Salve Antonietta lei è la
protagonista di Una giornata particolare vero?
Sono
una casalinga segnata dalla vita e dalla condizione della donna
del tempo, sono madre di sei figli viziati e sposata con un
impiegato statale, un fervente fascista che adora fino
all’impossibile Benito Mussolini. Beh comunque nella storia
appaio come una bella donna distrutta dalle gravidanze e dalle
fatiche.
Di cosa parla il film?
Il
film è interamente girato a Roma in una delle case di Viale XXI
Aprile, i cosiddetti palazzi Federici, il più grande caseggiato
popolare costruito in Italia negli anni trenta. Qui abita anche
Gabriele, un tipo molto particolare, è un ex radiocronista
dell'EIAR disoccupato. Il suo lavoro ormai è quello assegnatogli
da un ente pubblicitario di trascrivere gli indirizzi su delle
buste.
Come si svolge la storia?
Per
un caso fortuito io e Gabriele ci incontriamo il 6 maggio del
1938. Ricordo bene il giorno perché la Roma fascista è in festa
per l'arrivo del Führer in visita al duce. Ovviamente in quanto
donna io devo rimanere in casa mentre tutti i miei parenti e
l'intero caseggiato in alta uniforme affluisce alla parata in
onore del Führer in via dei Fori Imperiali.
Quindi in quella occasione conosce lo strano inquilino…
Nella palazzina semideserta incontro Gabriele. Siamo soli sì, ma
per tutta la durata del film, come per far intendere che
comunque sia il regime vigila e controlla al punto da toglierti
ogni minima intimità, dagli apparecchi radiofonici accesi nei
vari appartamenti, a volume alto, ascoltiamo la voce del
radiocronista, che commenta le varie fasi della visita di
Hitler.
Chi sono i protagonisti della storia?
Io e Gabriele rappresentiamo due umanità unite dalla sofferenza
provocata dal regime. Viste le numerose gravidanze io
rappresento un semplice mezzo di produzione per la macchina
bellica e nella mia ingenuità sono una donna plagiata ed
affascinata dalla figura di Mussolini, in me si rispecchia la
stragrande maggioranza della popolazione italiana, incapace di
guardare criticamente la realtà. Gabriele invece è una voce
fuori dal coro, un dissidente, rappresenta l'intelligenza
vigile, ma impotente, la diversità negata.
Sembra
una storia interessante…
Il film inizia con me che
preparo la colazione, sveglio tutta la famiglia ed aiuto nei
preparativi per la parata. Inavvertitamente apro la gabbietta
del merlo che va a posarsi sul davanzale di una appartamento di
fronte al mio. Rimasta sola busso alla porta, ad aprirmi è
appunto Gabriele, che sta preparando la valigia in attesa di
andare al confino.
Per una madre di famiglia del
tempo è un gesto insano…
Infatti... nonostante la
portiera del palazzo mi abbia sconsigliato di frequentare quel
vicino, che lei definisce "un cattivo soggetto antifascista", io
sono rapita dal suo fascino discreto, dai modi eleganti e dalla
cortesia dell’uomo, agli antipodi rispetto alla volgarità di mio
marito.
Parlate?
Parliamo sì e nella
mia ignoranza cerco di comprendere cosa si celi dietro questo
strano scapolo. Un uomo in grado di prestarsi al dialogo e, cosa
ancor più importante, all'ascolto di una donna! Ripeto ne sono
così affascinata che lo invito a casa per offrirgli un caffè, lo
faccio accomodare e gli mostro l’album con le fotografie del
Duce. Poi sul terrazzo tento di conquistarlo.
Mi
faccia capire… è lei che fa delle avances?
Tenga
conto della mia condizione e della mia esistenza a dir poco
incompresa e squallida, sono succube di mio marito e della
cultura fascista in genere che relega le donne a un ruolo
subalterno di casalinghe prolifiche, donne che fanno l’amore
esclusivamente per concepire e non per il loro piacere!
E Gabriele come si comporta?
Gabriele mi
offre in dono il romanzo dei Tre moschettieri ed io con timida
civetteria, mi faccio scendere un ricciolo sulla fronte e inizio
a vagheggiare un improbabile flirt. Del resto siamo soli, tutti
gli altri sono alla parata, per cui ci sarebbe il modo e il
tempo…
Quindi ne è davvero attratta!
Quell’incontro mi fa esplodere una serie di sensazioni mai
provate prima per un altro uomo. Per la prima volta è proprio
Gabriele che cerca di farmi riflettere, quando con l'album con
le foto del Duce, prova a domandarmi se sono d'accordo con le
assurde tesi del regime.
E lei?
Beh
non le nascondo che all'inizio sono alquanto spaventata e quasi
incredula, ma più che mai sono attratta da Gabriele, per cui
cerco di afferrare il senso delle parole di un uomo mai visto
prima, uno che addirittura mi vorrebbe aiutare nelle faccende
domestiche, che si offre per aiutarmi a stendere la biancheria
in terrazza, che mi regala un libro, che dà considerazione alla
donna, che cerca di strapparmi un sorriso. Si rende conto?
Ma qui c’è il colpo di scena!
Esatto!
Nella mia ingenuità non avevo capito nulla. Gabriele, che fino
ad un attimo prima stava meditando il suicidio, ora si sente più
sollevato, addirittura inizia a scherzare e accenna a passi di
rumba, ed a quel punto si sente in dovere di confessare a me la
sua omosessualità, causa, tra le altre cose, del suo
licenziamento dalla radio di Stato.
Immagino la
sua delusione…
Sono sconvolta ma soprattutto mi
sento ingannata, e nella cocente delusione gli rinfaccio la
tentata seduzione, che ovviamente non era mai avvenuta visto che
ero stata io la prima a fare delle avances.
E
quale sarebbe la giornata particolare?
Lui mi
confessa il fatto che proprio in quel giorno dovrà essere
condotto al confino in Sardegna sempre per il suo orientamento
sessuale. A quel punto capisco il suo dramma e ci ritroviamo a
parlare delle nostre infelicità in modo così naturale da
rendermi conto che mai fino ad ora mi ero lasciata andare a
certe confidenze.
Quindi cosa succede?
A mano a mano ci apriamo l’uno all’altra lasciando scivolare
progressivamente le barriere della sua formalità e della mia
diffidenza. Tra noi si instaura una fortissima complicità tanto
che quel desiderio torna più forte di prima e ineluttabilmente
ci abbracciamo, ci stringiamo e….
Fate l’amore…
Sì ma non è questo il punto, non è il classico amore ma l’unione
della solitudine delle nostre anime e la consapevolezza che una
giornata appunto particolare possa cambiarti una vita intera in
modo che tutto quello che appariva normale ed era accettabile
inevitabilmente non lo sarà più.
Come finisce?
È una giornata che ti cambia interiormente, ma allo stesso tempo
non può cambiare le nostre vite di tutti i giorni. Mi rendo
conto che non c’è salvezza per me e per lui. La parata è
terminata e dalla finestra vedo Gabriele mentre viene condotto
via da due guardie, poco prima di tornare alla mia squallida
realtà e a raggiungere a letto mio marito, bene intenzionato a
generare un settimo figlio che chiameremo Adolfo in onore
dell'illustre alleato.
Cos’è per lei una giornata
particolare?
In quelle circostanze fortuite è quella
che ti rende così forte, da riservarti una nicchia di
spensieratezza e libertà contro le umiliazioni quotidiane,
quella che ti fa apprezzare una amicizia insperata nella quale
anneghi le tue sensazioni anche più intime e soprattutto quella
che ti fa sentire un essere umano e non un replicante, per
comodità o ignoranza, di una società che non ti appartiene.
Il film è del 1977 diretto da Ettore Scola. E’ stato
presentato al Festival di Cannes ed ha ottenuto vari
riconoscimenti tra i quali il Golden Globe quale miglior film
straniero e due candidature al Premio Oscar, per il miglior film
straniero e per il miglior attore, a Marcello Mastroianni.