Il tempo inesorabile muta le persone, le quali si
ritrovano a fare i conti con la consapevolezza di aver perso
irrimediabilmente una parte fondamentale di loro stessi, ma allo
stesso tempo di aver acquistato la maturità tale che consente
loro di affrontare le nuove insidie della vita.
Adamo parliamo della canzone del sole?
La
canzone del Sole, scritta insieme a Giulio Rapetti, in arte
Mogol, è il tredicesimo singolo di Lucio Battisti, pubblicato
nel novembre del 1971 dalla Numero Uno ed è uno dei singoli di
maggior successo di Battisti. Dopo solo una settimana di
pubblicazione scalò le classifiche di vendita e il brano divenne
la canzone italiana più celebre degli anni '70
Nella copertina è ritratto il cantante…
Spesso
Battisti nelle cover metteva la sua immagine, comunque in questo
caso il cantante cammina su un prato, con una valigetta in mano
ed una margherita in bocca (dettaglio che rimanda ad un verso
del testo). La foto fu realizzata nel parco di una villa di
amici di Mogol, vicino Como.
È un brano molto semplice
vero?
Un giro di accordi ripetuto e per la sua elementarità
di esecuzione, viene spesso utilizzato come base per i neofiti
nello studio della chitarra. Fu registrata a Roma, negli studi
della RCA Italiana di via Tiburtina, a metà ottobre 1971. Ne
esistono versioni registrate sempre da Battisti in inglese (The
Sun Song) e in spagnolo (La canción del sol).
Come nasce il brano?
L'ispirazione del testo arrivò
a Mogol ripensando ad una vacanza estiva trascorsa da bambino a
Silvi Marina in provincia di Teramo, dove sulla spiaggia conobbe
un'amica chiamata "Titty". Nel testo si immagina un incontro tra
i due a distanza di anni.
Nostalgia?
Tutto il testo è permeato di nostalgia e rimpianto, ma più che
altro si mette in evidenza il cambiamento fisico e psicologico
cha fa da contrasto all’innocenza che caratterizzava i loro
incontri da bambini. Ormai sono grandi e il loro essere divenuti
adulti inquina i ricordi innocenti dell'infanzia.
Ti riferisci a: “O mare nero, o mare nero…”
Esatto, il celebre ritornello “O mare nero, o mare nero, tu eri
chiaro e trasparente come me,” indica come l’amicizia limpida
come l’acqua si sia ormai intorpidita diventando nera e
vischiosa. Il mare nero evoca immediatamente l’immagine di una
superficie d’acqua inquinata, quel mare chiaro e trasparente è
diventato nero inquinato dal petrolio.
Come
inizia la storia?
Il primo verso della canzone evoca
Titty bambina come emerge dai ricordi dell’Autore. Con le
“bionde trecce e gli occhi azzurri,” le “calzette rosse e
l’innocenza sulle gote tue, due arance ancor più rosse.” Insomma
un’evocazione del concetto di innocenza infantile.
Poi?
“E la cantina buia dove noi respiravamo
piano e le tue corse, l’eco dei tuoi no, (oh no) mi stai facendo
paura.” Ancora quell’innocenza vanificata subito dopo da: “Dove
sei stata cosa hai fatto mai?” La bambina di ieri quindi è
diventata donna: “Una donna, donna, dimmi: cosa vuol dir sono
una donna ormai.”
Quindi un passato che non c’è
più…
Titty è la bambina di allora, ma anche la donna
di oggi. Lui prova gelosia verso gli altri amori che nel
frattempo l’hanno fatta diventare donna: “Ma quante braccia ti
hanno stretto, tu lo sai per diventar quel che sei, che importa
tanto tu non me lo dirai, purtroppo.”
Ovviamente non lo
sapremo mai…
Credo non sia importante la risposta ed anche
l’autore se ne rende conto: l’abisso creato dal tempo è più
grande della sua curiosità e non gli dà diritto di indagare
oltre.
E come supera l’impasse?
I
due sono ormai grandi. Lui cerca di superare l’ostacolo con
l’attrazione fisica: “Di che colore sono gli occhi tuoi, se me
lo chiedi non rispondo.” Ma Titty, la donna, appare più
cosciente e matura rispetto al suo compagno di giochi. Il suo
“sono una donna ormai,” dimostra come abbia accettato la propria
condizione d’adulta.
E cosa succede?
Nulla. Titty frena i tentativi di lui che goffamente cerca di
recuperare l’intimità perduta. Una gita in bicicletta, guardare
il cielo distesi su un prato fa senz’altro evocare tempi passati
ed avvicinare i due protagonisti, ma Titty non ha intenzione di
andare oltre: “D’improvviso quel silenzio fra noi, e quel tuo
sguardo strano, ti cade il fiore dalla bocca e poi, (oh no)
ferma, ti prego la mano.” Ecco, la bella e dolce Titty, conosce
le insidie del cuore degli adulti e non ha alcuna intenzione di
proseguire.
C’è però una speranza, gli occhi di
lei sono ancora pieni d’amore.
Beh la vita ci
insegna che gli amori non finiscono mai, in caso si placano, si
interrompono ma mai muoiono. In questo caso deve passare la
notte intera perché all’alba il cielo si rischiari e lentamente
il sole riscaldi i loro cuori. Le “ombre ed i fantasmi della
notte” e “gli alberi e cespugli ancora in fiore” in qualche modo
riappacificano l’ambiente e rasserenano i protagonisti. Titty
appare ora ben disposta e i suoi occhi sono pieni d’amore.
Conclusioni?
Il significato è una presa
di coscienza del cambiamento dall’adolescenza all’età adulta. Il
tempo inesorabile muta ogni cosa ed anche le persone, le quali
si ritrovano a fare i conti con la propria consapevolezza di
aver perso irrimediabilmente una parte fondamentale di loro
stessi, ma allo stesso tempo di aver acquistato la maturità che
consente loro di affrontare le insidie della vita.
Su Youtube ci sono varie versioni...
https://www.youtube.com/watch?v=mpqwtBzhiw0
La canzone del sole
Artista Lucio Battisti
Tipo album Singolo
Pubblicazione novembre 1971
Genere Pop rock
Etichetta Numero Uno
Produttore Lucio Battisti e Mogol
Registrazione
Studi RCA, Roma / Fonoroma, Milano