Madame le sue origini?
Sono figlia di Tito Ollio,
un pretore che esercitò durante il regno dell'imperatore Tiberio.
Purtroppo cadde in disgrazia prima di ottenere un incarico pubblico per la
sua amicizia con Elio Seiano il quale per troppa ambizione fu condannato a
morte dallo stesso imperatore.
Sua madre?
Portava lo stesso mio nome ovvero Poppea Sabina. Era una donna di classe,
distinta, bellissima ed estremamente elegante. Pensi che lo stesso Tacito
la descrive come una delle donne più amabili del suo tempo. Purtroppo nel
47 si suicidò, vittima innocente degli intrighi di palazzo
dell'imperatrice Messalina.
Suo nonno materno ebbe
l’incarico di Console vero?
Si chiamava Gaio Poppeo Sabino e
durante il regno di Tiberio fu onorato con un trionfo militare per aver
posto fine ad una rivolta in Tracia. Dal 15 e fino alla sua morte prestò
servizio come Governatore Imperiale di Grecia.
Anche il suo
patrigno era famoso…
Publio Cornelio Lentulo Scipione servì
Roma come comandante militare, come console e successivamente come
senatore.
Lei si sposò per la prima volta con Rufrio
Crispino…
Avevo diciotto anni e Rufrio era il capo della
guardia pretoriana durante il regno dell'imperatore Claudio. Da lui ebbi
un figlio maschio. Purtroppo l'imperatrice Agrippina, quarta moglie di
Claudio, rimosse Crispino dall'incarico perché lo considerava fedele a
Messalina la terza moglie dell’imperatore.
Durante il
matrimonio con Crispino lei divenne amante di Nerone…
Ci
conoscemmo durante un banchetto nella primavera del 58 a.C. Nerone rimase
abbagliato dalla mia bellezza e dal mio portamento tanto da che la sera
stessa diventai la sua amante.
Immagino sia stata deliziata
da quelle attenzioni…
Era il mio imperatore e qualsiasi altra
donna avrebbe agito come me. Purtroppo chi ci rimise fu mio marito il
quale venne esiliato da Nerone in Sardegna e poco dopo lo stesso
imperatore ne ordinò l'esecuzione. Crispino lo prevenne, suicidandosi.
Dopo Rufrio Crispino però si sposò con Otone…
Non
fu vero amore, mi legai a Otone perché fu lo stesso Nerone a chiedergli di
sposarmi per essere sua amante: dato che la decenza richiedeva che fossi
maritata, l'imperatore mi diede in moglie a Otone in quanto persona di
fiducia.
Ma Nerone non aveva previsto che Otone si
innamorasse di lei…
Esatto, Otone si innamorò di me e, quando
venne il momento, rifiutò di mandarmi da Nerone. Questo rifiuto irritò
l'imperatore, che annullò il nostro matrimonio e allontanò Otone facendolo
governatore nella remota provincia di Lusitania. Otone rimase in Lusitania
per i successivi dieci anni, amministrando la provincia con moderazione
non comune a quel tempo.
Tacito la descrive come una donna
ambiziosa e senza scrupoli: “Questa donna possedeva ogni altra dote tranne
l’onestà. Garbata nel conversare, vivace d’intelligenza, ostentava
modestia pur conducendo una vita dissoluta. Non si preoccupò mai della sua
reputazione, non facendo alcuna distinzione tra mariti e amanti; senza mai
cedere a sentimenti d’amore né suoi né di altri, volgeva il suo capriccio
solo dove ravvisava un vantaggio.”
Beh Tacito non fu mai
benevolo con me, ma in realtà amavo Nerone e desideravo diventare
imperatrice. La stessa Agrippina, la madre di Nerone, mi considerò una
concorrente pericolosa e cercò di persuadere il figlio a liberarsi di me.
Pensi che per estromettermi e garantirsi il potere aveva addirittura
tentato l’incesto con suo figlio Nerone.
E’ vero che non si
faceva mai vedere in pubblico?
Facevo rare apparizioni, ma
sempre con il volto in parte coperto da un velo, per non offrirmi agli
sguardi altrui ed anche perché questo accresceva il mio fascino.
Alla fine Nerone uccise la madre a causa sua…
Non
credo sia stato il solo motivo. Agrippina aveva sete di potere e Nerone la
fece pugnalare raccontando poi che lei stessa si era uccisa.
Con la morte di Agrippina non c’erano più ostacoli al suo
matrimonio…
A parte il rimorso di Nerone per l’uccisione della
madre, direi proprio di no. Ci sposammo nel ’62 dopo che Nerone ripudiò
Claudia Ottavia per sterilità ed averla relegata in Campania.
Anche Claudia Ottavia stranamente si “suicidò…”
Alcune
manifestazioni popolari in favore della prima moglie, convinsero
l'imperatore della necessità di mandarla fuori da Roma ed esiliarla
nell’isola di Pandataria. In quell’isola nacquero delle strane voci circa
una sua condotta lussuriosa e dissoluta. Lei non resse ad una grave accusa
di adulterio e si suicidò.
Gli storici, oltre a Tacito,
sono tutti concordi nel descriverla come una donna colta e intelligente…
com’era il suo rapporto con Nerone?
Eravamo legati da un
tenero affetto reciproco. Nerone mi consultava spesso in merito a
questioni politiche assai delicate e in alcuni casi riuscii a mitigare gli
eccessi caratteriali di Nerone.
Era gelosa vero?
Prima del matrimonio ero solo la favorita delle sue tante amanti e quindi
a malincuore cercavo di chiudere gli occhi e non soffrire, ma una volta
diventata moglie non tollerai più le sue scappatelle amorose e quindi mi
liberai di tutti i pericoli che circondavano l’imperatore.
Si parla di una vera e propria epurazione…
Feci eliminare o
esiliare chiunque minacciasse il mio rapporto con l’imperatore e quindi
oltre alle tante amanti anche lo stesso tutore di Nerone, vale a dire
Seneca.
Lei è passata alla storia come una donna lussuriosa
dai numerosi amanti…
Ripeto amavo Nerone e mi sono sempre
concessa ai suoi desideri.
Ma proprio nel momento in cui
tutto sembrava procedere meravigliosamente, la Fortuna, per sua natura
mutevole e beffarda, cominciò a cambiare direzione…
Diedi a
Nerone una figlia, Claudia Augusta. Purtroppo morì quando aveva solo
quattro mesi per cause naturali. Quell’evento funesto ci fece cadere nel
più totale sconforto. Roma poi fu quasi completamente devastata da un
incendio e in città vennero a galla una serie di congiure.
Secondo
Tacito, la morte di Poppea fu dovuta ad un violento calcio ricevuto da
Nerone durante una successiva gravidanza, nel 65 d.C. La causa di cotanta
ira fu il commento della stessa Poppea a proposito del fatto che Nerone
era rientrato tardi da una corsa di carri.
Il corpo che era appartenuto
a una delle donne più belle e affascinanti che la Storia ricordi, dopo
essere stato imbalsamato e profumato con essenze odorifiche, fu deposto
nel mausoleo della famiglia Giulia in Campo Marzio.
Per volere di
Nerone, Poppea fu divinizzata. Nello stesso anno, il figlio di Poppea e
Rufrio Crispino annegò in una battuta di pesca in circostanze molto
misteriose.
Nerone invece, a causa della sua politica repressiva,
tre anni dopo la morte della moglie venne deposto dal Senato e si rifugiò
nel suo palazzo. Ormai solo e senza protezione si suicidò il 9 giugno 68
pugnalandosi alla gola con l'aiuto del suo segretario Epafrodito. Prima di
morire pronunciò la frase "Qualis artifex pereo!" ("Quale artista muore
con me!")
Il senato decretò per lui la damnatio memoriae avente lo
scopo di “eliminarne la memoria”, ma permise comunque, le esequie private,
alla presenza di pochi fedelissimi rimasti, tra i quali l'ex amante e
concubina Claudia Atte, liberta della famiglia dell'imperatore, e le sue
due nutrici Egloge e Alessandria. Il corpo di Nerone fu cremato, avvolto
nelle coperte bianche intessute d'oro da lui usate alle ultime Calende di
gennaio, e le sue ceneri deposte in un'urna di porfido nel mausoleo della
famiglia paterna. Il luogo di sepoltura era il Sepolcro dei Domizi al
Campo Marzio, sotto l'attuale basilica di Santa Maria del Popolo, sul
colle Pincio.