|
HOME
CERCA NEL SITO
CONTATTI
COOKIE POLICY
GIALLO PASSIONE
John Keats e
Fanny Brawne
Leggiadra stella (Bright star)
«Ho due voluttà su
cui meditare nelle mie passeggiate: la tua
Bellezza e l’ora della mia morte. Oh, se solo
potessi possederle entrambe nello stesso
momento!»
Adamo chi era John Keats?
Stiamo parlando
del poeta inglese unanimemente considerato uno dei più grandi
letterati del Romanticismo. Nacque a Londra il 31 ottobre del
1795 da una famiglia d'estrazione modesta.
Chi
erano i genitori?
Il padre Thomas lavorava come
garzone di scuderia presso John Jennings, proprietario della
Taverna del Cigno e del Cerchio. Finì per sposare il 9 ottobre
1794 Frances, la figlia del proprietario, al quale poi
succedette negli affari.
John nacque l’anno dopo…
Trascorse i suoi primi anni di vita in famiglia fino a
quando i genitori, non avendo le finanze per educarlo in
prestigiosi college, nell'estate del 1803, lo mandarono alla
scuola privata del reverendo John Clarke. Qui conobbe il figlio
del reverendo tramite il quale imparò ad apprezzare la
letteratura e soprattutto la poesia.
Tuttavia non
fu un periodo tranquillo per lui…
Nel 1804 quando
Keats non aveva ancora nove anni, gli morì il padre per via d'un
trauma cranico a seguito di una caduta da cavallo, e nel marzo
del 1810 perse anche la madre, malata di tubercolosi. I suoi
fratelli vennero così affidati alla nonna materna e il giovane
Keats fu costretto a lasciare la scuola del reverendo Clarke per
studiare e lavorare come apprendista presso Thomas Hammond, un
farmacista e chirurgo di Edmonton.
Ma continuò i
suoi studi letterari…
Gli studi letterari, se
inizialmente furono paralleli all'attività medica, assorbirono
Keats completamente da quando, nel dicembre del 1816, decise di
abbandonare il Guy's Hospital per dedicarsi completamente alla
poesia. Quando il fratello Tom si aggravò di tisi, si trasferì
dall'amico Charles Brown in un appartato e silenzioso angolo di
Londra, a Wentworth Place. Qui conobbe Fanny Brawne.
Chi era?
Fanny era la classica ragazza della
porta accanto. Si era trasferita con la madre e i due fratelli
nella casa di Wentworth dopo la morte del padre. Passava le
giornate giocando con i fratelli, cucendo vestiti e passeggiando
nel giardino. Tra loro non vi fu nessun colpo di fulmine. Keats
era troppo preoccupato per le condizioni di suo fratello e
Fanny, probabilmente, troppo vivace per non infastidirlo. Ogni
giorno, oltre una siepe di alloro, lui vedeva Fanny dalla
finestra del suo appartamento, parlavano, si scambiavano visite
e biglietti e poi lentamente la simpatia si trasformò in
intimità.
Si innamorarono quindi…
Lo
stesso Keats rimase stupito dalla forza dei suoi sentimenti
“Chiedi a te stessa, amore mio, se non sei crudele per avermi
irretito così, per aver distrutto così la mia libertà”. Le
scriveva lui in una delle trentanove lettere arrivate fino a
noi. La passione diventò così bruciante che, fra i suoi amici,
ci fu chi incolpò l’amore per Fanny come causa della sua
malattia.
Fammi capire il supremo amante della
bellezza era stupito dal suo stesso sentimento?
Praticamente sì, fu colto alla sprovvista dalla marea di quel
sentimento e si ritrovò in balia di un mare di passione.
Bruciava d’amore, viveva solo per Lei, la sua donna, la sua
bright star, la fulgida stella che orientava e le sue notti.
Confuso, smarrito, turbato, Keats spesso cadeva vittima del suo
stesso ardore ed esplodeva in gelosie deliranti: “Se ci amiamo
non dobbiamo vivere come vivono gli altri, devi essere mia sino
a morire sulla ruota se lo voglio”.
Quindi
vissero un amore segreto…
Il 18 ottobre 1819 John
regalò a Fanny un anello, ma il fidanzamento venne tenuto
nascosto. Keats era povero, un poeta squattrinato senza una dote
da offrire alla sua amata. Così, per non turbare la quiete
domestica, ovvio che la madre di lei avrebbe preferito un
facoltoso pretendente, i due tacquero, ed il segreto vincolo che
li legava non fece che rendere mani, parole e sospiri sempre più
ansiosi di perdersi per poi ritrovarsi l’uno nella carne
dell’altro.
Segreto che aumenta l’ossessione…
Il 3 febbraio 1820, Keats, studente di medicina, dopo
un violento attacco di tosse si accorse che quello che aveva
macchiato il fazzoletto immacolato non è solo sangue, ma una
vera e propria sentenza di morte come era successo alla madre e
al fratello. A quel punto quell’amore diventa un’ossessione e
trascina Keats in un vortice di sentimenti contrastanti e
ambivalenti. “Ho due voluttà su cui meditare nelle mie
passeggiate: la tua Bellezza e l’ora della mia morte. Oh, se
solo potessi possederle entrambe nello stesso momento!”.
Keats come reagì alla malattia?
A causa
della malattia i due amanti non si unirono mai in matrimonio.
Lui sentiva che quella malattia lo avrebbe separato dalla sua
amata, perché Fanny era viva. Andava a balli e cene, faceva
nuove conoscenze. E Keats non riusciva a sopportarlo. La amava e
insieme la invidiava, ma soprattutto la sua vitalità era per lui
quasi una colpa, perché incarnava più di qualsiasi altra cosa la
loro incompatibilità.
Ma lui sperava ancora…
Diciamo che entrambi continuavano a credere, a fingere
di credere, che una guarigione fosse davvero possibile. Fanny si
illudeva che i suoi baci potessero curare la malattia, e John
faceva finta di credere all’ingenuità dell’amata. Fino a quando
l’ennesima emorragia non lasciò più campo alla speranza o alla
finzione. Allora si presentò davanti la porta della casa di
Fanny con la febbre alta, quasi al collasso e la famiglia Brawne
lo accolse e lo curò amorevolmente.
Cosa
successe?
Quando Keats si rese conto che la malattia
avanzava inesorabilmente, su suggerimento dei medici e dei suoi
amici, decise di trasferirsi a Roma col suo amico Joseph Severn,
sperando che un clima più caldo potesse giovargli, ma non farà
mai più ritorno in Inghilterra. Fanny gli regalò un quaderno, un
tagliacarte, una ciocca di capelli, una cornice e tutta se
stessa. Lo accompagnò a Pond Street dove il giorno dopo sarebbe
partita la nave. John si inchinò, Fanny fece altrettanto, ma non
si baciarono. John dicendo addio a Fanny, stava dicendo addio
alla vita e all’amore.
E così fu…
Dall’Italia non le scrisse mai una sola lettera e mai volle
leggerne una di lei. Parlerà di Fanny ad altri affermando che il
solo vedere la sua calligrafia gli avrebbe spezzato il cuore.
Morì stremato dal dolore a Roma in Piazza di Spagna, il 23
febbraio 1821, a soli venticinque anni. Prima di morire Chiese
che le lettere di Fanny fossero distrutte dopo la sua morte.
E Fanny?
Una parte di Fanny morì con
lui: portò il lutto come la moglie che non era mai stata,
passeggiò per anni nel giardino degli usignoli, bagnando di
lacrime le prime lettere che John le scrisse e recitando a voce
alta, come una litania, la poesia che l’uomo compose per lei,
Bright Star. Poi, così com’era arrivata, chiuse la porta che
aveva accolto Keats. Si risposò ed ebbe tre figli, i soli a
sapere della sua relazione con il poeta. Proprio a loro affidò
le lettere di John, il suo tesoro più prezioso, con il compito
di pubblicarle dopo la morte del padre. Lei morì il 9 dicembre
1895.
Leggiadra stella – Lettere a Fanny
Brawne
Di John Keats
Mia cara ragazza, in questo
momento mi sono messo a copiare dei bei versi. Non riesco a
proseguire con una certa soddisfazione. Ti devo dunque scrivere
una riga o due per vedere se questo mi assiste nell’allontanarti
dalla mia mente anche per un breve momento. Sulla mia anima non
riesco a pensare a nient’altro. È passato il tempo in cui avevo
il potere di ammonirti contro la poco promettente mattina della
mia vita. Il mio amore mi ha reso egoista. Non posso esistere
senza di te. Mi scordo di tutto salvo che di vederti ancora la
mia vita sembra fermarsi lì non vedo oltre. Mi hai assorbito. In
questo preciso momento ho la sensazione di essermi dissolto –
sarei profondamente infelice senza la speranza di vederti
presto. Sarei spaventato di dovermi allontanare da te. Mia dolce
Fanny, cambierà mai il tuo cuore? Amore mio, cambierà? Non ho
limiti ora al mio amore… Il tuo biglietto è arrivato proprio
qui. Non posso essere felice lontano da te. È più ricco di una
nave di perle. Non mi trattare male neanche per scherzo. Mi sono
meravigliato che gli uomini possano morire martiri per la loro
Religione – Ho avuto un brivido. Ora non rabbrividisco più.
Potrei essere un martire per la mia religione – la mia religione
è l’amore – potrei morire per questo. Potrei morire per te. Il
mio credo è l’amore e tu sei il mio unico dogma. Mi hai
incantato con un potere al quale non posso resistere; eppure
potevo resistere fino a quando ti vidi; e perfino dopo averti
visto ho tentato spesso “di ragionare contro le ragioni del mio
amore”. Non posso farlo più – il dolore sarebbe troppo grande.
Il mio amore è egoista Non posso respirare senza di te.”
Tuo
per sempre,
John Keats
|
INTERVISTA A CURA DI ADAMO BENCIVENGA
FONTI:
http://www.84charingcross.com/leggiadra-stella-lettere-a-fanny-brawne-di-john-keats/
http://fascinointellettuali.larionews.com/amarsi-stelle-john-keats-fanny-brawne/
FOTO GOOGLE IMAGE
Tutte
le immagini pubblicate sono di proprietà dei rispettivi
autori.
Qualora l'autore ritenesse
improprio l'uso, lo comunichi e l'immagine in questione
verrà ritirata immediatamente. (All
images and materials are copyright protected and are the
property of their respective authors.and are the
property of their respective authors.
If the
author deems improper use, they will be deleted from our
site upon notification.) Scrivi a
liberaeva@libero.it
COOKIE
POLICY
TORNA SU (TOP)
LiberaEva Magazine
Tutti i diritti Riservati
Contatti
|
|