raccoglie le gocce dense del mio piacere che involontariamente colano come stalattiti ai primi caldi. Istintivamente apro le gambe per facilitarti. E dopo meno di un secondo ti sento dentro di me che ti fai spazio. Ti sento imperioso e maschio scivolare nelle mie intimità e riempire incredibilmente ogni mio vuoto spingendosi negli interstizi più profondi delle mie pieghe più segrete.

Gemo: “Amore mio, ti amo.” Tu mi fai sentire donna, tu mi fai sentire femmina. Tra le tue braccia sono solo un corpo che freme, una foglia in autunno che danza nel vento. Senza di te non sono nulla, i miei giorni passerebbero vuoti senza alcun senso. Non ho paura di dirtelo, non ho paura di mettermi a nudo davanti a te. Tu mi fai sentire amata, tu mi fai sentire l’Amante! Fiera di essere tua, orgogliosa se le mie amiche lo venissero a sapere. Tu sei l’unico essere felice al mondo che guarda con pena la tristezza che vela i volti della gente.

Non importa se ci vediamo in questo motel solo un giorno a settimana, per due ore dalle cinque alle sette, perché tu sei vicino a me, sempre! Tu mi riempi d’attesa ogni ora e ogni istante. Come farei a vivere senza di te, senza aspettare questo momento? Come farei a camminare da sola?

Perché io non sono sola sai, non sono mai sola, anche quando sto con quel tizio in casa che giuro di non conoscere. Noto le differenze sai, tra te e lui, tu sei giovane dentro, sei maschio e delicato, l’amante che ogni donna desidera incontrare, lui invece è nato vecchio, è grigio, tu sei bianco e nero, gli estremi, come è estremo l’amore, la passione che ora mi travolge.

Ti dico di continuare, di non smettere e intanto ti confesso che con lui è una sofferenza, lo sai vero che non godo e faccio solo finta per non farlo preoccupare, ma ti giuro ogni volta spero che faccia in fretta, del resto mi ripeto che sono appena trenta secondi di tormento, anche se me sembra una vita. E in quel momento immagino di stare qui con te, nel nostro motel. Oh sì tesoro scusa, so che ti dà noia pensare che lui entri dentro di me, che un altro occupi questo posto caldo che è solo tuo! Ma tu lo sai che vorrei solo te, che ti voglio e ti pretendo, ti bramo, vorrei fossi solo tu che entri dentro di me come stai facendo ora, con te non mi sentirei violentata, con te ogni volta sarebbe il paradiso dei sensi, la voglia matta di fare l’amore fino alle prime luci dell’alba.

Tu entri ed esci, allunghi le attese e me lo fai desiderare perché tu sei il padrone dei miei orgasmi, l’unico artefice di questo miracolo che ora copiosamente mi bagna, ti bagna. In sottofondo la nostra canzone: “Donna amante mia, donna poesia…” Ti prego amami come se fosse l’ultimo giorno che ci vediamo, come se non ce ne fosse un altro, perché tra poco sarà già tardi, casa, attesa, figli, preoccupazioni e mutuo da pagare. Amami ti prego, affondami….


*****

Guardo l’orologio. Dio è tardissimo! Avevo detto che sarei rientrata per mezzanotte. Penso ai miei figli soli in casa. Mi chiedo cosa direbbero se sapessero che la loro madre ora è qui nuda, dentro una stanza di un motel, che ha goduto e vuole ancora lasciarsi andare. Penso se mi vedessero vestita così! Tu mi leggi nei pensieri e mi sussurri che sono perfetta, la Dea dell’amore, la Regina della sensualità. “Ti amo, oddio si quanto ti amo!”
Dovrei già essere a casa, ma ti reclamo, voglio che davvero sia questa una notte indimenticabile. Sei un maschio impagabile, intuisci i miei desideri e sazi la mia anima. Ma come fai! Dove mai ti avrò scovato? Mi cerchi ancora, io ti cerco ancora, mi vuoi, mi prendi, affondi di nuovo. “Tesoro sì, godiamo insieme, ti prego! Ma è maledettamente tardi. Vorresti vivere sempre con me, vero? In ogni istante, quando mi alzo la mattina struccata, quando mi spoglio la sera… Sì lo so è una domanda sciocca, ma tu rincari la dose, mi dici che ora mi vorresti su una spiaggia esotica, mare, sole, alberghi, lusso... Dio non mi tentare.... Stasera davvero non torno a casa! Resto qui con te!

Ora il tuo viso è tra le mie gambe. Ti dico che mi fai sentire un’adolescente che sogna ad occhi aperti. Ma davvero è questo l’amore che ho sempre cercato? Davvero ci sentiamo noi stessi solo dentro questo motel? Ti prego, fammi stare con i piedi ben piantati a terra, ti prego non dirmi questo! Non mi illudo sai? Non esiste la perfezione! Tu sei così perché sei l'amante, l’uomo segreto, il maschio che non posso avere e che mi fa godere solo con un bacio. Tu sei l’uomo della mia femminilità, per il quale mi sento donna, mi vesto, mi faccio bella e do il meglio di me stessa. Oddio amore, lo so che è tardi, ma prendimi ancora una volta, prendimi sempre, perché non concepisco altra passione che questa, non concepisco altro amore che questo segreto ed io desidero che tu mi veda solo in queste notti rubate, solo nelle due ore che ogni settimana mi dedichi. Solo così darò sempre il meglio di me stessa, sarò il tuo angelo e quello che tu vorrai!

Ecco sì voglio regalarti questa femmina che tu dici stupenda. Ti prego amami ora, amami sempre qui e non chiedermi di essere la tua donna fuori da queste quattro mura. Non funzionerebbe e non sarebbe la stessa cosa. Lo sappiamo entrambi che l’abitudine ucciderebbe il nostro ardore, il nostro infinito desiderio. Tu mi vedi bella, vedi il mio seno rigoglioso, montagne rocciose da scalare ogni volta, ma ti giuro è lo stesso di quando in casa smuore e sfiorisce.

Non pretendere di essere mio marito, non pensare mai che una serata così possa vivere per sempre perché solo l’amore rubato ha un senso e tutto il resto è routine, è calma piatta, è Bobby da portare la sera a fare pipì, è Luca che ha preso un brutto voto a scuola, Serena che non vuole cenare perché si vede grassa, le bollette da pagare, il lavoro, la stanchezza, mia madre che non sta bene, la mia mancata promozione, quel film visto cento volte in tv.

No tesoro, tu non sei lui e mai lo sarai, tu sei il mio amante meraviglioso, la nicchia segreta dove custodisco le mie fantasie più intime, colui per cui vivo due ore a settimana, altrimenti mi spieghi che differenza ci sarebbe tra te e lui?
No tesoro tu non sei lui anche se vi somigliate come due gocce d’acqua, anche se portate lo stesso nome, lo stesso cognome, lo stesso profumo, e avete la stessa macchina, lo stesso neo sopra il labbro superiore, la stessa voglia di fragola sulla spalla sinistra e come te anche lui stasera farà molto tardi.


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Il racconto è frutto di fantasia.
Ogni riferimento a persone e fatti
realmente accaduti è puramente casuale.


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