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REPORTAGE
 
 
GAMBIA BANJUL
Spiaggia incontaminata e “Bumster”
Dagli anni ’90 Banjul è diventata una delle mete preferite per donne adulte alla ricerca di esperienze sessuali con giovani africani, i cosiddetti “bumsters”, che si concedono a donne europee in cambio di regali e denaro.



 

 
Mi trovo a Banjul, la capitale del Gambia, in compagnia della mia guida Suly a bordo di una vecchia Renault 4 rossa. Guardo fuori dal finestrino e lo spettacolo è davvero una meraviglia naturale, siamo sull'Isola di St. Mary, nel punto in cui il fiume Gambia sfocia nell'Oceano Atlantico.
Suly mi fa un po’ di storia e mi dice che in questi posti i coloni inglesi durante il XVIII secolo catturarono circa 3 milioni di schiavi, la tratta proseguì fino agli inizi del 1900, poi il Gambia ottenne ufficialmente l'indipendenza dal Regno Britannico nel 1965 e da allora vi sono stati vari colpi di Stato, attualmente è una Repubblica presidenziale, ci sono ancora tensioni politiche ma tutto sommato è un posto tranquillo per turisti in cerca di relax.

Banjul è circondata da una natura mozzafiato, le spiagge incontaminate, con la loro sabbia soffice e le acque limpide, sono rese ancora più affascinanti dai tramonti africani che tingono il cielo di sfumature dorate e rossastre. Grazie al suo clima tropicale stabile, le temperature minime raramente scendono sotto i 20 gradi, Banjul è una perfetta destinazione turistica per tutto l’anno, grazie anche ai prezzi molto abbordabili, una stanza in hotel di lusso non va oltre i 50 dollari!

Con la mia guida la sera decidiamo di cenare al ristorante Al Baba GFC, un posto delizioso dove ci servono pollo yassa stufato con cipolla, benachin, ossia riso con cumino, zenzero e noce moscata, servito con pesce e verdure e superkanja e per finire la famosa zuppa di okra. Poi per chiudere in bellezza la serata andiamo a distrarci a Kololi, il fulcro della vita notturna con bar, ristoranti, discoteche, night club e perfino un casinò, a soli 17 Km dalla capitale.

Appena entrati al Big Apple noto diversi gruppi di donne occidentali di mezza età. Suly ride e mi dice che da queste parti è normale vedere turiste europee non accompagnate da uomini. Dagli anni ’90 infatti, il Gambia è diventato una delle mete preferite per donne adulte alla ricerca di esperienze sessuali con giovani africani. Data la condizione economica molti uomini gambiani hanno fatto di questa richiesta un vero e proprio lavoro. Si tratta dei cosiddetti “bumsters”, i quali si concedono a donne europee in cambio di regali, denaro oppure nella speranza di ottenere un visto per un Paese più ricco. Alcuni stabiliscono vere e proprie relazioni altri invece frequentano le spiagge in cerca di un estemporaneo rapporto sessuale.

Relativamente alle turiste, sono di solito pensionate, separate, divorziate oppure sposate in crisi, comunque deluse dalla propria vita e fuggono dalla noia desiderando solo una pausa dalla routine, scegliendo una vacanza particolare per staccare la spina dai problemi e dai loro rapporti affettivi. L’età media si aggira sui 60 anni e solitamente provengono da Regno Unito, Olanda, Svezia, Germania e anche Italia. Le stime mondiali parlano di 600mila donne occidentali, tra cui 30mila italiane circa, che ogni anno cercano l’avventura con un beach boy che passeggia sulla spiaggia alla ricerca di una donna disposta a pagare.

Di solito le turiste quando intraprendono il viaggio non richiedono specificamente un’avventura sessuale anche se nel preparare la valigia non escludono l’idea di vivere una situazione che non preveda solo spiagge dorate e mare cristallino, ma anche la presenza di prestanti ragazzi del posto con i quali vivere un’avventura erotica.
Disdegnano comunque di essere definite “turiste sessuali”, ma va da sé che l’occasione di un viaggio nel deserto o una notte sotto la tenda possa includere la possibilità di finire a letto con una guida, un’inserviente della struttura o un locale. Ma ci sono occasioni anche più usuali tipo la spiaggia, il bar o facendo una passeggiata per strada. Del resto le strutture alberghiere chiudono entrambi gli occhi ed è più che lecito per queste turiste portarsi un ragazzo in camera alla modica cifra di una doppia anziché una singola.

Si chiamano “Romance tourist” anche se poi pagano per avere rapporti. A differenza del turismo sessuale maschile, in cui si cerca una partner diversa ogni sera per soddisfare il proprio bisogno fisico, la donna è prettamente romantica e nel corso di una vacanza tende a frequentare un solo uomo stabilendo una vera e propria relazione anche se di breve durata.
Del resto con l’indipendenza economica ormai raggiunta e in nome di una convinta parità di genere anche le donne, come hanno sempre fatto gli uomini, troveranno normale pagare per scopare dimostrando di essersi adattate in fretta ai pseudo valori maschili.
Più che un’avventura di sesso la definiscono però una favola e di solito il primo contatto avviene per caso e la maggior parte di loro si convince genuinamente di essere corteggiata, bella e piacente. Le frasi in inglese dell’approccio sono sempre le stesse: “Hai bellissimi capelli! Adoro la tua pelle chiara. Ti ho notata subito. Ho sempre desiderato una donna come te.” E loro si illudono che sia effettivamente così, perché non importa essere belle o portare la taglia 42 od avere la quarta di reggiseno, l’importante è solo essere donna e di pelle bianca per essere guardate ed essere coperte da mille attenzioni, ovviamente molto interessate. Poi se c’è feeling tra i due si prosegue in un pub per il primo aperitivo insieme. A quel punto lui si offre come guida, poi ovvio ci sarà la cena romantica e il dopocena più intimo e quando il ragazzo si accorge che lei si sta innamorando, cercherà di farsi dare del denaro impietosendola raccontando le tristi condizioni della sua famiglia.

A differenza dei maschi con giovani ragazze locali qui non esiste una tariffa fissa, la donna offre pasti, vestiti, drink e ovviamente soldi visti non come tariffa di una prestazione, ma come aiuto economico.

Suly tiene a precisare che la prostituzione in Gambia è illegale e un grande tabù sociale, ma i conti con la povertà favoriscono quest’attività. E ciliegina sulla torna la maggior parte di loro sono anche sposati e con figli! Ma si sa che per il denaro si fa questo ed altro per cui molto spesso le loro mogli sono al corrente dell’attività del marito. Perché sanno benissimo che il proprio marito riceverà regali e una paga sostanziosa e loro potranno godersi una discreta sicurezza economica.

Seduti su uno dei divanetti del locale ci guardiamo intorno e poco dopo una signora bionda platino di mezza età si avvicina e saluta Suly. Ci presentiamo, mi dice che vive e lavora a Verona e che è da queste parti in compagnia di due colleghe. Truccata pesantemente, gonna corta a pieghe, rossetto rosso fragola, scollatura mozzafiato e seno abbronzatissimo mi dice di chiamarsi Franca. Noto che è accompagnata da un bellissimo ragazzo alto oltre il metro e ottantacinque con occhi grandi come due noci. Si sono conosciuti nel primo giorno di vacanza durante una partita di volley beach e da allora lui è diventato il suo accompagnatore personale. Franca, su di giri, non mi nasconde il motivo del suo viaggio, lo chiama romance travelling e ammette di essere già stata a Capoverde e a Santo Domingo: “Ma qui trovi gente discreta, per bene e soprattutto trovi ragazzi capaci di farti sentire bella anche se sei su di peso e non hai il fisico da modella. Venire qui non ci vedo nulla di strano, anzi penso che tutte le donne dovrebbero vivere un’esperienza simile, è come fare il pieno di benzina. Quando torni nel tuo paese hai l’autostima a mille che ti aiuta a credere in te stessa.” Tento di farle qualche domanda, ma il suo boy la reclama, allora si alza e leggera come un’adolescente si fa trasportare sulla pista da ballo.








L'articolo è a cura di Adamo Bencivenga
Realizzato grazie a:  
https://www.africarivista.it/turismo-sessuale-in-africa-un-fenomeno-in-aumento/
216529/?srsltid=AfmBOorkU29NhpFeFCZhHZtgyzn4wfa3Md16WWCNQ60AaoaJXVClIDXR
https://www.ilfattoquotidiano.it/2014/01/19/turismo-sessuale-femminile-
le-predatrici-occidentali-dallafrica-ai-caraibi/833276/












 
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