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Adamo Bencivenga
Nulla sarà come prima
e tutto sarà uguale!
Nulla sarà come prima, neanche l’aria
che ora respiro, neanche la cena che stasera
preparo. Chissà se mio marito s’accorgerà che la
salsa ha un gusto più amaro, più aspro e non dipende
dalla marca cambiata. Nulla sarà più uguale, dicevo,
neanche questo incedere sospeso che mi porta verso
casa, che mi dà la sensazione di volare, ma sto
soltanto camminando lungo queste luci che a sprazzi
m’accecano gli occhi, queste vetrine che vedo
distanti. Spingo il passeggino pensando che mi porto
in giro soltanto una scusa, altrimenti non ne avrei
avuto motivo a stare ore nel parco, ore ad aspettare
un brivido che oggi si è materializzato davvero.
Il pensiero di aver tradito s’insinua. Cerco di
distrarmi guardando un paio di scarpe, ma vedo la
mia colpa anche dentro quello Chanel a saldo, dentro
questo vento di fine estate che mi ricorda che ho
anche due seni e non solo mammelle ogni quattro ore
per la pappa. Gli sguardi che incrocio sono più
ficcanti come se questa giornata avesse un titolo
impresso sulla fronte, come se emanassi un odore
diverso. Ma è un odore acerbo di tradimento con un
retro gusto d’amaro condito dall’inevitabile remoto
desiderio di tornare a prima di oggi, di quando
ancora davanti allo specchio pensavo sicura che non
sarebbe mai accaduto, che a nessun uomo oltre a mio
marito mi sarei mai concessa. Invece non è stato
così e per questo ora scrivo. E scrivo qui su questo
sito perché so
che tu lo leggi.
Scrivo perché è successo e
nulla sarà più come prima. E’ successo, anche se un
momento prima, davvero avrei giurato che non sarebbe
successo. E’ successo ed è stato così semplice come
bere un bicchiere d’acqua. Anni di pensieri, di
desideri repressi, di morali e tabù svaniti in un
nonnulla perchè è bastato che ti avvicinassi con una
scusa qualunque, che facessi i complimenti a mia
figlia e poi seduto accanto a me hai cominciato a
pensarci. Li ho sentiti sai i tuoi pensieri, erano
bollenti e veloci quando mi guardavi il seno, le
scarpe, lo smalto delle mie unghie.
Ebbene sì è
successo proprio quando sicura respingevo la tua
mano che per l’ennesima volta cercava di spianarsi
la strada prendendo stradine laterali e più
accessibili come in una Roma invasa dal traffico. E’
successo proprio quando sicura respingevo la tua
voce, che inesorabile e calda frantumava la mia
difesa arroccata dietro quel passeggino che
inspiegabilmente muto non mi dava pretesti. Piangi!
Piangi ho gridato a mia figlia, quando già sentivo
le tue mani segrete lungo i miei fianchi.
Come in
un film ci ha accolto il buio all’istante senza
nemmeno uno strascico rosso di tramonto o un
passante che mi destasse da quel subbuglio. E’
diventato freddo e caldo, umido e secco, poi erba e
siepe ed una gonna all’altezza dei fianchi.
Dio
no, non voglio pensarci! A quest’ora nei miei giorni
normali stavo già preparando la cena o cullandomi
tra le braccia mia figlia, ma a quest’ora non avevo
domani, se non un’ansia confusa che mi portava ogni
giorno su quella panchina.
Nulla sarà più
uguale! Neanche questa bretellina che scende e che
ora ha il sapore amaro di donna facile. Così facile
che per assurdo ora potrei darmi a quest’uomo che fa
finta di guardare un paio di scarpe, per assurdo
potrei darmi a chiunque se solo mi facesse uno
straccio di corte e fosse gentile. Cosa potrebbe mai
più limitarmi? Scongiurarmi che è proibito, se solo
da un’ora ho baciato la tua bocca sconosciuta e ne
ho provato piacere.
Sì piacere, istantaneo ed
intenso, il primo in assoluto, perché con mio marito
è tutto diverso, quando nel buio fitto di una
coperta non devo far altro che restare immobile
mentre lui si ferma e riparte, riposa e rifiata
finché giunto il momento mi pare di sentire da molto
lontano, da un punto che giudico esterno al mio
corpo, un piccolo brivido che finora ho sempre
chiamato amore.
Amore di cosa, se non ho mai
sentito l’anima vibrare? Amore di cosa se è
bastatato uno sconosciuto a farmi confondere l’odore
dell’erba col gusto acre del sesso, fino addirittura
a pensare che se fosse sopraggiunto un estraneo non
avrei provato vergogna!
Nulla sarà come
prima! Se già penso che domani spingerò questo
passeggino tra ghiaia e foglie secche per ritrovarmi
in un altro posto del mondo identico a quello dove
un brivido m’ha colto di sorpresa. Allora è proprio
questo l’amore! Proprio questo il piacere fino a
pensare quale camicetta domani metterà più in mostra
i miei seni, perché se fosse già adesso li offrirei
senza indugio, senza girarci intorno per ore, senza
che una bocca qualsiasi c’impieghi del tempo. Lo
sento che sei ancora lì e mi cerchi, che ancora mi
vuoi, che se solo tornassi indietro ti troverei ad
aspettarmi su quella panchina. Ma non sarà così!
Sento ancora il rimbombo ossessivo delle tue parole
che mi gridano bella, che cercano di farsi strada
nel disordine dei miei dubbi ostinati, sento ancora
la tua voce che cambia di tono finché un rantolo
s’insinua e mi scopre più nuda di quanto mai avrei
immaginato. Sento ancora il tuo desiderio che si fa
strada, che s’incaglia nelle secche e ricomincia
daccapo, che guadagna centimetri come se fossero
metri.
E sale, sale portandosi appresso i
miei tanti pretesti, pezzi di notti dove l’ho
desiderato davvero, dove il pianto di mia figlia
rimetteva ogni cosa al suo posto. E sale, sale
controcorrente come salmone gonfio di uova con
l’unico intento di depositarle alla sorgente, sale
tra la piena di questo fiume che oramai straripa
voglia, che annacqua le sponde e ritorna nel letto
portandosi dietro ragione e buon senso. Sale, per
farmi capire quanti anni inutili m’hanno
invecchiata: “Ma dov’eri finito?” "Dove sei stato in
tutto questo tempo?" Oddio non perché tu sia tu. Tu
sei stato gentile e questo basta.
So che leggi
questo sito, me lo hai citato quando parlavi di
bellezza e mi facevi la corte e mi dicevi che ero
bella prima di fare l’amore. Allora sappi che non ci
vedremo mai più perché l’unico appiglio è stata e
sarà la sorpresa, quella che domani mi porterà in un
altro parco, seduta in un’altra panchina. Mio caro
ho bisogno di pretesti, di essere un sogno, un
desiderio così irragiungibile e proibito al punto
che nessuno possa credere invece che sia a
portata di mano. Capisci vero? Se succedesse di
nuovo fingerò a me stessa come se fosse la prima
volta, ma se ti incontrassi di nuovo non
funzionerebbe ed io non potrei ingannarmi.
Ora sto salendo le scale di casa e mi annuso le mani
ed il vestito. So di sesso e d'erba come una di
quelle che non ha neanche un posto dove portare i
suoi clienti. La tata mi è corsa in aiuto ed il mio
unico desiderio adesso è quello di farmi una doccia.
Perché tutto svanisca rapidamente ed io domani sia
ancora sorpresa con la consapevolezza che nulla sarà
come prima e tutto sarà uguale!
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Il racconto è frutto di
fantasia. Ogni riferimento a persone e fatti realmente accaduti
è puramente casuale.
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Photo Lesia Kapinosova
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