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Adamo Bencivenga
Lettera di un marito tradito
all'amante di
sua moglie
FOTO ADOLFO VALENTE
Tu sai che la mia storia non è
diversa dalle altre, perché non può essere originale
una moglie che tradisce il marito, come non può
essere originale un marito che sa e fa finta di non
sapere. Ma tu sai anche che non ho nessuno a cui
raccontarla ed a qualcuno dovrò pur dirla e forse
forse ci trovo anche qualcosa di originale e cioè un
marito che scrive all’amante di sua moglie e
confessa candidamente di far finta di nulla pur di
vivere accanto a questa donna che amo e quanto meno
tu hai amato.
Sono passati circa tre anni
da quando ho avuto la certezza della vostra intesa.
Ti ricordi vero quella volta che avevo anticipato il
mio rientro da Milano e vi sorpresi nel garage della
nostra villa. Due fari accecanti illuminarono le
vostre intimità, coperte solo in parte dal muro del
vano caldaia. Tu la stavi baciando, lei ti offriva
le sue parti migliori, ma io feci finta di non
accorgermi, parcheggiai, presi la valigia e salii in
casa…
Ho sempre pensato che fosse una delle
vostre prime volte o addirittura, presi dall’impeto
della passione, fosse la prima. Perché altrimenti
non avrebbe avuto senso farlo lì con tutti i rischi
connessi e non distanti mille miglia al riparo da
qualunque sorpresa. Poi lei salì in casa, mi baciò
come se non fosse successo nulla e andò in cucina a
preparare qualcosa per la cena, sembrava davvero
tutto normale...
E da allora nulla è
cambiato, neanche il bene e l’amore che mi lega a
lei. Ancora oggi ho paura che lei s’accorga che io
so... Ti rendi conto? Sono io a sentirmi in difetto
e faccio del tutto per essere vago e non fare
domande che in qualche modo abbiano il sapore
dell’indagine e possano farla sentire lontanamente a
disagio.
Ebbene, io so quando fate l’amore e dove
lo fate. Praticamente ogni giorno nella stanza 311
nel Motel … sulla via Cassia, mentre il sabato e,
qualche volta perfino la domenica mattina, nel tuo
studio di commercialista a pochi passi da qui. Una
volta vi ho anche spiato.
Dio come è bella
lei quando si prepara per te, quando vestita come
una dea esce di fretta fingendo improbabili impegni,
con quell'aria di chi deve sempre recuperare,
propria di una donna innamorata, e come sei
passionale e distaccato tu, con quell'aria di chi
soddisfa una donna sposata e se ne compiace. Ma so
anche quando non lo fate, come succede ormai da un
po’ di tempo ed allora sì che le mie giornate sono
diventate un inferno!
Sono anni che ci
conosciamo perché prima di essere l’amante di mia
moglie sei stato il mio consulente fiscale. Anche tu
non sai che io so, altrimenti non mi chiederesti di
lei quando mi incontri al Circolo del Tennis. Non mi
inviteresti a prendere un caffè parlandomi ogni
volta delle tue numerose amanti. Sai, mi fa male
pensarla tradita, mi fa male pensare che tu
preferisca altre, più di quanto, specialmente agli
inizi, io abbia sofferto per la vostra relazione.
So che è assurdo, so che la maggior parte degli
uomini non accetterebbe mai questa situazione, ma
davvero ci sto male perché conosco mia moglie e
immagino quanta cura possa metterci per donarti le
sue intimità di cuore e d’altro, quanta dedizione
per essere unica ai tuoi occhi, ignorando di non
essere la prima e la sola donna nella tua vita o
quanto meno la seconda visto che sei sposato.
Tu non sai chi sia colui al quale in questo momento
sto scrivendo perché non sai che sei tu e tanto meno
sai che sono io a scrivere. Sappi comunque che ho
deciso di scriverti tramite questo portale perché so
che lo frequenti, sei un appassionato di fotografia
e sei stato proprio tu a parlarmene qualche tempo
fa.
Ebbene arrivo al dunque, ti sto
scrivendo queste poche righe perché sono disperato.
E’ da circa un mese che io e mia moglie abbiamo
perso ogni tranquillità e il benessere che regnava
in questa casa è un labile e distante ricordo. Io
non so cosa sia successo tra voi e per quale motivo
non vi sentiate. Vedi la posizione di marito tradito
è scomoda anche per questo! Non so e non mi è dato
di sapere. Ma, conoscendoti, ho paura che sia una
questione di corna, spero non abbia scoperto i tuoi
tanti altarini e spero che tu non ti sia stancato.
Lei ha 47 anni, nel pieno della sua
femminilità, è una donna affascinante, a suo modo
esuberante, e soprattutto disponibile se amata.
Forse mi risponderesti che non devo dirlo a te, che
senza ombra di dubbio la conosci meglio di me.
Allora ti chiedo, ma come fai a tradirla? Come hai
fatto a lasciarla? Perché di una cosa sono certo che
non sia stata lei a farlo.
Ora lei ha perso
ogni minimo entusiasmo, è sempre in casa, non esce,
gira con il suo secondo cellulare stretto in mano,
ma non chiama, non scrive e non riceve messaggi.
Semplicemente aspetta. Aspetta te! Io le sono
vicino, la copro di tenerezze, cerco di distrarla,
ma so di essere inutile.
Ripeto non pretendo di
sapere il motivo, se è per questione di corna od
altro. Non mi interessa! So solo che è nervosa,
intrattabile, alle volte depressa. Non riesco a
vederla così, mi fa pena, ma soprattutto rimpiango
la sua leggerezza quando tornava a casa dopo
l'amore, la serenità che era alla base del nostro
rapporto.
Ebbene, ti chiedo soltanto, se
puoi, se dipendesse da te, di fare il primo passo e
chiamarla, vedervi se è il caso, sempre che tu non
abbia altri impegni di lavoro o con tua moglie. Oggi
è sabato, sono le 15,35 ecco, se tu mi leggessi ora,
se tu la chiamassi… la renderesti felice. In questo
momento è distesa sul letto, ci impiegherebbe circa
7 minuti per prepararsi, truccarsi, vestirsi,
mettere il tuo profumo preferito, uscire e
inventarsi una scusa che io berrei…
Tu che
mi stai leggendo, tu che hai un'amante
quarantesettene sposata, tu che sei un
commercialista affermato, tu che giochi a tennis,
pensa per un attimo di essere il destinatario di
questa lettera e chiamala o mandale un messaggio...
o se non vuoi sbilanciarti inviale un semplice
cuoricino perché so che quello è il vostro segnale.
Fa che si senta ancora una donna viva, considerata
da te, fallo ti prego, invitala per una passeggiata,
per un caffè, per un chiarimento se necessario,
anche se io e te conosciamo benissimo il posto più
adatto nel quale due amanti possano chiarirsi.
E
allora invitala nel tuo studio, fallo ora se puoi,
lei non aspetta altro che un tuo segnale… tornerà da
me leggera e serena... tornerà di nuovo con il
sorriso sulle labbra e la voglia di vivere…
Fallo ti prego e quello studio grigio da
commercialista sarà di nuovo l’alcova d’amore di
tutti e tre.
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Il racconto è frutto di
fantasia. Ogni riferimento a persone e fatti realmente accaduti
è puramente casuale.
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