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Madame le sue origini?
Sono nata
da una famiglia veneta trapiantata a Roma da tre
generazioni, nipote della famosa cantante d'opera
Rosetta Pampanini.
Come mai
intraprese la carriera d’artista?
Avevo
l’arte nelle vene! A diciotto anni mi diplomai al
conservatorio musicale di Santa Cecilia.
Ma era anche una ragazza molto bella!
Ancora studentessa, a mia insaputa, la mia maestra
di canto mi iscrisse al concorso di Miss Italia. Era
il 1946 e la manifestazione venne tenuta a Stresa
dopo la pausa bellica.
Ci fu uno
scandalo vero?
Non ci voleva un grande
spirito di osservazione per ammettere che era tutto
combinato. Comunque la vittoria finale andò ad una
certa Rossana Martini, ma poi dopo le forti e vivaci
proteste del pubblico la giuria decise di assegnarmi
il premio "ex aequo".
Il concorso di
bellezza fu un ottimo trampolino di lancio per la
sua carriera.
Mi lanciò nel mondo del
cinema senza fare alcuna gavetta o avanspettacolo.
Iniziai interpretando pellicole musicali e grazie
anche ai settimanali illustrati e i cinegiornali
divenni famosa.
Suo padre era
d’accordo?
Mio padre era un umile
tipografo e inizialmente fu contrario. Gelosissimo
mi scortava per le strade di Cinecittà, ma poi
lasciò il suo lavoro e divenne il mio agente.
Direi anche piuttosto abile visto che in
poco tempo lei acquisì una fama internazionale.
Al contrario della Mangano e della Loren non ho
avuto bisogno di un marito produttore. Non servì!
Erano gli anni cinquanta e prima che Sophia Loren e
Gina Lollobrigida divennissero famose fui il simbolo
più rappresentativo della bellezza italiana a
livello mondiale, assieme a Lucia Bosè e Silvana
Mangano.
I suoi film grazie anche
alle sue interpretazioni divennero molto popolari
nonostante fossero maltrattati dai critici e dai
benpensanti.
Forse per questo non
ricevetti mai premi importanti in Italia. I miei
film furono distribuiti in tutto il mondo come ad
esempio “I pompieri di Viggiù” e “Bellezze in
bicicletta” in cui cantai una delle più celebri
canzoni dell'epoca.
… ma recitò anche
in film di spessore…
Girai con Luigi
Comencini “La bella di Roma” e con Giuseppe De
Santis “La strada lunga un anno” candidato all'Oscar
nel 1959 e vincitore del Globo d'Oro come miglior
film straniero.
Si parla di numerose
proposte da Hollywood…
Oh sì ma non si
concretizzò mai nulla. Al tempo ero l’attrice più
pagata e richiesta d’Italia. Mi accontentai, si fa
per dire, di lavorare in Francia dove fui
soprannominata Ninì Pampan, in Spagna, Jugoslavia,
Egitto, Argentina e soprattutto in Messico dove ho
girato alcune pellicole mai uscite in Italia.
Non smise mai di cantare però…
Beh avevo studiato canto al conservatorio per cui
fui ingaggiata più volte per registrare numerose
canzoni in voga al tempo. Purtroppo le registrazione
su dischi in vinile a 78 e 45 giri non sono mai
state ripubblicate su supporti più moderni.
Nella sua vita privata le vennero attribuiti
vari flirt.
Senta, io nella mia vita, ho
avuto più proposte di matrimonio che mal di testa
per cui la stampa scandalistica giocava molto sul
mio nome. Ogni giorno mi scoprivo amante di uomini
ricchi e importanti tipo: il principe afgano Ahmad
Shah Khan, Tyrone Power, William Holden, George
DeWitt, Omar Sharif, Orson Welles, re Faruq I
d'Egitto, Jimenez presidente venezuelano, Fidel
Castro, il tenore Giuseppe Campora e tanti tanti
altri.
Invece?
Non ho
mai badato al censo ed ho avuto un solo unico vero
grande amore nella mia vita. Bello, di dieci anni
più di me ed estraneo al mondo dello spettacolo. Non
ho mai rivelato il nome e non lo farò ora, posso
solo dire che morì nel 1952 per la ricaduta di una
malattia contratta durante la guerra, un mese prima
delle nostre nozze fissate da tempo.
E il suo presunto flirt con Totò?
Totò
mi corteggiò assiduamente, non c’era incontro
pubblico o privato in cui non mi sottoponesse ad
estenuanti avances. Ma ogni volta gli ripetevo: "Ti
amo come amerei un padre".
…. E
Malafemmena?
Malafemmena me la cantò
diverse volte fissandomi negli occhi, ma ribadisco
ancora una volta che quella canzone non era dedicata
a me, bensì alla signora Diana, moglie separata di
Totò.
Nella sua biografia leggo che
durante un suo spettacolo in Giappone l’imperatore,
colpito dalla sua bellezza, per vederla da vicino,
infranse le regole del più rigido cerimoniale…
L’imperatore Hirohito mi regalò una
bambola, cinque kimono e una corona di fiori. Il
problema fu che, non conoscendo il significato del
crisantemo come omaggio floreale, andai su tutte le
furie e urlai facendo i debiti scongiuri.
“Tocchi, tocchi! Sono belle vero?” E’
rimasta famosa la sua battuta quando si rivolse ad
Alberto Sordi nel film “Il Tassinaro”…
Eh sì erano le gambe più famose e più belle
d’Italia!
Dopo brevi esperienze come
regista e sceneggiatrice la Pampanini diradò al
minimo gli impegni cinematografici, dedicandosi alla
radio e alla TV. Spesso apparve come presentatrice
di eventi e madrina di concorsi di bellezza,
manifestazioni mondane o competizioni sportive. Per
molti anni gestì anche la corrispondenza coi lettori
in un periodico dello spettacolo.
In Italia
apparve regolarmente sul piccolo schermo all’epoca
delle prime trasmissioni sperimentali. Nel 1956
lanciò l'esordiente mago Silvan al quale diede il
nome d'arte.
Molto devota a Padre Pio da
Pietrelcina e a Sant'Antonio da Padova, la Pampanini
non si è mai sposata e non ha avuto figli.
Nell'aprile 2003 fu nominata Grande ufficiale
dell'ordine al merito della Repubblica Italiana dal
presidente Ciampi.
Il 25 ottobre 2015 l'attrice,
colpita da dolori addominali, viene ricoverata in
gravi condizioni e operata d'urgenza presso il
Policlinico Agostino Gemelli di Roma.
Da allora
non è mai uscita dall’ospedale Gemelli di Roma. Fino
all’ultimo dicono sia stata diva e divina,
togliendosi 5 anni netti anche davanti ai medici.
Muore a Roma il 6 gennaio 2016, all'età di 90
anni. ndrew Marton (1961)
Na
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