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FASCINO & SEDUZIONE
TACCHI A SPILLO
Intramontabili. Insostituibili strumenti
di seduzione femminile. Belli e sexy. Che siano scarpe, stivaletti
oppure sandali, i tacchi conferiscono a chi li porta fascino e
glamour...
Ora sappiamo che i tacchi a spillo aiutano anche a fare l'amore. Lo
rivela una ricerca condotta dall'Univeristà di Verona e pubblicata
sulla rivista scientifica britannica European Urology
Donano a chi li porta
eleganza e sensualità creando l’illusione di una gamba
più lunga, più snella e di un piede più piccolo. Il modo
di camminare diventa più sinuoso e provocante. Ma da
dove vengono? L'utilizzo di scarpe rialzate con una
finalità estetica si iniziò a scorgere presso le matrone
greche e romane le quali, per sembrare più alte,
indossavano scarpe dotate di un rialzo di sughero che
comprendeva però tutta la suola della calzatura.
Nell'antica Roma, il commercio del sesso non era
illegale e, già al tempo, alcune prostitute venivano
prontamente identificate dai loro tacchi alti.
L'invenzione dei tacchi alti più propriamente detti e la
loro prima comparsa ai piedi è ancora molto discussa.
Sappiamo che furono utilizzati dai cavalieri della
Mongolia, ma le finalità in questo caso non avevano
proprio nulla a che fare con l'eleganza e l'estetica ed
in effetti servivano per dare maggiore stabilità ai
cavalieri sulle staffe durante le battaglie.
Nel
1400 in Turchia vengono create le chopine. Queste
calzature avevano dei rialzi in sughero o in legno di
8-10 cm, ma talvolta arrivavano anche a 18-20 cm, la
qual misura richiedeva alle donne di usare bastoni o
servi per aiutarle a restare in equilibrio. Venivano
indossate solitamente dal sesso femminile o da eunuchi.
Anche le concubine cinesi e le odalische turche
indossavano scarpe alte, costringendo gli studiosi a
ipotizzare se i tacchi fossero stati utilizzati non solo
per ragioni estetiche, ma anche per impedire alle donne
di fuggire dagli harem.
Nel secolo successivo vi
è una larga diffusione di chopine tra i nobili
veneziani, va detto però che al tempo la scarpa sinistra
non è concepita differentemente dalla destra per cui i
tacchi risultavano molto scomodi e obbligavano questi
signori a dondolarsi e ad assumere un’andatura piuttosto
buffa. Nel 1533 Caterina de' Medici indossò i tacchi
alti in occasione delle sue nozze con il duca di
Orléans. Caterina era minuta rispetto al Duca e
difficilmente considerata una regal bellezza.
Si
sentiva insicura di fronte a quel matrimonio combinato,
sapendo che sarebbe stata la regina della Corte di
Francia, ma soprattutto temeva la concorrenza con
l’amante del duca, certamente più alta di lei, Diane de
Poitiers. Stupì la nazione francese indossando delle
scarpe con tacchi alti 7 cm che le davano un fisico più
imponente e un seducente ondeggiare quando camminava. I
suoi tacchi riscossero un successo enorme e, da allora,
vennero associati con privilegio all’abbigliamento
femminile.
Attorno al 1605 abbiamo la presenza
dei tacchi nei primi listini prezzi che testimonia la
loro diffusione in Europa. Ai tempi di Madame de
Pompadour e Luigi XIV erano indossati solo dalla nobiltà
e non venivano portati solo dalle nobildonne, ma persino
lo stesso Luigi XIV amava farsi confezionare scarpe dal
tacco riccamente decorato. Luigi XIV, di statura bassa,
amava farsi più grande coi tacchi alti che, combinati
alla sua parrucca, gli davano 30 centimetri di più!
Da qui, il tacco divenne simbolo di potere,
autorità, ricchezza e prestigio. Si ornava la parte
superiore della scarpa di rosette e di nastri molto
costosi che fecero posto, al XVIII secolo, alle fibbie
d’argento incastonate di pietre preziose. Le scarpe
erano allora veri scrigni con pietre preziose sui
contrafforti.
Nei secoli successivi il tacco
perde importanza a favore di scarpe di seta. L’altezza
della scarpa cade definitivamente con la caduta della
monarchia. La rivoluzione francese livella tutti in
basso. Il ritorno in grande stile avviene a fine XIX
secolo con lusso e lussuria. Riappare infatti indosso a
una cocotte parigina in un bordello di New Orleans.
Notando l'incredibile potere sessuale di queste "scarpe
francesi", la padrona comanda le stesse per tutte
le sue impiegate, finché, nel 1888, una manifattura di
Massachusetts si lancia nella fabbricazione locale di
tacchi…
Gli Stati Uniti scoprono l'incredibile
potere di seduzione di queste scarpe diaboliche. In
questo periodo vi sono altre testimonianze, come ad
esempio diversi esemplari di scarpe-feticcio sparse nei
musei della calzatura in tutto il mondo; si tratta di
scarpe altissime dove il piede poggia sulle punte, il
che insieme all’ altezza, impediva a chi lo indossava di
camminare, infatti erano usati esclusivamente nelle
pratiche sessuali.
La diffusione fuori dalla
pratica erotica è da attribuire allo stilista Roger
Vivier, il quale nel 1954 creò per Dior una scarpa con
il tacco molto appuntito grazie all’utilizzo di una
sottile asta d’acciaio. Vivier, aveva già lavorato con
la innovativa Elsa Schiaparelli, e per Dior, si
focalizzò sulla caviglia e sul piede, creando nuove
forme di tacco tra i quali: il tacco a spillo. C’è chi
sostiene che l’origine sia italiana e in effetti nel
1953 case di mode nostrane come: Ferragamo, Albanese of
Roma e Dal Co disegnavano e producevano scarpe con i
tacchi a spillo.
Considerato come un simbolo di
aggressione, di provocazione e di sensualità, il tacco a
spillo diventa l'emblema del cattivo genere. Per molti
anni i tacchi a spillo sono vietati negli aerei e
all'entrata di certi edifici pubblici, si offre alle
donne una borsa in cui mettere queste scarpe moralmente
scorrette. Eppure nessuna donna “fashionable” ne può
fare a meno, sono indossati per ottenere l'effetto
ottico di allungamento della gamba, dare risalto alla
caviglia e maggior eleganza al piede. Ovviamente
maggiore è l'altezza del tacco e minore è la stabilità
della calzatura e la sicurezza dell'incedere. I tacchi a
spillo tendenzialmente amici sinceri nel mascherare la
vera altezza raggiungono fino a 17 cm.
Con
l'aiuto della tecnologia e la scoperta di nuovi
materiali gli stilisti si impossessano delle scarpe per
farne capolavori d'equilibrio e di virtuosità. Roger
Vivier inventa il tacco spina, a virgola, a bobina, a
palla, a piramide o a lumaca, Jean-Paul Gaultier lancia
la scarpa "millepiedi". Christian Louboutin mette a
punto tacchi dalle curve suggestive e suole di color
rosso. Ormai la loro funzione primaria è decisamente
surclassata dalla moda e dall’arte. Le scarpe con i
tacchi alti diventano vere sculture ai piedi.
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CREDITS A CURA DI ADAMO BENCIVENGA FONTI
http://it.wikipedia.org/wiki/Tacco
http://www.tacchialti.it/storia-tacchi-alti.cfm
http://www.mcreveil.org/Italien/combat/article1.html
http://www.totalita.it/articolo.asp?articolo=339&categoria=4&sezione=24&rubrica=
Ana Muraca
http://www.dejavuteam.com/2012/04/19/tacchi-a-spillo-ma-da-dove-vengono/
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