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INTERVISTA
IMPOSSIBILE
Pola Negri
Memoirs of a Star
Diva del cinema muto ad Hollywood
divenne una stella di prima grandezza. Conosciuta e ammirata in
tutto il mondo fu rivale di Theda Bara e Gloria Swanson nella parte
della vamp sofisticata e bizzarra. La sua fastosa e turbolenta
vita privata affascinò il pubblico e avvolse la diva di un'aura di
trasgressivo glamour.
(Lipno, 3 gennaio 1897 – San Antonio, 1 agosto 1987)
..Le sue origini e la sua infanzia madame
sono avvolte nel mistero… Il mio nome vero è Barbara
Apolonia Chalupiec e sono nata in Polonia da una
nobildonna decaduta e un immigrato slovacco, anche se
alcune biografie non veritiere ipotizzano che sia nata
da un violinista girato scomparso dopo la mia nascita.
In ogni caso, di vero c’è che crebbe in un’assoluta
miseria. Oh sì. Nel 1905 quando mio padre fu accusato
di aver svolto attività rivoluzionaria e deportato in
Siberia mi trasferii con mia madre a Varsavia. A 16 anni
iniziai a studiare arte drammatica e feci le mie prime
apparizioni sul palcoscenico nel Balletto Imperiale.
Dicono di lei che fosse una promettente ballerina…
Adoravo il ballo che purtroppo dovetti interrompere a
causa di una malattia ai polmoni.
Dalla sua
biografia leggo che si sposò molto giovane. Sposai il
mio primo marito, Eugene Dambski nella chiesa
dell'Assunzione di Santa Maria a Sosnowiec e divenni
così la contessa Apolonia Dambska-Chalupec. Con Eugene
vivemmo insieme per dieci anni, poi nel 1921
divorziammo.
Quando esordì nel cinema? Nel
1914, l’anno successivo, debuttai nel film Schiava dei
sensi di produzione russo-tedesca interpretando il ruolo
della povera figlia di un fabbro che diventa una stella.
Fu in quel periodo che scelsi il nome d'arte di Pola
Negri in omaggio alla grande scrittrice e poetessa Ada
Negri, di cui ero ammiratrice.
Tre anni dopo, nel
1917, si trasferì in Germania… Avevo compiuto venti
anni quando l'impresario e regista teatrale Max
Reinhardt mi propose di trasferirmi a Berlino. Il mio
primo film tedesco fu un cortometraggio.
Poi ebbe
la fortuna di incontrare il celebre regista berlinese
Ernst Lubitsch… Mi vide ed apprezzò il mio lavoro. Mi
volle come protagonista in diversi film, tra i quali Gli
occhi della mummia, Sangue gitano, Madame du Barry,
Sumurun, Lo scoiattolo. Film nei quali apparivo come
danzatrice, zingara, cortigiana: donne alle prese con le
pene d’amore o erotiche ammaliatrici.
Tra i suoi
film in Europa non ha citato Die Flamme… Quello fu il
mio ultimo film in terra tedesca sempre diretto da
Lubitsch. Era una cupa storia di una mondana parigina,
ma la fortuna fu che, essendo il film distribuito dalla
Paramount Pictures, riuscii a farmi conoscere dal grande
pubblico americano.
Quindi si imbarcò per gli
Stati Uniti… Il 12 settembre del 1922, accolta in
maniera trionfale, sbarcai a New York. Il produttore
Jesse L. Lasky, che aveva assistito nel 1919 a Berlino,
alla prima di Madame du Barry, mi invitò a Hollywood,
facendomi firmare un contratto per la Paramount.
Venne subito apprezzata per il suo stile recitativo
inconfondibile e le sue doti drammatiche… Il caso
volle che il primo film americano “La zarina” fosse
diretto dallo stesso Lubitsch. Fu letteralmente un
successo! Sbancò i botteghini ed io diventai una star
internazionale. Poi seguirono Bella donna, Triste
presagio e The Spanish dancer, tutti del 1923. Poi La
gitana e Shadows of Paris del 1924, Ombre di Montmartre
e The charmer del 1925. Film in cui, visto il contesto
americano, apparivo meno spregiudicata e maliziosa
rispetto ai precedenti realizzati con Lubitsch.
…Ma non faticò a imporsi come vamp capricciosa e
dominatrice… Nel 1927 bissai il successo del film La
Zarina interpretando il ruolo della cameriera che si
innamora di un soldato nel film “L'ultimo addio” di
Mauritz Stiller. Ma ovviamente anche la mia vita privata
contribuì ad alimentare il personaggio di vamp.
Infatti si parlava di sue relazioni ampiamente
pubblicizzate con Charlie Chaplin e Rodolfo Valentino…
Con Chaplin fu una trovata pubblicitaria mentre Rodolfo
lo incontrai ad una festa in costume nella tenuta di San
Simeone. Vissi con lui una grande e intensa storia
d’amore fino alla sua morte. Pensi che al suo funerale
svenni più volte e suscitò grave scandalo quando mi
gettai sulla sua bara. Un gesto assolutamente spontaneo
che la stampa volle indentificare come mero
esibizionismo e una deprecabile trovata pubblicitaria.
Da una rivista dell’epoca veniva descritta come una
star di rara bellezza esotica, raffinata e sensuale,
avvenente e istintiva, ma anche dotata di vero talento
ed una presenza magnetica ed ipnotica sulla scena.
Direi una critica molto generosa, la prego mi faccia
avere quella rivista…
Lei viveva a Los Angeles
vero? Dicevano al tempo che fossi l’attrice più ricca
di Hollywood… Di certo ero una donna benestante e vivevo
in una villa a Los Angeles in stile coloniale costruita
sul modello della Casa Bianca. Ero così famosa che i
miei abiti e le mie stravaganze facevano tendenza tipo
lo smalto rosso dipinto sulle unghie dei piedi oppure i
miei stivali di pelliccia e i numerosi turbanti.
Tra le altre cose la Paramount d’accordo con la stampa
alimentava nei suoi confronti gelosie e misteri…
Venivamo messe in giro voci di presunte faide e
clamorosi litigi in scena con la mia pseudo rivale
Gloria Swanson. Ovviamente era tutto falso ed a mio
parere quelle notizie penalizzavano la mia arte.
L’anno dopo la morte di Valentino un altro matrimonio…
Il mio secondo marito fu il principe russo Serge Mdivani
che sposai nel 1927. Ovviamente subii delle pesanti
critiche poiché erano passati solo nove mesi dalla morte
di Rodolfo. Rimasi subito incinta e purtroppo persi mio
figlio per un aborto spontaneo. La nostra unione durò
appena quattro anni. Divorziammo il 2 aprile del 1931.
Motivo? Soprattutto incomprensione e frequenti
litigi. Lui giocava d’azzardo e si lasciava andare a
investimenti finanziari disastrosi, ma forse il vero
motivo era altro…
Purtroppo il sonoro era alle
porte, vero? Sul finire degli anni '20 la mia
carriera subì un brusco declino. La mia voce infatti
risultava piuttosto dura, la mia recitazione troppo
enfatica e soprattutto avevo mantenuto un forte accento
straniero. In poche parole non ero adatta al sonoro.
Nei primi anni Trenta la sua vita privata si
arricchì di una nuova conquista… Alla prima
hollywoodiana del un mio film "A Woman Commands" conobbi
la star musicale del momento, Russ Columbo, il
capostipite dei grandi cantanti-attori italo-americani.
Mi innamorai follemente di lui donandogli perfino un
anello regalatomi da Rodolfo Valentino. Ovviamente, la
cosa, quando si venne a sapere, fece molto scalpore.
Visto il clamore la nostra storia durò assai poco.
Nel 1930 tornò in Europa… Interpretai il ruolo di
una madre in Mazurka nel 1935. Hitler apprezzò molto
quel film tanto che nonostante fossi in parte ebrea
continuai a lavorare in Germania. Poi prima della Grande
Guerra la situazione divenne insostenibile e preferii
tornare in America. Girai qualche film tra i quali Hi
Diddle Diddle dove apparvi come cantante lirica, ma
senza mai eccellere come ai tempi del muto.
E’
vero che rifiutò di essere la protagonista di Viale del
tramonto? Nel 1948, il regista Billy Wilder mi
propose il ruolo di Norma Desmond ma alla stregua di Mae
Murray, Mae West e Mary Pickford rifiutai perché non mi
sentivo ancora pronta per quella parte. Quel ruolo poi
andò a Gloria Swanson.
Negli ultimi anni visse
con Margaret West Margaret era stata da sempre una
mia grande amica ed ex attrice di vaudeville. Per vivere
con lei, fino alla sua morte, mi trasferii da Los
Angeles a San Antonio in Texas.
La sua ultima
interpretazione è stata nel film Giallo a Creta nel
1964. Negli ultimi tempi l'attrice condusse un'esistenza
ritirata, concedendo solo poche apparizioni in pubblico,
fino alla sua morte per una grave polmonite avvenuta
nell'agosto del 1987, all'età di novanta anni, a San
Antonio nel Texas. Durante il funerale il suo corpo fu
esposto coperto da un vestito giallo di chiffon dorato e
un turbante d'oro. Venne sepolta nel Cimitero
Calvary, a Downey. Nel 1970, era uscita la sua
autobiografia, intitolata Memoirs of a Star. Per il suo
contributo all'industria cinematografica, le fu
assegnata una stella nella Hollywood Walk of Fame al
6140 di Hollywood Blvd e una stella nella Walk of Fame a
Lódz in Polonia.
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INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FONTI:
https://it.wikipedia.org/wiki/Pola_Negri Melania G. Mazzucco
http://www.treccani.it/
https://en.wikipedia.org/wiki/Pola_Negri
FOTO GOOGLE IMAGE
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