Salve Calliope lei è ricordata come una
delle nove muse…
Precisamente sono la
musa della poesia epica, forse più conosciuta come
la Musa di Omero e ispiratrice dell'Iliade e
dell'Odissea.
Le sue origini madame?
Sono figlia di Zeus e Mnemosine. Ho avuto due figli
Orfeo e Lino, entrambi figli di Apollo.
Lei è la maggiore delle Muse.
Sì
ed è per questo che sono considerata anche la più
saggia e quella che ostenta maggior sicurezza. Per
questo motivo vengo quasi sempre rappresentata con
una tavoletta di cera in mano su cui scrivere, uno
stilo, un rotolo di carta e una corona d’oro sul
capo.
La sua saggezza la ritroviamo
nella disputa tra Afrodite e Persefone…
Tutte e due volevano assicurarsi le grazie di Adone
per cui decisi che ognuna di loro due trascorresse
con lui la stessa quantità di tempo.
Oltre di Omero fu musa anche di Dante.
Il sommo poeta mi invocò nel II canto dell'Inferno e
nel I canto del Purgatorio della Divina Commedia
Qual è il nesso tra la saggezza e
l’Epica secondo lei?
La poesia epica è
il racconto in versi delle imprese leggendarie di un
popolo, dei suoi miti e dei suoi eroi. Porta in sé
il compito morale di esaltare i valori
dell'amicizia, del coraggio, dell'amore, della
famiglia, della gratitudine e della pace. Per un
popolo la memoria di queste gesta è la
consapevolezza dei propri valori.
Per
questo motivo è anche considerata figlia della
Memoria e madre della Scrittura…
Benché
in origine i miei attributi, come quelle delle mie
sorelle, non fossero ben definiti, a partire
dall'epoca alessandrina mi venne attribuita la
funzione di protettrice della poesia lirica. Alle
volte, in considerazione della mia voce armoniosa,
vengo considerata anche la madre delle Sirene.
Comunque sono fiera di essere la paladina di tutti
gli artisti della carta scritta.
Chi
sono le sue sorelle?
Erato, Clio,
Euterpe, Melpomene, Polimnia, Talia, Tersicoree
Urania. Siamo in nove, figlie di Zeus e di
Mnemosine. Nate ai piedi dell’Olimpo abitavamo nel
Parnaso, qui amavano suonare, cantare e danzare per
il dio Apollo. Frequentavano anche altri luoghi: il
monte Pindo e il monte Elicona. Gli alberi a noi
consacrati erano l'alloro e le palme e avevamo a
nostro servizio Pègaso, il cavallo alato. Ognuna di
noi aveva le sue particolari attribuzioni.
Possiamo descriverle più dettagliatamente?
Ok.
Chi è Erato?
E’ la
musa della poesia lirica e del canto corale,
generalmente viene raffigurata come una giovane
ninfa coronata di mirti e di rose. Nella mano
sinistra regge una lira e nell'altra il plettro.
Erato prende il nome da Eros ed è considerata
l'ispiratrice anche di quella poesia che rifiuta i
valori eroici in cambio di un nuovo equilibrio e di
pace. Per questo è la musa collegata all'amore e
molti poeti antichi la invocano nelle composizioni
amorose. Innamorata di Arcade è la madre del poeta e
cantore Tamiri e di Cleomene.
Chi è
Clio?
E’ la musa della Storia,
raffigurata seduta e con una pergamena in mano. E’
una delle sorelle maggiori e riceve dalla madre
Mnemosine, personificazione della memoria, il potere
di trasmettere il ricordo di fatti e personaggi. Ha
due figli Orfeo e Giacinto nati probabilmente dalla
sua unione con Apollo, il dio della musica.
Chi è Euterpe?
E’ la musa della
Musica e protettrice di strumenti a fiato, anche
della poesia lirica.
Il suo nome deriva dal greco
"colei che rallegra”. Inventrice dell’antico Aulos,
uno strumento di giunco a due ance, come l'oboe.
L’Aulos accompagnava una vasta gamma di attività
greche. Era presente ai sacrifici, alle
rappresentazioni drammatiche, agli incontri di
lotta, al salto in lungo, al lancio del disco, alla
danza dei marinai sul triremo.
Chi è
Melpomene?
E’ la musa del Canto,
dell'armonia musicale e della tragedia. Raffigurata
con un lungo chitone teatrale e un mantello
allacciato sulle spalle, tiene fra le mani, una
maschera, una spada o un pugnale insanguinato. Il
suo nome significa "colei che canta la Tragedia".
Chi è Polimnia?
E’ la musa
protettrice dell'orchestica, della pantomima e della
danza associate al canto sacro e eroico. Raffigurata
come una giovane donna dall'aspetto devoto, avvolta
da velo e mantello, con il capo cinto da una corona
di perle. Talvolta viene associata alla retorica, la
memoria, la geometria e la storia.
Chi è Talia?
E’ colei che presiede alla
commedia ed alla poesia bucolica, Raffigurata come
una ragazza dall'aria allegra, che porta una corona
di alloro sul capo tiene una maschera in mano e
calza degli stivaletti. È la madre dei Coribanti,
sacerdoti della dea Cibele. Coloro che inventarono
il tamburo a cornice e con esso una musica basata
sul ritmo ossessivo che doveva servire per curare
l’epilessia e per sconfiggere la malinconia di
Giove.
Chi è Tersicore?
E’ la musa della Danza. Di solito è rappresentata
bella e giovane, coronata d’alloro, la pianta sacra
ad Apollo e vestita con l’abito lungo dei suonatori
di cetra, nell’atto di trarre accordi con le dita
affusolate dal suo strumento, per accompagnare, con
la sua musica le danzatrici.
Chi è
Urania?
E’ la musa dell'astronomia e
della geometria. Viene rappresentata vestita di un
abito azzurro, coronata di stelle, mentre sostiene
con le mani un globo che sembra misurare ed una
verga. Ai suoi piedi diversi strumenti matematici.
Fu amata da Apollo, dando alla luce Lino e Orfeo,
cantori mitici. Fu la madre di Imene, il dio delle
nozze, il cui padre era Bacco.
Quindi
tutte e nove siete figlie di di Zeus e di Mnemosine…
Mio padre Zeus si unì a mia madre per nove notti di
seguito ed in un anno ebbe nove figlie, ossia noi
Muse.
Tutte dotate di un canto
armonioso…
Ricordo una volta, impegnata
con le mie sorelle in una gara di canto, riuscimmo
con le nostre soavi melodie, ad arrestare il corso
delle sorgenti e dei fiumi e addirittura il monte
cominciò a salire verso il cielo.
Il
vostro protettore era Apollo…
Era lui ad
inviarci alle feste degli dei e degli eroi perché
allietassimo i convitati in canti e danze
raccontando le gesta degli dei e degli eroi greci,
in modo da contribuire a mantenere negli uomini la
memoria del passato.
Ci fu anche una
contesa con le vostre rivali storiche…
Ah sì le Pieridi… Erano invidiose di noi e un giorno
ebbero la cattiva idea di andare sul monte Elicona,
per sfidarci in una gara di canto. Io cantai anche
per le mie sorelle. Le Ninfee, nominate arbitri
della contesa, ci dichiararono vincitrici.
Poi cosa accadde?
Le Pieridi,
invece di accettare umilmente la sconfitta,
cominciarono ad insultare le Ninfe, tanto che noi
Muse stufe dei loro capricci, per punirle, le
trasformammo in uccelli afoni.