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Adamo Bencivenga
Che fine ha fatto Jessica Winter?
Tutto successe la
mattina del 22 marzo 2012, era un giovedì e
nelle case di Ruther Glen la gente si stava
svegliando per andare a lavorare. Ma in una
di quelle case lungo la riva del Reedy Creek fu
l’inizio di un incubo. Jessica Winter
scomparve durante la notte inghiottita da una
gelida nebbia senza lasciare traccia…
Jessica Winter era nata in Virginia a Richmond, sotto quei grattacieli
bianchi lungo il James River. Bella, mora, con due occhi di noce colore di
ebano, era la sorella maggiore di Mildred, Maggy e John Paul. Suo padre
faceva il ferroviere, sua madre gestiva un negozio di passamaneria. Dopo
il liceo a 18 anni, per pagarsi il college, era andata a lavorare come
cassiera da Thirdy, un supermercato di surgelati in Forest Hill Avenue.
Jessica era piena di vita, solare e radiosa aveva un solo difetto, era
così bella e perfetta che i ragazzi di Richmond, considerandola
inavvicinabile, facevano fatica a innamorarsi di lei. Aveva avuto
qualche amore, ma niente di serio, poi a 29 anni il colpo di fulmine,
durante la festa del Giorno del Ringraziamento un ragazzo di nome Gary,
bello da morire, capelli corti e mascella pronunciata, l’aveva invitare a
ballare. Non l’avesse mai fatto! Gary si dimostrò immediatamente un
ragazzo dolce e sensibile, viveva con sua zia perché era orfano dei
genitori persi a quindici anni per un banale incidente stradale.
Sta di fatto che la bella Jessica se ne innamorò quasi subito, il giorno
dopo andarono al cinema Lux a vedere Skyfall, poi lo presentò ai genitori
e nel giro di qualche mese Jessica lasciò il suo lavoro e insieme al suo
compagno si trasferì sulla Route 95 a Ruther Glen, un paesino di poche
anime a 30 miglia da Richmond per gestire insieme a Gary una scuola guida
proprio accanto alla loro abitazione. Entrambi però si dimostrarono
inesperti nel campo ed i primi mesi furono davvero duri, poi gli affari
iniziarono a decollare e allora Gary e Jessica decisero di sposarsi. Fu
una cerimonia per pochi intimi e senza luna di miele e nel breve giro di
tre anni nacquero i loro due figli: Charles e Elisabeth.
La loro
felicità però durò molto poco perché secondo le testimonianze dei vicini,
subito dopo la nascita della seconda figlia il loro rapporto iniziò ad
incrinarsi. Sembra, a detta di una loro vicina, la signora Perford, che
litigassero spesso, ovviamente la signora, nonostante origliasse con
attenzione e solerzia, non poteva sapere quale fosse la causa. Del resto
gli affari andavano a gonfie vele, l’azienda si era arricchita di tre auto
nuove di zecca per la scuola guida e i Winter avevano anche assunto una
segretaria tutto fare. Nonostante questo Jessica iniziò a sfiorire e il
viso di Gary ad indurirsi…
Una volta parlando con sua madre Jessica
confessò quanto le cose tra loro due non andassero più bene e davanti ad
una tazza di thè Jessica pianse facendosi abbracciare, addirittura accennò
ad una possibile separazione, ma non confessò il vero motivo del suo
dolore. La madre cercò di consolarla dicendole che nel rapporto di coppia
esistono alti e bassi, ma bisognava andare avanti per il bene dei figli.
Jessica allora tornò a casa decisa a recuperare quel rapporto, ma alcuni
giorni dopo, esattamente il 22 marzo del 2012, in un’anonima alba di un
qualunque giovedì, Jessica scomparve nel nulla.
Ovviamente a fare
la denuncia fu lo stesso marito Gary, si presentò con la faccia stravolta
al piccolo commissariato di Ruther Glen qualche ora dopo e dichiarò al
sergente Fred Liubter che la moglie, la sera precedente prima di andare a
letto, si era trattenuta in cucina per scrivere la lista della spesa che
avrebbero dovuto fare insieme il giorno successivo. Poi erano andati a
letto insieme, avevano fatto l’amore, ma alle 6.45, appena sveglio si era
accorto che sua moglie non era con lui nel letto. Alle domande
dell’addormentato sergente aveva risposto che gli abiti della moglie erano
ancora in casa, come tutti gli effetti personali compreso il telefono, le
carte di credito, le chiavi, i documenti, i soldi e la borsa. Mancavano
invece il pigiama rosa, con cui Jessica era andata a dormire, il soprabito
nero e le ciabatte. Il sergente davanti ad un caffè ormai freddo lo invitò
a ricordare qualche altro particolare, ma Gary per il timore di essere
sospettato e ritenuto colpevole per quella scomparsa si limitò a dire che
la porta di casa non era chiusa a chiave dall’interno come l’aveva
lasciata lui la sera precedente.
Come qualsiasi agente di polizia
che si rispetti Fred Liubter si informò sui loro rapporti, chiedendogli se
la sera precedente avesse notato qualcosa di strano e in ultimo chiese
discretamente a Gary se fosse stato possibile che la moglie avesse avuto
qualche relazione clandestina. Gary fu alquanto sorpreso da quelle domande
limitandosi a rispondere che la moglie era in ottimo stato di salute e che
non riusciva a capire il vero motivo di quell’allontanamento. Il sergente
allora disse all’uomo, visibilmente affranto, di aspettare almeno 48 ore
per fare denuncia di scomparsa e che, come era già successo in molti altri
casi, la vicenda si sarebbe potuta risolvere in una bolla di sapone con il
ritorno della moglie. Durante la notte, disse ancora il sergente, in quel
piccolo villaggio, non c’era stata alcuna segnalazione per cui non poteva
che essere un allontanamento volontario.
Gary tornò a casa, ma i
due giorni successivi passarono senza che ci fossero ulteriori sviluppi,
per cui a quel punto il sergente, invitato da Gary, iniziò a fare delle
ricerche interrogando qualche vicino, i familiari dei due coniugi e
addirittura gli autisti degli autobus notturni. Passò ancora qualche
giorno e nella testa del sergente si fece largo una tragica fatalità.
Infatti secondo i familiari Jessica alcuni giorni prima avrebbe battuto la
testa mostrando alcuni vuoti di memoria, tragicamente sottovalutati oppure
scientemente non rivelati dal marito. Quindi non si scartò l’ipotesi di
una tragedia ovvero che Jessica fosse uscita di casa in stato confusionale
e in qualche modo si fosse persa, oppure che un auto di passaggio l’avesse
prelevata. Un testimone, ritenuto non attendibile, confermò questa tesi
dichiarando di aver visto una donna quella notte uscire di casa in pigiama
e salire su una Jeep chiara per poi partire ad alta velocità verso
Richmond.
Dopo una settimana però e in seguito alla testimonianza
di un vicino di casa le indagini presero una piega diversa. Il testimone,
interrogato per la prima volta, disse agli investigatori di avere visto
Gary nella sua auto la notte della scomparsa, verso l’una, ovvero in un
orario in cui, come dalla sua dichiarazione Gary, sarebbe dovuto essere in
casa a dormire. Ad inchiodare il marito ci fu inoltre la testimonianza di
un’altra vicina la quale dichiarò di aver sentito un litigio tra un uomo e
una donna proprio la notte della scomparsa. La svolta però avvenne quando
la polizia ricevette una lettera anonima nella quale un testimone, subito
dopo identificato, asseriva di aver visto nella notte incriminata un uomo
e una donna litigare in mezzo alla strada e alcune ore dopo di aver visto
Gary pulire del sangue in strada. Da quel momento il sergente Fred fu
costretto a prendere dei provvedimenti e Gary fu ufficialmente sospettato.
Ma il sergente Fred Liubter ormai alle soglie di una meritata
pensione riteneva l’uomo reticente, ma non colpevole. Ne fu ancora più
convinto quando nel corso di un colloquio venne a sapere che Gary
intratteneva da quasi un anno una relazione extra coniugale, insomma Gary
aveva un’amante, una bella e sensuale donna di nome Sally! Purtroppo, si
convinse il sergente, che anche Jessica ne fosse al corrente e che forse
quella relazione poteva essere la causa del suo disagio confessato alla
madre e delle continue litigate in casa.
Ma chi era Sally? Sally
era una ragazza di ventidue anni di Ruther Glen. Nel complesso piacente e
sicuramente prosperosa con una chioma di capelli mogano e le labbra
vistosamente carnose. Famosa in paese per aver avuto diverse relazioni con
uomini sposati, ma tutte terminate nel giro di qualche giorno perché
secondo il parere di Sally non era scoccata la famosa scintilla d’amore.
Interrogata dal sergente non ebbe timori a confessare la sua storia
clandestina ammettendo che fu proprio lei a farsi notare da Gary prendendo
delle lezioni di guida non necessarie visto che aveva già la patente.
Insomma aveva conosciuto Gary durante una lezione e dopo i primi sorrisi
lui le aveva fatto accostare la macchina guidata dalla ragazza su un
terrapieno fuori città e lì, tra la vegetazione fitta, si erano lasciati
andare a qualche bacio e a qualche leggera effusione. Dopo qualche giorno,
sempre durante la lezione di guida, si erano intrattenuti presso una
rimessa di pullman ed avevano fatto l’amore completo. Il sergente evitò di
farsi raccontare i dettagli, ma porse con attenzione l’orecchio quando
Sally gli disse che qualche settimana dopo da allieva di scuola guida
divenne segretaria dell’autoscuola e poi, iniziando a frequentare casa
Winter, divenne la baby sitter dei due figli di Jessica.
Nel suo
referto l’anziano Fred Liubter descrisse la ragazza come un soggetto molto
particolare, dotata di una ingenuità impressionante, concludendo che si
era innamorata di quell’uomo in maniera morbosa e che per nessun motivo al
mondo lo avrebbe lasciato. Per lei la moglie non sarebbe mai stato un
problema anzi, sempre secondo il parere del sergente, se la moglie non
fosse stata contraria, lei avrebbe tranquillamente accettato una
convivenza a tre. Sul referto inoltre scrisse a chiare lettere che la
ragazza si dichiarava letteralmente stupita per l’atteggiamento
conflittuale della moglie e che, a suo dire, avrebbero potuto
tranquillamente vivere un amore stupendo senza togliere nulla alla parti
interessate.
Naturalmente la moglie di Gary non era dello stesso
parere. Comunque dapprima l’aveva accolta con favore, era così dolce e
paziente con i bimbi che considerava Sally una manna venuta dal cielo, ma
poi si era accorta che tra lei e suo marito c’era qualcosa di più di una
semplice collaborazione di lavoro. Una volta, sempre secondo il rapporto
del sergente, i due amanti furono visti dalla donna in effusioni amorose
nel retrobottega dell’autoscuola. Situazione ovviamente insostenibile per
Jessica, la quale a quel punto si decise a licenziare la babysitter contro
il volere del marito. Quelli furono giorni pieni di tensione finché dopo
le promesse del marito, i consigli della madre e per il bene dei figli
Jessica cedette, perdonò il marito ed accolse nuovamente la giovane in
casa. Male fece, pensò il sergente Fred, perché da quel giorno Jessica
entrò di diritto nella categoria delle persone tradite consenzienti e per
giunta sotto i propri occhi tanto che un giorno fu costretta a dire a
Sally di usare più riservatezza ricevendo dalla ragazza semplicemente
un’espressione di vera incredulità. Ebbene sì per Sally non c’era nulla di
male intrattenersi con la persona amata indipendentemente dal suo stato
civile! Lei del resto non era gelosa e non capiva perché mai la moglie si
ostinasse a contrastare quel rapporto d’amore.
Ma ora torniamo ai
giorni immediatamente successivi alla scomparsa. Ovviamente la presunta
colpevolezza di Gary non fu l’unica pista battuta, la polizia iniziò a
setacciare tutto il territorio circostante anche con l’aiuto di
sommozzatori e unità cinofile in quanto non essendo stato ritrovato il
cadavere la donna risultava a tutti gli effetti ufficialmente scomparsa.
Venne scandagliato anche il fiume Reedy Creek fino alla grande diga, ma
purtroppo di Jessica non fu ritrovata alcuna traccia. Nel frangente da
tutta la Virginia iniziarono ad arrivare diverse segnalazioni tramite le
quali numerosi testimoni affermavano di aver visto con certezza la donna
viva in diverse città dello Stato. Gary comunque rimaneva l’unico indagato
sia per l’accertato movente e sia perché era stato l’ultima persona ad
aver visto Jessica viva anche se lui continuava a sostenere che la moglie
si era allontanata volontariamente da casa.
Intanto Sally tra lo
stupore di tutto il villaggio si era stabilita a casa di Gary dando vita
ad una vera e stabile convivenza. Visto il clamore della vicenda, ripresa
anche da una trasmissione televisiva di un network nazionale, Fred Liubter
cercò bonariamente di convincere i due a desistere, ma poi dovette
assumere un atteggiamento più deciso quando venne a galla un altro indizio
che inchiodava Gary alla sue responsabilità. Ovvero durante l’ennesimo
interrogatorio venne fuori che Gary, dopo la scomparsa, aveva ordinato
all'amante di gettare in un cassonetto poco fuori dal paese i due
telefonini segreti coi quali si sentivano quotidianamente. Inoltre da
alcune intercettazioni telefoniche tra i due si sentì chiaramente la voce
di Gary consigliare la ragazza di essere più evasiva con la polizia
tralasciando alcuni particolari di quella notte. Incalzato su quel punto
Gary non riuscì in quel frangente a spiegare il motivo e il sergente
convinto che Gary stesse dicendo solo una parte di verità, tralasciando
dettagli per paura di essere incriminato, lo accusò di aver sottratto due
prove importanti alla giustizia.
Ovvio che la polizia, senza un
cadavere, aveva le mani legate non potendo accusare Gary di omicidio. Per
questo motivo il sergente sperava vivamente che l’uomo si convincesse a
dire tutta la verità perché da poliziotto navigato sapeva benissimo che
andando a processo con i soli indizi e senza una prova risolutiva, i
giudici non avrebbero mai potuto condannare Gary o quanto meno
considerarlo responsabile in concorso dell’omicidio.
Ma i
magistrati non furono dello stesso avviso. Il procuratore Mason definì
Gary un bugiardo patentato e lo accusò di omicidio volontario e di
distruzione di cadavere. Secondo gli inquirenti in quella tragica serata
Jessica, esasperata e stanca per i continui tradimenti, rivelò a suo
marito l’intenzione di separarsi e a quel punto Gary Winter una volta
capito che con quella separazione avrebbe perso lavoro, figli, credibilità
e casa avrebbe agito costringendo la moglie a salire sull’auto per poi
ucciderla volontariamente sopprimendo il cadavere al fine di assicurarsi
l’impunità per l’omicidio ed evitare in modo permanente il ritrovamento
del corpo. Nello stesso atto, i magistrati, vista l’ingenuità patologica e
la innata incapacità a mentire di Sally, scagionarono completamente
l’amante, la quale a tutti gli effetti risultò ignara di quanto accaduto.
Qualche mese dopo ci fu l’udienza preliminare. Davanti al palazzo
di giustizia, in attesa della sentenza, si accalcarono circa trecento
persone e qualche decina di giornalisti e fotoreporter. Gary, arrivato a
bordo di un’auto guidata da Sally, fu fatto entrare da una porta
secondaria. L’udienza durò l’intera giornata con una piccola pausa pranzo
di circa mezz’ora. Gary fece delle dichiarazioni spontanee respingendo
ogni accusa e dicendo che sperava in cuor suo di essere assolto con
formula piena. Poi fu la volta di un testimone il quale cadde più volte in
contraddizione sotto le domande degli avvocati difensori. L’accusa
capitanata dal Procuratore Mason invece ribadì il suo castello accusatorio
chiedendo la massima pena dell’ergastolo, ma Sally, chiamata come
testimone, si scusò per non aver detto tutta la verità alla polizia. Disse
che era stato Gary, per paura di essere incolpato, ad impedirle di
raccontare come fossero andati realmente i fatti quella sera. Dopo un
attimo di pausa quasi teatrale e con la massima attenzione della platea
confermò per la prima volta la sua presenza in quella casa. Invitata dal
giudice rispose che quella sera avevano cenato tutti e tre assieme e che
l’atmosfera era più che tranquilla tanto che Gary aveva stappato una
bottiglia di ottimo Chardonnay californiano. Poi quando i figli della
coppia erano andati a dormire nelle loro stanze, lei era salita nella
stanza da letto e insieme a Gary si erano coricati nel letto coniugale.
Non stavano facendo l’amore perché aspettavano Jessica che si era
intrattenuta al piano di sotto in cucina. Tra lo stupore generale il
giudice la incalzò invitandola a descrivere i minimi dettagli di quella
sera. Lei con un’aria candida e disarmante proseguì senza esitazione
dicendo che durante la cena era stata lei stessa a proporre l’idea del
menage a trois nella speranza di appianare ogni tensione in quella casa e
di porre fine ai continui litigi di moglie e marito. La signora davanti a
quella richiesta aveva sgranato gli occhi, ma pur non mostrando
entusiasmo, aveva acconsentito. Secondo Sally quella sarebbe stata in
assoluto la prima volta in cui i tre avrebbero per così dire dormito
insieme, ma poi evidentemente Jessica ci avrebbe ripensato per cui quando
salì in camera e vide loro due nel letto, ebbe quasi uno svenimento. Dopo
alcuni secondi scusandosi disse di non farcela e chiuse la porta. A quel
punto i due amanti si lasciarono andare ai piaceri del sesso senza più
curarsi della donna. Il pubblico esterrefatto iniziò a rumoreggiare e il
giudice sospese l’udienza.
Alla ripresa il procuratore capo invitò
Sally a ripetere per sommi capi la confessione. Lei pazientemente
descrisse di nuovo ogni particolare compreso il momento quando i due
amanti sentirono chiaramente sbattere la porta di casa. Quando i giudici
si ritirarono in camera di consiglio tutti erano convinti della
colpevolezza di Gary e che Sally con la sua presunta dichiarazione
spontanea avesse tentato di scagionare se stessa e l’amante, i quali in
realtà avevano consumato quell’efferato delitto dentro le mura di casa.
Dopo circa un’ora i giudici tornarono in aula e pur ammettendo che il
Winter con la sua mezza verità aveva intralciato le indagini, prosciolse
l’imputato per “non luogo a procedere” riservandosi di giudicarlo in un
secondo tempo per reticenza. Insomma come aveva pensato il sergente Fred:
“Senza cadavere Gary non sarebbe mai potuto essere un assassino!”
Sally felice per la sentenza abbracciò il suo amante, poi davanti alle
telecamere senza alcun disagio ammonì i presenti, a suo parere concentrati
solo sulla colpevolezza o l’innocenza dell’imputato, esortandoli a
riflettere su quanto una povera donna in quel preciso istante stesse
soffrendo e ammettendo tutto il suo dispiacere per essere stata lei la
causa involontaria di quella scomparsa. Dichiarò inoltre che da quel
preciso istante si sarebbe presa cura dei due bimbi rimasti senza madre e
che si sarebbe data da fare per il ritrovamento di quella donna, da lei
mai considerata una rivale.
Passò altro tempo, mesi e poi anni,
venne di nuovo setacciato tutto il territorio, vi fu pure qualche
avvistamento, Gary e Sally andarono ogni volta a verificare di persona la
veridicità di quelle segnalazioni, ma di Jessica si persero completamente
le tracce.
La vita di Ruther Glen riprese normalmente, i
giornalisti a poco a poco lasciarono in pace i residenti, il pastore dopo
diverse omelie accorate non parlò più di Jessica, i figli di Gary
crescendo iniziarono a chiamare Sally mamma, l’autoscuola dopo i giorni di
chiusura riaprì e gli affari andarono a gonfie vele, venne riattivata la
fermata dei pullman davanti la casa di Gary, dopo il prosciugamento per
consentire di scandagliare il letto del fiume venne rimessa in funzione la
diga del Reedy Creek, intanto il sergente Fred Liubter andò in pensione
godendosi il meritato riposo e Gary e Sally continuarono a vivere in
quella casa. Dopo circa un anno diedero una sorellina ai figli di Gary
chiamandola ovviamente Jessica, poi s’impegnarono tramite il loro avvocato
a devolvere quasi tutti i guadagni dell’autoscuola ad un Fondo per Donne
Scomparse. Insomma tutto riprese come un tempo, ma di Jessica non se ne
seppe più nulla… Già che fine ha fatto Jessica Winter?
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Il racconto è frutto di
fantasia. Ogni riferimento a persone e fatti realmente accaduti
è puramente casuale.
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