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GIALLO PASSIONE
AMARSI? CHE CASINO!
 
 

Stara Zagora, Bulgaria Centrale
Il mercato delle principesse
Sono giovani, vergini e belle, sono le spose in vendita incredibilmente tante e sorridenti. Accompagnate dai propri genitori indossano per l’occasione il vestito delle feste, sono truccate con i loro colori tradizionali e ballano sorridenti di fronte agli occhi dei compratori.
 





 
.Hanno appena superato i dodici anni o qualcosa di più e per la cultura rom sono già pronte per unirsi il matrimonio. Il loro prezzo si aggira sui 2500 euro, ma può arrivare fino ai 10000 ed è evidente che in questo caso ti porti a casa una vera principessa. Ultimamente però in tempo di crisi il prezzo è sensibilmente sceso anche per le spose vergini il cui valore di mercato si è notevolmente ridotto.

Qui al mercato di Stara Zagora, nella Bulgaria centrale ogni primavera le giovani vergini rom vengono esposte di fronte ai potenziali pretendenti. Alle volte si assiste a delle vere e proprie aste con gli uomini, i genitori dei futuri sposi, che si sbracciano per aggiudicarsi la più bella e tre colpi di martello che ufficializza il vincitore. C’è addirittura un palco sul quale saliranno le nuove coppie acclamate da tutta la comunità festate.

Il mercato è una delle poche tradizioni di questo clan che hanno resistito al tempo e va avanti da generazioni e nessuno mai si è preso la briga di impedire questa tratta di fanciulle anche perché essendo vissuto come un momento di gioia e di festa per tutti non è considerato come un fatto degradante.
E’ l'evento più importante e più atteso dell’anno per i 18000 rom di etnia Kalaidzhi, una delle comunità nomadi più povere d’Europa.

Dicevamo, il mercato è una vera e propria festa tradizionale di questa comunità cristiana ortodossa molto devota, durante la quale le famiglie hanno la possibilità di stare insieme, gli uomini bere birra e mangiare kebab ed i bambini giocare tra le bancarelle di giocattoli, gelati e zucchero filato. Le madri delle spose indossano coloratissime e lunghe gonne tradizionali mentre le giovani spose portano insolitamente tacchi altissimi, provocatorie minigonne, mascara pesante e gioielli appariscenti.
Per i genitori dello sposo, vista l’importanza della scelta, è un momento di apprensione mentre per le ragazze è arrivato il momento di incontrare gli uomini della loro vita e per i loro genitori quello di guadagnare vendendole.

È giorno di festa a Stara Zagora i ragazzi e le ragazze, ai quali di solito è proibito parlarsi, fanno conoscenza ballando insieme. I loro sguardi si fondono, le loro incertezze si fanno coraggio insieme. Se poi scatta la scintilla e nasce l’amore le famiglie si mettono a negoziare un prezzo vantaggioso per entrambi. Le spose saranno valutate per la loro bellezza e per le loro qualità nel delicato ruolo di moglie che andranno a ricoprire. Molti etnologi ritengono che nel Mercato delle Spose l’oggetto della transazione in realtà non sia la verginità della ragazza, ma l’onore della famiglia. Infatti le future suocere sono orgogliose della verginità delle future spose dei loro figli.

Comunque sia, verginità ed onore vanno di pari passo e la verginità della ragazza è garantita dalla parola dei genitori. Se la sposa non dovesse essere vergine la famiglia della sposa dovrà restituire i soldi pattuiti.
Le giovani vergini continuano a ballare di fronte ai compratori e alle loro famiglie e durante la danza dell’anello le future suocere possono toccare le ragazze per verificarne lo stato di salute. Poi sottopongono le giovani spose ad un vero e proprio interrogatorio. Saranno giudicate per come si muovono, per come parlano, per cosa sanno fare in casa e per come interagiscono con gli uomini. Se passano l’esame il loro prezzo salirà. Nel momento in cui termina l’asta, la donna diventa un possedimento della nuova famiglia anche se dovrà effettivamente attendere la data del matrimonio per rendere ufficiale il patto stipulato.

Ecco ora, la giornata volge al termine, i mercanti smontano le loro bancarelle, una ragazza di poco più di 15 anni passeggia triste sopra cartacce ed avanzi con i suoi lucenti sandali argentati dal tacco altissimo, è la terza volta che assiste all’evento e purtroppo finora non ha trovato l’ombra di un candidato che abbia fatto un’offerta alla propria famiglia. Dice che ci riproverà il prossimo anno, anche se la sua età è ormai decisamente avanzata per questo mercato. "Voglio trovare qualcuno con il quale è facile andare d'accordo. Qualcuno i cui genitori non interferiranno dopo che saremo sposati, qualcuno che non sia troppo ricco, non sia troppo povero ed soprattutto abbia un lavoro. Chiedo troppo?”
Un giovane ragazzo invece passeggia fiero mostrando in bella vista una banconota sul petto, segno che ha trovato l’anima gemella e i suoi genitori si sono accordati con la famiglia di lei.

Qui al Gipsy Bride Market ci sarebbero tante storie da raccontare e tanta coscienza per scandalizzarsi, ma a noi, chissà per quale motivo, vengono in mente le ultime strofe della canzone “La città vecchia” di Fabrizio De’ Andre’:

“Se tu penserai, se giudicherai da buon borghese li condannerai a cinquemila anni più le spese ma se capirai, se li cercherai fino in fondo se non sono gigli son pur sempre figli vittime di questo mondo."
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ARTICOLO A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FOTO GOOGLE IMAGE


 




 
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