Madame le sue origini?
Il mio nome vero è Lucille Vasconcellos Langhanke, sono
un’attrice cinematografica statunitense, nata agli inizi del
secolo scorso Quincy nell’Illinois.
I suoi
genitori?
Sin da ragazzina non ebbi mai un buon
rapporto col loro. Entrambi erano insegnanti, mia madre aveva
radici irlandesi ed era perennemente distratta dal suo egoismo.
Credo non mi abbia mai amata.
E suo padre?
Mio padre era di origini tedesche e vedeva in me solo una
macchina per fare soldi. Pensi che con i miei primi guadagni mio
padre comprò un intero palazzo in stile moresco.
Torniamo a lei… intraprese sin da giovanissima la
carriera cinematografica…
Ero ancora adolescente
quando lavorai a partire dal 1920 in alcuni film di serie B.
Alcuni anni dopo vinsi il premio WAMPAS Baby Stars,
un'iniziativa pubblicitaria promossa dalla Western Association
of Motion Picture Advertisers, che premiava ogni anno tredici
ragazze giudicate pronte ad iniziare una brillante carriera nel
cinema. Poi venni notata da John Barrymore…
Tra
voi si parla di un legame molto intimo…
Al tempo ero
minorenne e i miei osteggiarono quella relazione. Poi però come
detto i primi dollari guadagnati fecero cambiare idea ai miei
genitori. Comunque John era molto più grande di me,
infinitamente più esperto e soprattutto un ubriacone di prima
categoria, ma era anche un grandissimo animale da palcoscenico.
Grazie a quella relazione riuscii ad ottenere i primi ruoli di
rilievo in Beau Brummel nel 1924 di Harry Beaumont e Don
Giovanni e Lucrezia Borgia di Alan Crosland nel 1926.
La successiva rottura con Barrymore danneggiò la sua
carriera…
Più che altro venivo ingaggiata per la mia
bellezza. Mi dovetti limitare a banali film avventurosi di
ambientazione esotica, in genere nei ruoli di fanciulla casta e
perseguitata.
Poi venne il passaggio al sonoro…
Fu proprio la mia voce, educata e ben impostata, a rendere più
agevole la costruzione di un mio preciso ruolo, quella della
signora elegante, raffinata ma anche fredda. Con questa nuova
figura riuscii finalmente a fare opere di qualità lavorando con
mostri sacri tipo: Victor Fleming, Michael Curtiz e Mervyn
LeRoy.
Nel frattempo nella sua vita privata
successe di tutto…
Quando la relazione con Barrymore
si esaurì, incontrai Ken Hawks, il fratello del grande regista
Howard Hawks. Ci sposammo, ma le cose tra noi non andarono. Lui
era molto freddo ed io molto passionale. Iniziai una storia con
un produttore e purtroppo rimasi incinta.
Che
fece?
Ero in ascesa nel firmamento di Hollywood per
cui decisi di non tenere il bambino, ma ugualmente un aborto
sarebbe stato una pubblicità troppo negativa per la mia carriera
per cui entrai in una di quelle cliniche di trattamenti
terapeutici dove si torna a casa vergini. Tenga conto che nel
frattempo mio marito Ken mi aveva lasciata vedova andandosi a
schiantare con un aereo durante le riprese di un film.
Rimase sola?
Per via dell’aborto e della
vedovanza passai dei momenti molto difficili. In preda ad un
forte esaurimento mi rifugiai nell’alcol e successivamente mi
affidai alle cute del medico Franklyn Thorpe. Giusto il tempo di
disintossicarmi e ci sposammo. Nel giugno del 1932 durante una
crociera nel Pacifico a largo di Honolulu a bordo del nostro
yacht misi al mondo una bambina Marylyn Hauoli Thorpe.
Come andava il suo matrimonio?
Anche questa
volta avevo sposato un uomo pigro sotto le lenzuola.
Nel 1936, mentre stava girando Dodsworth (Infedeltà) di
William Wyler, fu pubblicato sui giornali il suo diario intimo…
Fu un enorme scandalo, ma nonostante la pubblicità negativa mi
fu addirittura di giovamento aiutandomi ad ottenere delle parti
in film importanti come Il prigioniero di Zenda di John Cromwell
e The Hurricane di John Ford.
Chi aveva messo in
giro quel diario?
Ovviamente mio marito Franklyn
Thorpe il quale per dimostrare che non ero una buona madre e
soprattutto una moglie adultera intraprese una battaglia legale
nei miei confronti rifiutandomi il divorzio.
Si
stenta a crederlo, ma lei sul quel diario aveva messo nero su
bianco le sue performance amorose con un certo George Kaufman
commediografo di successo di Broadway e anch’egli sposato…
Sì, anche George era un uomo sposato e non appena i primi
stralci arrivarono sui rotocalchi, la battaglia legale si
trasformò in un bagno di sangue. Comunque voglio dirle che ciò
che si leggeva sui giornali era frutto di pura fantasia con
parti letteralmente inventate.
Ma è vero che
George Kaufman era un perfetto stallone con prestazioni ripetute
e vigorose?
George era un grande amatore sicuramente
all’altezza della mia vena passionale.
Il suo
personaggio si trasformò in una vera e propria dark lady…
Eravamo già negli anni Quaranta quando interpretai l'ambigua
eppure affascinante bugiarda di The Maltese falcon (1941; Il
mistero del falco) di John Huston, prototipo delle dark lady
venute successivamente. Nello stesso anno The great lie (1941;
La grande menzogna) di Edmund Goulding, recitato insieme A Bette
Davis, mi procurò l'Oscar come miglior attrice non protagonista
Nonostante l’intensa attività cinematografica Mary
continuò a fare uso di alcol e nel 1949 toccò il fondo ed entrò
in una casa di cura per alcolisti. Nel 1951, chamò in piena
notte il suo medico e in preda all’agitazione gli disse che
aveva preso troppe pillole per dormire. Fu portata in un
ospedale e nel referto della polizia locale venne scritto a
chiare lettere che aveva tentato il suicidio. Successivamente in
poco meno di due anni ebbe tre overdose da farmaci sempre
coperte per incidenti vari. Alla fine decise di curarsi ed entrò
a far parte degli Alcolisti Anonimi e si convertì al
cattolicesimo. Intanto si separò dal suo quarto marito Thomas
Wheelock (un agente di cambio sposato il giorno di Natale del
1945), ma in realtà il divorzio effettivo avvenne nel 1955.
Nel 1964, a causa di problemi di salute, si ritirò dallo schermo
e si dedicò alla scrittura. E’ stata autrice di cinque romanzi.
I suoi ultimi giorni li trascorse in una bella casa di riposo
per attori. Lì c’era molta buona compagnia, ma il più delle
volte sceglieva di cenare da sola e di starsene per contro
proprio. Morì serenamente nel suo letto, lasciandosi dietro
un’eredità di belle prove attoriali.