|
HOME
CERCA NEL SITO
CONTATTI
COOKIE POLICY
CINEMA PASSIONE
AMARSI? CHE CASINO!
INTERVISTA IMPOSSIBILE A
Liza
La cagna
"Quando Liza si
rende conto che Giorgio preferisce
trascorrere il proprio tempo con il fedele
Melampo piuttosto che con lei, spinta dalla
gelosia, decide di sostituire il cane
uccidendolo e quindi di interpretare il
ruolo della "cagna"
La cagna (Liza) è un
film di Marco Ferreri del 1972, di produzione
italo-francese. “Anche nella tua isola c’è
rumore… le onde, i gabbiani. E il silenzio? Il
silenzio fa rumore.”
..
Liza chi è Giorgio?
Giorgio è un artista di mezz’età disegnatore di fumetti con
velleità vagamente maoiste, ha abbandonato a Parigi moglie e due
figli ormai grandi, e si è ritirato in un isoletta disabitata
del Mediterraneo. Qui vive in completa solitudine con l'unica
compagnia del cane Melampo, unico paziente ascoltatore dei suoi
vaniloqui.
Ha rinunciato a vivere allora…
Ha rinunciato ai falsi miti della società contemporanea e vive
con la natura, pescando, passeggiando, raccogliendo e vivendo di
tutto quello che gli porta il mare e disegnando fumetti.
Come lo conosce?
Dopo l'ennesima lite
con il compagno Ludwig sulla nostra barca a vela mi faccio
abbandonare vicino alla spiaggia dove lui vive.
E Giorgio quando la vede come reagisce?
Giorgio è un
solitario non gradisce intrusioni ma è costretto suo malgrado ad
ospitarmi e, dopo aver trascorso insieme la notte, il giorno
dopo mi riaccompagna sulla terraferma.
Ma lei non
vuole…
No, sono affascinata da quell’eremita e dalla
vita che ha scelto, ma il nostro rapporto è di breve durata,
perché Giorgio è costretto a rientrare a Parigi, dalla famiglia
che ha abbandonato, quando il figlio adolescente lo informa di
un tentato suicidio della madre.
Quindi, tutto
finito?
No, no, nel lasciare l'isola, Giorgio mi
chiede di aspettarlo con la promessa che sarebbe tornato quanto
prima.
Torna?
No, lui, rientrato
nella civiltà, ritrova la sua vita borghese da cui è fuggito,
quindi sono io che lo vado a cercare e come una "cagna" che
segue il suo "padrone" lo spingo a ritornare con me sull'isola
dove possiamo vivere la nostra libertà in un rapporto esclusivo.
Poi?
Alla fine accetta più per
ritrovarsi in compagnia con il cane che per me. E quando però mi
rendo conto che lui preferisce trascorrere il proprio tempo con
il fedele cane Melampo piuttosto che con me, desiderosa delle
sue attenzioni e spinta dalla gelosia, ammazzo il cane…
Come provoca la morte del cane?
Lo faccio
nuotare fino a farlo annegare per la fatica. A quel punto decido
di sostituire il cane con me stessa e quindi di interpretare il
ruolo della "cagna", per ottenere, se non l’amore almeno tutta
l'attenzione di Giorgio.
E Giorgio come
reagisce?
Accetta di buon grado quel gioco delle
parti di dominio e sottomissione. Tenga conto che nella
sottomissioni la componente sesso ha una sua necessaria valenza.
Come finisce la vostra storia?
Un giorno
il mare si porta via il gommone, l'unico mezzo per raggiungere
la terraferma, e ci ritroviamo completamente isolati dal mondo.
Rimasti senza viveri e incapaci di sostentarci con la sola
pesca, ci riduciamo presto alla fame e tentiamo di abbandonare
l'isola.
Detta così mi sembra di vedere il tema
del fallimento dell’uomo moderno, del rapporto di coppia e dei
meccanismi che lo regolano.
Giorgio è un uomo
profondamente solo, vive nel proprio nichilismo ed è senza più
certezze, direi tipico dell’uomo moderno.
Da qui
la sua fuga su un’isola deserta…
Esatto un luogo
dove possa essere se stesso senza gli inutili orpelli che la
società rende quasi obbligatori.
E lei perché
accetta quella vita? Perché accetta di essere “cagna”?
Mi affascina tornare agli albori dei rapporti umani, ma allo
stesso tempo la considero un’utopia, un sogno irrealizzabile con
i suoi goffi tentativi di realizzare appunto una chimera con i
continui ribaltamenti tra uomo e donna, schiava e padrone che
stanno a significare la vana ricerca di un nuovo equilibrio.
Quindi non resta che tornare alla realtà?
Dato il fallimento direi proprio di sì, ma dentro di noi resta
indelebile il sogno di un’altra fuga, su un’altra isola, verso
un’altra libertà e la ricerca di nuovi rapporti tra uomo e
donna.
|
ARTICOLO A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FONTI:
http://www.davinotti.com/
http://www.rubbettinopills.it
https://it.wikipedia.org/wiki/
https://bmoviezone.wordpress.com/
http://www.bizzarrocinema.it/component/option,com_
FOTO GOOGLE IMAGE
Tutte
le immagini pubblicate sono di proprietà dei rispettivi
autori.
Qualora l'autore ritenesse
improprio l'uso, lo comunichi e l'immagine in questione
verrà ritirata immediatamente. (All
images and materials are copyright protected and are the
property of their respective authors.and are the
property of their respective authors.
If the
author deems improper use, they will be deleted from our
site upon notification.) Scrivi a
liberaeva@libero.it
COOKIE
POLICY
TORNA SU (TOP)
LiberaEva Magazine
Tutti i diritti Riservati
Contatti
|
|