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AMARSI CHE CASINO
 

 

STORIE VERE
Confessione di un cuckold
"Ho deciso di scrivervi perché ho letto sul vostro portale qualche articolo riguardo il cuckolding ed ho sentito la necessità di raccontare la mia esperienza..."






 
Beh sì lo confesso sono un cuckold ossia faccio parte di quei mariti felici che impazziscono di piacere quando vedono la propria moglie far l’amore con altri uomini. Per quanto mi riguarda amo follemente la mia donna e questo secondo me è un fattore fondamentale e indispensabile nella pratica, perché è proprio l’affetto che provo per lei che fa scattare in me qualcosa di irresistibile che non riuscirei a definire e del resto se non fosse così penso che sarebbe un banale rapporto di sesso a tre.
So comunque di non essere l’unico uomo sulla terra che prova queste particolari sensazioni anche perché la pratica, da quanto leggo in internet, è molto diffusa e molti come me provano una forte eccitazione quando guardano la propria donna godere. Non so spiegare, è un rapporto di dominazione-sottomissione, ma nessuno delle due condizioni prevale necessariamente sull’altra. Qualcuno a volte mi chiede se non sono geloso, ma io non l’ho mai visto come un tradimento, per me è sostanzialmente un gioco di dipendenza che aumenta a dismisura l’eccitazione sia mia che di mia moglie. È un rapporto estremamente intimo più di quanto sia intimo quello fatto di carne tra mia moglie e l’altro!
 
Alcuni pensano erroneamente che sia il marito la figura dominante e che la donna si sottoponga all’atto per esclusivo piacere dell’uomo, ma in realtà non è così perché nel mio caso è mia moglie ad assumere il comando ed è lei e solo lei la protagonista di tutte le fasi del processo. È lei che sceglie l'amante, ma anche i tempi, i luoghi e i modi di questo rapporto. Il mio ruolo è quello di assistere e partecipare solo mentalmente all’amplesso e vi giuro, senza ombra di dubbio, che non mi sono mai sentito escluso. Anzi la riuscita del rapporto è proprio quando si stabilisce una forte connessione mentale tra me e mia moglie, nonostante non sia io il suo strumento di piacere e sia un altro uomo che la fa godere o si accinge a farlo.
Beh sì lo so, i matrimoni non sono tutti uguali e non tutte le coppie, per rivitalizzare il proprio rapporto intimo e renderlo più hot e stuzzicante, hanno bisogno di questa pratica estrema. Ma di cuckold ne esistono davvero tanti, ognuno con le diverse motivazioni, anche se alla base di tutti noi mariti vi è il desiderio di soddisfare le nostre mogli, farle stare bene e godere del loro godimento.
 
Parlando in chat dedicate con altri cuckold mi sono reso conto che è facile trovare un bull capace di recitare la parte, di solito non si cercano veri amatori prestanti, ma uomini che sappiano ritagliarsi il giusto ruolo nel gioco e incastrarsi perfettamente nelle dinamiche mentali di moglie e marito, quindi non troppo invadenti o spavaldi come non troppo timidi o inibiti. Devono saper cogliere l’attimo, intuire il momento quando agire, quando lasciare alla donna la completa libertà di esprimersi e avere la capacità di umiliare discretamente, sia nelle parole che nei fatti, il marito che assiste.
 
Ovvio la gelosia, ossia il timore di perdere il controllo della situazione, è sempre in agguato, come del resto la preoccupazione che tra moglie e bull si stabilisca una forte empatia che va aldilà della pratica. È un rischio che il cuckold deve necessariamente correre ed a volte è il rischio stesso fonte di eccitazione primaria. Comunque se ci si lavora, se il bull è esperto, quel timore può benissimo trasformarsi in eccitazione pura. Del resto il sentirsi umiliato e inutile alimenta esponenzialmente il desiderio del cuckold.
 
Di solito io e mia moglie scegliamo il bull tramite le chat di internet e solo dopo una frequentazione virtuale e una forte dose di fiducia lo ospitiamo nel nostro nido. Non a caso la parola cuckold deriva dal francese e indica la femmina del cuculo, ossia un uccello che ha l'abitudine di deporre le proprie uova nei nidi di altri volatili. Il termine inglese invece è più esplicito e significa «cornuto, tradito dal partner».
 
Dicevo il rapporto si stabilisce in internet anche se alcune volte ci è successo di incontrare durante feste, ricevimenti, mostre e vernissage uomini disposti ad andare a letto con la mia affascinante signora. Nelle chat tematiche però è estremamente più facile ed è lì che mia moglie dà il meglio di sé, recitando la parte più importante. Padrona del gioco mostra le sue bellezze, spogliandosi, rimanendo in lingerie ed esibendosi con il fine ultimo di eccitarsi e contemporaneamente far impazzire chi la sta guardando. Al termine della sessione sarà lei, considerati una serie di fattori, tipo educazione, rispetto, cultura ed empatia, a decidere se approfondire la conoscenza ed in caso ospitare la persona a casa. Per quanto mi riguarda non metto veti, ma mi fido dell’insindacabile istinto di mia moglie.
 
So che nell’ambito del cuckoldismo ci sono diverse varianti, l’uomo che partecipa, l’uomo che si limita a guardare, l’uomo che spia i due amanti da un’altra stanza, l’uomo che non partecipa, non assiste, ma si fa raccontare. La nostra variante non è particolarmente sofisticata, anche se viviamo la preparazione prima dell’evento come fosse un rito. La scelta della gonna, della lingerie, dell’autoreggente, delle scarpe rigorosamente col tacco alto, della scollatura e della trasparenza della camicetta, del trucco più o meno forte, del profumo sono di fondamentale importanza.
 
Insomma dopo aver invitato il bull a casa nostra e dopo una cena a base di cibi afrodisiaci e buona musica di sottofondo, il più delle volte ci si trasferisce in salotto con il bull e mia moglie, bella da morire, seduti sul divano ed io di fronte su una poltrona che assisto, limitandomi a guardare e partecipando attivamente solo facendo apprezzamenti. Ciò che mi fa impazzire sono i preliminari, ossia la prima occhiata vogliosa, il primo bacio in bocca, la spallina del reggiseno che cala, il primo approccio quando lui le tocca la coscia e le solleva la gonna scoprendo la lingerie della mia femme fatale, oppure quando l’atmosfera si scalda e lui comincia a dirle cosa le farebbe ed apprezzamenti che vanno da una serie infinita di animali femmina a donne da marciapiede. È lì che inizia a salire l’eccitazione immaginandomi già cosa accadrà a breve in camera da letto, ma la pratica è così cerebrale, così ricca di dettagli e sensazioni, che potrebbe funzionare lo stesso se l’atto si interrompesse in quel momento. Perché è lì che l’altro uomo sta entrando nel nostro esclusivo rapporto affettivo, sta violentando la nostra privacy, scoprendo le sue parti intime e godendo del fatto che in quel momento è lui il solo padrone e solo lui ha il diritto di farla godere e di contro è lei con la sua disponibilità che lo lascia fare come fosse un mio sostituto. Spesso mi identifico in lui, penso a quale e quanta eccitazione possa provare quell’uomo e cosa possa pensare di me che lo lascio fare, ma sempre e comunque rimango consapevole dei miei limiti e del suo potere facendo in modo che i ruoli rimangano ben distinti.
 
Oggi la racconto così ma vi giuro che all’inizio non è stato semplicissimo, sia io che mia moglie eravamo inesperti e il più delle volte l’atto si trasformava in un banalissimo rapporto a tre. Per chissà quale timore ero convinto che anche io dovessi recitare la mia parte di uomo e partecipare fattivamente all’amplesso, quindi aspettavo il mio turno concentrando tutto il mio piacere sul dopo ossia quando sarei stato io a godere delle sue grazie. Solo in seguito mi sono reso conto che la bellezza era proprio quell’attesa infinita godendo per lei e con lei, quando con trasporto mai visto, lei piena di desiderio afferrava l’altro sesso e lui estasiato da quella voglia dirompente rimaneva immobile afferrandola per i fianchi e dandole il giusto ritmo pronunciando frasi del tipo: “Così tesoro, sei bravissima, fai vedere a tuo marito quanto ci sai fare, continua dai… Ora vai più veloce, ora rallenta, ora fissami negli occhi. Ti piace tanto vero?”. Adoravo quel fare distaccato di alcuni di loro e soprattutto quando durante l’atto lei, alla ricerca dell’essenza più pura del piacere, mi guardava intensamente facendomi rendere conto quanto in quel momento fosse stata inutile e superflua la mia partecipazione attiva.

Ripeto è solo un fatto mentale tanto che ora, dopo anni di pratica, lascio che i due vadano da soli in camera da letto mentre io estasiato rimango seduto sulla poltrona godendo di quei gemiti che sento provenire dall’altra stanza. Anzi ultimamente le cose stanno cambiando e non è insolito che mia moglie organizzi la serata in completa autonomia, dando appuntamento all’uomo altrove ed io rimanga solo soletto in casa in attesa del suo ritorno e ovviamente del suo racconto. Con abbondanza di particolari mi descrive la scena dal primo approccio fino all’atto conclusivo e vi giuro, pur non toccandoci e rimanendo distanti, l’intensità è la stessa, sentendo il mio cuore battere fino al godimento estremo senza alcun bisogno di fisicità.

Questo è tutto. Adesso sono passati quasi dieci anni dal nostro primo incontro e ancora oggi viviamo la situazione come fosse un evento imperdibile. Certo ho avuto la fortuna di incontrare una donna particolarmente passionale e che fin da subito ha condiviso la mia stessa perversione, ma oggi come allora mi chiedo spesso se sono stato io a trasformare mia moglie in un animale di sesso o sia stata lei a sviluppare la mia deviazione e la mia ossessione, ma di una cosa ora sono certo, ora come ora non ne potrei più fare a meno.

M.






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