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Hedda Hopper
La pettegola di
Hollywood
Attrice e giornalista statunitense
Insieme a Elsa Maxwell e Louella Parsons, faceva parte di quello
che veniva popolarmente conosciuto come il trio delle piu' famose
pettegole di Hollywood, giornaliste che avevano ognuna una
seguitissima rubrica di gossip sui più' diffusi giornali
americani.
(Hollidaysburg, 2 maggio 1885 – Hollywood, 1 febbraio 1966)
Madame le sue origini... Sono nata
nel 1885 in Pennsylvania, in una famiglia numerosa di
piccoli commercianti. Mia madre Margaret Miller e mio
padre David erano membri della Chiesta Battista Tedesca.
Il mio vero nome era Elda Furry. A tre anni la mia
famiglia si trasferi’ ad Altoona, dove mio padre apri’
una macelleria.
La sua adolescenza... Avevo
gambe lunghe ed occhi verdi e iniziai a calcare le
tavole polverose del palcoscenico sin dall’adolescenza
cercando di farmi strada nel teatro musicale.
I
suoi erano d’accordo... Diciamo che scappai a New
York dove trovai lavoro prima come corista a Broadway e
poi come ballerina di fila, ma senza grande successo.
Pensi che durante un’esibizione il grande impresario
Florenz Ziegfeld mi defini’ "una mucca goffa".
Ma
in seguito ebbe le sue soddisfazioni… Riuscii ad
entrare a far parte della compagnia dell'idolo delle
platee DeWolf Hopper. Ma sinceramente, pur cominciando
ad aver successo, ritenevo che far parte del corpo di
ballo non era esattamente la stessa cosa che fare
l'attrice.
Quindi... Iniziai a studiare canto
e riuscii ad ottenere una parte in una commedia di Edgar
Selwyn.
Nel frattempo il matrimonio con Wolfie …
Sposai De Wolf Hopperil giorno 8 maggio 1913 nel New
Jersey. Lui aveva ventisette anni piu’ di me ed io fui
la sua quinta moglie: le sue precedenti mogli si
chiamavano Ella, Ida, Edna e Nella. La somiglianza dei
nomi con il mio mi indisponeva per cui decisi di
cambiare il mio Elda in Hedda. Da quella unione nacque
nostro figlio William Hopper. Divorziammo nove anni dopo
nel 1922.
A 26 anni, nel 1911, inizio’ la sua
carriera di attrice cinematografica… Ebbi il primo
ruolo nel cinema muto in The Battle of Hearts di Oscar
Apfel, accanto a William Farnum. Fu il primo dei 141
film che interpretai nella mia carriera.
Generalmente era nei panni di signore della buona
societa’. Beh ero abbastanza alta, 1,70, e poi
dimagrendo ero diventata filiforme e dai modi eleganti,
per cui mi fu facile sostenere quei ruoli.
Nel
1937 divenne anche giornalista… Mi fu offerta
l'occasione di scrivere una rubrica di pettegolezzi sul
Los Angeles Times. Il primo pezzo fu pubblicato il 14
febbraio 1938. La rubrica si chiamava Hedda Hopper
Hollywood. Dopo anni di lotta come attrice, avevo
finalmente trovato la mia nicchia.
Dicono che con
la sua penna poteva fare la fortuna o far cadere
nell’abisso le carriere di aspiranti attori, scrittori e
registi. Mentre in America le donne erano ancora
considerate cittadini di serie B io e la mia
amica/nemica/collega/rivale Louella Parsons essendo
molto seguite dettavamo le regole a Hollywood.
Penne ciniche ed avvelenate… Spiare dal buco della
serratura era il nostro pane quotidiano. Scovavamo a
suon di scoop tradimenti, gelosie, relazioni pericolose,
vizi e vizietti. Eravamo cosi’ famose che nel 1958 ci
dedicarono un film dal titolo Malice in Wonderland
(Cattiveria nel Paese delle meraviglie).
Dicono
che ebbe molti problemi con le sue vittime… Beh ero
davvero sadica. Quando svelai la relazione segreta tra
Katharine Hepburn e Spencer Tracy, Spencer, dopo aver
letto l’articolo sali’ in macchina e mi venne a cercare.
Mi trovo’ al “Ciro’s”, un famoso nightclub sul Sunset
Boulevard. Li’ mi affronto’ con parole irripetibili
colpendomi con un calcio sul sedere.
La stessa
cosa accadde con Joseph Cotten… Pubblicai i dettagli
amorosi e piccanti della sua storia con Deanna Durbin,
durante una cena di gala al Beverly Hills Hotel, si
avvicino’ furioso e mi scaravento’ giu’ dalla sedia.
C’e’ chi la paragono’ a una puzzola per il suo
inappagabile gusto di rovistare nella spazzatura altrui.
Pensi che Joan Fontaine me ne regalo’ una viva nel
giorno di San Valentino, con un biglietto: “Io puzzo e
anche tu”. Io con calma risposi che la puzzola pero’ si
comportava meglio di lui, tanto che mi ci affezionai, la
chiamai Joan e dopo un po’ dii tempo la donai all’attore
James Mason.
Ma il suo bersaglio preferito fu
Charlie Chaplin… Cominciai a raccontare i suoi
numerosi matrimoni, le relazioni segrete e gli affari
illeciti, contestai la legittimita’ dei documenti che
gli permettevano di vivere e lavorare in America, ma
soprattutto resi di pubblico dominio una sua figlia,
ovviamente non riconosciuta, nata da una relazione
segreta tra Chaplin e l’attrice Joan Berry.
Si
sente responsabile del suo allontanamento dagli USA...
Ah questo non lo so, ma posso dire che l’Fbi continuo’ a
seguirlo. Su di lui pendeva un dossier di oltre duemila
pagine, finche’ nel 1952 il regista lascio’ gli Stati
Uniti per la prima di Luci della ribalta a Londra.
Quando torno’ non gli venne dato il permesso di
rientrare.
Poi ci furono i casi clamorosi di
Frank Sinatra ed Eddie Fischer… Sinatra era sposato
con Nancy e Fischer con Debbie Reynolds. Bene, riuscii a
dimostrare i loro tradimenti, ma in un certo qual modo
li assolsi accusando per il loro fascino fedifrago
rispettivamente l’ammaliante Ava Gardner e la diva per
eccellenza degli anni Cinquanta e Sessanta Elizabeth
Taylor.
Ma le sue rivelazioni erano vere o
false... Ah… e secondo lei questo ha importanza... Io
ho rapito decine di milioni di americani e ne ho rese
famose decine di migliaia. Pensi che all’apice del
successo avevo piu’ o meno 35 milioni di lettori! Bob
Hope disse: “Le colonne di Hedda erano la prima cosa che
guardavamo ogni mattina per vedere cosa stesse
succedendo.” Comunque anche se ho rovinato le carriere e
i matrimoni di molte persone famose ho la coscienza
pulita.
Quando Billy Wilder giro’ Viale del
tramonto, penso’ a lei… In quel film Billy impiego’
numerosi attori del muto. Impersonai me stessa, nel
ruolo della giornalista alla ricerca dei gossip sulle
star hollywoodiane.
Lei nelle cronache e’
descritta come una donna raffinatissima ed
elegantissima, il suo look sempre impeccabile e sempre
ricercatissimo… Beh si’, curavo molto la mia
immagine, ero considerata una donna potente e tutti
avevano il timore di finire sotto la mia penna ed e’ per
questo che, nel corso della mia vita, ho avuto molti
nemici, ma soprattutto falsi amici.
L'attrice mori’ di polmonite doppia all'eta’ di 80 anni
al Cedars of Lebanon Hospital. Venne sepolta al Rose
Hill Cemetery di Altoona in Pennsylvania. Per il suo
contributo all'industria cinematografica, Hedda Hopper
ha avuto una stella sulla Hollywood Walk of Fame al
6313½ Hollywood Boulevard.
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INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FONTI:
https://it.wikipedia.org/wiki/Hedda_Hopper
http://www.linkiesta.it/it/article/2013/07/03/parsons-e-hopper-spietate-maestre-dellarte-del-gossip/16005/
FOTO GOOGLE IMAGE
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