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FASCINO &
SEDUZIONE
CALZE DI NYLON
Nel Gennaio
del 1935 viene prodotto negli USA dalla fabbrica DuPont de Nemours
il primo paio di calze di nylon. E’ un successo, una vera e propria
rivoluzione!
Photo Michal
Piotrowski
Il primo anno ne vengono vendute 64.000.000 paia.
L’anno successivo la distribuzione viene fatta in tutti
gli Stati Uniti per rispondere alle richieste del
pubblico femminile. Nel 1940 con l'inizio della seconda
guerra mondiale, la produzione di calze in nylon viene
interrotta e le donne si disegnano con la matita nera la
riga sulle gambe per riprodurre la cucitura posteriore
che caratterizzava le calze. Dopo la guerra le calze
tornano in produzione e si formano lunghe file fuori dai
negozi. Da allora il successo è stato inalterato.
L'indipendenza femminile va di pari passo con la
praticità della moda. Lo sanno bene gli esperti di
storia della moda che sottolineano come abiti più
pratici abbiano facilitato e di molto le attività
femminili e l'emancipazione. Tra questi hanno giocato un
ruolo fondamentale le calze: non a caso gli 80 anni
delle calze di Nylon, che si celebrano quest'anno,
vengono salutati come una vera rivoluzione.
Le
calze diventano il simbolo della femminilità, sigillo di
classe, marchio d’eleganza, etichetta di benessere,
inizialmente di una donna che poteva permettersi
quell’accessorio affascinante, di nome calza, di cognome
raffinatezza, appartenente alla casta dello stile, alla
famiglia della distinzione, al culto dell’essere e
dell’apparenza, alla specie rara della signorilità. E
poi negli anni è divenuta il segno di una donna vezzosa,
seducente ed esibizionista, sinonimo di passionalità, di
ballerine di tango argentino, della Vecchia Guardia
s’intende, che indossano le calze per esprimere la loro
vanità, la riga per il proprio compiacimento e
l’orgoglio di possedere quel distinguo di sensualità non
comune a tutte le donne.
La calza è sintesi di
stile, ricerca e sensualità. Un modo per farsi notare,
un tocco di gusto, trasgressione, originalità, un
pizzico di egocentrismo, uno strumento di conquista.
Un’appendice della lingerie, ma non secondaria a nulla.
Avere la calza giusta è indice di personalità e
sicurezza, un tocco di glamour, un preciso carattere di
donna e tutto trova il suo essere e la sua dimensione in
base all’occasione, alla stagione, alla scarpa, al
vestito. Ogni vestito ha le sue calze, ogni calza il suo
vestito, gli occhi, il desiderio, il corteggiamento
adatto.
Provoca desiderio, affascina e attira lo
sguardo. Anzi lo calamita e lo porta inevitabilmente a
seguirne il suo sviluppo, la curva armonica del
movimento, la nota calda di un vibrato, la sua sinuosità
che si sviluppa lungo la gamba, che segue dolcemente il
tragitto, del corpo lungo la silhouette femminile, e lo
sguardo viene catturato, ipnotizzato, letteralmente
guidato nella visione estatica delle gambe di una donna.
Volutamente sexy disegna sul corpo femminile
geometrie in cui l'occhio dell'uomo si perde amabilmente
e smarrito segue l’unico verso che la visione gli
impone, come una cometa per il viandante, un refolo di
zeffiro per il marinaio, e sale, sale verso l’alto e fa
salire il desiderio e attraverso il binario nove e tre
quarti ti porta nelle parti intime, segrete e
inaccessibili lasciando all’immaginazione l’ultimo
tratto del sentiero, il paradiso, il circo, la giostra,
la Porta di Ishtar, le rose fresche dei Giardini pensili
di Babilonia e la regina Semiramide. Sì proprio quella
semplice calza, simbolo di minimalismo che fa contrasto
con le decorazioni in stile barocco delle balze, dei
merletti, dei fiocchetti, del pizzo di Cantù e del
filetto goriziano. E’ il trionfo della lussuria,
l’apoteosi della seduzione, le calza non è mai e dico
mai passata di moda.
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L'ARTICOLO E' A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
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