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MUSICA PASSIONE
STORIA E SIGNIFICATO DELLE
CANZONI
La storia
Francesco De Gregori
1985
Adamo mi parli del brano “La
storia”? È una poesia/canzone di Francesco De Gregori
inserita in “Scacchi e tarocchi”, nono album in studio
del cantautore romano, pubblicato nel 1985 dalla RCA
Italiana. Forse non tutti sanno che il pezzo era stato
affidato in primis a Gianni Morandi.
https://www.youtube.com/watch?v=YBBihEFYNtY
Come
andò il disco? Il 33 giri ebbe un ottimo riscontro di
vendite e fu ben accolto anche dalla critica, raggiunse
il 14esimo posto della classifica annuale, grazie
soprattutto a “La storia” rimasto nella memoria di molti
appassionati del genere.
Di che parla? È
un’apologia della storia in cui De Gregori racconta la
centralità della partecipazione collettiva nello
scrivere la Storia nel senso che è la gente comune a
scriverla e non solo i grandi personaggi del passato.
In poche parole “La storia siamo noi nessuno si
senta escluso…” Già, la storia si vive e si scrive
ogni giorno, quindi non è fatta solo di eventi
eccezionali, ma è la vita sociale stessa che si evolve
lasciando segni tangibili del cammino dell'essere umano
sulla Terra. Praticamente un monito verso chi, umile e
indigente, e soprattutto non facendo parte del potere,
sarebbero tentati per paura a tirarsi indietro.
Nel contempo però il testo riconosce alla storia un
potere di giustizia in contrapposizione a quella divina…
Il tribunale laico della storia è quello veramente equo
e super partes, che distribuisce onestamente le colpe e
le ragioni alle rispettive azioni umane: “La storia non
si ferma davvero davanti a un portone. La storia entra
dentro le stanze e le brucia, la storia dà torto e dà
ragione…” Quindi la canzone diventa una specie di inno
alla nostra necessità di essere parte consapevole dei
tempi che viviamo e un’incitazione a riappropriarsi del
proprio ruolo nella storia, a svegliarsi dal buio nel
quale qualcuno vuole relegarci.
Emblematico il
pezzo: “E poi la gente (perché è la gente che fa la
storia), quando si tratta di scegliere e di andare, te
la ritrovi tutta con gli occhi aperti, che sanno
benissimo cosa fare: quelli che hanno letto milioni di
libri e quelli che non sanno nemmeno parlare…” Qui ci
sono due concetti fondamentali: il primo è che non si
tratta di riuscire ad acquisire un ruolo nella storia,
ma di essere consapevoli del ruolo che già si possiede e
il secondo che di fronte a questa consapevolezza siamo
tutti uguali nonostante le differenze culturali…
Quindi nulla di trascendentale… L’ultima strofa
ribadisce che non c’è presente senza passato (“La storia
siamo noi, siamo noi padri e figli, siamo noi, bella
ciao, che partiamo”), che il corso della storia è
ineluttabile (“La storia non ha nascondigli, la storia
non passa la mano”), e che la storia è fatta di uomini
quindi nulla di astratto o trascendentale (“La storia
siamo noi, siamo noi questo piatto di grano”).
In
conclusione la sua valorizzazione è un calcio ben
assestato contro la cancel culture attuale… Esatto, i
fatti e le mode vanno interpretate alla luce delle
condizioni storiche e non possono essere riscritte a
posteriori. Quello che è stato è e non è possibile, in
nome della modernità, cambiarla a nostro uso e consumo.
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TESTO
La storia siamo noi, nessuno si senta offeso Siamo noi questo
prato di aghi sotto al cielo La storia siamo noi, attenzione,
nessuno si senta escluso La storia siamo noi, siamo noi queste
onde nel mare, questo rumore che rompe il silenzio, questo
silenzio così duro da masticare
E poi ti dicono: "Tutti
sono uguali, tutti rubano nella stessa maniera". Ma è solo un
modo per convincerti a restare chiuso in casa, quando viene la
sera
Però la storia non si ferma davvero davanti a un portone
La storia entra dentro le stanze e le brucia, la storia dà torto
e dà ragione.
La storia siamo noi, siamo noi che scriviamo
le lettere, siamo noi che abbiamo tutto da vincere e tutto da
perdere.
E poi la gente (perché è la gente che fa la storia),
quando si tratta di scegliere e di andare, te la ritrovi tutta
con gli occhi aperti, che sanno benissimo cosa fare: quelli
che hanno letto milioni di libri e quelli che non sanno nemmeno
parlare; Ed è per questo che la storia dà i brividi, perché
nessuno la può fermare.
La storia siamo noi, siamo noi padri
e figli Siamo noi, bella ciao, che partiamo La storia non ha
nascondigli, la storia non passa la mano La storia siamo noi,
siamo noi questo piatto di grano.
Il testo
contenuto in questa pagina è di proprietà dell’autore. La
pubblicazione ha lo scopo di far conoscere a quante più persone
possibile il panorama musicale italiano.
ASCOLTA IL BRANO
L'articolo è a cura di Adamo Bencivenga
https://www.marcoliberti.it/article-la-storia-francesco-de-gregori-ne-fa-un-apologia-107720032.html
https://laragione.eu/life/spettacoli/francesco-de-gregori-la-storia-nella-storia-di-noi-stessi/
https://unlascandale.blogspot.com/2014/07/la-storia-siamo-noi.html
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