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INTERVISTE
IMPOSSIBILI
Luise Rainer
"Niente di più terribile
mi sarebbe potuto accadere che vincere due Oscar consecutivi"
L’attrice tedesca è stata la prima e la
più giovane interprete femminile a vincere due Oscar consecutivi
come migliore attrice protagonista nel 1937 con “Il paradiso
delle fanciulle” e nel 1938 con “La buona terra”
(Düsseldorf, 12 gennaio 1910 – Londra, 30 dicembre 2014)
Madame le sue origini? Sono di
origine austriaca, nata da genitori ebrei il 12 gennaio
del 1910 a Düsseldorf in Germania e cresciuta ad Amburgo
e successivamente a Vienna in Austria.
La sua
infanzia madame? Sono nata in un periodo di follia e
distruzione. Di Vienna ricordo la fame, la povertà, il
dolore e la rivoluzione.
Ma voi eravate una
famiglia benestante… Mio padre Heinrich Rainer era un
uomo d'affari. Si stabilì in Europa dopo aver trascorso
la maggior parte della sua infanzia in Texas. Mia madre
Emilie Königsberger invece era una meravigliosa
pianista, donna di calore e intelligenza era
profondamente innamorata di suo marito.
Da
adolescente faceva molta attività sportiva… Adoravo
l’alpinismo e altri sport estremi, ma era più che altro
una ribellione verso mio padre il quale avrebbe voluto
che frequentassi una buona scuola per poi sposare un
uomo ricco e giusto per me. Comunque segretamente già a
sei anni avevo deciso il mio futuro ovvero quello di far
parte del mondo dello spettacolo.
In quale
occasione nacque questa passione? Assistendo ad una
esibizione di un circo vidi un uomo che camminava su un
filo sospeso in aria vestito di lustrini e collant. In
quel preciso istante avrei voluta essere rapita da lui e
fuggendo insieme da grande l’avrei sposato, ma non ebbi
mai quell'opportunità. Pensi che per anni ho desiderato
di camminare su un filo teso.
A 16 anni
l’occasione desiderata… Scelsi di seguire il mio
sogno e diventare attrice. Con il pretesto di visitare
mia madre, all’insaputa di mio padre mi recai a
Düsseldorf per un provino al Teatro Dumont. Non andò
benissimo e quindi decisi di iniziare a studiare
recitazione. Max Reinhardt, mio insegnante, mi ripeteva
che avevo vero talento, insolito per una giovane della
mia età. Le prime esperienze a teatro furono Il gioco di
Jacques Deval Mademoiselle, Uomini di Kingsley e Sei
personaggi in cerca d'autore di Pirandello.
Proprio durante quest’ultima rappresentazione fu notata
da un talent scout della MGM. Phil Berg mi venne a
trovare in camerino, era entusiasta di me e mi offrì lì
su due piedi un contratto di sette anni a Hollywood.
Nelle sue intenzioni avrebbe voluto replicare il
successo della svedese Greta Garbo facendo presa sul
medesimo pubblico.
E lei? Sinceramente avevo
molti dubbi e poco interesse per il cinema, avrei
volentieri continuato a recitare a teatro, ma dopo aver
visto “Addio alle armi” decisi di accettare quella
proposta. Tra l’altro la situazione politica in Europa
non era delle migliori e quindi nel 1935 presi la strada
di Hollywood allontanandomi definitivamente
dall'avanzare impetuoso del nazismo.
Il suo
esordio a Hollywood? Interpretai con William Powell
la commedia “La modella mascherata”. Nonostante non
avessi una grande padronanza dell’inglese Powell notò il
mio talento e mi volle ancora come sua partner l’anno
successivo nel film “Il paradiso delle fanciulle”.
Con quel film si aggiudicò il suo primo Oscar…
Una sorpresa e una gioia immensa! Pensi che la sera
della cerimonia ero rimasta a casa, non mi aspettavo di
vincere! Quando il capo della MGM apprese dietro le
quinte la notizia piombò come un fulmine a casa mia per
prelevarmi di sana pianta. Arrivammo giusto in tempo per
la consegna del premio.
Secondo lei perché la
giuria votò compatta per lei? Sicuramente per la
famosa scena drammatica del telefono durante la quale la
protagonista Anna Held, una bellissima donna in
vestaglia seguita da una cameriera che cerca invano di
consolarla, telefona al suo ex marito Ziegfeld per
congratularsi del suo nuovo matrimonio con un'altra
attrice. A detta dei critici quell’interpretazione
risultò magistrale per via delle sfumature emotive tra
il falso allegro e il disperato che misi in quel
colloquio, poi quando riagganciai mi sciolsi in lacrime.
L’anno successivo fece il bis… Sull'onda del
successo venni scritturata come protagonista, accanto a
Paul Muni, di un'altra mega produzione, La buona terra,
tratto dall'omonimo romanzo di Pearl S. Buck, vincitore
nel 1931 del Premio Pulitzer. Il ruolo però era
completamente l'opposto del personaggio di Held Anna con
la quale avevo vinto il primo Oscar. Si trattava di una
contadina cinese O-Lan asservita al marito e
praticamente muta. Comunque sia ottenni il mio secondo
Oscar consecutivo e fu un vero trionfo a discapito tra
gli altri della ben più famosa Greta Garbo nel film
Camille.
Tra un Oscar e l’altro nel frattempo
aveva trovato il modo per sposarsi. Mi sposai nel
1937 con il drammaturgo Clifford Odets, vivemmo tra la
California e New York City.
Non fu un matrimonio
felice vero? In un’intervista dopo il divorzio
dichiarai che era stato a dir poco terribile vivere
accanto a Clifford e che tutte le mie interpretazioni di
Hollywood erano state nulla in confronto alla parte che
avevo dovuto recitare a New York per far credere a tutti
di essere una sposa felice. Dopo pochi mesi chiesi il
divorzio, ma il procedimento fu ritardato e divorziammo
definitivamente il 14 maggio 1940.
Nonostante il
successo qualcosa andò storto… Forse inconsciamente
mi sentivo appagata, forse la mia vena era prosciugata,
forse saranno stati i cattivi consigli di mio marito, ma
del resto ritenevo che vincere due Oscar così presto
fosse la peggiore cosa possibile che potesse capitare
alla carriera di un’attrice. Sta di fatto che non capii
mai la ragione. Nonostante la popolarità e il successo
raggiunto, da quel momento in poi Louis B. Mayer, boss
della MGM, si disinteressò completamente di me,
prendendomi in considerazione solo per produzioni minori
come Frou frou, Il grande valzer e Passione ardente. Per
loro non importava la qualità dei film, per loro ero
solo una macchina da soldi.
E lei come reagì?
Beh io avevo uno spirito ribelle tanto che mi presentavo
a serate di gala e cerimonie sempre struccata e in
pantaloni. Da quel momento fui presa di mira dalla MGM
la quale non aspettava altro che un mio passo falso per
rescindere il contratto che mi legava alla casa di
produzione fino al 1941.
Ovviamente il contratto
non venne rinnovato… Dopo la rottura con la MGM, che
purtroppo mi costrinse a rinunciare al ruolo femminile
nel primo film a colori “Per chi suona la campana”,
ruolo poi affidato ad Ingrid Bergman, iniziai a
viaggiare per l’Europa. Avevo la nausea del cinema e del
mondo dello spettacolo in genere. Studiai medicina e mi
prodigai per dare aiuto ai bambini spagnoli vittime
innocenti della guerra civile.
Poi un altro
matrimonio… Stanca di girovagare per l’Europa mi
stabilii a Londra. Lì sposai nel 1945 il pubblicista
Robert Knittel. Il caso volle che andammo a vivere a
Eaton Square nell’appartamento un tempo abitato da
Vivien Leigh, anche lei vincitrice di due Oscar. Da quel
matrimonio, che durò fino alla morte di Robert nel 1989,
nacque nostra figlia Francesca.
Il cinema si
dimenticò completamente di lei? Accettai delle
proposte per puro divertimento. Nel 1960 mi contattò
Federico Fellini per il cameo di Dolores nella Dolce
vita. Ero dubbiosa ma lui mi fece una corta spietata.
Andai perfino a Roma, ma poi durante le riprese del film
rinunciai per il mio rifiuto di interpretare una scena
di sesso molto spinto. Per la difficoltà di sostituirmi
Fellini poi tagliò quel ruolo dalla sceneggiatura
originale.
Luise Rainer si è spenta nella sua
casa di Londra nel dicembre 2014, a quasi 105 anni di
età a causa di una polmonite. E’ sepolta a Beverly
Hills, California. Per il suo contributo all’industria
cinematografica Luise ha una stella sulla Hollywood Walk
of Fame al 6300 di Hollywood Boulevard. Il suo primato
dei due Oscar di seguito fu eguagliato soltanto da altri
quattro attori nella storia degli Academy Awards:
Spencer Tracy, Katharine Hepburn, Jason Robards e Tom
Hanks.
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INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FONTI:
https://it.wikipedia.org/wiki/Luise_RainerLuise Rainer
https://en.wikipedia.org/wiki/Luise_Rainer
http://www.cinekolossal.com/star2/r/rainer_luise/
http://www.lastampa.it/2014/12/30/spettacoli/morta-luise-rainer-prima-attrice-a-vincere-due-oscar-consecutivi-o6acIy9RsM5gHDA964cvOO/pagina.html
http://www.adnkronos.com/intrattenimento/spettacolo/2014/12/30/morta-anni-attrice-luise-rainer-prima-vincere-due-oscar-consecutivi_UXx7tzMBNU09amsdAVgWOM.html
http://www.repubblica.it/spettacoli/cinema/2014/12/30/news/morta_luise_rainer_la_prima_a_vincere_due_oscar_consecutivi-104000339/
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