Madame le sue origini?
Il mio nome vero è Phylis Lee Isley, sono nata in Oklahoma e
sono figlia di Phillip Ross Isley e Flora Mae, proprietari di
una catena di cinema. L’attività andò a gonfie vele perché i
miei riuscirono a dotare le sale con i primi impianti sonori
all’avanguardia.
La sua infanzia?
Iniziai ben presto a recitare in pubblico nella scuola Monte
Cassino Junior College a Tulsa, retta dalle suore Benedettine.
A vent’anni la svolta della sua vita…
Nel 1938 mi traferii a New York per studiare all'American
Academy of Dramatic Arts.
Tra gli allievi
dell'Accademia incontrò il collega Robert Walker…
Ci
sposammo a Tulsa nel gennaio del 1939. Da quel matrimonio
nacquero i miei due figli, entrambi divenuti attori: Robert
Walker Jr. e Michael Walker.
Grazie alla sua
avvenenza, venne notata dal grande produttore Di Hollywood David
O. Selznick…
Lo conobbi appena trasferita a
Hollywood e David mi fece un provino grazie al quale ottenni un
contratto di sette anni con la 20th Century Fox.
Il suo esordio?
Esordii nel cinema con il
film western Nuove frontiere del 1939 di George Sherman, con
John Wayne e nel 1943 centrai il successo col ruolo di
protagonista della pastorella Bernadette, conquistando la mia
prima e unica preziosa statuetta.
Aveva cambiato
nome vero?
Il primo film lo girai come Phylis Lee
Isley Walker, ma fu David a farmi cambiare nome. Scelse per me
un nome d’impatto per il pubblico americano ovvero Jennifer
Jones, semplice da ricordare.
A soli venticinque
anni divenne una star!
Il risultato fu eclatante
successo di pubblico ed elogi di critica. Una gioia immensa,
avevo vinto l’oscar il giorno del mio compleanno e dopo
Bernardette fui sommersa da proposte dei più grandi registi per
i ruoli più disparati.
E con David O. Selznick
come andò?
Tra noi nacque una forte simpatia divenne
il mio amante e a causa della nostra relazione mi separai da mio
marito. Dopo il mio divorzio nel 1945 David divenne il mio
secondo marito. Ci sposammo nel luglio del 1949. Da quel
matrimonio nacque mia figlia Mary Jennifer.
Quanto influì sulla sua carriera essere la moglie del più grande
produttore di Hollywood?
David mi aiutò i primi anni
e devo a lui il mio primo contratto, ma poi dopo Bernardette
camminai da sola. I giornali del settore mi descrivevano come
una donna con un particolare fascino e carisma senza pari, ma
anche dotata di un talento recitativo unico. Anzi sa cosa le
dico? Secondo me fui penalizzata da questa unione in quanto
spesso mi furono fatte proposte interessanti da parte della
concorrenza che ovviamente dovetti rifiutare.
Poi altri film…
Recitai in pellicole di diverso
genere tipo film di propaganda come Da quando te ne andasti del
1944 di John Cromwell; western come Duello al sole del 1946 di
King Vidor, in cui interpretai il ruolo di un'ardente meticcia
ottenendo una candidatura all’oscar; dramma come Il ritratto di
Jennie con Joseph Cotten del 1948 di William Dieterle, nel quale
recitai una parte di misteriosa femme fatale.
Poi ancora film importanti…
Per la regia di Vincent
Minnelli interpretai Madame Bovary nel 1949, e sempre nello
stesso anno con John Huston recitai "Stanotte sorgerà il sole".
In Tenera è la notte di Scott Fitzgerald, per la regia di Henry
King diedi corpo e volto a Nicole Dyver, l'affascinante malata
di mente, alter ego della vera Zelda Fitzgerald.
Leggo che lavorò anche in Italia…
Recitai nella
bella Italia al fianco di Montgomery Clift nel film di Vittorio
De Sica Stazione Termini del 1953. Qualche anno dopo, a fianco
di Alberto Sordi, Rock Hudson e lo stesso De Sica interpretai il
ruolo dell'infermiera nel film Addio alle armi del 1957, tratto
dal romanzo di Ernest Hemingway.
Negli anni
cinquanta continuò a mietere successi in film drammatici…
Ricordo con piacere L'amore è una cosa meravigliosa del 1955 di
Henry King, per il quale ottenni una nomination, ed interpretai
il ruolo di una vedova coinvolta in una intensa storia d'amore
con William Holden, nei panni di un giornalista americano
sposato con un'altra donna.
Nel maggio del 1976
un fatto tragico…
Mia figlia Mary Jennifer purtroppo
si suicidò all'età di 22 anni gettandosi dal ventiduesimo piano
di un grattacielo.
Immagino il dramma…
A causa di quel tragico evento rimasi profondamente sconvolta e
caddi in depressione. David era morto nel 1965 e rimasta vedova
mi sposai di nuovo per la terza volta nel maggio del 1971 con
l'industriale e collezionista d'arte Norton Simon.
Jennifer Jones, nel 1965 dopo la morte di Selznick, decise di
abbandonare le scene. Sarebbe tornata sul set un'ultima volta
nel 1974 per la partecipazione al film L'inferno di cristallo
che le valse una nomination ai Golden Globe. Negli anni settanta
fu colpita da un cancro al seno, dal quale riuscì comunque a
guarire. Nel 1993 rimase nuovamente vedova e le sue apparizioni
in pubblico furono sempre più rare. Rimarrà in tutti noi il
ricordo di una grande attrice vista recitare con passione e
sensualità, ma anche con rigore e professionalità in grandi
film. È morta nel 2009 all'età di novant'anni nella sua casa a
Malibu ed è sepolta nel Forest Lawn Memorial Park di Glendale,
California. La stella di Jones è sulla Hollywood Walk of Fame al
6429 di Hollywood Boulevard