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Adamo Bencivenga
L'Arte di Amare
...
Rochefort-sur-Loire. Palais de Ventadour,
12 Giugno 1775 Madame Isabelle de Ventadour e Marquis Louis Antoine de
Bougainville
Marquis Louis Antoine de Bougainville:
Mia Lady sapete benissimo che ho lasciato Parigi e i miei affari per voi.
Siete una donna così incantevole che sarebbe difficile per me rassegnarmi,
fare le valigie e tornarmene mestamente a casa.
Madame
Isabelle de Ventadour: Incantevole Marchese? Allora mancate
davvero tanto da Parigi. Credo che dobbiate tornarci al più presto e
rendervi conto di cosa sia la bellezza.
Louis: Voi
rappresentate la bellezza, mia signora. La bellezza divina senza tempo,
quella a cui un vero uomo non potrebbe mai rinunciare.
Isabelle:
Sapete una cosa Marchese? Forse sarà la mia età non più acerba, ma da un
po’ di tempo il miele delle lusinghe lo trovo alquanto stomachevole.
Louis: So che lo dite per dissuadermi, conosco il trucco,
ma non mi rassegno e vorrei dimostrarvi quanta sincerità alberga nel mio
cuore. E se me lo consentite vorrei fare un ennesimo tentativo.
Isabelle: Di circuirmi?
Louis: Oh no
mia Lady, sono un illuso sì, ma vorrei che voi ricambiaste almeno una
piccola parte dei sentimenti sinceri che provo per voi.
Isabelle: Avete provato con qualche fluido magico?
Louis: Dite che ne ho bisogno? Non vi è sufficiente il mio
trasporto, il mio ardore e la mia devozione nei vostri confronti?
Isabelle: Vedete Marchese dopo la mia precedente
esperienza sono diventata insolente e soprattutto indifferente ai sussulti
del cuore. Direi uno spettacolo noioso e deprimente nonché prevedibile in
tutte le sue fasi.
Louis: Considerate l’amore noioso?
Isabelle: Direi banale quando per far sì che sia
credibile occorre rispettare dei cliché tremendamente scontati.
Louis: Allora non demorderò a costo di tediarvi, sempre
che la mia presenza qui nel vostro palazzo non vi secchi e non sia di
disturbo. Isabelle: Oh Marchese finché il mio punto di
vista rimarrà così distaccato potete stare tranquillo. La vostra presenza
qui è di conforto alla mia solitudine ed è molto gradevole purché rimanga
nei ferrei canoni dell’amicizia.
Louis: Ne sono
onorato! Isabelle: Quindi malgrado la mia indifferenza
verso i vostri sentimenti, siete deciso a rimanere qui?
Louis:
Ci rimarrò finché me lo permetterete.
Isabelle: Sono
un osso duro, vi stancherete vedrete… Tra qualche giorno sono sicura che
rimpiangerete le belle e maliziose signore parigine.
Louis:
Il mio rimpianto sarà solo per voi, ve lo assicuro.
Isabelle:
Vi stancherete vedrete…
Louis: Allora sarà bello
stancarci insieme.
Isabelle: Non è mai bella la noia
seppur condivisa.
Louis: Ditemi, amavate il vostro
defunto marito? Isabelle: Che strana domanda mio
Marchese, lo amavo come una donna deve amare il proprio sposo, ma in
verità provavo solo affetto e fino al nostro matrimonio…
Louis:
Non capisco Madame.
Isabelle: In sincerità ditemi voi
come si possa amare un uomo che faceva dell’adulterio la sua unica regola
di vita. Louis: Quindi rimpiangete di esservi sposata?
Isabelle: Secondo il mio modesto parere credo sia
deplorevole che il matrimonio sia accessibile a persone che una volta
sposate fanno di tutto per sconfessarlo, come del resto faceva la
buonanima di mio marito.
Louis: Lo avete colto in
fallo? Isabelle: Oh più volte…
Louis: Perché lo
faceva? Isabelle: Logico, non trovava più desiderio
desinare alla solita tavola. Ed in effetti la cosa più inqualificabile del
suo comportamento non era il suo continuo cibarsi ad altri talami, ma il
suo desiderio smodato di appagarsi con cameriere, sciacquette e donne di
infimo rango e dubbia moralità.
Louis: Quindi se vi
avesse tradito con donne della vostra classe, dite, sarebbe stato
differente? Isabelle: Sarebbe stato sicuramente più
onorevole per lui. Invece, per quanto mi riguarda, dopo quell’esperienza
ho capito di non essere fatta per la vita di coppia.
Louis:
Quindi è questa la causa della vostra ritrosia?
Isabelle:
Per l’appunto! Louis: Ma dalla dipartita di vostro
marito non avete più desiderato amare ed essere amata?
Isabelle: Mi sono accorta che ne posso fare a meno.
Louis: Non capisco come si possa vivere senza amore. A voi non
piacerebbe essere amata veramente?
Isabelle: Perché
voi ne sareste in grado?
Louis: L’amore è
semplicemente un’alchimia elementare. E il mio desiderio nei vostri
confronti mi fa pensare di esserne capace più di ogni altro.
Isabelle: Marchese vi prego…
Louis: Sono
sincero come mai mi era capitato in passato.
Isabelle:
Mio povero Marchese vi faccio questo tremendo effetto? Difficile trovare
uomini di siffatta natura.
Louis: Orbene lo sono mia
Signora. Isabelle: Molto spesso mi sono accorta che
gli uomini che si credevano follemente innamorati bruciavano la loro
passione molto più rapidamente di chi invece cercava semplicemente una
vera amicizia. Louis: E perché mai mia Lady?
Isabelle: Ovvio Marchese, perché l’amore unito al piacere
della carne diventa anch’esso fragile come fragili diventano i perduti
amanti. Louis: Come potete non amare l’amore se non
lo avete mai provato?
Isabelle: Conoscendovi di fama e
visto che non vi siete mai sposato potrei rivolgervi la stessa domanda.
Louis: I casi della vita sono imponderabili.
Isabelle: Non so voi, ma io, in questo momento, credo
solo nell’amicizia.
Louis: Sbagliate madame, io
l’amore l’ho conosciuto e nessuna amicizia potrà mai essere tale.
Isabelle: Marchese, ma se dite di averlo conosciuto come
mai in questi anni vi siete concesso esclusivamente ad avventure senza
futuro? Louis: Perché l’avventura si riconosce tale
solo alla fine della sua repentina parabola discendente, ma vi giuro che
l’approccio aveva ben altra dignità, ovvero ricercare l’amore in ognuna di
quelle relazioni.
Isabelle: Oh povero Marchese, siete
stato davvero sfortunato.
Louis: Beh la fortuna gira,
ora devo ringraziare la sorte per aver incontrato voi…
Isabelle:
Deluso dalle donne quindi? E perché mai la nostra eventuale relazione
dovrebbe essere diversa?
Louis: Oh Madame mi sorprendo
di voi. Mi state offrendo un’occasione con i fiocchi.
Isabelle:
Dite? Louis: Voi siete diversa da tutte le altre, così
diversa che nonostante le mie innumerevoli delusioni sono qui con voi in
questo momento speranzoso che la vostra opinione sull’amore cambi verso e
direzione. Isabelle: A dire il vero non ho mai
conosciuto uno spasimante che non mi abbia detto quanto fossi diversa
dalle altre femmine.
Louis: È oggettivamente vero,
madame, per questo sono fiducioso che possa accadere…
Isabelle:
Ma come? Io vi sto dando speranza? Siete molto comico Marchese, per questo
mi aggrada la vostra compagnia e vi ho dato il permesso di soggiornare nel
mio palazzo. Louis: Non credo di essere divertente,
del resto gli uomini innamorati sono maledettamente noiosi. Direi forse
che sono ossessionato da voi.
Isabelle: Ecco appunto
Marchese, la sola mia speranza allora sarà quella di scacciare dalla
vostra mente quella che voi chiamate ossessione.
Louis:
Non dalla mia mente Madame, ma dal mio cuore!
Isabelle:
Non vi sforzate Marchese ad accreditarvi ai miei occhi come un innamorato
folle, non sono più una bambina e forse è per questo che odio follemente
gli innamorati folli. Sapete cosa penso di voi? Che il vostro orgoglio è
tale che non tornerete a Parigi finché non avrete catturato la vostra
preda. Louis: Mi giudicate così ignobile madame?
Isabelle: Non giudico voi Marchese, ma gli uomini tutti,
disposti a qualsiasi travestimento per ottenere i propri scopi.
Louis: E voi dite, vi giudicate davvero una preda?
Isabelle: Marchese suvvia, da quando siete qui non fate
altro che identificarvi nel ruolo del bravo cacciatore! Tuttavia se parlo
in questo modo è perché sapete benissimo che le vostre lusinghe non mi
sono indifferenti.
Louis: Questa è più di una speranza
e soprattutto un incoraggiamento a proseguire la mia permanenza nel vostro
bel palazzo. Isabelle: Non vi illudete troppo mio
signore! E soprattutto non credo che la vostra ulteriore permanenza qui mi
farà cambiare opinione. Le donne non sono così volubili mio caro Louis.
Louis: La volubilità è un dono prezioso quando ci si
rende conto di aver sbagliato opinione.
Isabelle:
Suvvia marchese presto sarà un mese che voi siete qui sottraendovi alla
mondanità di Parigi e trascurando i vostri affari. Non vedete in tutto ciò
la follia per un bene effimero?
Louis: Voi un bene
effimero madame, vi considerate così poco? In vero la follia, se di questo
vogliamo parlare, sono tutti gli anni passati lontano da voi.
Isabelle: Marchese state perdendo smalto, un tempo eravate molto
più abile nelle lusinghe e soprattutto nel riconoscere le aspettative
dell’altra persona.
Louis: La sincerità è spesso
maldestra e non intraprende i sentieri della seduzione. È così, com’è
vulnerabile e penosamente innocente.
Isabelle: Un
giorno rimpiangerete di essere stato qui ed aver sprecato il vostro
prezioso tempo.
Louis: La vostra compagnia è il bene
più prezioso madame.
Isabelle: Prezioso finché non
raggiungete l’obiettivo immagino.
Louis: Prezioso
perché mi date fiducia. Per il cuore di un innamorato anche il più tenue
indizio è fonte di ritrovata vitalità.
Isabelle: Io vi
do delle prove? Louis: La vostra compagnia fortifica i
miei sentimenti.
Isabelle: A forza di fortificarsi
saranno di pietra allora!
Louis: Vi burlate di me?
Sembrerò un idiota, ma adoro il vostro sorriso.
Isabelle:
Quindi sperate ancora che io mi conceda a voi? E come fate allora a
rimanere così paziente?
Louis: Dovrei importunarvi
contro la vostra volontà?
Isabelle: Oh Marchese
giammai, ne andrebbe del vostro decoro e dell’etichetta del nostro rango.
Comunque devo complimentarmi con voi di essere sempre stato padrone di voi
stesso e di non avere ancora tentato di baciarmi, del resto di occasione
ne avete ogni giorno e in vari momenti del giorno.
Louis:
Confesso di essere meschino mia Lady, avrei paura di offendervi e di
pregiudicare la nostra amicizia per sempre.
Isabelle:
Questo è un ragionamento troppo razionale per un uomo che si dichiara
impaziente e follemente innamorato.
Louis: Sono
troppo ragionevole?
Isabelle: Noto semplicemente le
vostre contraddizioni Marchese. O siete troppo innamorato o troppo
calcolatore, le due cose insieme non vanno a braccetto.
Louis:
Ma allora volete dire…
Isabelle: Non dico più niente…
Louis: Avete timore di svelarvi?
Isabelle:
Perché mai? Sono una donna libera.
Louis: Ho sempre
apprezzato la vostra libertà di spirito.
Isabelle:
Sono vedova, quindi libera da ogni legame e non solo nello spirito.
Louis: Quindi avreste voluto…
Isabelle:
Non correte Marchese. Ho solo detto che avete sbagliato approccio
fingendovi innamorato. Del resto non ho mai sopportato le strategie
infarcite di menzogne. In amore il fine non giustifica mai i mezzi con i
quali si ottengono le grazie di una donna.
Louis:
Fatemi comprendere, mi avreste ospitato ugualmente nel vostro meraviglioso
palazzo se avessi detto che il mio fine era quello di portarvi a letto?
Isabelle: Oh che brutto modo di esporre le cose, a volte
davvero siete noioso… Comunque sareste stato più sincero.
Louis:
Ma se fossi sinceramente innamorato?
Isabelle: Non lo
siete marchese, voi siete innamorato del vostro desiderio di portarmi a
letto… Anzi permettete un consiglio, la cifra che avete scommesso è troppo
alta. Louis: Che dite madame, non vi capisco, avete
delle prove? Isabelle: Nessuna prova Marchese, era un
modo per dire che siete troppo sicuro con voi stesso.
Louis:
Ma su di voi non pende alcuna scommessa perché sono semplicemente
affascinato da voi.
Isabelle: In ogni caso chi vi dice
che io preferisca un innamorato ad un amico.
Louis:
Già sin dall’inizio mi avete detto che la vita di coppia non fa per voi.
Isabelle: Appunto Marchese, mi spiace che voi avete
continuato imperterrito con le vostre lusinghe.
Louis:
Posso rimediare?
Isabelle: Ovvero volete cambiare
tattica? Louis: Sarebbe alquanto imbarazzante, ma se
il fine è appagare i nostri desideri lo farei volentieri.
Isabelle: Eh no Marchese, una donna non si concede per il solo
desiderio. L’etichetta ha le sue regole.
Louis: Oddio
Madame non vi comprendo. Prima mi dite che quel talamo è più facile
raggiungerlo come amico che come amante, ora che i piaceri della carne non
sono sufficienti…
Isabelle: Marchese, Marchese… Non
dovevate fingere di essere quello che non siete ovvero provare dei
sentimenti nobili per me, ma allo stesso tempo, per centrare il vostro
obiettivo avreste dovuto comportarvi in modo tale che io fingessi di
provare dei sentimenti nei vostri confronti, ma ahimè siete partito a
briglia sciolte preoccupandovi di circuirmi con i vostri buoni, ma
purtroppo finti sentimenti.
Louis: E ora?
Isabelle: Lasciate che sia io a lusingarvi.
Louis:
Cosa cambierebbe?
Isabelle: Otterreste il vostro
obiettivo. Louis: Quindi possiamo cominciare?
Isabelle: Oh no Marchese ora sarebbe solo una plateale
commedia. Dirvi che io sia innamorata di voi è ovvio che suonerebbe come
un mero invito nei miei appartamenti.
Louis: E quindi?
Isabelle: Lasciate che il tempo dimentichi questa vostra
permanenza qui e i miei consigli finiscano nell’oblio.
Louis:
Non ho speranze quindi?
Isabelle: Le avrete mio caro
Louis, le avrete… Tuttavia se al vostro ritorno a Parigi, e credo di non
sbagliarmi se immagino che la vostra partenza avvenga prima del prossimo
tramonto… Dicevo se vi dovesse accadere una situazione simile, ovvero una
signora di una certa età, sola e disponibile alla conversazione, non fate
il primo passo e non riempitela di lusinghe, ma lasciate che sia la donna
a condurre le danze su quel terreno che avrete maliziosamente preparato,
in cui sboccerà quello che entrambi chiameranno fintamente amore.
Louis: Madame, perché mai un uomo non dovrebbe essere
così persuasivo? Cosa cambierebbe se fosse la donna a fare il primo passo?
Isabelle: Marchese, vedo che non siete attento. Non ho
detto che sia la donna a fare le prime avance… Inorridisco al pensiero! Ho
detto che l’uomo deve preparare il terreno in cui la donna si sente a
proprio agio nel manifestare i propri interessati desideri.
Louis: Grazie Madame, allora farò tesoro dei vostri consigli.
Isabelle: Date retta a me, non c’è altra soluzione, voi
siete uomo e vi prego di non invadere il campo dell’arte di amare. Non vi
è concesso. Lasciate che sia la donna, maestra di convenevoli e di
cerimonie, a dissimulare ciò che voi avete penosamente tentato di fare, e
se lei vorrà, come avrei voluto io, risulterà tutto fintamente sincero per
la soddisfazione di entrambi.
Louis: Quando potrò
tornare a trovarvi?
Isabelle: Il tempo necessario
perché voi riteniate che io abbia dimenticato quello che ho appena detto,
Marchese. E pensando alla mia età credo che avverrà molto presto! A meno
che a Parigi non verrete distolto da qualche bella adolescente alle prime
armi… Louis: Il mio desiderio madame ha un unico
obiettivo… ovvero quello di albergare nei vostri sentimenti.
Isabelle: Marchese… marchese… lasciate stare i sentimenti, vi
prego, vi ho appena dato le chiavi della mia stanza, ma non quelle del mio
cuore… fatene buon uso.
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Il racconto è frutto di
fantasia. Ogni riferimento a persone e fatti realmente accaduti
è puramente casuale.
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