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Madame le sue origini?
Sono nata
a Cleveland, nell'Ohio. Mia madre Ruby Dandridge era
una cantante ed un’attrice dilettante, mentre mio
padre, Cyril Dandridge, era un ebanista e ministro
della chiesa. Mia sorella Vivian era nata da una
precedente relazione di mia madre.
Ancora adolescente i suoi divorziarono…
Ci trasferimmo in un appartamento di Cleveland. Mia
madre per mantenerci lavorava come donna delle
pulizie, senza però rinunciare alle sue aspirazioni
artistiche di cantante nelle chiese e di attrice in
gruppi teatrali locali.
Anche lei
aveva aspirazioni artistiche…
Un'amica
di famiglia, Geneva Williams, insegnò sia a me che a
mia sorella a suonare il pianoforte e a
perfezionarci nel ballo e nel canto. Vedendo i
progressi Geneva e mia madre progettarono per noi un
futuro artistico e sotto il nome di "The Wonder
Children" ci esibimmo in un tour nelle chiese
del sud degli Stati Uniti.
Le
Wonder Children divennero un affare redditizio…
Beh sì, localmente iniziavamo ad essere famose, però
poi con l’inizio della Grande depressione il lavoro
iniziò a diminuire e mia madre decise di cercare
fortuna a Hollywood.
Cosa successe?
Lei si guadagnava da vivere con piccoli lavori in
radio e nel cinema. Poi conobbe un impresario che
fiutando l’affare rispolverò il progetto delle
Wonder Children ma cambiandoci nome in "The
Dandridge Sisters". Grazie a lui ci esibimmo in
locali importanti come il Cotton Club e l'Apollo
Theater di New York City ed io iniziai ad ottenere
le prime apparizioni nel cinema, nel 1937 recitai
una piccola parte in “Un giorno alle corse”
dei fratelli Marx.
L’Europa vi stava
aspettando…
Ricevemmo migliaia di
proposte di spettacoli da ogni parte del mondo, io e
mia sorella optammo per un tour in Europa. Purtroppo
però fu drasticamente ridotto a causa dell'avvento
della Seconda guerra mondiale. Tornammo a Hollywood
deluse. Gli impegni iniziavano a scarseggiare ed io
decisi di intraprendere la carriera da solista.
Negli anni quaranta i primi ruoli
importanti al cinema…
Ricordo qualche
titolo… “La sera prima del divorzio”, “Inferno
nel deserto”, “La riva dei peccatori”…
ma erano film di secondo ordine!
I
ruoli proposti erano sempre gli stessi vero?
E’ chiaro che essendo una donna di colore non c’era
molta scelta al tempo, comunque cercavo per quanto
possibile di rifiutare quelle parti che
stereotipavano la gente di colore, raffigurati
spesso come camerieri e domestici.
Nel 1954 un incontro importante…
Il
regista e scrittore Otto Preminger mi ingaggiò per
ruolo da protagonista nel musical Carmen Jones,
adattamento cinematografico dell'omonimo musical
teatrale.
Andò bene vero?
Il film fu un successo di pubblico e critica in
tutto il mondo guadagnando oltre 10 milioni di
dollari al box office. Per il film ottenni la
candidatura ai Premi Oscar del 1955, diventando così
la prima donna afroamericana ad essere nominata
all'Oscar per la miglior attrice e terza persona
afroamericana ad essere candidato per vincere il
prestigioso premio. Condivisi la nomination con
attrici del calibro di Grace Kelly, Audrey Hepburn e
Judy Garland. Alla fine l'Oscar fu vinto da Grace
Kelly. Comunque partecipai alla cerimonia finale
consegnando l'Oscar per il miglior montaggio a Gene
Milford per Fronte del porto.
E' il
primo grande successo personale…
Sempre
con Otto Preminger bissammo il successo cinque anni
dopo con Porgy and Bess. In quell’occasione
lavorai con Sidney Poitier e Sammy Davis Jr. Sebbene
il film non fu accolto favorevolmente dalla critica
vincemmo un Oscar e un Golden Globe, e la colonna
sonora vinse un Grammy.
Le cose
andavano bene…
Beh ero inserita
perfettamente nello starsystem e divenni una diva.
Comprai una villa a Los Angeles e il mio volto finì
sulle riviste più importanti. Pensi che nel novembre
del 1954 fui la prima donna afroamericana ad
ottenere la copertina della rivista Life.
Le furono attribuiti diversi amori, veri o
presunti….
Di vero c’è il mio matrimonio
nel 1942 con il ballerino ed intrattenitore Harold
Nicholas. Da questa relazione nacque mia figlia
Harolyn Suzanne.
Nel 1951
divorziaste…
Dopo nove anni ci
accorgemmo che il nostro desiderio di vivere insieme
si era totalmente esaurito. Fu una esperienza molto
triste.
Poi spuntò fuori dal
cilindro il regista Otto Preminger
Fu
per me l’uomo giusto al momento giusto. Purtroppo
dovemmo vivere la nostra relazione di nascosto, a
causa del fatto che Otto all'epoca era sposato con
un'altra donna e soprattutto perché la nostra unione
interrazziale avrebbe suscitato scalpore.
Vi creò problemi?
Vivere
clandestinamente non era il massimo, fu un rapporto
molto contrastato come tutti i grandi amori.
Nel ’59 si sposò di nuovo…
Non
fu un matrimonio felice quello con Jack Denison.
Durò a malapena due anni e tra accuse di abusi
domestici e problemi finanziari, divorziammo nel
1962.
… ma i guai non vengono mai da
soli…
Dopo il divorzio andai incontro a
gravi problemi finanziari. Mal consigliata investii
l'intero patrimonio accumulato negli anni della
professione su una speculazione petrolifera
sbagliata. Rimasi praticamente sul lastrico e
sull'orlo della bancarotta, fui costretta a vendere
la mia villa di Hollywood e mettere mia figlia, nata
con disturbi psichici, in un istituto per malattie
mentali.
Il grande sogno era agli
sgoccioli…
Mi ridimensionai facendo i
conti con le manie di grandezza. Sta di fatto che
fui costretta a trasferirmi in un piccolo
appartamento all'8495 Fountain Avenue di West
Hollywood.
Speranze madame?
Oh sì, coltivavo comunque una tenue desiderio per un
ritorno trionfale sulle scene. Una sera mi chiamò il
produttore Walter Wagner per affidarmi la parte di
Cleopatra nell'omonimo super-kolossal. Ero
al settimo cielo, ma il bel sogno durò appena una
notte, la mattina mi chiamò nuovamente dicendomi che
il regista e il resto della produzione avevano
deciso di affidare il ruolo ad Elizabeth Taylor. Mi
crollò il mondo addosso e caddi in depressione.
Con la carriera ormai arenata, ebbe un
esaurimento nervoso ed iniziò ad abusare di farmaci
ed alcolici. L'8 settembre 1965 il suo corpo senza
vita fu trovato dal suo manager. La causa della
morte fu un'overdose accidentale di imipramina, un
antidepressivo triciclico.
Aveva solo 42 anni.
Il 12 settembre si svolsero i funerali in forma
privata presso la Little Chapel of the Flowers; il
corpo fu cremato e le sue ceneri furono sepolte al
Freedom Mausoleum del Forest Lawn Memorial Park a
Glendale (California).
Passarono ancora molti
anni prima che il cinema americano riconoscesse il
reale contributo dato dall'attrice. A partire dagli
anni ottanta, attrici e cantanti come Cicely Tyson,
Jada Pinkett Smith, Halle Berry, Janet Jackson,
Whitney Houston e Angela Bassett riuscirono ad
ottenere ruoli di maggior rilievo e spessore per le
persone di colore.
Dorothy Dandridge ha una
stella nella Hollywood Walk of Fame al 6719 di
Hollywood Boulevard.
Filmografia
Un giorno alle corse
(A Day at the Races, 1937)
Four Shall Die (1940)
La riva dei peccatori (Lady from Louisiana, 1941)
Serenata a Vallechiara (Sun Valley Serenade, 1941)
Inferno nel deserto (Sundown, 1941)
Passaggio a
Bahama (Bahama Passage, 1941)
Gianni e Pinotto
tra i cowboys (Ride 'Em Cowboy, 1942)
La sera
prima del divorzio (The Night Before the Divorce,
1942)
Drums of the Congo (1942)
Night in New
Orleans (1942)
Il disertore (Lucky Jordan, 1942)
Da quando te ne andasti (Since You Went Away, 1944)
Atlantic City (1944)
Tarzan sul sentiero di
guerra (Tarzan's Peril, 1951)
Bright Road (1953)
Carmen Jones (1954)
L'isola nel sole (Island in
the Sun, 1957)
Tamango (1958)
Infamia sul mare
( The Decks Ran Red, 1958)
Porgy and Bess (1959)
Avventura a Malaga (Moment of Danger, 1960)
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