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RACCONTI D'AUTORE
 

Sono incinta di mio suocero
Sono a casa, ho voglia di scrivere, sento che se non
mi libero da tutti i miei sensi di colpa impazzisco...

 



 
Sono a casa, ho voglia di scrivere, sento che se non mi libero da tutti i miei sensi di colpa impazzisco. Ho ritirato le analisi e ho scoperto di essere incinta! So chi è il padre, non ho scampo, sto cercando una via di uscita, sto pensando che stasera potrei fare l’amore con mio marito, quello sarebbe il mio alibi e il mio segreto perché io davvero non dirò mai la verità, neanche sotto tortura!
Sono devastata dalla vergogna, mi do della cretina, ma ogni volta ci ricasco, come sempre, come al solito. Anche oggi è successo! Ormai succede da sei mesi, quasi ogni giorno! Sto ancora tremando, i miei sentimenti sono contrastanti, da un lato lo amo da impazzire e mai vorrei perderlo, ma dall’altro ogni volta mi dico che è l’ultima volta, ma poi ci ripenso e mi dico che passerà e soprattutto spero che nessuno lo sappia. Oggi però è diverso cavolo! Non poteva capitarmi una disgrazia del genere!

È strano dirlo ora, ma sono una moglie felice, sposata da quasi quindici anni con Massimo, il grande amore della mia vita conosciuto tanti anni fa durante un convegno di giovani medici. Io chirurgo e lui odontoiatra, cuore e dente, due figure incompatibili, ma tra noi è subito scoppiata una meravigliosa intensità che non ti lascia altra scelta al punto che otto mesi dopo ci siamo sposati. Ora abbiamo due figli, un cane, un gatto, una ricca vita sociale, un giardino fiorito e una villetta alle porte di Roma accanto alla casa dei miei suoceri. Un posto incantevole immerso nel verde, tra le due case scorre un piccolo ruscello e a fianco c’è un piccolo orto in comune che mio suocero cura amorevolmente.

Massimo da perfetto marito mi ha sempre riempita di attenzioni e posso sicuramente dire di essere stata una donna felice. Beh ora le cose sono un po’ cambiate, vuoi per il suo lavoro a studio e il mio in ospedale, la nostra vita affettiva pian piano ha perso di slancio e ora si limita all’educazione dei figli, qualche serata con gli amici, una vacanza in estate e poco altro.
Comunque mi ripeto che non potevo scegliere di meglio e che quindi non ho nulla da lamentarmi, nulla da rimproverare a mio marito, insomma nulla di nulla ed è proprio questo che mi sconvolge la mente e mi strazia l’anima!

Metto sul fuoco il bollitore dell’acqua, ho bisogno di una tisana, di qualcosa di caldo che mi rilassi e mi faccia fare chiarezza sulla domanda che mi faccio da ore: “Perché non sono mai riuscita a dirgli di no e perché ora mi è capitata questa disgrazia?”
Sto parlando di mio suocero, un affascinante pensionato di 63 anni, perennemente abbronzato con un fisico di tutto rispetto, molto attivo e sportivo, insegnante di tennis e, da quanto so, un vecchio tombeur di femme, tanto che con mia suocera più di una volta sono stati sul punto di lasciarsi, appunto per il suo vizietto.

La prima volta che è successo ricordo che era una mattina di fine giugno, circa sei mesi fa, ero tranquilla, mi ero svegliata con la serenità nel cuore ed avevo deciso di farmi una passeggiata per le strade del mio quartiere per godermi il mio giorno di riposo. Insomma tutto stava procedendo normalmente, quando al ritorno mi sono ricordata di dover fare una commissione. A quel punto ho preso l’auto e lungo il viale che porta al circolo di tennis ho incontrato appunto Gianni, mio suocero, stranamente a piedi, che con la sua inseparabile racchetta stava andando a giocare a tennis.

Per sola cortesia, lo giuro, ho rallentano ed abbassato il finestrino e lui come al solito non ha perso l’occasione per farmi i complimenti ed io l’ho lasciato fare anche perché ero abituata a quel tipo di corteggiamento che avevo sempre considerato innocuo. Infatti sin da quando mio marito mi ha presentata ai suoi, avevo poco più di ventiquattro anni, ho subito notato che lui mi guardava con particolare interesse ed a me, che non avevo mai conosciuto mio padre ed ero vissuta con mia madre e le mie sorelle, mi faceva enorme piacere essere riempita da mille attenzioni. Certo sì, sarà stato per il mio atteggiamento, ma sta di fatto che lui non ha mai smesso di corteggiarmi.

Insomma quella volta, quando mi ha chiesto il passaggio perché aveva l’auto in panne non nego di aver pensato subito che stesse cogliendo al volo l’occasione sperata e che quella dell’auto era semplicemente una scusa, ma poi mi sono detta che il circolo distava meno di un chilometro e quindi la durata del passaggio sarebbe stata troppo breve perché succedesse qualcosa, per cui l’ho fatto salire in macchina.

In auto non ha perso tempo e ha iniziato ad elogiare il mio vestitino leggero estivo e a dirmi quanto stessi bene con i capelli raccolti. Pensavo: “Ma se allunga la mano cosa faccio?” Lui però si è accorto subito che ero in tensione e da vero gentiluomo mi ha detto: “Clara stai tranquilla, non ti mangio mica…” Poi senza dargli peso mi ha chiesto se fossi sola e come mai non fossi andata in ospedale. Ho risposto che era il mio giorno di riposo e parlando ancora del più e del meno siamo arrivati poco dopo a destinazione e a quel punto mi sono data della stupida perché effettivamente non era successo nulla di nulla.

Quando sono tornata a casa ancora pensavo a quella scena, ero sudata e mi sono fatta una doccia rilassante. Lo ammetto pensavo a lui, a quella voce calda e bassa, al suo sguardo penetrante e a quel qualcosa di indefinito ed intrigante che suo figlio non aveva mai posseduto. Dopo la doccia sono andata in cucina per prepararmi un’insalata di pomodori, ma mi sono accorta che mi mancavano i due elementi essenziali ossia i pomodori e il basilico.
Senza pensarci, ero ancora in accappatoio, sono uscita nell’orto e mi ha preso letteralmente un colpo quando ho visto che mio suocero non era affatto al campo da tennis, ma in mezzo alle piante di zucchine intento a togliere delle erbacce. Quando mi ha visto senza per nulla giustificarsi mi ha detto: “Sai le piante sono come le donne, hanno sempre bisogno di cure e attenzioni.” Poi fissando il mio decolleté così spavaldamente da farmi sentire nuda ha aggiunto tra i denti: “Se non fossi mia nuora…”

Beh conoscendo i suoi trascorsi sapevo che a lui del grado di parentela importava poco meno di nulla, per cui ho rilanciato chiedendogli come mai non fosse sul campo da tennis. La sua giustificazione ovvia è stata che il suo compagno aveva dato forfait per cui aveva preferito tornare a casa. Chissà perché, ma in quel momento mi sono sentita in dovere di dirgli sorridendo che non ci credevo affatto e lui di rimando: “Pensi bene tesoro, secondo te tra te e il mio compagno di tennis, che tra l’altro è brutto e pure uomo, chi potrei mai preferire?” Non sapevo cosa rispondere e ingenuamente ho detto: “Ma io non so giocare a tennis.” Poi mi sono data di nuovo della cretina visto che gli avevo dato un assist favoloso per insinuare: “Sono sicuro che tu sai fare bene altro… e sicuramente sarebbe per me più piacevole.” Compiaciuto per la risposta e senza sentire il mio parere si è autoinvitato per il pranzo giurando falsamente che adorava l’insalata di pomodori e che sua moglie era andata da una vecchia zia. In quel momento non ho potuto non pensare che fossimo soli in casa, certo era successo molte altre volte, ma, chissà perché, avevo la netta percezione che questa volta sarebbe andata diversamente.

Entrati in casa ho subito detto che mi sarei andata a cambiare e lui prendendomi la mano e pregustando già il pranzo e quant’altro mi ha sussurrato abbassando la voce: “Ti prego rimani in accappatoio e non scioglierti i capelli… Sei bellissima.”
Dopo la scena in macchina dove mi ero data della cretina per aver pensato male e quindi per cui fare brutte figure ho seguito il suo consiglio e sono andata subito in cucina a preparare l’insalata restando in accappatoio.
Lui, forse perché avevo così facilmente desistito dal mio proposito, mi ha seguita e da lì è partito un corteggiamento a dir poco asfissiante, insinuando tra le altre cose, che suo figlio, distratto dal troppo lavoro, molto probabilmente non mi valorizzava come donna. Beh sì mio suocero non aveva mai avuto un grande concetto su suo figlio, apertamente anche davanti a me gli dava dell’incapace e del buono a nulla e in effetti non aveva tutti i torti, ma in quel momento mi sono sentita in dovere di chiedergli perché mai pensasse in quel modo del figlio. E lui: “Sai ti capisco dopo tanti anni di matrimonio… quando ti ho conosciuta eri diversa, piena di te e inavvicinabile, ma forse col tempo ti sei resa conto che avresti avuto bisogno di un tipo di uomo diverso, più deciso e più maschio. Sai lo noto dai tuoi atteggiamenti, dalla tua sensualità straripante. Ti piace essere desiderata e corteggiata e anche se mi respingi sento che ti manca qualcosa.” Istintivamente ho risposto: “Ma come fai a dire queste cose? Io sono una donna felice!” In piedi appoggiato alla porta con le mani conserte si è messo a ridere: “Clara, ho tanti anni più di te e sono avvezzo al fascino femminile. Con me non puoi mentire e, scusa se te lo dico, ma una donna, sazia d’amore, non accetterebbe mai delle avance seppure innocue da un uomo e tanto meno da un suocero!”

Pietrificata gli ho voltato le spalle ed ho continuato a sbucciare i pomodori e lui di rimando ormai senza più inibizioni mi ha chiesto: “Da quanto tempo non scopi?” Non ho risposto anche perché in quell’istante mi scocciava dargli ragione, ma in effetti era da tanto che non facevo l’amore e quel mio silenzio lo ha incoraggiato e un attimo dopo ho avvertito chiaramente il suo fiato sul mio collo. Ho cercato di divincolarmi: “Ma che fai? Sei matto?” E lui: “No, non sono matto, sei tu che me lo stai chiedendo! E ci sta che mi allontani perché sai benissimo che non mollo.”
La sua sicurezza mi faceva quasi rabbia, ma era maledettamente vero, infatti poco dopo, quando mi ha presa per i fianchi e mi ha stretta leggermente il mio atteggiamento era già cambiato.

Gianni stava imbastendo la sua ragnatela, ormai sapeva che era a due passi dal suo trofeo: “Toccherei il cielo con un dito se, anche per una sola volta, potessi fare l’amore con una donna magnifica come te. Ti desidero sai e ti sogno ogni notte!”. Ormai era al culmine della sua eccitazione. Ho sentito l’accappatoio scendere lungo la mia schiena e contemporaneamente la sua mano che esplorava le mie intimità. “Oddio sei già bagnata! Vedi che avevo ragione? Sei stupenda Clara!” Poi ho sentito chiaramente il suo sesso eccitato premere sul mio fianco e in quell’istante, non lo nego, mi faceva enorme piacere essere così desiderata da un uomo esperto e che di donne ne aveva avute a centinaia!

Alla mia supplica: “Perché mi fai questo? Perché ti eccito così tanto?” La sua risposta è stata netta e incontrovertibile: “Ti desidero come donna, sei la femmina che ogni maschio vorrebbe possedere, ma soprattutto ti voglio perché sei mia nuora.” A quel punto l’unica cosa che sono riuscita a dire è stata: “Ti prego facciamo in fretta!” Lui ha sorriso: “Tranquilla, tuo marito non saprà mai nulla!” Mi sono voltata e l’ho guardato fisso negli occhi: “Anche tua moglie non deve sapere nulla! Promettimelo sui tuoi figli!” Ma non c’è stato bisogno che rispondesse. E così è successo.

Andando in camera da letto gli ho ripetuto più volte: “Facciamo in fretta!” E lui, ormai su di giri: “Tranquilla ti scopo come vuoi e per il tempo che desideri!” Dopo qualche minuto mi sono ritrovata distesa sul mio letto matrimoniale e con lui sopra di me che elogiava il mio corpo e mi pregava di allargare il mio paradiso umido perché da lì a poco avrei provato qualcosa di sublime e che avrei ricordato per sempre. Aveva ragione, è stato a dir poco meraviglioso e ringrazio Dio di aver ceduto perché da quella volta non mi sono sentita mai così amata e desiderata. Nonostante l’età è stato strepitoso! Una passionalità e un impeto incredibili. Mai sazio, mi ha rivoltata più volte portandomi all’orgasmo ripetutamente tanto da pregarlo ogni volta di smettere e di darmi tempo, mentre lui sempre altruista, maschio e stupendamente rigido ha raggiunto l’estasi solo dopo aver aspettato e consumato la mia ultima goccia di piacere.

Dopo l’amore mentre continuava a baciarmi ha detto: “Lo sapevo che ci saresti stata, sai? Mi spiace solo di non averci provato prima. E spero che ora tu non ti sia pentita!” Beh sì in effetti non ero pentita affatto tanto che alla sua domanda: “Lo vuoi ancora?” Non ho resistito nonostante avessi il timore che mio marito e mia suocera non avrebbero tardato a rincasare. Per la prima volta in vita mia, sono esplosa come fosse la prima chiedendo urlando e reclamando di averne ancora. Rischiando di essere scoperti siamo andati avanti per due ore e da allora siamo diventati amanti ed abbiamo continuato a frequentarci quasi ogni giorno senza che sua moglie e mio marito avvertissero il benché minimo sospetto.

I primi mesi sono stati magnifici, entrambi ci cercavamo sfruttando la minima occasione e i ritagli di tempo, inventando scuse che ci permettevano di trascorrere ore di sesso in una garçonnière vicino al circolo di tennis che Gianni aveva affittato solo per noi. Ora però è diverso, consumata da sei mesi di sotterfugi e bugie e da questa notizia che non avevo previsto, non ce la faccio più a mentire. Ogni volta che andiamo a cena dai miei suoceri, mi vesto come a lui piace, mi trucco e abbondo la mia bocca di rossetto per essere più desiderabile ai suoi occhi e perché so che a lui piace, e quando siamo lì faccio fatica a non sfiorarlo, accarezzarlo, a guardarlo intensamente negli occhi, per poi slacciare un bottone della mia camicetta, accavallare le gambe, muovere le labbra in modo malizioso per simulare l’amore orale e sperando che, almeno sottovoce, mi dica quanto sia bella e quelle parole complici che sanno di trasgressione e pura intimità. Sì lo ammetto, sono persa di lui e mi piace da impazzire quando mi dice che sono la sua puttana, la donna che tutti desiderano, ma che solo lui può avere. Beh sì, mi dice anche altro e mi sono abituata alle sue parole volgari tanto che mi preoccupo quando facciamo l'amore in silenzio e allora sono io a chiedergli di chiamarmi mignotta perchè so che a lui piace e lo fa impazzire il pensiero di avermi trasformata in una donna vogliosa di sesso che non smetterebbe mai di allargare le gambe. Sono sincera, adoro quella trasgressione quando in quei momenti mi ricorda che vado a letto con mio suocero e mi dice che sono più sporca di una prostituta a pagamento. Sì certo, so che ha ragione, ma è proprio questo che mi fa impazzire di lui, quando nuda, priva di qualsiasi pretesto, mi faccio scopare carne e cervello.

Però col passare del tempo è cambiato, lui è diventato più razionale ed accorto anche se, nell’intimità rimane l’uomo focoso e passionale della prima volta. Nonostante mi giuri continuamente che sono un regalo inaspettato e che sono il suo giocattolo preferito, non ha messo da parte il suo vizietto. E come sua moglie anche io nel tempo ho accettato le sue scappatelle reprimendo la mia gelosia. Certo ci soffro, ma quello che mi dà e di gran lunga superiore alla fedeltà di mio marito. Lo vorrei tutto per me, ma so di non essere la sola, l’ho anche seguito al circolo del tennis e più di una volta l’ho visto appartarsi con sua allieva poco più che ventenne ed entrare in quella garçonnière che m’illudevo fosse solo nostra e che avesse affittato solo per noi.

Ora sono in un vicolo cieco. Sono anche incinta cavolo! Ora più di prima vorrei che la nostra relazione uscisse alla luce del giorno in modo di avere anche io voce in capitolo e ribellarmi ai suoi tanti tradimenti. Nei miei voli pindarici vorrei con tutta me stessa che mio marito scoprisse tutto, che mia suocera capisse tutto e mi lasciasse libera di amare mio suocero e suo marito. Spesso penso che se gli altri due ci vedessero mentre facciamo l’amore sarebbe tutto più facile perché non ci sarebbe bisogno di ulteriori spiegazioni. Lo so, sono pazza, ma non ne posso più.

E poi vado oltre e penso che non mi basterebbe che mio marito mi lasciasse, perché indipendentemente dalla mia situazione, io voglio stare con Gianni. Ho provato a parlargliene, ma lui non vuole grattacapi ed è categorico nel dire che non devo assolutamente dire una parola o mi lascerà per sempre. Ma io ho bisogno delle sue attenzioni, non concepirei mai una vita senza di lui, insomma sono diventata schiava di quest’amore. Mi sto consumando nel desiderio e nel bisogno di stare con lui sempre, in ogni momento della giornata, ma lui non vuole, mi dice che devo accontentarmi perché in fin dei conti mi dà quello che desidero. Nella mia infinita pazzia ho pensato anche di scrivere due lettere anonime a sua moglie e a mio marito, ma se Gianni scoprisse che sono stata io l’autrice so che tra noi sarebbe finita per sempre.

Ripeto, mio marito non sospetta nulla, il fatto è che nella mia mente avevo già stabilito tutto, era mia intenzione separarmi, non so come, non so quando, ma ci sarei riuscita, ora però con questo bambino in arrivo le cose sono cambiate perché so che è di mio suocero per la sola ragione che con mio marito non faccio l’amore da mesi. So anche che se lo dicessi a Gianni lui mi direbbe di abortire perché non vuole impicci anzi ho la certezza che per non avere fastidi lui troncherebbe la nostra relazione.

Quindi per rimanere insieme a lui non ho altra scelta se non quella di non dire nulla a nessuno salvo sottopormi, una di queste sere, alla più tragica finzione di fare l’amore con mio marito. Poi porterò questo segreto in assoluto silenzio finché non sarà evidente e solo a quel punto comunicherò la buona notizia senza aggiungere altro, perché sarà ovvio che il padre di questo bambino sarà mio marito.

Penso a mia suocera e alla sua contentezza quando saprà che le donerò un altro nipotino, penso a mio suocero che mai saprà di avere un altro figlio, penso ai miei due figli che giocheranno con il loro zio, penso a mio marito che sarà felicissimo di essere padre ignorando invece che è semplicemente suo fratello. Insomma penso a quanti casini dovrò affrontare, ma per la felicità di tutti e soprattutto perché mio suocero continui a darmi le stesse attenzioni, amandomi a suo modo, non ho davvero altra scelta.





Il racconto è frutto di fantasia.
Ogni riferimento a persone e fatti
realmente accaduti è puramente casuale.


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FOTO Daan Moreels











 
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