Cyd Charisse non era il suo vero nome…
Era il mio nome d’arte. Cyd derivava dalla pronuncia
infantile della sillaba sis da parte di mio
fratello. In realtà il mio nome vero era Tula Ellice
Finklea. Comunque durante la mia vita artistica,
prima di diventare famosa, ho cambiato spesso nome
da Felia Siderova a Maria Istomina , passando per
Lily Norwood, il cognome di mia madre.
Come fu la sua infanzia madame?
Non buona, ero una ragazza malaticcia affetta da un
principio di poliomielite. Per rafforzare il mio
corpo i miei genitori decisero di farmi studiare
danza a Los Angeles. A 13 anni entrai nel
prestigioso corso di ballo del Ballets Russes de
Monte Carlo.
Da quel momento il suo
futuro fu costellato da una fantastica carriera come
ballerina…
Amavo danzare, era la mia
vita, ma quando avevo circa vent’anni ci mandarono
tutti a casa. Era scoppiata la seconda guerra
mondiale ed io tornai a Los Angeles.
Tempi duri, immagino. Qui cosa accadde?
Incontrai il produttore David Lichine,
il quale mi offrì un ruolo nel musical Something to
Shout About di Gregory Ratoff. Seppure era una
piccola particina venni notata dal dal coreografo
Robert Alton.
Alton aveva già
scoperto Gene Kelly…
Esatto, lui mi
segnalò alla MGM e firmai un contratto di sette
anni. Ero al settimo cielo!
Nasce una
stella…
Sorride.
Già, ma
era solo il titolo del mio primo film. Debuttai al
cinema con lo pseudonimo di Lily Norwood, ma la
stella nacque davvero quando ebbi l’occasione di
recitare e ballare nei film musicali.
Subito dopo prese il nome di Charisse…
Era il nome del mio primo marito Nico Charisse, mio
ex insegnante di danza. Lo sposai a Parigi nel ’39
all’età di 18 anni. Lui aveva 22 anni più di me. Da
quel matrimonio nacque mio figlio Nico "Nicky". Poi
ci separammo nel 1947.
Le cronache
del tempo riferiscono che si affermò per il suo
talento di ballerina, per la sua sontuosa avvenenza
e per la bellezza statuaria delle sue gambe.
Troppo buono! Aiutata da mio marito divenni una star
e feci coppia sia con Fred Astaire che con Gene
Kelly.
Fu sempre combattuta tra i
due, vero?
Sono stata senz’altro
fortunata ad averli avuti entrambi al mio fianco.
Molti mi hanno chiesto chi preferissi. E’
impossibile scegliere, è come mettere a paragone il
gusto della mela e quello dell’arancia, sono
entrambi deliziosi. Sia Astaire che Kelly erano geni
della danza: Kelly, più muscolare era maggiormente
dotato di inventiva a livello coreografico e in
grado, come nessun altro, di alzarmi con una
spaventosa leggerezza.
E Fred
Astaire?
Fred, forte di una maggiore
coordinazione tecnica e di uno straordinario senso
del ritmo sapeva creare numeri favolosi sia per sé
stesso che per la sue partner.
Cantando sotto la pioggia?
Beh sì quel
balletto fu la mia consacrazione al fianco di Gene
Kelly nel balletto Broadway Melody.
Nel 1948, subito dopo il divorzio sposò Tony Martin…
Adoravo Tony! Sono fiera di quel matrimonio durato
ben sessant’anni, uno dei più longevi tra artisti
famosi in America. E’ stato certamente una rarità
all'interno dello star system hollywoodiano. Da quel
matrimonio nacque il mio secondo figlio: Tony Martin
Jr.
Nella sua carriera ottenne anche
una nomination…
L'interpretazione di
Ninotchka Yoshenko fu molto apprezzata e ottenni una
nomination come migliore attrice protagonista al
Golden Globe Award e mi fruttò il secondo posto ai
Laurel Awards del 1957.
… ma ormai il
Musical era al tramonto…
Verso la fine
degli anni cinquanta mi ritirai dal mondo della
danza. Continuai comunque a partecipare a film e a
produzioni televisive fino agli anni novanta, oltre
che a spettacoli in nightclub al fianco di mio
marito, Tony.
Nella sua
autobiografia, ripresa da John Mueller per il libro
Astaire Dancing, Fred Astaire ebbe parole di elogio
per la Charisse, scrivendo di lei: “That Cyd! When
you've danced with her you stay danced with!”
(Quella Cyd! Quando hai danzato con lei, puoi dire
di aver realmente danzato!)
Nel 2001 è stata
inserita nel Guinness dei primati per le più costose
gambe, assicurate nel 1952 per cinque milioni di
dollari. La vita privata di Cyd Charisse è stata
segnata anche da un tragico evento, la morte della
nuora Sheila, avvenuta in un incidente aereo nel
1979 su un volo dell'American Airlines.
Il suo
nome è iscritto fra quello delle celebrità della
Hollywood Walk of Fame.
Il 9 novembre 2006, in
una cerimonia privata tenuta alla Casa Bianca, il
presidente degli Stati Uniti George W. Bush le
conferì la National Medal of the Arts and
Humanities, il più alto riconoscimento statunitense
nel campo delle arti.
Il 16 giugno 2008 Cyd
Charisse fu trasportata d'urgenza al Cedars-Sinai
Medical Center di Los Angeles, colpita da infarto.
Morì il giorno dopo a 86 anni. Lei era una metodista
praticante, ma, grazie alla religione del marito, fu
sepolta nell'Hillside Memorial Park Cemetery, un
cimitero ebraico a Culver City, California.
Filmografia
Nasce una stella (Something to Shout About), regia
di Gregory Ratoff (1943)
Mission to Moscow, regia
di Michael Curtiz (1943)
La parata delle stelle
(Thousands Cheer), regia di George Sidney (1943)
This Love of Mine, regia di Jack Shaindlin (1944)
Le ragazze di Harvey (The Harvey Girls), regia di
George Sidney (1946)
Ziegfeld Follies, regia di
Lemuel Ayers (1946)
Three Wise Fools, regia di
Edward Buzzell (1946)
Nuvole passeggere (Till the
Clouds Roll By), regia di Richard Whorf (1946)
La
matadora (Fiesta), regia di Richard Thorpe (1947)
La danza incompiuta (The Unfinished Dance), regia di
Henry Koster (1947)
Su un'isola con te (On an
Island with You), regia di Richard Thorpe (1948)
Il bacio del bandito (The Kissing Bandit), regia di
László Benedek (1948)
Parole e musica (Words and
Music), regia di Norman Taurog (1948)
Tensione
(Tension), regia di John Berry (1949)
I
marciapiedi di New York (East Side, West Side),
regia di Mervyn LeRoy (1949)
Il marchio del
rinnegato (Mark of the Renegade), regia di Hugo
Fregonese (1951)
Cantando sotto la pioggia
(Singin' in the Rain), regia di Stanley Donen (1952)
Inferno bianco (The Wild North), regia di Andrew
Marton (1952)
Sombrero, regia di Norman Foster
(1953)
Spettacolo di varietà (The Band Wagon),
regia di Vincente Minnelli (1953)
Fatta per amare
(Easy to Love), regia di Charles Walters (1953)
Brigadoon, regia di Vincente Minnelli (1954)
Così
parla il cuore (Deep in My Heart), regia di Stanley
Donen (1954)
È sempre bel tempo (It's Always Fair
Weather), regia di Stanley Donen (1955)
Donne...
dadi... denaro! (Meet Me in Las Vegas), regia di Roy
Rowland (1956)
La bella di Mosca (Silk
Stockings), regia di Rouben Mamoulian (1957)
Il
capitano dei mari del sud (Twilight for the Gods),
regia di Joseph Pevney (1958)
Il dominatore di
Chicago (Party Girl), regia di Nicholas Ray (1958)
1-2-3-4 ou Les Collants noirs, regia di Terence
Young (1960)
Cinque ore in contanti, regia di
Mario Zampi (1961)
Due settimane in un'altra
città (Two Weeks in Another Town), regia di Vincente
Minnelli (1962)
Something's Got to Give, regia di
George Cukor (1962) - incompiuto
Assassinio made
in Italy, regia di Silvio Amadio (1965)
Matt Helm
il silenziatore (The Silencers), regia di Phil
Karlson (1966)
Dossier Marocco 7 (Maroc 7), regia
di Gerry O'Hara (1967)
Won Ton Ton il cane che
salvò Hollywood (Won Ton Ton, the Dog Who Saved
Hollywood), regia di Michael Winner (1976)
Le
sette città di Atlantide (Warlords of Atlantis),
regia di Kevin Connor (1978)
Visioni private,
regia di Ninni Bruschetta, Francesco Calogero e
Donald Ranvaud (1989)