|
HOME
CERCA NEL SITO
CONTATTI
COOKIE POLICY
INTERVISTA
IMPOSSIBILE
Ada Mainardi
Il fuoco della passione
La lunga focosa relazione clandestina
tra Arturo Toscanini e la giovane pianista Ada Colleoni Mainardi,
moglie infedele del violoncellista Enrico Mainardi, sessualmente
inadempiente, rampolla fascinosa della nobile famiglia bergamasca
dei Colleoni. Ada più giovane di trent’anni suscitò al
settantenne Arturo una passione intensa, al limite della
violenza, ma ricca di senso del gioco e di rituali feticisti come
il dono di fazzoletti intrisi del sangue mestruale di lei.
..Madame come conobbe il grande Arturo
Toscanini? Ero amica delle sue figlie. Mi conobbe che
non ero ancora sposata.
E’ vero che ebbe con lui
una lunga storia d’amore? Il rapporto iniziò molti
anni dopo quando ero già sposata con il violoncellista
Enrico Mainardi.
Una notevole differenza di età…
All’epoca io avevo 39 anni e lui quasi settanta!
Difficile rapporto immagino. Nonostante l’età lui
viaggiava molto per lavoro ed io mi dividevo tra Milano
e Berlino dove mio marito lavorava ed insegnava. Ci
incontravamo in un piccolo appartamento affittato da
Arturo a Milano. Ovviamente succedeva molto di rado per
cui i nostri rapporti erano frequentemente epistolari.
Vi scrivevate molto? Dalle sue vacanze estive sul
lago Maggiore mi mandava anche telegrammi in inglese,
per evitare che gli impiegati delle poste di Pallanza
capissero il contenuto del testo. Alle volte mi scriveva
in un improbabile francese, comunque quando si
arrabbiava riempiva le lettere di molti errori.
Era innamorato? Oh innamorato non so, ma era talmente
preso da me che una volta, il 14 novembre del 1936,
diresse i Wiener Philarmoniker dal podio del Musikverein
di Vienna nella Sinfonia in Re maggiore di Cherubini e
nella seconda suite di Daphnis et Chloé di Ravel,
tenendo in tasca, come amuleto portafortuna, quello che
chiamavamo il nostro “Santo Sudario”, ovvero un
fazzoletto macchiato dal mio sangue mestruale.
Immagino lei fosse attratta da tutta questa attenzione
anche se bizzarra… Dopo quella volta mi scrisse:
“Quel fazzoletto di seta mi è stato di grande
ispirazione. Per amor di Dio, Ada, sei tu a portarmi a
tali eccessi. Tu sola sai esaltarmi al punto da farmi
sognare certe fantasie. Se mi avessi visto nel momento
in cui i miei occhi fissavano quel velo diafano
spruzzato dal tuo sangue!”
Una passione irruente
vedo… Pensi che mentre studiava la Messa in Si minore
di Bach e la Missa Solemnis di Beethoven, infilava le
sue lettere piene di riferimenti sessuali nelle
partiture, prima di spedirmele, dilettandosi del
contrasto tra erotismo verbale e le note di musica
sublime. “In queste pagine” mi scriveva “le lettere per
te hanno subìto la loro purificazione!”.
Qualche
dettaglio? Mi scriveva vagheggiando l’amplesso: “Amo
la tua bocca e i tuoi baci, quelli terribili che bevono
la vita. Possederci interamente avvinghiati, sprofondati
uno nell’altro, colle bocche anelanti, unite in attesa
della voluttà suprema nell’istesso momento? Quando,
quando? Dimmi tu Ada… Avverrà mai questo miracolo?
Godere nello stesso momento? Dopo avvenga ciò che il
buon Dio vorrà, anche la morte!”
I vostri erano
incontri fugaci e clandestini… Ci racconti della prima
volta… Ci incontrammo a Parigi, poi io tornai a
Milano e lui partì per Bruxelles. Da lì mi scrisse:
“…dimmi che ricorderai l’11 novembre, dimmi che non ti
ho deluso. Mentre grido al mondo intero che mi hai dato
la più grande delle gioie, la più insperata, avrei
voluto morire subito perché sentivo di aver raggiunto
l’estrema delle felicità… Ada mia, sei divina, ora posso
dire mia, veramente mia. Ti telegraferò. Voglio udire la
tua voce… Ne muoio dal desiderio. Le giornate di Parigi,
le più care, belle, divine della mia vita. Amami, e per
sempre. Sii il mio ultimo e supremo amore. Non posso
scrivere di più
Le lettere erano tutte di questo
tenore? Me ne scrisse circa seicento, tutte scritte
su carta intestata di grandi alberghi, oltre a 300
telegrammi ed erano parole appassionate di un amante in
preda al desiderio e sofferente per la distanza. Alcune
volte il maestro mi parlava di musica e letteratura
commentando passi di Dante, Leopardi, Byron e Carducci
altre scriveva alludendo al mio «piccolo fiore del mio
giardino» da cogliere, ai miei gemiti durante il coito,
agli “angolini” più misteriosi del mio corpo.
E
lei cosa rispondeva… se posso? Trascinata dall’impeto
e travolta da quella passione scrivevo di getto: “Bello
e terribile ché all’ebbrezza si mescola il peccato, alla
dolcezza l’angoscia, al bene il male. Mio uomo, mio Dio,
mio tutto mi stringo a te per baciarti, baciarti fino
alla disperazione fino a che tu mi chiedi pietà! È un
tale bisogno di darti e ridarti tutto quello che ho in
me e che è tuo perché sei tu che mi fai vivere e mi
arricchisci d’amore… Quando, quando? Ogni ora senza di
te è perduta, disperata… Perché non sei con me?”
Com’era in privato Arturo Toscanini? Nel lavoro era
un uomo ansioso pervaso dal perfezionismo più estremo
mentre nel privato lo definirei un latino impetuoso e
passionale ovvero un uomo irresistibile per le signore
di ogni età ed era pronto ad avvalersi di tutto il suo
fascino per sedurre l’amata di turno. In privato,
nonostante l’età, era sessualmente veemente.
E
con la moglie? Arturo era un tipico uomo
dell'Ottocento, disamorato di sua moglie Carla De
Martini, la tradiva spesso e volentieri, ma senza mai
mettere in discussione il loro matrimonio, anzi posso
dire che le era molto legato e nutriva nei suoi
confronti un affetto sincero.
Sua moglie sapeva
dei suoi continui tradimenti? Secondo la mia
percezione lei sapeva, ma fingeva di ignorare. Arturo
per ingannare sua moglie mi pregava di scrivergli fermo
posta utilizzando il nome di Antonio Trascuri.
Quanto durò la vostra relazione? Dopo sei anni di
passione ci fu la rottura. Direi molto brusca visto che
mi accusava di non averlo mai capito neanche come
musicista e mi incolpava di averlo messo nel novero dei
direttori da lui più disprezzati, gente «senza spina
dorsale» come Pizzetti e Molinari.
Permaloso?
Diciamo una tempra irritabile e immune ai compromessi
nel campo della sua Arte. Oltre che feroce verso i suoi
colleghi. Dopo aver ascoltato la Nona di Beethoven
diretta da Henry Wood Arturo mi scrisse: «Il Codice
Penale e Civile non dovrebbero occuparsi anche dei
crimini commessi a danno dei capolavori musicali? Quanto
alla Sinfonia di Franck diretta da Leopold Stokowski mi
scrisse: «Mai nella mia lunga vita avevo sentito
un'esecuzione brutale, bestiale, ignobile e
antimusicale. Anche l'arte divina della musica ha i suoi
gangster, come Hitler e Mussolini!».
Soddisfatta?
Da quanto seppi successivamente rispondo
affermativamente visto che la nostra relazione fu la più
duratura per Arturo. Dopo la rottura per consolarsi lui
tornò con Elsa Kurzbauer, moglie del compositore boemo
Riccardo Pick-Mangiagalli, lasciata vent’anni prima. Per
farsi perdonare le scrisse: «Strega! Ti amo ancora e ti
desidero ancor più intensamente».
Ma lei non
conosceva la sua fama di Don Giovanni? Ho saputo dopo
i suoi trascorsi e i suoi rapporti amorosi con numerose
amanti. Ad esempio con il soprano Rosina Storchio da cui
ebbe nel 1903 un figlio purtroppo celebroleso; la
cantante americana Geraldine Farrar, la quale gli impose
di lasciare moglie e figli per sposarla. «Devi scegliere
tra me e tua moglie!» Non gradendo l'ultimatum, nel 1915
Toscanini si dimise da direttore d'orchestra del
Metropolitan ed affrettò la sua partenza da New York e
ritornò in Italia; senza ovviamente trascurare
l'austriaca Elsa Kurzbauer, sorella di un amico
professore di antropologia e moglie di un compositore
austriaco, la quale, costretta al divorzio dal marito
che aveva scoperto la tresca, divenne poi amica della
moglie Carla.
. .. |
INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FONTI:
http://www.cinquantamila.it/storyTellerArticolo.php?storyId=0000000004890
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2002/05/28/toscanini-fuoco-amo.html
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/06/30/toscanini-il-fuoco-dell-amore.html
http://www.ilridotto.info/en/content/allegro-concitato-lepistolario-erotico-di-toscanini
http://ilgiornaleoff.ilgiornale.it/2017/04/12/verdi-maestro-sotto-le-lenzuola-parola-di-toscanini/
FOTO GOOGLE IMAGE
Tutte
le immagini pubblicate sono di proprietà dei rispettivi
autori.
Qualora l'autore ritenesse
improprio l'uso, lo comunichi e l'immagine in questione
verrà ritirata immediatamente. (All
images and materials are copyright protected and are the
property of their respective authors.and are the
property of their respective authors.
If the
author deems improper use, they will be deleted from our
site upon notification.) Scrivi a
liberaeva@libero.it
COOKIE
POLICY
TORNA SU (TOP)
LiberaEva Magazine
Tutti i diritti Riservati
Contatti
|
|