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Isadora Duncan
La Madre della Danza
moderna
Isadora fu una donna anticonvenzionale,
la cui vita fu segnata da molti successi, ma anche da molte
tragedie: per questo motivo è diventata un mito nel mondo
dell’arte ed in particolare della danza
Rappresenta una delle madri della danza moderna
americana, ma grazie agli scritti che ci ha lasciato, si rivela
donna di scrittura, intellettuale vera, donna libera e
violentemente ribelle, ma anche madre tenera ed amante appassionata.
(San Francisco, 27 maggio 1878 - Nizza, 14 settembre 1927 )
Isadora lei nacque quando suo
padre stava progettando un furto in una banca… Fu
arrestato e mia madre, nonostante la piena e successiva
assoluzione, non ne volle più sapere.
Da bambina
la chiamavano Angela vero? Preferivo Isadora per la
reminescenza classica del nome. Comunque il mio nome
completo era Dora Angela Duncanon.
La passione
per la danza cominciò sin dalla prima infanzia… A
cinque anni dissi a mia madre che sarei diventata una
ballerina rivoluzionaria. Adoravo andare in spiaggia e
simulare i movimenti delle onde del mare.
Questa
sua passione fu favorita soprattutto da sua madre.
Sono cresciuta in un ambiente familiare impregnato di
sensibilità artistica, influenzato dalle teorie di Del
sarte. Ringrazio mia madre di avermi dato un'educazione
improntata all'amore per la natura e per la libertà.
Leggo che a dieci anni addirittura lasciò la scuola
per il ballo. E’ vero? La mia insegnante fu mia
madre. Con lei imparai, oltre a suonare il piano, ad
apprezzare i classici greci e la musica classica.
Quando iniziò a studiare danza classica? A
Chicago quando mi trasferii con la sua famiglia, ma durò
poco. Un incendio ci mandò in rovina e fummo costretti a
partire per New York.
In un certo sento fu la sua
fortuna! Beh agli inizi vissi giorni assai duri e per
mantenermi, danzavo in locali d'ogni genere. Avevo 19
anni e per fortuna riuscii ad entrare nella compagnia
teatrale del drammaturgo Augustin Daly.
Era ormai
decisa a calcare il palcoscenico, ma, come dire, a suo
modo… Rifiutavo l'estetica del balletto accademico e
cercavo di elaborare una nuova e personale forma di
danza classica, dove il termine classica è da intendere
come ellenica, ispirata cioè all'antica Grecia.
A
21 anni Londra… Fui accolta con grande entusiasmo.
Quel mio modo di danzare, ispirato alla Grecia classica
e alle forze della natura, e quindi distante dalla
concezione atletica della danza americana colpì gli
inglesi. Pensi che passavo giornate intere al British
Museum in contemplazione delle antiche opere di arte
greca. Studiavo i miti greci, le posizioni e i movimenti
delle figure dipinte e scolpite, mi interessavo
all'influsso dell'arte greca sulla musica, la pittura,
la danza.
Nonostante il suo successo, molti
critichi respingevano le sue maniere provocanti per
l'epoca… La mia riforma fu drastica e completa: via
il tutù, le scarpette di raso, la calzamaglia, tutto era
finalizzato alla maggiore naturalezza e alla libertà del
corpo, dei movimenti. Danzavo scalza con grosse tuniche
di velo drappeggiato. Niente più elementi costrittivi ma
il corpo vibra nell'aria come le onde del mare che si
increspano nel vento. Non mi truccavo e soprattutto
interpretavo musiche non scritte specificamente per la
danza.
Ma dai più era considerata un genio… La
mia danza non aveva eguali. Per me era la manifestazione
luminosa dell’anima; e il corpo si muoveva con gli
accordi di una musica sentita solo interiormente. Questa
era vera danza creativa che avevo concepito, naturale e
non imitativa.
Poi Parigi… Era l’inizio del
nuovo secolo quando decisi di trasferirmi a Parigi,
conobbi il grande scultore Rodin ed in me si radicalizzò
l’utopia di un'umanità danzante libera dai
condizionamenti sociali.
Raggiunta la fama fondò
scuole di ballo in tutta Europa… La mia prima scuola,
ricordo, nacque in Germania e diretta da mia sorella
Elizabeth. Sceglievo le allieve tra le bambine povere ed
oltre ad insegnare loro la danza, le aiutavo
economicamente.
Le famose "Isadorables"… Eh
già… ma il mio più grande progetto fu quello di creare
un tempio della danza. Comprai una intera collina sopra
ad Atene, ma purtroppo, per questioni economiche, non
riuscii a realizzare il mio sogno.
La descrivono
come atea, bisessuale, socialista, rivoluzionaria e
sostenitrice dell'amore libero. Nient’altro? A quei
tempi non era per nulla facile ostentare le proprie
inclinazioni e le proprie idee. Comunque ebbi numerosi
amanti, tanti uomini come donne.
Il suo primo
amore che poi durò per tutta la vita fu con un uomo che
non sposò mai. Lo scenografo inglese Edward Gordon
Craig, che mi donò la mia prima figlia Deirdre. Mentre
Patrick nacque dalla relazione col Paris Singer,
Nel 1912 sposò a Parigi il poeta russo bisessuale
Serguei Esenin… Ci amammo tanto, lui era più giovane
di me di diciassette anni. Provammo insieme a vivere
negli Stati Uniti ma fummo accusati di essere comunisti
e ripartimmo immediatamente per l’Europa.
Nel
1913 Patrick e Deirdre morirono tragicamente dopo un
incidente stradale per soffocamento nella Senna. Per
lenire il dolore cercai immediatamente di avere un altro
figlio, ma otto mesi dopo nacque morto.
Fu il
momento più critico della sua vita… Ero depressa e mi
rifugiai nell’alcool. Cercai più volte di suicidarmi.
Nel 1925, suo marito Serguei Esenin l’abbandonò
Era angosciato dalle mie forti depressioni. Ritornò in
Unione Sovietica, ma per il forte dolore si suicidò poco
dopo. Io intanto mi ero trasferita a Nizza cercando di
riprendere la mia vita artistica. Ma non servì…
Morì il 14 di Settembre di 1927, strangolata
dalla sua sciarpa agganciata ad una ruota della sua
decappottabile. Curiosamente dalla morte dei suoi figli,
soffocati in un'automobile, lei guidava solo auto
decappottabili per paura che le succedesse la stessa
cosa. Il suo corpo è sepolto nel cimitero Pére Lachaise
di Parigi. Nel 1928 fu pubblicata la sua autobiografia
postuma, intitolata la Mia vita. La sua influenza come
ballerina geniale, artista innovatore e libero di
legature, critica della cultura e l'arte,
rivoluzionaria, e patrocinatrice dei diritti della
donna, l'hanno trasformata in una delle persone più
distaccate del secolo XX.
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INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FONTI:
http://www.psicolinea.it/p_p/isadora_duncan.htm
http://www.girodivite.it/antenati/xx1sec/-duncan.htm
http://it.lesbianas.tv/isadora-duncan.htm
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