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MUSICA PASSIONE
Canzoni dedicate a
SILVIA
Il nome Silvia
viene dal latino Silvius ossia "abitante della selva" oppure "che
viene dal bosco", un'etimologia condivisa con altri nomi quali
Silvana, Silvestra, Silveria e Selvaggia. Famosa è la Rea Silvia,
madre di Romolo e Remo e la Silvia di Giacomo Leopardi
La sua diffusione in
Italia è considerevole già dal Medioevo, in Inghilterra
invece il nome venne introdotto da Shakespeare, che così
chiamò uno dei personaggi della sua opera del 1594 “I due
gentiluomini di Verona”. Ultimamente almeno in Italia il
nome è diventato abbastanza raro. Secondo i dati Istat, nel
1999 sono state chiamate Silvia 2515 neonate, per poi
scendere vertiginosamente a 383 nel 2017 e a 370 nel 2018.
Comunque In Italia è al 76° posto della classifica dei nomi
più diffusi con oltre 160 mila persone. La maggior
diffusione si ha al nord (58.2%), quindi centro Italia
(28.7%), poi sud e isole (12.8%). La regione con più
“Silvie” è la Lombardia (21,5%) seguita dal Lazio (12,3%) e
dalla Toscana (10,7%).
La sua diffusione la dobbiamo
soprattutto al celebre idillio leopardiano composto a
Recanati tra il 19 e il 20 aprile del 1828: “Silvia,
rimembri ancora quel tempo della tua vita mortale, quando
beltà splendea negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi, e tu,
lieta e pensosa, il limitare di gioventù salivi?” Nel
componimento Leopardi rievoca una figura femminile, appunto
Silvia, morta prematuramente di tisi, ma in realtà quella
ragazza non si chiamava Silvia, ma Teresa Fattorini, figlia
del cocchiere di casa Leopardi, nata il 10 ottobre 1797 e
morta prematuramente di tubercolosi nel settembre 1818.
Nel panorama musicale italiano spicca tra le tante
canzoni dedicate a Silvia quella composta nel 1993 da
Francesco Guccini: “Canzone per Silvia”
inserita nell’album Parnassius e dedicata all’attivista
Silvia Baraldini: “Il cielo dell'America son mille cieli
sopra a un continente; il cielo della Florida è uno straccio
che è bagnato di celeste, ma il cielo là in prigione non è
cielo: è un qualche cosa che riveste, il giorno e il giorno
dopo e un altro ancora sempre dello stesso niente. E fuori
c'è una strada all'infinito, lunga come la speranza…”
La Baraldini detenuta in America era stata condannata solo
per reati di opinione, ma le vennero inflitti 42 anni di
carcere. Quindi un trattamento assolutamente sproporzionato
non avendo la Baraldini partecipato in alcun modo a fatti
criminosi.
Vasco Rossi ci prova nel
1977 con il titolo Silvia, la canzone è
famosa per essere stata il primo singolo del cantautore
modenese. Fu stampato in sole 2500 copie e l’arrangiatore fu
un certo Gaetano Curreri! Il testo è dedicato a una ragazza
del paese natale del cantante, Zocca (MO), di qualche anno
più giovane di lui. Una bella ragazza dagli occhi chiari che
abitava a pochi passi dalla sua casa ed oggi è un’insegnante
di filosofia: “Silvia fai presto che sono le 8, se non
ti muovi fai tardi lo stesso e poi la smetti con tutto quel
trucco che non sta bene te l’ho già detto”, cantava
Vasco Rossi.
Luca Carboni il 26
settembre 1987 pubblica uno dei suoi brani più celebri e
profondi: “Silvia lo sai”. Fu un successo!
Il singolo vendette oltre 700.000 copie, facendo conoscere
Carboni nel panorama della musica italiana ed europea. Il
testo racconta di un amore spezzato prematuramente a causa
della droga ("Silvia lo sai? Lo sai che Luca si buca
ancora?"). Ovvio che Silvia è il pretesto per parlare
di Luca e di una intera generazione alle prese con la
tossicodipendenza: “Che buffo era Luca mentre provava a
tenerti la mano, Silvia tu ridevi e scherzavi, Luca invece
non parlava mai. Luca che botte dai grandi prendeva per
dimostrarci che aveva coraggio.” Nel 1989 “Silvia lo
sai” venne pubblicata in spagnolo con il titolo “Silvia lo
sabe”. Rilevante anche il successo in Germania, dove
mantenne a lungo le prime posizioni delle classifiche.
Nel 1975 ci aveva provato Renzo Zenobi
a dedicare una canzone a Silvia. La canzone
prende spunto da un week end che il cantautore aveva
trascorso a Firenze in compagnia di Silvia Draghi conosciuta
tramite amici comuni. Lei all’epoca cantava canzoni folk,
una sorta di stornelli toscani. Il brano venne registrato
negli studi della RCA di via Tiburtina a Roma, prodotto da
Francesco De Gregori. Silvia rimarrà nel tempo, una delle
canzoni più importanti della musica d'autore italiana. Il
testo è un delicato bozzetto poetico e racconta con un velo
autobiografico la storia di un ragazzo che sta prestando il
servizio militare e trascorre una breve licenza con la sua
ragazza. Siamo davanti ad un capolavoro con un’incantevole
linea melodica, uno dei momenti più alti in assoluto della
canzone d'autore italiana!
Più recentemente ossia nel
2002 è la volta di Tommaso Paradiso. Nel
suo album d’esordio da solista “Space Cowboy” inserisce una
canzone dal titolo Silvia, un omaggio alla
musica degli Strokes un gruppo rock alternativo
statunitense. Il testo invece rievoca quella vita giovane
che dura solo un'estate eppure sembra e rimane intatta ed
eterna nel futuro: “Silvia ha finito la scuola. E vuole
andare a ballare. Con le amiche tutte tutte truccate. Le
spiagge sono piene di gente. Che aspetta la notte per fare
baldoria. Per fare rumore, per darsi da fare. Per trovare
l’amore, per spaccare un bicchiere. Per finire nel mare, per
giurare cazzate. Per capire che la vita dura solo un’estate.
La vita dura solo un’estate.”
Tra le altre
canzoni troviamo un brano di Cesare Cremonini
quando ancora cantava insieme ai Lunapop.
Si tratta di Silvia stai dormendo, un pezzo
del 1999. Qui si tratta della quasi confessione da parte del
fidanzato a una fidanzata, la sta lasciando ma cerca di
indorarle la pillola con una medicina dal sapore dolciastro,
ma pur sempre aspra e dolorosa: "So che tu mi capirai se
lo farò" usando il verbo al futuro e quindi facendo
vedere che la scelta non è del tutto definitiva. Il brano fa
parte del disco d’esordio Squèrez dei Lunapop, il più
venduto di sempre e tra i primi dieci album più venduti di
tutti i tempi in Italia! Con brani come 50 Special, Qualcosa
di grande, Un giorno migliore, Vorrei e Resta con me…
"Sylvie" di Lucio Dalla,
scritta nel 1970, è una canzone commovente che affronta il
tema della solitudine e della nostalgia. Siamo ad una festa,
la gente balla e si diverte, ma si nota l’assenza di Sylvie.
Non sappiamo chi fosse Sylvie forse un’amica, forse un’ex,
ma di certo la sua assenza crea un senso di vuoto e
desiderio. “Oh Sylvie, Sylvie. Perché questa festa
finisce così? Stan parlando, stanno ridendo. Ma dov'è la
voce di Sylvie? Nella mente non rimane niente. Solo un nome,
nome di Sylvie. Oh Sylvie, Sylvie. La scena è la stessa, ma
tu non sei qui”.
Finiamo con Stefano
Rosso e la sua: “La casa di Silvia”
Una moderna Ragazza di campagna di Baglioni memoria: “La
casa di Silvia ha una finestra aperta” e da lì il
cantautore romano può spiare e immaginare che a casa di
Silvia c'è la televisione, forse mamma e papà guardano un
film spinto o forse fanno l'amore, mentre Silvia nella sua
stanza guarda il soffitto e ad occhi chiusi fa l'amore da
sé…
ALTRI BRANI DEDICATI A SILVIA Dedica a
Silvia – Radici nel cemento Silvia – Gabry Ponte
Silvia – Camisa de venus Sylvia – Elvis Presley Silvia
– Los Muecas Silvia – Marissa Nadler Inside Silvia –
Rick Springfield Se non fosse per te - musica e testo di
Max Pezzali La scelta di Silvia – Andrea Mirò
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L'articolo è a cura di Adamo Bencivenga
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