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FASCINO E SEDUZIONE
La Giarrettiera
«Honi Soit Qui Mal Y Pense!»
Disse Re Edoardo III
d'Inghilterra durante un ballo a corte
quando la Contessa Giovanna di Kent perse
una giarrettiera. Era il 1349 e
incredibilmente questo indumento di
biancheria intima decorato con fiocchi e
pizzi utilizzato per sostenere le calze, è
arrivato fino a noi. ”
«Honi Soit Qui Mal Y Pense!» Disse Re Edoardo III d'Inghilterra
durante un ballo a corte quando la Contessa Giovanna di Kent
perse una giarrettiera. Il re si chinò per raccoglierla e si
offrì di aiutare la sua ospite a indossarla di nuovo. Uditi i
bisbigli e le risatine maliziose dei cortigiani, si alzò e disse
loro in francese quella frase, ovvero “Si vergogni chi ne pensa
male”.
A seguito di questo episodio del 1349 fu fondato
l'Ordine della Giarrettiera. Insomma questi signori avevano
fondato un ordine cavalleresco con il nome di un reggicalze da
donna, con lo scopo di rammentare ai bacchettoni che non c’era
niente di malizioso in tutto ciò e che anzi dovevano vergognarsi
di aver sospettato intenti meno nobili. Nel 1488 Enrico VII
concesse l'ultima onorificenza femminile a sua madre Margaret
Beaufort e fino al 1901 la Giarrettiera fu un Ordine solo
maschile. Quando però Edoardo VII, il figlio della regina
Vittoria, salì al trono, insignì dell'ordine sua moglie
Alessandra di Danimarca, così fece anche Giorgio V che diede
l'Ordine a sua moglie Maria e, successivamente, Giorgio VI alla
sua consorte Elisabetta, madre dell'attuale sovrana.
Come detto l'Ordine fu fondato nel 1349 in pieno Medioevo ma
fonti storiche fanno risalire la nascita della giarrettiera al
IX secolo quando fu proprio Carlo Magno a servirsene per primo.
Solo all’inizio del millennio successivo divenne esclusivamente
ad uso femminile, e nel giro di qualche secolo diventò un capo
sensuale ed estremamente erotico. Il collegamento tra matrimonio
e giarrettiera però, lo dobbiamo a una superstizione diffusa nel
XIV secolo, che vedeva l’accessorio come un amuleto portafortuna
donato agli uomini in segno di buon auspicio.
Incredibilmente questo indumento di biancheria intima decorato
con fiocchi o pizzi e formato da un laccio o una striscia di
stoffa e utilizzato per sostenere le calze, è arrivato fino a
noi. Ovviamente negli anni l’avvento dell’elastico ne ha reso
obsoleto l'uso, se non come accessorio al di là della sua
funzionalità. Addirittura verso la fine del Novecento la
giarrettiera scomparve tra il guardaroba delle signore,
lasciando posto al reggicalze, ai collant e infine alle
autoreggenti.
Quando nacque era solo un legaccio, ma col
passare del tempo è diventato un simbolo di sensualità
addirittura adornato di pietre e gioielli. E’ tuttora in uso
esclusivamente per le spose nel giorno ed essendo un fiocco da
sciogliere simboleggia l’entrata a una nuova vita. Altre
leggende invece identificano l’accessorio come cintura di
castità e quindi come simbolo di purezza per cui quando durante
il rito la sposa se ne libera sta a significare la perdita della
verginità.
Ci sono altre leggende attorno a questo
accessorio secondo le quali gli amici si recano nella camera da
letto degli sposi per farsi dare in consegna la giarrettiera,
come riprova della verginità della sposa o come attestazione di
una matrimonio consumato. Col tempo questa tradizione ha
lasciato posto ad altre usanze e ora la giarrettiera non viene
più rubata, ma è lo stesso sposo che sfila la giarrettiera dalla
gamba della sposa e la lancia affinché uno scapolo possa
afferrarla al volo, in quel caso, il fortunato si sposerà entro
l’anno, un po’ come avviene con il lancio del bouquet di fiori
per le signore. Nella tradizione anglosassone la donna che ha
preso il bouquet balla con il fortunato che ha afferrato la
giarrettiera.
Qualunque sia il significato originario
attualmente quando lo sposo si china per il recupero della
giarrettiera, esiste un rituale specifico che va eseguito alla
perfezione perché il gesto sia propizio di un buon matrimonio.
Ovvero la sposa posiziona la giarrettiera appena sopra il
ginocchio e solleva la gonna mentre si siede in modo leggermente
voltato sul fianco, così da agevolare il gesto.
La
giarrettiera si indossa sempre sulla gamba destra, esattamente
poco sopra al ginocchio; non deve essere ne troppo stretta in
modo da lasciare fastidiosi segni, ne troppo larga in modo che
tende fastidiosamente a scivolare lungo la gamba.
La
giarrettiera non deve essere mai comprata, ma assolutamente
regalata dalle amiche della sposa generalmente in occasione
dell’addio al nubilato o durante il rito di preparazione.
Solitamente la giarrettiera è bianca o blu attorno alla quale
corre un piccolo filo di raso intervallato da graziosi
fiocchetti. Il pizzo è il materiale più nobile per eccellenza.
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INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FONTI:
https://it.wikipedia.org/wiki/Giarrettiera
https://www.matrimonio.com/articoli/perche-le-spose-portano-la-giarrettiera--c6251
http://www.clara.it/blog/tradizioni-e-curiosita-sul-matrimonio/origine-e-usanza-della-giarrettiera.asp
http://magazinedelledonne.it/preparativi/content/2381083-giarrettiera-sposa-l-intimo-che-strizza-l-occhio-alla-tradizione
https://it.wikipedia.org/wiki/Ordine_della_Giarrettiera
https://www.giornalettismo.com/archives/45821/honi-soit-qui-mal-y-pense
FOTO GOOGLE IMAGE
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