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INTERVISTA
IMPOSSIBILE
Beverly BayneCarmen Miranda
Stella silenziosaLa
donna dal cappello di frutta
Icona dell’esagerazione scenica,
eccessiva e sensuale, cantante e attrice brasiliana e pioniera
del Tropicalismo ha ispirato in larga parte gli show delle
odierne Drag Queen con i suoi vestiti dal tema floreale, i
copricapi multistratificati di fiori e frutta e le scarpe con le
suole a zattera
(((Marco de Canaveses, 9 febbraio 1909 –
Los Angeles, 5 agosto 1955)))
..Madame le sue origini? Il mio nome
completo è Maria do Carmo Miranda da Cunha sono nata in
Portogallo, ma a soli due anni, con mia madre e mia
sorella maggiore, raggiunsi mio padre emigrato in
Brasile che aveva aperto a Rio de Janeiro un salone di
barberia.
La sua adolescenza? Abitavo al
civico 13 della Travessa do Comercio di Rio de Janeiro,
una zona pedonale ricca di bar, caffetterie e
ristoranti. Fui educata presso il convento di Santa
Teresa del Bambin Gesù. Appena adolescente iniziai a
lavorare in un negozio di accessori maschili con
sartoria annessa vicino casa. Fu lì che imparai a cucire
e ben presto imparai l’arte della modisteria. Dopo
alcuni mesi aprii una mia attività, un negozio di
cappelli che si rivelò piuttosto redditizio.
Ma
la sua aspirazione era il mondo dello spettacolo…
Nonostante l’attività commerciale fosse piuttosto
fiorente, già a quattordici anni mi esibivo come
cantante e ballerina di samba nelle feste paesane
accompagnata da mio padre. Nel 1930 ero già una cantante
famosa grazie al compositore Josué de Barros, il quale
mi fece incidere il mio primo disco con una casa di
produzione tedesca e l’anno successivo firmai il mio
primo contratto da professionista con la RCA. Nel giro
di due anni avevo già registrato quasi trecento canzoni
scritte dai più famosi compositori del mio paese.
Poi il cinema… L'esordio sugli schermi avvenne
nel 1932 con O Carnaval Cantado no Rio, per la regia di
Adhemar Gonzaga, il quale l'anno successivo firmò la
direzione anche del mio secondo film. Si trattava di
film musicali, che esaltavano la gioia di vivere e i
colori. Le trame erano tutte simili tra loro,
decisamente un pretesto per inserire numeri musicali.
Nella sua ultima pellicola in Brasile, ovvero Banana
da Terra del 1939, lei fissò definitivamente lo stile
che l'avrebbe consacrata in tutto il mondo. Quasi
ogni film musicale da me interpretato aveva come tema il
Brasile e il Carnevale. Nella scena O Que é Que a Baiana
Tem?, apparvi vestita da "baiana" con turbanti, sandali
platform e numerose collane e bracciali.
La sua
fu una carriera folgorante… Scalai le vette della
popolarità in tutti i paesi del mondo. Approdai a New
York il 18 Maggio del 1939 a bordo della nave di linea
SS Uruguay. Al mio arrivo ad un cronista del New York
World Telegram rilasciai un’intervista limitandomi a
dire: «I say money, money, money. I say twenty words in
English. I say money and I say hot dog!»
Come
andò? Doveva essere una tournee, ma ci rimasi tutta
la vita. Esordii a Boston nel 1939 per poi cimentarmi in
esibizioni musicali nei grandi teatri di Broadway e nei
centri di intrattenimento.
Gli americani la
soprannominarono “The Brazilian Bombshell”. Ero
diventata un fenomeno di massa. Gli impresari facevano a
gara per propormi riviste, medley popolari, film,
interviste, servizi fotografici e naturalmente canzoni,
come la celebre I make moneys with bananas.
Nel
1940 fu chiamata ad Hollywood… Firmai un contratto
con la 20th Century Fox ed esordii nel film Notti
argentine. Poi grazie alle apparizioni in Una notte a
Rio, Tre settimane d'amore nel 1941, In montagna sarò
tua nel 1942, diventai una star internazionale e la
donna più pagata di Hollywood.
Quando tornò la
prima volta in Brasile non fu accolta bene… Venivo
accusata di avere il cattivo gusto di cantare la Samba
dei neri, tradendo il Tango, pur di compiacere gli
Statunitensi. Quando mi esibii in un concerto di
beneficenza sbadatamente salutai il pubblico in inglese
dicendo: «Goodnight People!». Seguì un lungo silenzio e
poi grida di disapprovazione e fischi. Lasciai il palco
tra le lacrime e il paese senza farvi ritorno per
quattordici anni. Dopo qualche mese risposi ad miei
amati conterranei con una canzone malinconica dal
titolo: Disseram Que Voltei Americanizada (Dicono che mi
sono americanizzata) ovviamente in lingua portoghese.
Lei è ricordata per il suo volto solare sempre
sorridente, movenze conturbanti e voce suadente piena di
fascino… Insomma una moderna drag queen… Conquistai
rapidamente spettatori e critici e le mie canzoni
scalarono le classifiche americane. In breve la mia
popolarità crebbe a dismisura, producendo una sorta di
“mirandamania”.
Ho letto che le case di moda di
tutto il mondo prendevano spunto dal suo stile tutto
personale… Oh sì, tutto vero! A quel tempo iniziarono
a comparire vestiti dal tema floreale ed in particolare
i copricapo divennero vere e proprie creazioni
artistiche. Le scarpe con le suole a zattera divennero
un accessorio fondamentale e nelle vetrine dei marchi di
gioielleria e bigiotteria era immancabile la linea Fruit
Jewellery.
Vantò numerose imitazioni… Nei club
e nei cabaret americani si esibivano improvvisate Drag
queen ed io divenni un’icona della iconografia della
cultura omosessuale, trans e lesbica.
Terminato
il conflitto mondiale lei iniziò a passare di moda…
Beh la gente non aveva più bisogno di evasione e
purtroppo la scarsa qualità dei miei film venne a galla.
Poi il matrimonio… Il 17 marzo del 1947 mi sposai
con David Alfred Sebastian, un produttore
cinematografico americano nato a Detroit. La cerimonia
si svolse presso la Chiesa cattolica del Buon Pastore a
Beverly Hills. Fu per me un giorno indimenticabile, ma
purtroppo il rapporto entrò in crisi già nei primi mesi,
a causa della gelosia eccessiva e delle violente liti
tra noi. David era continuamente infastidito dalla mia
visibilità mediatica e dalle ripetute attenzioni
sessuali dei miei fan.
Quel matrimonio è
considerato da tutti i suoi biografi come l'inizio della
sua decadenza… L’anno dopo rimasi incinta, ma subii
un aborto spontaneo durante una presentazione in tv. Ciò
che avrebbe potuto tenerci uniti venne a mancare. Dopo
quell’episodio i medici mi dissero che non avrei potuto
avere più figli, ovviamente la circostanza aggravò le
mie crisi depressive e mi spinse all'abuso di alcol e
farmaci sedativi. Mi sottoposi perfino a sedute di
elettroshock. Ci separammo, ma la mia religione non mi
avrebbe mai permesso di divorziare.
Si parlava
anche di iperattività… Cercavo rifugio nel lavoro e
nel benessere economico. A volte mi esibivo
contemporaneamente due volte nella stessa sera. Non di
rado abbandonavo il teatro tra il primo e il secondo
atto per esibirmi in qualche club o feste private.
Dopo quattordici anni tornò in Brasile… Questa
volta fui accolta col giusto calore. Ero così felice che
ci rimasi quasi due anni, poi però tornai negli Stati
Uniti…
Il 4 agosto 1955 Miranda fu invitata in tv
nel programma The Jimmy Durante Show, in onda sul canale
statunitense NBC. Al termine di un numero di danza e
canto, Miranda cadde sulle ginocchia giustificando
l'accaduto sorridendo e dicendo in tono sarcastico:
«Sono rimasta senza fiato!», e le riprese continuarono.
La registrazione dello show finì intorno alle 23. Cinque
ore dopo, venne ritrovata senza vita distesa nel
corridoio della sua casa di Beverly Hills. Era il 5
agosto del 1955. I medici fecero risalire la causa del
decesso ad un attacco cardiaco riconducibile al consumo
di alcol e tabacco e all'abuso di anfetamine e
barbiturici. Secondo le sue volontà il corpo di Miranda
fu trasportato a Rio de Janeiro. Il governo brasiliano
dichiarò un giorno di lutto nazionale quando una folla
di oltre mezzo milione di persone scortò il carro
funebre fino al cimitero di São João Batista a Rio de
Janeiro.
Tributi Carmen Miranda è stata la
prima donna latinoamericana ad essere onorata con una
stella sulla Walk of Fame al 6262 di Hollywood Blvd.
Considerata la precorritrice del movimento culturale il
tropicalismo, in suo onore venne inaugurato nel 1976 un
museo a lei dedicato a Rio de Janeiro, mentre nel 1998
fu intitolata in suo onore una piazza di Hollywood
chiamata "Carmen Miranda Square". È citata nel film
Radio Days (1987) di Woody Allen tra le leggende
radiofoniche americane degli anni trenta e quaranta. Nel
2011 fu messo in circolazione negli USA il francobollo
"Carmen Miranda Forever".
. .. |
INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FONTI:
https://it.wikipedia.org/wiki/Carmen_Miranda
http://www.artnoise.it/goodnight-people-tributo-a-carmen-miranda/
http://lesfoliesretro.com/carmen-miranda-the-brazilian-bombshell/
http://timelessbeauty.it/carmen-miranda/
FOTO GOOGLE IMAGE
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