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FASCINO E SEDUZIONE
LA STORIA DELLA CALZA ANNI SESSANTA
Il collant
.
Molte donne trovarono il
collant molto più comodo delle calze. La moda stava
cambiando e ciò portò ad un rapido declino delle calze
che furono relegate ad un utilizzo puramente estetico e
del reggicalze che prese una cattiva reputazione,
diventando anche un segno di riconoscimento delle
prostitute. Fino ad allora la sua funzione era stata
essenzialmente pratica. In seguito fu indossato con
un intento di seduzione o di erotismo, simbolo di
femminilità. Alle donne che portavano il reggicalze
era in genere riconosciuto un certo fascino e una certa
eleganza, una ricercatezza quasi sofisticata. Accanto
alla volontà di seduzione delle donne che lo
indossavano, il reggicalze era l'oggetto di fantasie
anche feticiste di molti uomini.
Riabilitati
dagli esperti dello stile come emblema della svolta sexy
della moda femminile, corsetto e guepiere tornano in
tutte le varianti possibili. Lontani i tempi delle
suffragette di fine ottocento ricordiamo Ieri, oggi e
domani" il celebre film nel quale la sensuale Sofia
Loren improvvisava uno spogliarello per Marcello
Mastroianni, rimanendo in guepiere e reggicalze. Ieri,
oggi e domani potrebbe essere anche il motto per questi
due capi d'abbigliamento senza tempo, pezzi di storia
della lingerie, trofei di seduzione e sex appeal, che
ritornano alla ribalta, più attuali che mai.
Con
gli anni Sessanta arriva la seconda rivoluzione nel
mondo della calzetteria: è ancora una volta firmata
DuPont. Il colosso americano lancia sul mercato il suo
elastam Lycra con le sue eccezionali proprietà di
allungamento, elasticità e recupero della forma. La
calza diventa ancora più aderente e resistente.
Inizialmente la fibra viene utilizzata nelle calze
medicali favorendo la circolazione, ma quando nella
prima metà del '65 Mary Quant, una giovanissima stilista
inglese, lancia la minigonna, il collant si fa strada,
portando con se una migliore praticità e nuove esigente
come mascherare difetti, alzare i glutei e conferire un
effetto "abbronzante".
Il collant s'impone come
nuovo argomento di moda, frutto dell'incontro fra la
tecnologia della maglia su circolare con i nuovi filati
di nylon sempre più velati. Per velatezza, s'intende
generalmente la trasparenza apparente del collant, ossia
l'aspetto che assume una volta sulla gamba. "Denaro" è
il termine usato per esprimere lo spessore di un filato
e rappresenta il peso in grammi di 9.000 metri di filo,
filo di cui - in un collant standard - c'è qualcosa come
un chilometro. Venendo sottoposto a tensione, il
filo a mano a mano che si lavora si assottiglia,
passando ad esempio da 10 a 5 denari. Sulle
confezioni, accanto all'indicazione dei den si trovano
anche i valori numerici in "decitex", vale a dire il
peso - sempre in grammi - di 10.000 metri di filato.
Più i denari o decitex sono bassi, più la calza e
velata, ma anche maggiormente delicata. 8 den - Sono
le "extra" velatissime.
Hanno iniziato a
diventare familiari con l'avvento delle calze estive:
una denaratura cosi bassa permette infatti di realizzare
prodotti leggerissimi. 10 den - Ecco le calze
velatissime. Si tratta della denatura ideale per
modelli eleganti, dedicati ad occasioni particolari.
15 den - Pur trattandosi di calze velate hanno comunque
una maggiore resistenza rispetto alle precedenti.
Possono dunque essere indossate tutti i giorni. 20
den - Quelle a cui danno vita sono calze relativamente
velate, ma comunque non trasparenti. Nella gamma dei
velati, pero, la loro resistenza è la massima. 30
den, 40 den - Si tratta di calze semicoprenti, che,
seppure poco, lasciano ancora intravedere la pelle. La
"via di mezzo", insomma, fra le velate e le coprenti.
50 den e oltre - Queste calze sono decisamente
coprenti, dunque particolarmente spesse e, pertanto, con
maggiori resistenza e durata. La moda le propone
anche come complemento degli abiti da sera, magari
indossate con sandali eleganti. .
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1970- 1980 Il Push-up e il perizoma
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