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Adamo Bencivenga
Cerveza Estrella!
Quando la vide, Pedro portava un
cappello bianco tirato sulla fronte e una cravatta celeste
intonata alla stagione. Passeggiava con in mano il suo cono a
tre gusti e senza panna calpestando le ombre degli alberi di
palma lungo il Paseo de Gracia. Senza meta malediceva quel vento
denso e pomeridiano della Costa del Sol che gli seccava gli
occhi e la pelle delle mani. Le zanzare erano tornate più vive e
carnose dell’estate precedente e, volteggiando agguerrite
nell’aria, sembravano baccanti in casa di orfani.
Quando
la vide, Pedro stava proseguendo lungo la Carrer de Guardia in
direzione del porto. Era poco prima di sera ed era capitato
altre volte che si addormentasse tra i cespugli polverosi della
Ronda de Litoral. Aveva dormito profondamente fino a mattina
senza che un poliziotto o un ladruncolo da strapazzo lo
importunasse. Al risveglio adorava quell’alba frizzantina quando
le sue erezioni mattutine gli ricordavano le tette di Carmen e
di sua sorella Jasmine durante le sue vacanze di agosto
all’Hotel de la Victoria.
Comunque, si godeva questa
coda dell'estate tra le vetrine dei negozi de La Rambla e i falò
delle puttane che facevano cenere all’incrocio del Passeig de
Colom. Tutt’intorno il sapore di golosinas e di strani frutti
caraibici rendevano dolciastra e mielosa l’aria marina. Pedro
pensò quanto in quel momento quei sapori esotici potessero
combattere la sua arsura e la sua fame di donne belle. Lui non
era di quelle parti, ma amava profondamente questa città al
punto di credere di essere quello che Barcellona poteva
offrigli: “Soy lo que Barcelona me puede dar!” Ripeteva.
Quando la vide, Pedro, piuttosto stanco ed accaldato, si mise
seduto in un tavolino all’aperto del “Café Te amo” e si gustava
una gigantesca coppa di Sangria ricca di agrumi, spezie e
brandy. Stava leggendo distrattamente due tre scontrini lasciati
sul tavolo insieme alle tazzine sporche di caffè da una famiglia
di colombiani. Con l’occhio destro guardava le figure scolorite
delle volanti nere della Guardia Civile e delle madri Rom sedute
sulle panchine della Rambla. “¿Qué nos traerán en esas enormes
bolsas de plástico?” Pensò.
Comunque quando la vide,
Pedro assorbiva come una spugna nel suo cuore romantico le luci
lontane e gialle della Ciutat Vella che si intravedevano dietro
l’enorme cartellone di pubblicità leccato dal mare. Guardava
simmetricamente a destra e a sinistra, derecha e izquierda. A
derecha verso Chinatown, il quartiere cinese nato nel dedalo di
vicoli stretti e ventre di spaccio, contrabbando e bar
maleodoranti. E alla izquierda verso el Barrio Gotico con le sue
panchine di ferro battuto e i suoi musei d’arte e pittura.
Quando la vide per la prima volta Pedro stava leggendo una
di quelle grandi scritte nere inneggianti a chissà quale
Libertad sul muro de l’Avenida de la Jubilación. Ora di nuovo lì
davanti a quel bar e lei portava un vestito bianco di stoffa
leggera, i capelli biondi come il malto e l’orzo che fanno la
birra buona e gli occhi celesti come il mare della Costa Brava.
Cosa dirle? Che l’aveva già vista? Che l’aveva già vista
passando anche se non era vero? Oh meglio sì era vero, ma non
era sicuro che fosse sempre lei. Lui la guardava e lei si
lasciava guardare anche se Pedro ora aveva un leggero mal di
testa, forse dovuto alla cervicale per quei movimenti rapidi del
collo: derecha e izquierda.
“Quizás nada de esto!”
Sussurrò Pedro. Ma quando la vide per la seconda volta si rese
conto che lei non avrebbe mai parlato anche se in cuor suo si
convinse di averla aspettata per una vita intera, e magari solo
per questo motivo, lei avrebbe fatto uno strappo alla regola e
alle convenzioni. Ci sperava Pedro e allora la fissò
intensamente.
Comunque quando la vide, Pedro ripassò a
memoria quello che avrebbe desiderato dirle. Lui non era nato in
Spagna e neanche in Europa, anche se lì non si era mai sentito
uno straniero. Aveva visto la luce in una pensione della Lope de
Vega, da una madre argentina e un padre californiano. Ovviamente
i due non erano sposati e l’unico rapporto logico, convenne
Pedro negli anni, non poteva che essere quello tra un cliente
facoltoso e puttana.
Quando Pedro la vide giurò che non
le avrebbe mai detto di essere un figlio di un benestante, anche
se sotto sotto lo considerava un vanto esotico essere nato in un
bordello di Buenos Aires. Tutto questo pensò Pedro quando la
vide. Lui aveva fatto l’amore con tante donne ma non le aveva
mai baciate in bocca. Pensò quanto potesse essere meraviglioso
farlo ora. Allora Pedro si lasciò andare ai ricordi e rivide la
sua prima volta dentro una nave al largo delle coste di
Montevideo. Lui in quella nave faceva il cameriere e la signora
portoricana in luna di miele si era concessa alla sua passione
inesperta durante una notte di stelle su un materassino
gonfiabile. Veramente non fu solo la prima volta, bensì anche la
seconda e la terza, ma anche questo non l’avrebbe detto.
Quando la vide Pedro si rese conto di averla aspettata tanto.
Forse quarantuno anni se quel certificato di nascita ritrovato
nel bordello della Lope de Vega fosse stato il suo. Di sicuro le
avrebbe detto che aveva resistito tutti questi anni per
conservarle il primo bacio, sicuramente caldo, sicuramente pieno
di sentimento, oppure solo per assaporare il gusto infinito di
guardarla negli occhi e convincersi che il mondo era fatto anche
di donne, perché su quella nave Pedro aveva passato anche anni
interi senza una donna e l’amore in quel periodo non aveva avuto
mai, anche nei suoi sogni, sembianze femminili, ma questo non
l’avrebbe detto alla sua amata!
Quando la vide Pedro
pensò che l’avrebbe invitata nei cespugli polverosi della Ronda
de Litoral ed insieme avrebbero fatto l’amore. Beh sì, prima
l’avrebbe baciata, anche se in quel momento si stava chiedendo
quanto potesse durare un bacio e se fosse un minuto quanto
durasse un minuto baciando. E solo in quell’istante, pensando
appunto al bacio, si persuase di essere esperto di puttane, ma
non di donne per cui pensò di farlo come nel sogno, rotolandosi
lungo la spiaggia, succhiandosi e leccandosi come il mare
morboso fa con il marciapiede, oppure mordendosi e insultandosi
come gli amanti impossibili che nell’incanto dei sensi si
procurano dolore, ma nella stessa estasi provano piacere.
Comunque quando la vide, Pedro era piuttosto confuso perché
ormai nella sua immaginazione loro due erano a pochi passi dal
mare e si perdevano e si scambiavano i colori della stagione e
le foglie degli alberi inzuppandosi dentro delle pozzanghere di
acqua salata. Da quando l’aveva vista lei non gli aveva staccato
gli occhi di dosso e allora Pedro, per il destino che lo aveva
reso insicuro e diffidente, si guardò alle spalle, ma non vide
nessuno. Allora la guardò di nuovo e solo in quel momento si
accorse che lei non aveva cambiato espressione e nonostante
fossero vicini non avevano ancora scambiato una parola.
A Pedro gli vennero dei dubbi e distolse lo sguardo, pensò a sua
madre ed ai suoi tanti fratelli che non aveva mai conosciuto,
pensò ai suoi due gatti che giocavano in giardino. Decisamente
aveva paura di innamorarsi, soprattutto perché non avendolo mai
fatto non sapeva davvero cosa gli potesse accadere. Ma poi il
suo grande ottimismo tornò intatto come prima e allora pensò che
forse lei stesse solo aspettando di parlare e che forse
desiderava che fosse lui a fare il primo passo.
Comunque
sia lei sorrideva, sì sorrideva e questo lo aveva fatto dal
primo momento. Era un sorriso invitante, accattivante,
coinvolgente e allora Pedro pensò che prima o poi avrebbe
assaggiato quella marca di birra. Comunque rimasero in quella
posizione ancora per una decina di minuti, poi Pedro si alzò e
mise le mani in tasca, sicuro che il giorno dopo l’avrebbe
ritrovata sorridente e nella stessa posizione. Il clima della
sera aveva reso leggera l’aria e rasserenato il suo cuore,
lasciò qualche moneta sul piattino insieme allo scontrino, poi
si avviò verso casa dando un’ultima occhiata al cartellone
pubblicitario.
FINE.. .. |
Il racconto è frutto di
fantasia. Ogni riferimento a persone e fatti realmente accaduti
è puramente casuale.
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