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INTERVISTA
IMPOSSIBILE
Gloria Swanson
“Io sono ancora grande,
è il cinema che è diventato piccolo!”
Attrice statunitense. Bellezza altera e
intrigante è stata una delle più celebri star del cinema muto.
Leggenda di Hollywood è ancora oggi un’icona del primo divismo
cinematografico americano. Tra le sue interpretazioni più
celebri, dopo l'avvento del sonoro, figura la Norma Desmond di Viale
del tramonto ((Chicago, 27 marzo 1899 – New York, 4
aprile 1983))
.. .Madame le sue origini? Il mio
nome completo è Gloria May Josephine Svensson e sono
nata in una famiglia agiata di Chicago. Mio padre,
Joseph Theodore era un ufficiale militare di carriera e
noi della famiglia lo seguivamo nei suoi trasferimenti.
A otto anni, andammo a vivere in Florida e poi in
Portorico.
E’ vero che iniziò sin da piccola a
recitare? Oh sì, mi esibivo in spettacoli amatoriali
sia come cantante che come attrice e sin da piccola
pensavo che lo spettacolo potesse diventare il mio
futuro. Era mia madre stessa a confezionarmi abiti ed
accessori stravaganti ma raffinati. Voleva a tutti i
costi che mi distinguessi dalle mie coetanee e fossi
destinata alla notorietà.
A quattordici anni le
si presentò una piccola chance… Ero tornata per un
breve periodo a Chicago e insieme a mia zia per puro
caso visitai gli studi dell'Essanay. Fui notata da
alcuni registi e venni presa come comparsa in un paio di
scene del film che stavano girando.
L’ambizione
non le faceva difetto… Assolutamente no, tanto che,
compiuti diciotto anni, mi recai da sola ad Hollywood
col desiderio di farmi conoscere. Per mantenermi facevo
la commessa in un grande magazzino aspettando
l’occasione… Passò meno di un mese e venni scritturata
dal produttore Mack Sennett come una delle Bathing
Beauties, ossia delle ragazze in costume da bagno
impiegate per ravvivare situazioni comiche.
Poi
una serie di partecipazioni minori… L’unica di
rilievo fu in Sweedie Goes to College del 1915.
Si sposò giovanissima… Avevo diciassette anni quando
sposai l'attore Wallace Beery. Ero ancora troppo giovane
e sinceramente non avevo ancora ben compreso cosa fosse
un matrimonio. Wallace si dimostrò un violento sin dalla
prima notte di nozze. Al tempo non desideravo bambini
per cui dopo l’amore bevevo un intruglio per non
rimanere incinta. Con lui ci separammo tempo dopo e
divorziammo nel 1919.
Sempre nel 1919 sposò
Herbert K. Somborn… Quando lo conobbi era il
presidente della Paramount Pictures Corporation e poi
divenne il proprietario del ristorante Brown Derby di
Los Angeles. Da quella relazione nacque mia figlia
Gloria. Nella causa di divorzio del 1925 Herbert mi
accusò di adulterio e di avere avuto, durante il
matrimonio, rapporti con tredici uomini, tra cui Cecil
B. DeMille, Rodolfo Valentino e Marshall Neilan.
Intanto aspettava l’occasione della vita, immagino…
Eh già, l’occasione venne quando nel 1919 quando conobbi
appunto il celebre regista Cecil B. DeMille. Fu lui a
farmi firmare un contratto con la Paramount assicurando
la produzione che sarei stata adatta per i suoi drammi e
le sue commedie sentimentali.
Interpretò con lui
sei film vero? Erano pellicole dai toni forti e
spesso sessualmente audaci, ambientati nell'alta
società. Tra noi nacque così una sorta di intensa
sintonia artistica e sotto la sua direzione perfezionai
il mio personaggio di donna sofisticata e spregiudicata.
Tra gli altri interpretai: For Better, for Worse e
Maschio e femmina nel 1919; Perché cambiate moglie? nel
1920; Fragilità, sei femmina! nel 1921.
Ormai era
una star… Dopo la fine della collaborazione con
DeMille, continuai a lavorare per la Paramount in film
di ogni genere, affiancando anche Rodolfo Valentino nel
dramma romantico L'età di amare nel 1922.
Si dice
di lei che avesse una forte presenza scenica Durante
quel periodo il pubblico andava a vedere i miei film non
solo per le mie performance di attrice, ma anche per
vedere il mio guardaroba, spesso ornato di perline,
gioielli, piume di pavone e di struzzo, e altri
accessori stravaganti. Non ero molto alta, appena 1,52,
e fu grande soddisfazione per me vedere la mia moda, i
miei accessori, le acconciature e gioielli copiati e
riprodotti in tutto il mondo.
Poi tentò la via
dell’Europa… Nel 1925 fui invitata in Francia per
girare Madame Sans-Gêne, su quel set conobbi il marchese
Henri de la Falaise de la Coudraye, ingaggiato dalla
produzione per fare il mio interprete durante la
lavorazione. Fu un colpo di fulmine tanto che ci
sposammo nello stesso anno. Benché fosse un nobile e
rampollo della famosa famiglia Hennessy Cognac non era
per nulla ricco e doveva lavorare per vivere. Insieme
concepimmo un figlio, ma purtroppo a causa di un aborto
spontaneo non venne mai alla luce.
Quel
matrimonio durò sei anni, ma ci fu un intermezzo vero?
Due anni dopo nel 1927 tentai la strada
dell’imprenditoria cinematografica, rifiutai un
contratto di un milione di dollari con la Paramount per
legarmi alla United Artists e fondando una mia casa di
produzione insieme al mio socio Joseph P. Kennedy, padre
del futuro presidente John Fitzgerald.
Come lo
conobbe? Avevo un appuntamento con Robert Kane il
manager della Paramount al ristorante Barclays. Dovevamo
parlare della mia nuova casa di produzione, la Gloria
Swanson Production. Joseph era uno dei tanti miliardari
quarantenni anche se non aveva l’aspetto del riccone.
Quella sera indossava un abito sportivo, aveva la
cravatta slacciata e portava occhialetti tondi di
metallo. All’epoca avevo ventisettenne e sinceramente la
mia entrata in quel ristorante fece un certo effetto ai
presenti. Joseph mi salutò con eleganza e fu in quel
momento che si innamorò di me…
Poi come andò?
Ci vedemmo da soli il giorno dopo nella mia suite d'
albergo. Lui si presentò in pantaloni di flanella,
scarpe bicolori e maglione a scacchi, mentre io
l’attendevo in kimono. Lui si impegnò risollevando
finanziariamente la mia casa di produzione, ma era ovvio
che il tacito accordo prevedesse anche altro. Insomma ci
vedemmo altre volte ancora e diventai la sua amante per
un certo numero di anni. Lui era sposato e la nostra
relazione ad Hollywood era diventata come il segreto di
Pulcinella.
E suo marito? Henri viveva
stabilmente in Europa. Con il suo tacito consenso venne
assunto da Kennedy come rappresentante delle sue società
e ricevette cospicue somme di denaro purché fosse
rimasto a Parigi almeno dieci mesi all’anno.
Fin
qui tutto bene… Pensi che in quel periodo Joseph mi
regalò una Rolls-Royce e svariati costosissimi gioielli.
Il problema fu che, quando si stufò di me e mi piantò su
due piedi, mi accorsi di essere stata truffata in quanto
tutti quei regali erano stati addebitati alla Gloria
Swanson Production comprese ville, cene e persino le
pellicce che aveva finto di donarmi. Praticamente le mie
finanze erano in condizioni peggiori rispetto a quando
lui era comparso nella mia vita.
Con la Gloria
Swanson Production produsse e interpretò Tristana e la
maschera diretto da Raoul Walsh. La storia era tratta
da un racconto di W.S. Maugham e fu un successo. Il
personaggio di Sadie, prostituta costretta a
confrontarsi con l'ipocrisia di un pastore protestante,
mi diede finalmente modo di rivelare il mio talento in
un ruolo difficile e trasgressivo e di ottenere una
nomination come migliore attrice protagonista nella
prima edizione degli Oscar.
La regina Kelly del
1928 del regista Erich von Stroheim fu per il ruolo
emblematico l’inizio del suo declino artistico. Era
la storia della discesa agli inferi di una ragazza
aristocratica che, da giovane educanda, si era ridotta a
regina di un bordello. Credevo fermamente in quel
progetto, ma purtroppo l'improvviso avvento del sonoro e
i dissidi con il regista, lo fecero fallire e certamente
minò la mia carriera.
Quello fu l’ultimo film
prodotto dalla Gloria Swanson Production… La società
fu travolta dai debiti e fui costretta a chiudere i
battenti dopo aver realizzato appena 3 film, soprattutto
a causa della regina Kelly, dai costi altissimi, le cui
riprese durarono oltre tre anni. I soldi spesi non
furono mai più recuperati. La pellicola fu poi rinvenuta
in una sorta di edizione ridotta e distribuita nelle
sale europee, ma non negli Stati Uniti. I 26 finali
alternativi diretti da Stroheim non furono mai più
ritrovati.
Ma caparbia non si rassegnò alle nuove
tecnologie… Interpretai il film sonoro L'intrusa nel
1929, per il quale ricevetti anche una nomination al
premio Oscar, ma ormai mi sentivo fuori da quel mondo ed
abbandonai lo schermo per dedicarmi con grande successo
al teatro, alla radio e ad attività imprenditoriali
lanciando una linea di cosmetici, la Essence of Nature
Cosmetics by Gloria Swanson, e una di abiti chiamata
Forever Young.
Nel 1930 c’era stato il divorzio
dal marchese Henri… Poco dopo Henri si risposò con
l'attrice Constance Bennett, mentre io nell’agosto del
1931 mi legai per la quarta volta in matrimonio e sposai
l’attore irlandese Michael Farmer. Rimasi immediatamente
incinta di mia figlia: Michelle Bridget Farmer, nata il
5 aprile del 1932.
Poi ancora un divorzio per
questioni di tradimenti… Con Michael divorziammo tre
anni dopo nel 1934. La mia relazione con l’attore
britannico Herbert Marshall ormai era sulla bocca di
tutti e le cronache rosa ne parlavano ampiamente.
Vivemmo la nostra storia per tre lunghi anni, entrambi
eravamo sposati, ma poi decisi di lasciarlo quando mi
resi conto che lui non si sarebbe mai separato da sua
moglie, l’attrice Edna Best, mentre io ero pronta a
farlo. Oggi le posso dire senza ombra di dubbio che
Herbert è stato in assoluto l’uomo che ha toccato le
corde più profonde del mio cuore.
Incredibilmente
c’è stato anche un quinto matrimonio… Nel 1945,
sposai William N. Davey ma lui era perennemente ubriaco.
A quel punto decisi di vivere da sola. Ero perfettamente
in grado di farlo e seguire da sola i miei interessi.
Dopo quasi vent'anni di lontananza dagli schermi nel
1950 venne chiamata per interpretare il film Viale del
tramonto, il capolavoro di Billy Wilder. Billy mi
scelse preferendomi ad attrice del calibro di Mae West,
Pola Negri e Mary Pickford. Interpretavo il ruolo di
Norma Desmond, una cinquantenne ex-diva del cinema muto,
che viveva nel ricordo del passato. Feci una gustosa
parodia di me stessa, esagerando quei gesti e quel modo
di essere tipico dei divi del muto. Praticamente
interpretai me stessa per le molte analogie con la mia
vita. Rimase storica la mia battuta: “Io sono ancora
grande, è il cinema che è diventato piccolo!” Fu
un’interpretazione indimenticabile e un successo
planetario con la nomination al premio Oscar come
miglior attrice.
Gloria Swanson si sposò di nuovo
nel 1976 con lo scrittore William Dufty. Salutista e
vegetariana sin dall’età di trenta anni, espresse con
convinzione le proprie idee che condannavano l'uso dei
pesticidi nelle coltivazioni e la cattiva alimentazione
che, a suo dire, portavano a scompensi e malattie. Si
ritirò ricchissima nella sua villa da 4 milioni e mezzo
di dollari di Malibu. Tra la quiete di quei posti
scrisse la sua autobiografia pubblicata nel 1980 dal
titolo Swanson on Swanson, uscita in Italia nel 1981 col
titolo Memorie. E’ stata una convinta repubblicana ed ha
sostenuto attivamente le campagne presidenziali per
Wendell Willkie e successivamente per Barry Goldwater.
Poco dopo il suo ritorno a New York dalla sua casa in
Portogallo fu ricoverata al New York Hospital per uno
scompenso cardiaco. Si spense il 4 aprile del 1983. Alla
sua morte, lasciò una somma non indifferente valutata al
netto di circa 1 milione di dollari, ma ben lontana
dagli oltre 10 milioni di dollari guadagnati negli anni
'20. La sua stella brilla sulla Walk the fame al 6750 di
Hollywood Blvd.
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INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FONTI:
https://it.wikipedia.org/wiki/Gloria_Swanson
https://en.wikipedia.org/wiki/Gloria_Swanson
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/
http://www.ilpost.it/2013/04/04/gloria-swanson-foto/
http://www.vogue.it/news/encyclo/cinema/s/gloria-swanson
http://www.treccani.it/enciclopedia/gloria-swanson_(Enciclopedia-del-Cinema)/
http://www.cinekolossal.com/star/s_t_u/swanson/
FOTO GOOGLE IMAGE
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