Madame lei è nota per i suoi romanzi ambientati nella
Shanghai degli anni Quaranta e nella Hong Kong occupata dai
giapponesi.
Nonostante fosse un periodo pieno di
tragedie umane adoravo quella fase storica de mio paese. Ho
cercato di rappresentarla attraverso il tema delle tensioni
amorose tra uomini e donne e della vita quotidiana, ma a
differenza di molti altri scrittori dell'epoca, la mia scrittura
è priva di un significato politico sottinteso.
Lei sue origini madame?
Il mio nome vero era Zhang
Ying e sono nata a Shanghai il 30 settembre del 1920 in una
famiglia un tempo illustre ma caduta in disgrazia dopo la fine
dell'Impero. Il mio bisnonno paterno era Li Hongzhang, influente
funzionario della dinastia Qing.
La sua infanzia
è caratterizzata da una educazione abbastanza rigida.
Mio padre, Zhang Tingzhong ricevette un'educazione tradizionale,
era praticamente despota, portatore di una tradizione culturale
destinata a scomparire. Non riuscì mai ad abbandonare il vizio
dell’oppio e mai a separarsi dalle numerose amanti e concubine.
E sua madre?
Anche mia madre, Huang
Yifan, proveniente da una famiglia benestante, visse la sua vita
in crescente ribellione contro i valori tradizionali. Era uno
spirito indipendente, grande viaggiatrice, studiosa di arte e
lingue, non rinunciò mai al suo carattere libertario, grazie al
quale ad esempio imparò a sciare, pur con i piedini deformati
dalle tradizionali fasciature.
Nel 1923 quando
lei aveva tre anni sua madre partì per l'Europa…
Rimasi in Cina con mio fratello minore Zhang Zijing e fui
cresciuta da mio padre.
Il rapporto tra i suoi
genitori era tutt’altro che idilliaco…
Ci fu un
avvicinamento quattro anni dopo quando mia madre tornò a
Shanghai. Ma fu solo un tentativo, mio padre era dipendente
dall'oppio. Lei ottenne il divorzio e partì per la Francia. Mio
padre si risposò con una donna, anche lei dipendente dall'oppio.
I suoi studi?
Iniziai la scuola all'età
di quattro anni, studiai l'inglese, dimostrando subito una
grande dimestichezza con le lingue straniere. Nonostante la mia
famiglia non fosse religiosa, mi diplomai nel 1937 in una scuola
superiore femminile cristiana, la St. Mary's Hall di Shanghai.
Nel 1937, subito dopo aver terminato la scuola
superiore, ci fu la rottura definitiva con suo padre…
I litigi in casa, anche con la mia matrigna, erano all’ordine
del giorno, quella volta fui picchiata e rinchiusa per mesi
nella mia stanza. Durante questo periodo di reclusione, divenni
sempre più introversa. La scrittura fu la mia terapia e la mia
liberazione.
A diciotto anni scappò di casa…
Riuscii a fuggire e andai a rifugiarmi da mia madre, la quale
nel frattempo era tornata in Cina. Ma in quella casa mi sentivo
un peso...
Nel 1939 vinse una borsa di studio e
fu accettata all'Università di Londra…
In quel
periodo c’era la guerra e non mi fu permesso frequentare, decisi
quindi di studiare letteratura inglese all'Università di Hong
Kong, dove conobbi la mia grande amica Fatima Mohideen.
Purtroppo nel dicembre 1941 Hong Kong cadde sotto l'Impero
giapponese e anche se mi mancava solo un semestre alla laurea,
decisi di ritornare a Shanghai.
Cosa fece?
Mi trasferii a casa di mia zia e iniziai a pubblicare saggi in
inglese e racconti in cinese. Nel 1943 fui presentata al noto
editore Zhou Shoujian, al quale diedi alcuni suoi scritti.
L’editore ne fu entusiasta e a venticinque anni diventai uno dei
più popolari scrittori di Shanghai.
Nel 1944 ci
fu anche il matrimonio…
Sposai in gran segreto Hu
Lancheng, un collaboratore del regime giapponese a Nanchino. Ci
vedevamo solo poche volte al mese, ma la nostra relazione fu
tenuta comunque segreta per evitare problemi politici.
La lontananza non aiutò il rapporto…
Hu mi
tradiva e nonostante i miei sforzi il rapporto si incrinò e nel
1947 divorziammo.
Nel 1952 Zhang si trasferì di
nuovo ad Hong Kong…
Lavorai come traduttrice e nel
1955 scrissi il mio primo romanzo interamente in inglese, The
Rice Sprout Song. Hong Kong era solo una tappa per il mio
viaggio verso gli Stati Uniti…
Visse nel New
Hempshire vero?
Ci misi del tempo per ambientarmi,
ma poi conobbi Ferdinand Reyher uno scrittore e sceneggiatore di
origine tedesca e nativo di Filadelfia e tutto divenne più
facile. Ci sposammo nel 1956 e tre anni dopo divenni cittadina
statunitense.
La sua attività letteraria?
In quel periodo cercai di scrivere romanzi adatti ai lettori
americani, ma purtroppo senza molto successo. La mia principale
fonte di sostentamento rimanevano le sceneggiature scritte per
il mercato di Hong Kong.
Lei è l’autrice di
Lussuria…
In quel romanzo volevo leggere
l’irrazionalità e la trasgressione che dominano il sesso e le
emozioni, nonché la capacità umana di ricondurli
all’insostenibile ragionevolezza del vivere. Scrivendo e
scavando i personaggi ho capito che l’amore proibito e il
tradimento si arrendono non tanto ad una moralità astratta ma
alla necessità di adesione sociale e familiare.
Si racconta che negli Usa conducesse una vita estremamente
riservata.
Pensi che vi fu un reporter di Taiwan che
si stabilì a Los Angeles in un appartamento contiguo al mio, mi
pedinò per giorni e giorni violando ripetutamente la mia privacy
pur di scrivere un articolo che su di me.
Nel
1961 partì per Hong Kong per adattare Il sogno della camera
rossa al grande schermo…
Dopo tre mesi di lavoro la
sceneggiatura venne rifiutata e il progetto annullato. Purtroppo
durante quel viaggio mio marito era stato colpito da infarto.
Tornai negli Stati Uniti per prendermi cura di lui. Purtroppo
Ferdinand non si riprese, continuò a peggiorare. Morì qualche
anno dopo, nel 1967.
Zhang è stata definita una delle
quattro donne geniali cinesi insieme a Lü Bicheng, Xiao Hong e
Shi Pingmei.
Dopo la morte del marito, la Zhang si trasferì a
Los Angeles, dove visse per anni in quasi completo isolamento,
senza però smettere di scrivere. L'8 settembre 1995 fu trovata
morta nel suo appartamento. Nel rispetto delle sue volontà, il
suo corpo fu cremato e le ceneri disperse nell'oceano Pacifico.