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Adamo Bencivenga
L’arma letale
Photo Alex Basov
...
..INTERNO GIORNO ORE 15:22 GRAND HOTEL MARLEN LAGO DI GINEVRA
Giulia Sanz e Federico Bellani entrano nella splendida suite
dell’albergo seguiti dall’inserviente con il carico di valigie.
Giulia: “Oh finalmente!”
La donna poggia la
grande borsa gialla e il cappello dello stesso colore sulla poltroncina a
fiori mentre l’uomo si rivolge all’inserviente. Federico:
“Grazie.”
L’uomo fa scivolare una banconota da 10 euro nella
tasca dell’inserviente, il quale, prostrandosi in un inchino esagerato,
chiude la porta. La donna si siede sul bordo del letto e si toglie le
scarpe. Federico: “Dai tienile ancora un po’,
sei bellissima, amore.”
L’uomo si siede accanto e la guarda
attraverso il grande specchio laterale. Giulia:
“Dai vieni qui… Ti va di farmi un massaggio ai piedi?”
Lui
sembra non ascoltarla e lei riprende: Giulia:
“L’inserviente ci avrà preso per amanti.” Federico:
“Perché non lo siamo, mia cara?”
Sulla faccia dell’uomo si
materializza un evidente ghigno malizioso. Giulia:
“Quanto gli hai dato di mancia?” Federico: “Dieci
Euro.” Giulia: “Ecco appunto, stasera a cena saremo
sulla bocca di tutti.” Federico: “È stata
un’opportunità. Dobbiamo ringraziare l’avvocato Paolo Sanz, ovvero tuo
marito.” Giulia: “Lui arriverà solo tra qualche ora,
lo sai che ama gli ingressi trionfali.” Federico: “È
sempre stato un megalomane, ha organizzato l’assemblea dei soci proprio il
giorno del suo compleanno…” Giulia: “Oh sì. Ma altro
che festa! Dai vediamo le cose come procedono… c’è anche l’ipotesi non
tanto campata in aria che stasera potrei dormire nella tua stanza al primo
piano…” Federico: “Lo spero! Mica mi farai dormire
solo soletto in quel tugurio stanotte!” Giulia: “Se
dipendesse da me…”
La donna scalza si alza ed accenna due passi
di danza classica… Poi va alla finestra ed ammira il lago e lo splendido
panorama. Federico: “Sei felice tesoro?”
Giulia: “Lo sai che sono un po’ pazza, adoro il rischio e
soprattutto l’intrigo…” Federico: “Ed io vorrei far
sapere al mondo intero quanto ti amo.” Giulia: “Ci
sono già tutti i presupposti!” Federico: “Se penso
che è appena una settimana che ci conosciamo…” Giulia:
“Beh allora? Sono abbastanza disinvolta per te? Oppure mi giudichi troppo
leggera!” Federico: “Non so… prima di quell’invito mi
sembravi una donna austera e inavvicinabile. Insomma la classica donna del
capo.” Giulia: “E ora invece che pensi di me?”
Federico: “Che sei una donna magnifica!”
Giulia: “Dici magnifica ma pensi… un po’ puttana?”
Federico: “Penso solo che sono stato fortunato ad incontrarti.”
Giulia: “I casi della vita sono imponderabili.”
Federico: “Anni e anni di lavoro e di dedizione verso tuo
marito. Da portaborse a segretario, segretario particolare e infine
direttore commerciale… E invece come vedi sarebbe bastato far innamorare
la donna del capo ed avere tutti i vantaggi possibili senza fatica
alcuna.” Giulia: “Lo dici come se fosse una banalità
estrema.” Federico: “Sei nervosa?” Giulia:
“Diciamo agitata… per te è più facile visto che non sei sposato e lui è
mio marito.” Federico: “…ed io il suo migliore e
fidato collaboratore... Comunque non credo che tuo marito sia un
problema.” Giulia: “Ma scherzi??? Non credere sia
facile anche se mi sono buttata tra le tue braccia. Quando lo saprà
tenterà di uccidermi con le sue mani, tu mi difenderai?
Federico: “Non esagerare!” Giulia: “Scusa,
ma tu immagini cosa significhi per lui essere sputtanato pubblicamente ad
una convention di soci.” Federico: “Non potevamo
scegliere situazione migliore… Il tuo piano è perfetto, ma poi non è detto
che lo venga a sapere prima di questa sera…”
Lei ride…
Giulia: “Quanto sei ingenuo amore mio… ecco vedi, da
queste cose si nota la differenza di età tra noi…” Federico:
“Non capisco.” Giulia: “Mio caro in ambienti come
questi non si può sgarrare, basta un niente e sei sulla bocca di tutti in
meno di un secondo. Ognuno sfrutta le proprie informazioni a proprio uso e
consumo!” Federico: “Beh io spero soltanto di
raccogliere la maggior parte dei consensi dell’assemblea.”
Giulia: “Quindi, se ho capito bene, speri che l’essere l’amante
della moglie del capo ti faccia guadagnare punti…” Federico:
“Beh in circostanze normali non ci sarei riuscito… tuo marito è un
concorrente troppo forte e navigato per me.” Giulia:
“E’ un uomo in gamba e non credo che lascerà l’osso facilmente.”
Federico: “Grazie al tuo piano dovrà inevitabilmente
arrendersi.” Giulia: “Sarò la tua arma letale!”
Federico: “Adoro le sfide e comunque non credi che sarò
un degno sostituto?” Giulia: “Direi alla grande e non
solo come presidente della holding…” Federico: “Beh
non ci vuole poi molto, ci sono sempre trent’anni di differenza tra me e
lui…” Giulia: “Non ti conosco ancora sotto quel punto
di vista…” Federico: “Non vedo l’ora di renderti
edotta!”
Lui ride poi cerca di baciarla. Lei lo trascina sul
letto e si sfila il vestito. Federico: “Ma che
fai?” Giulia: “Beh un letto sgualcito è la prova
provata del tradimento!” Federico: “Ma il nostro piano
è un altro! Anzi ora vado… non vorrei mi trovasse qui!” Giulia: “Aspetta,
dove vai?” Federico: “Vado nella mia stanza!
Giulia: “Non ti facevo così codardo.” Federico:
“Non vorrei che ci sorprendesse insieme!” Giulia: “Dai
vieni, ci portiamo avanti con il lavoro…” Federico:
“Mi intrighi sai… Se penso che è una settimana che stiamo insieme ed
ancora non ci siamo baciati… ma ormai manca davvero poco tempo.”
Giulia: “Aspetta non andare. Non avevi detto che volevi
essere edotto?” Federico: “Non qui, non ora, avremmo
tanto tempo per noi…”
La donna prende il suo beauty case, poi
si spalma un velo di rossetto sulle labbra. Giulia:
“Così va meglio vero?” Federico: “Più ti guardo e più
mi sembra di vivere un incantevole sogno…” Giulia:
“Ascolta Federico, mi sto chiedendo da giorni cosa ti abbia fatto
accettare il mio piano.” Federico: “Cosa intendi?”
Giulia: “Intendo chi te lo fa fare? Hai tutto, sei un
uomo di successo, giovane, bello, intelligente e sicuramente Paolo a breve
avrebbe lasciato a te tutte le imprese e ti avrebbe nominato presidente!
Federico: “Ma io voglio te. Subito! Da una settimana mi
hai scombinato la vita!” Giulia: “Non dire
stupidaggini!”
La donna si toglie il reggiseno.
Federico: “Dio come sei bella amore.” Giulia:
“Se avessi quindici anni di meno sarei perfetta per te.”
Federico: “Smettila, mi fai impazzire!”
Lei ora è
distesa sul letto e tenta di nuovo di portarlo a sé, ma lui rimane seduto
sulla sedia accanto al letto. Federico: “Tesoro
se non fossimo qui… davvero ti salterei addosso!” Giulia:
“E cosa aspetti? Sai quanti uomini vorrebbero adesso stare al tuo posto?”
Federico: “Immagino tanti…” Giulia:
“… e quanti hanno già gradito?” Federico: “Non mi
interessano i tuoi trascorsi!”
La donna si mette di profilo
ammirandosi allo specchio. Giulia: “Guardami!
Nonostante l’età il mio seno è ancora perfetto!” Federico:
“Ti amo!” Giulia: “Lo sai che stiamo rischiando
vero?” Federico: “Lo so per questo tra poco meno di
un minuto alzo i tacchi e scompaio.” Giulia:
“Vorresti vedere la sua faccia quando lo verrà a sapere?”
Federico: “Non voglio che mi veda lui! Del resto il piano è un
altro, ovvero che la voce si diffonda. La diceria gli farà perdere
abbastanza voti…” Giulia: “E tu prenderesti due
piccioni con una fava!” Federico: “Per il momento
sarò eletto come Presidente.” Giulia: “E a me non ci
pensi?” Federico: “C’è tempo, le pratiche del
divorzio sono abbastanza lunghe e noiose…” Giulia:
“Mi stai dicendo che ci stai ripensando? Sbaglio, ma sembra che ti
interessi solo la carica di Presidente…” Federico:
“Giulia… Ma che dici?” Sto solo pensando che è più facile sposare una
vedova che una donna sposata in attesa di divorzio.” Giulia:
“Mhhh la situazione si fa sempre più interessante!” Federico:
“Gli amanti diabolici che compiono il delitto perfetto!” Giulia:
“Fammi capire… pur di non guardare negli occhi mio marito saresti disposto
ad ucciderlo?” Federico: “Tuo marito ha una
personalità troppo forte ed è troppo scaltro anche da morto mi
intimorirebbe.
La donna si toglie le mutandine. Ora nuda si
rotola sul letto. Giulia: “Adoro sgualcire questo
letto.” Federico: “Ed io essere sgualcito.”
Giulia: “Facciamo l’amore dai! Spogliati! Vieni qui sopra
di me.” Federico: “Giulia per favore!”
Giulia: “Sarebbe la prima volta per noi… non credi che sia il
momento giusto questo?” Federico: “Amore anch’io ti
voglio, sono pazzo di te! Mi sembra impossibile vederti così nuda e stare
a questa distanza!” Giulia: “Allora vieni dai, chi te
lo impedisce?”
Alla fine l’uomo si convince e si slaccia la
cravatta. Giulia: “Beh solo la cravatta?
L’uomo si guarda intorno. Federico: “Non ci
sono telecamere qui, vero?” Giulia: “E se ci fossero?
Non ti piacciono i video hard?” Federico: “Oddio ma
allora sei proprio pazza da legare!” Giulia: “Non sono
pazza, stai cadendo nella trappola senza accorgertene.”
Federico: “Adoro quella trappola… poi così curata… mi fa voglia
sai…” Giulia: Davvero ti piace?”
La donna
apre le gambe e si accarezza il pube. Lui toglie la camicia.
Federico: “Tesoro, ti ripeto, mi sembra davvero un
sogno!” Giulia: “E allora toccalo questo sogno!”
Federico: “Pensi che se non ci fosse stato questo piano
non saremmo qui?” Giulia: “Forse no, amore e potere
hanno un gusto particolare insieme…” Federico: “Ti
amo Giulia…”
L’uomo si distende sul letto, tenta di
accarezzarla tra le gambe, ma lei lo ferma. Giulia:
“Dai facciamo i seri tra qualche ora arriva mio marito!”
Federico: “Non sono mai stato così serio!” Giulia:
“…e noi ci facciamo trovare in questo letto della suite imperiale
avvinghiati mentre facciamo l’amore. Tesoro dobbiamo sincronizzarci alla
perfezione in modo che quando lui entra tu mi fai esplodere in un orgasmo
fragoroso…” Federico: “Ti piacerebbe vero? Ma io non
so nulla dei tuoi orgasmi!” Giulia: “Te ne renderai
conto tra poco!” Federico: “Urli molto?”
Giulia: “Dipende da te!” Federico: “Di
solito?” Giulia: “Più di quanto tu possa immaginare!”
Dai vieni qui! Abbiamo poco tempo!” Federico: “Un’ora
non basta?” Giulia: “Non è un’ora tesoro! Dai,
abbandonati nel tuo potere!” Federico: “Naufragar m'è
dolce in questo mare …” Giulia: “Tesoro non vederci
poesia, questo è solo potere, anzi la trappola del potere.”
Federico: “Sei una donna splendida.”
Federico le
prende la faccia tra le mani e tenta di baciarla… Giulia:
“Oh siiii dai, meglio ora che dopo sai. Non sopporto il sangue.”
Federico: “…ed io il rumore dello sparo della pistola di
tuo marito…” Giulia: “Perché lo conosci?”
Federico: “Una volta l’ho accompagnato al poligono. Comunque
anche io ho paura del sangue…” Giulia: “Tesoro ma non
lo vedresti…. Saresti già morto.” Federico: “Tuo
marito ha una precisione infallibile ed è così sadico che sparando farebbe
in modo che non morissi subito.” Giulia: “E chi ti
dice che non colpirebbe prima me?” Federico: “Tesoro
non illuderti. Sono io che lo sto tradendo. La tua sarebbe una semplice e
banalissima questione di corna…” Giulia: “Dici già
vissuto e digerita da lui…” Federico: “Qualcosa so,
lui ogni tanto mi parlava di te.”
Lui sta per baciarla e lei si
sposta quel tanto per guardarlo negli occhi. Giulia:
“Hai ragione… lo deluderesti tanto… sei come un figlio per lui… ricordo
quando appena trentenne sei venuto a lavorare nella nostra azienda e lui
ti ha preso sotto la sua protezione e ti ha fatto crescere giorno dopo
giorno insegnandoti i trucchi del mestiere...” Federico:
“Già!” Giulia: “Lo sai vero che metterebbe tutte e
due le sue mani sul fuoco per te? Federico: “Lo so!”
Giulia: “Non hai rimorsi?”
Federico si
stranisce, poi l’abbraccia Federico: “Ma io ho
te… avrò la presidenza… sarò l’uomo più felice e ricco del mondo…”
Giulia: “Quindi passerai sopra a tutto e saresti disposto
a farti vedere ora con me quando lui aprirà la porta?” Federico:
“Lui aprirà la porta?” Giulia: “Non so, forse busserà,
ma la questione non cambia.” Federico: “Mi affido a
te!”
I due rimangono per alcuni secondi in silenzio. Federico
ci ripensa. Federico: “Tesoro dai ripassiamo il
piano originario. Io ora mi rivesto e vado. Poi stasera durante la cena e
prima della votazione ci facciamo vedere insieme nella sala del convegno,
prendo la parola e confermo che i pettegolezzi su di noi non sono
illazioni. Ovvero che stiamo insieme ed è nostra intenzione sposarci al
più presto.” Giulia: “… vedo che hai modificato
leggermente il piano... sei un pazzo affascinante, non potevo avere di
meglio!” Federico: “A quel punto tu prendi il
microfono e dichiari che hai già dato mandato ai tuoi avvocati per le
pratiche di divorzio e visto che tutti i beni sono intestati a te anche
l’azienda passerà sotto il tuo controllo.” Giulia: “Ma
è solo nominale! L’azienda è di proprietà della sua famiglia da diverse
generazioni.” Federico: “Male ha fatto tesoro. Sarà
tutto tuo ed io diventerò il presidente della più grande holding
finanziaria europea. Vedrai che non riceverà neanche un voto a parte i
soliti tre quattro fedelissimi.” Giulia: “Guarderai
Paolo negli occhi?” Federico: “Chiuderò i miei
aspettando una grande ovazione!” Giulia: “Sarai così
potente che nessuno avrà il coraggio di voltarti le spalle!”
Federico: “Sarò magnanimo, dirò che sarò il Presidente di tutti
anche di chi non mi ha votato.” Giulia: “E tutti
salteranno sul carro del vincitore!” Federico: “Sarà
un trionfo vedrai.”
Bussano alla porta. Giulia:
“Adesso mio caro sarà un trionfo! Federico: “Cioè?”
Giulia: “Vai ad aprire tesoro!” Federico:
“Ma siamo nudi!” Giulia: “È quello che vogliamo, no?”
Federico: “Ma non era questo il piano!” Giulia:
“Si che lo era!” Federico: “Chi è?” Giulia:
“Tranquillo…” Federico: “Chi è?” Giulia:
“Quanto sei noioso, vai ad aprire, poi vieni qui e mi baci!”
Federico: “Tu sei pazza, potrebbe essere il cameriere!”
Giulia: “Non è il cameriere!” Federico:
“Come fai a saperlo?” Giulia: “Lo so perché è solo mio
marito!” Federico: “Solo??? Ma sei pazza? Non ci
credo! Lui arriverà tra un’ora…” Giulia: “Apri e
vedrai.”
Bussano ancora. Da dietro la porta si sente la voce di
Paolo Sanz. Federico si alza di scatto e inizia a rivestirsi.
Giulia: “Lui non ci voleva credere!” Federico:
“A cosa?” Giulia: “Che per scavalcarlo avresti fatto
di tutto!” Federico: “Tu sei pazza, sei stata tu a
organizzare tutto!” Giulia: “E tu avido di potere non
hai esitato neanche un secondo…” Federico: “Non è
vero! Sono stato fedele a tuo marito per anni ed anni…” Giulia:
“L’occasione fa l’uomo ladro.” Federico: “Che cosa lui
non voleva credere?” Giulia: “Che sei un arrivista
inaffidabile, pensa che l’altra settimana a cena Paolo mi ha detto che,
alla soglia dei settant’anni, la convention di oggi sarebbe stata
l’occasione giusta per lasciare ed affidare a te il comando di tutta
l’impresa. Purtroppo non avendo figli ed eredi diretti, eri la sua unica
scelta. Ovviamente gli ho detto di pensarci, che secondo me non era il
caso.” Federico: “Scusa, ma allora non serviva tutta
questa messinscena.” Giulia: “Certo che serviva! Ci ho
pensato e ripensato poi mi è venuta l’idea di chiamarti e chiederti di
vederci. Naturalmente hai risposto immediatamente di sì.”
Federico: “Sì è vero, anche se mi sembrava strano quell’invito a
cena. Fino ad allora a malapena ci eravamo scambiati qualche saluto.”
Giulia: “Ma nonostante i tuoi dubbi ci sei cascato come
un pollo. A cena ti sei sperticato in un imbarazzante corteggiamento.
Avevi annusato la preda vero? Federico: “Ma che dici?”
Giulia: “Alla fine mi hai chiesto addirittura di fare
l’amore! E non ti sei minimamente accorto che stavo recitando la parte
della moglie trascurata.” Federico: “Perché non lo
sei?” Giulia: “Questo è un altro discorso… ma nella
tua testolina ingenua non ti è per nulla sorto il dubbio che una moglie
trascurata non va in giro a concedere se stessa e il suo impero
finanziario al primo che capita!” Federico: “Pensavo
davvero che tu volessi una storia con me!” Giulia:
“Dillo che credevi di essere irresistibile, così affascinante a cui è
impossibile dire di no!” Federico: “Sei stata tu a
farmelo credere!” Giulia: “Ecco appunto, vedi che
avevo ragione? Sei così ingenuo da credere davvero alle favole. Come è
possibile allora che mio marito possa affidarti un incarico così
delicato!” Federico: “Quindi lui sapeva tutto, sin
dall’inizio e tu hai escogitato il piano per dimostrargli che sono un
coglione.” Giulia: “Lo sei o quanto meno ti ritieni
così furbo da sottovalutare gli altri!” Federico:
“Quindi lui sa?” Giulia: “Lo saprà quando aprirai la
porta!” Federico: “Quindi non sa nulla ancora…”
L’uomo si guarda intorno, tenta una via d’uscita.
Giulia: “Dove vai? Siamo nella suite al quarto piano. Non puoi
fuggire! Federico: “Io voglio fuggire dalla tua
pazzia!” Giulia: “Oh mio caro non è affatto una
pazzia, ma un sano piano per dimostrare a mio marito di che pasta tu sia
fatto. Ti posso giurare che se non ci avessi provato con me quella sera
avrei lasciato perdere e forse oggi saresti il presidente acclamato da
tutti i soci. Federico: “Invece?” Giulia:
“Invece è andata come sai…” Federico: “Tu sei una
bella donna… e credo che sia normale per un uomo innamorarsi a prima vista
e sfruttare l’occasione di una cena romantica…” Giulia:
“Innamorarsi??? Mio caro tu hai semplicemente fiutato subito l’affare
altro che cena romantica e bella donna! Vent’anni di differenza tra noi e
non uno di meno! Davanti a te quella sera c’era solo una grande
scorciatoia per la tua ambizione. Credi davvero che avessi potuto bere
tranquillamente le tue avance da innamorato?” Federico:
“E quindi?” Giulia: “Ho deciso di non dire nulla a
Paolo. Il tempo però era poco, solo una settimana e allora ho deciso di
agire immediatamente. Il giorno dopo, se ti ricordi bene, ci siamo visti
nel tuo ufficio ed io timidamente ho avanzato la proposta di escogitare un
piano per sbarazzarmi di Paolo.” Federico: “Che c’è di
male?” Giulia: “C’è di male che tu ci hai creduto. Ma
davvero hai creduto che appena ventiquattro ore dopo, senza alcuna
confidenza, qualcuno avesse potuto farti una proposta così delicata?”
Federico: “Ma tu mi hai detto che eri innamorata di me!”
Giulia: “E allora? Conosci davvero qualche innamorata
persa che affida tutto il suo potere nelle mani di un uomo per averle
fatto la corte?” Federico: “Perché avrei dovuto
dubitare?” Giulia: “Ecco vedi, non ci sano parole!”
Federico: “Ma allora? La presidenza? Il tuo divorzio? Le
imprese? Giulia: “Tutto svanito…” Federico:
“E ora che faccio?” Giulia: “Ora apri la porta per
favore!”
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Il racconto è frutto di
fantasia. Ogni riferimento a persone e fatti realmente accaduti
è puramente casuale.
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