Adamo mi parli di Gran Varietà?
Era il 3
luglio 1966, una domenica mattina quando andò in onda la prima
trasmissione sul Secondo Programma della Radio (l’attuale
Radio2) nella mitica “Sala A” di Via Asiago in Roma.
Inizialmente avrebbe dovuto accompagnare gli ascoltatori della
radio in gita e sulla spiaggia, ma poi visto il successo
proseguì ben oltre l’estate.
Che Italia si
respirava al tempo?
Gran Varietà nacque in pieno
boom economico ed era l’Italia delle vacanze, dei sacrifici e
della spensieratezza sempre alla ricerca del moderno e il
definitivo distacco dalla guerra e dal dolore: si ballavano il
“geghegè” di Rita Pavone e il “twist” di Edoardo Vianello, i
ragazzi si definivano beat, ovvero rottura dal passato per un
futuro migliore. In radio in quel periodo vi fu una massiccia
immissione di spettacoli nelle ore di massimo ascolto.
Spettacoli che puntavano sul divertimento, i cui ingredienti
erano musica leggera e scenette comiche, che il pubblico
dimostrava di gradire.
Come nacque?
Nacque da un’idea di Luciano Rispoli, che successivamente ebbe
al suo attivo anche l’idea di Chiamate Roma 3131, e il dirigente
Rai Maurizio Riganti. Andò in onda dalle 9,35 alle 11,00 con
replica il sabato pomeriggio, interrottamente per 13 anni e
seicento puntate con 42 serie all’attivo fino al 8 luglio 1979.
La scelta del giorno e della fascia oraria si rivelò vincente
soprattutto perché era ascoltata dalla famiglie riunite a casa o
nelle gite domenicali in automobile.
Chi furono
gli autori?
I testi furono affidati ad Antonio
Amurri e Maurizio Jurgens il quale subentrarono dal 1971 Dino
Verde, Bruno Broccoli ed Enrico Vaime. Alla regia c’era Federico
Sanguigni. La prima conduzione fu affidata a un giovanissimo
Johnny Dorelli poi a Raimondo Vianello e di seguito a Walter
Chiari, Raffaella Carrà, Paolo Villaggio, Lando Buzzanca,
Domenico Modugno, Gino Bramieri. La direzione orchestrale invece
era affidata a Marcello De Martino coadiuvato nei cori dai 4+4
di Nora Orlandi, a volte sostituiti dai Cantori Moderni di
Alessandro Alessandroni.
Fu un successo vero?
Fu la trasmissione popolare per eccellenza e in poco
tempo divenne la punta di diamante di tutto il palinsesto Rai e
costituì il più grande successo radiofonico italiano di tutti i
tempi con puntate di ascolto di oltre 8 milioni mai raggiunte da
nessun altro programma. Insieme a Tutto il calcio minuto per
minuto, fu quella che fece decollare definitivamente il boom
delle radio portatili a transistor.
Cosa aveva di
speciale?
Era basata sull'alternanza di sketch
comici e canzoni. Nel suo palcoscenico immaginario si
avvicendavano innumerevoli personaggi i quali davano vita a
esilaranti esibizioni davanti ad un finto pubblico con
altrettanti finti applausi. Trai i personaggi che fecero grande
la trasmissione ricordiamo: Rascel, Fabrizi, Gassman, Stoppa e
Morelli, Vitti, Tognazzi, Manfredi, Proietti, Montesano,
Noschese ecc.
Quindi non era in diretta…
Assolutamente no! O meglio era una finta diretta dalla
Sala A di via Asiago in Roma, ma in realtà era il prodotto di
registrazioni, fatte in tempi diversi e tenute insieme nella
bobina finale di trasmissione da un abile lavoro di montaggio.
Da chi era composto il cast?
Il cast era
notevole. Ricordo a memoria Paolo Panelli nell’indimenticabile
personaggio del tassinaro Menelao Strarompi accompagnato da
Gianni Agus come spalla e Bice Valori come centralinista Rai e
poi da sola come Cesira la portiera. Monica Vitti che
interpretava Rosalia, la portinaia di una guardiola perennemente
sfortunata in amore; Enrico Montesano con Dudù il gagà e
successivamente con la romantica donna inglese; Amedeo Nazzari
con Amedeus ex machina; Gino Cervi con un suo originale Cyrano;
Ugo Tognazzi con la sua rubrica di cucina Tre Ugo Tre Ugo; Gigi
Proietti nel celebre tormentone Invidiossi! e successivamente
con Avogadro er ladro, col suo complice Cicerone progetta furti
che non vanno mai in porto.
Poi?
Poi
c’erano attori teatrali come ad esempio Paolo Stoppa e Rina
Morelli con Eleuterio e SempreTua); Aroldo Tieri e Giuliana
Lojodice che insieme interpretavano Leonida ed Esmeralda e poi
con Il DivinoCreaturo, Romolo Valli con il Maleducatore;
Gianrico Tedeschi con il Conversevole della Domenica; Lando
Buzzanca col Pecoraro dell'Apiro e il magico Alberto Sordi con
Mario Pio e il Conte Claro. Poi ancora Vittorio Gassman, Renato
Rascel, Aldo Fabrizi, Ugo Tognazzi, Cochi e Renato, Massimo
Ranieri, Isabella Biagini, Alighiero Noschese, Catherine Spaak,
Alberto Lupo e Gianni Morandi, Virna Lisi , Franca Valeri,
Sandra Mondaini ecc. Pensa che, con la sola eccezione di Totò,
che non ha mai partecipato, quasi tutti gli altri attori famosi
del tempo hanno avuto almeno una partecipazione alla
trasmissione.
Si stabilì un legame speciale tra
questi artisti dell’intrattenimento leggero e il pubblico…
Gran Varietà era parente stretto della rivista teatrale
e della tv, ma a differenza del teatro e della televisione quel
legame fu più intimo, complice e immediato. Insomma un legame di
fedeltà ed affetto che solo la radio avrebbe potuto stabilire.
Gran varietà
Paese Italia
Anno 1966
Genere varietà
Durata 1966-1979
Lingua
originale italiano
Crediti
Conduttore Johnny Dorelli,
Raimondo Vianello, Walter Chiari, Raffaella Carrà, Paolo
Villaggio, Lando Buzzanca, Domenico Modugno, Gino Bramieri
Regia Federico Sanguigni
Musiche Marcello De Martino
Emittente radiofonica Rai Radio 2