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INTERVISTE IMPOSSIBILI

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Dorothy Dandridge
Contro ogni pregiudizio

Cleveland, 9 novembre 1922 – West Hollywood, 8 settembre 1965

La storia di Dorothy è la storia di tutte le donne dalla pelle troppo scura.
Con la sua bellezza, la sua sensualità, la sua professionalità ha avuto la capacità
di abbattere le barriere invisibili del razzismo che, al tempo,
relegava le donne in film di seconda fascia.

Dorothy Dandridge è stata la prima afroamericana ad ottenere una nomination
agli Oscar come migliore attrice protagonista. Non fu premiata con l’Oscar,
ma la sua presenza su quel palco resterà per sempre
una grande vittoria per tutta l’umanità.


 

Madame le sue origini?
Sono nata a Cleveland, nell'Ohio. Mia madre Ruby Dandridge era una cantante ed un’attrice dilettante, mentre mio padre, Cyril Dandridge, era un ebanista e ministro della chiesa. Mia sorella Vivian era nata da una precedente relazione di mia madre.

Ancora adolescente i suoi divorziarono…
Ci trasferimmo in un appartamento di Cleveland. Mia madre per mantenerci lavorava come donna delle pulizie, senza però rinunciare alle sue aspirazioni artistiche di cantante nelle chiese e di attrice in gruppi teatrali locali.

Anche lei aveva aspirazioni artistiche…
Un'amica di famiglia, Geneva Williams, insegnò sia a me che a mia sorella a suonare il pianoforte e a perfezionarci nel ballo e nel canto. Vedendo i progressi Geneva e mia madre progettarono per noi un futuro artistico e sotto il nome di "The Wonder Children" ci esibimmo in un tour nelle chiese del sud degli Stati Uniti.

Le Wonder Children divennero un affare redditizio…
Beh sì, localmente iniziavamo ad essere famose, però poi con l’inizio della Grande depressione il lavoro iniziò a diminuire e mia madre decise di cercare fortuna a Hollywood.

Cosa successe?
Lei si guadagnava da vivere con piccoli lavori in radio e nel cinema. Poi conobbe un impresario che fiutando l’affare rispolverò il progetto delle Wonder Children ma cambiandoci nome in "The Dandridge Sisters". Grazie a lui ci esibimmo in locali importanti come il Cotton Club e l'Apollo Theater di New York City ed io iniziai ad ottenere le prime apparizioni nel cinema, nel 1937 recitai una piccola parte in “Un giorno alle corse” dei fratelli Marx.

L’Europa vi stava aspettando…
Ricevemmo migliaia di proposte di spettacoli da ogni parte del mondo, io e mia sorella optammo per un tour in Europa. Purtroppo però fu drasticamente ridotto a causa dell'avvento della Seconda guerra mondiale. Tornammo a Hollywood deluse. Gli impegni iniziavano a scarseggiare ed io decisi di intraprendere la carriera da solista.

Negli anni quaranta i primi ruoli importanti al cinema…
Ricordo qualche titolo… “La sera prima del divorzio”, “Inferno nel deserto”, “La riva dei peccatori”… ma erano film di secondo ordine!

I ruoli proposti erano sempre gli stessi vero?
E’ chiaro che essendo una donna di colore non c’era molta scelta al tempo, comunque cercavo per quanto possibile di rifiutare quelle parti che stereotipavano la gente di colore, raffigurati spesso come camerieri e domestici.

Nel 1954 un incontro importante…
Il regista e scrittore Otto Preminger mi ingaggiò per ruolo da protagonista nel musical Carmen Jones, adattamento cinematografico dell'omonimo musical teatrale.

Andò bene vero?
Il film fu un successo di pubblico e critica in tutto il mondo guadagnando oltre 10 milioni di dollari al box office. Per il film ottenni la candidatura ai Premi Oscar del 1955, diventando così la prima donna afroamericana ad essere nominata all'Oscar per la miglior attrice e terza persona afroamericana ad essere candidato per vincere il prestigioso premio. Condivisi la nomination con attrici del calibro di Grace Kelly, Audrey Hepburn e Judy Garland. Alla fine l'Oscar fu vinto da Grace Kelly. Comunque partecipai alla cerimonia finale consegnando l'Oscar per il miglior montaggio a Gene Milford per Fronte del porto.

E' il primo grande successo personale…
Sempre con Otto Preminger bissammo il successo cinque anni dopo con Porgy and Bess. In quell’occasione lavorai con Sidney Poitier e Sammy Davis Jr. Sebbene il film non fu accolto favorevolmente dalla critica vincemmo un Oscar e un Golden Globe, e la colonna sonora vinse un Grammy.

Le cose andavano bene…
Beh ero inserita perfettamente nello starsystem e divenni una diva. Comprai una villa a Los Angeles e il mio volto finì sulle riviste più importanti. Pensi che nel novembre del 1954 fui la prima donna afroamericana ad ottenere la copertina della rivista Life.

Le furono attribuiti diversi amori, veri o presunti….
Di vero c’è il mio matrimonio nel 1942 con il ballerino ed intrattenitore Harold Nicholas. Da questa relazione nacque mia figlia Harolyn Suzanne.

Nel 1951 divorziaste…
Dopo nove anni ci accorgemmo che il nostro desiderio di vivere insieme si era totalmente esaurito. Fu una esperienza molto triste.

Poi spuntò fuori dal cilindro il regista Otto Preminger
Fu per me l’uomo giusto al momento giusto. Purtroppo dovemmo vivere la nostra relazione di nascosto, a causa del fatto che Otto all'epoca era sposato con un'altra donna e soprattutto perché la nostra unione interrazziale avrebbe suscitato scalpore.

Vi creò problemi?
Vivere clandestinamente non era il massimo, fu un rapporto molto contrastato come tutti i grandi amori.

Nel ’59 si sposò di nuovo…
Non fu un matrimonio felice quello con Jack Denison. Durò a malapena due anni e tra accuse di abusi domestici e problemi finanziari, divorziammo nel 1962.

… ma i guai non vengono mai da soli…
Dopo il divorzio andai incontro a gravi problemi finanziari. Mal consigliata investii l'intero patrimonio accumulato negli anni della professione su una speculazione petrolifera sbagliata. Rimasi praticamente sul lastrico e sull'orlo della bancarotta, fui costretta a vendere la mia villa di Hollywood e mettere mia figlia, nata con disturbi psichici, in un istituto per malattie mentali.

Il grande sogno era agli sgoccioli…
Mi ridimensionai facendo i conti con le manie di grandezza. Sta di fatto che fui costretta a trasferirmi in un piccolo appartamento all'8495 Fountain Avenue di West Hollywood.

Speranze madame?
Oh sì, coltivavo comunque una tenue desiderio per un ritorno trionfale sulle scene. Una sera mi chiamò il produttore Walter Wagner per affidarmi la parte di Cleopatra nell'omonimo super-kolossal. Ero al settimo cielo, ma il bel sogno durò appena una notte, la mattina mi chiamò nuovamente dicendomi che il regista e il resto della produzione avevano deciso di affidare il ruolo ad Elizabeth Taylor. Mi crollò il mondo addosso e caddi in depressione.

Con la carriera ormai arenata, ebbe un esaurimento nervoso ed iniziò ad abusare di farmaci ed alcolici. L'8 settembre 1965 il suo corpo senza vita fu trovato dal suo manager. La causa della morte fu un'overdose accidentale di imipramina, un antidepressivo triciclico.
Aveva solo 42 anni.
Il 12 settembre si svolsero i funerali in forma privata presso la Little Chapel of the Flowers; il corpo fu cremato e le sue ceneri furono sepolte al Freedom Mausoleum del Forest Lawn Memorial Park a Glendale (California).

Passarono ancora molti anni prima che il cinema americano riconoscesse il reale contributo dato dall'attrice. A partire dagli anni ottanta, attrici e cantanti come Cicely Tyson, Jada Pinkett Smith, Halle Berry, Janet Jackson, Whitney Houston e Angela Bassett riuscirono ad ottenere ruoli di maggior rilievo e spessore per le persone di colore.

Dorothy Dandridge ha una stella nella Hollywood Walk of Fame al 6719 di Hollywood Boulevard.


Filmografia
Un giorno alle corse (A Day at the Races, 1937)
Four Shall Die (1940)
La riva dei peccatori (Lady from Louisiana, 1941)
Serenata a Vallechiara (Sun Valley Serenade, 1941)
Inferno nel deserto (Sundown, 1941)
Passaggio a Bahama (Bahama Passage, 1941)
Gianni e Pinotto tra i cowboys (Ride 'Em Cowboy, 1942)
La sera prima del divorzio (The Night Before the Divorce, 1942)
Drums of the Congo (1942)
Night in New Orleans (1942)
Il disertore (Lucky Jordan, 1942)
Da quando te ne andasti (Since You Went Away, 1944)
Atlantic City (1944)
Tarzan sul sentiero di guerra (Tarzan's Peril, 1951)
Bright Road (1953)
Carmen Jones (1954)
L'isola nel sole (Island in the Sun, 1957)
Tamango (1958)
Infamia sul mare ( The Decks Ran Red, 1958)
Porgy and Bess (1959)
Avventura a Malaga (Moment of Danger, 1960)





 

 
 
 



L'INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
E' STATA REALIZZATA
 GRAZIE A:
https://it.wikipedia.org/wiki/Dorothy_Dandridge
http://www.cinekolossal.com/star2/d/dandridge/



IMAGE GOOGLE


 

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