Ciao Adamo, oggi avrei scelto il brano "Pescatore" di
Bertoli?
Hai fatto bene a specificare l’autore
perché qualche anno prima Fabrizio de’ André aveva pubblicato un
altro brano di successo con lo stesso titolo, ma con un
contenuto completamente diverso. Comunque il titolo del brano di
Bertoli è senza l’articolo e venne pubblicato nel 1980.
Fu pubblicato in un singolo vero?
Si e no,
nel senso che era sì un 45 giri ed aveva per lato B la canzone
Cent'anni di meno, ma venne pubblicato in una edizione
esclusivamente promozionale per il circuito juke-box e radio, e
quindi mai distribuito per la vendita al pubblico dalla Edizioni
Ascolto.
Di cosa tratta?
La canzone è
un duetto tra una voce maschile e una femminile cantato insieme
a Fiorella Mannoia. È un dialogo a distanza, anzi direi un
duello di sentimenti contrapposti vissuto tra un pescatore colto
da una tempesta in mezzo al mare, tanto forte da non sapere se
sopravvivrà, e sua moglie, la quale più che una donna matura
probabilmente una fanciulla, che vive un doppio travaglio: la
preoccupazione per la sorte incerta del marito e l'impulso
d'amore verso un altro uomo che si manifesta più prepotentemente
proprio durante l'assenza di colui che è in balìa del
nubifragio.
Il testo?
Il testo inizia
col pescatore che nonostante il mare in tempesta deve partire
per il suo lavoro tra i pericoli del mestiere e l’assenza
dell’affetto del suo bambino e di sua moglie che lui considera
fedele a lui e devota a Dio. Lui lavora sodo, ma le condizioni
del mare sono proibitive al rischio della vita.
Qui subentra
la moglie che è a casa e parlando con Dio prega che suo marito
torni vivo perché ogni volta che il mare chiama, lei rischia di
restare vedova. Preoccupata di rimanere sola inevitabilmente il
suo pensiero va ad un altro uomo quello che le ha donato una
rosa, "Rosa rossa pegno d'amore; rosa rossa malaspina".
Intanto il pescatore è ancora in mare aperto, resiste alle
intemperie e si chiede se sia meglio continuare o lasciarsi
andare. Ovviamente non sospetta nulla di cosa stia combinando
sua moglie, la quale, lei sì che si è lasciata andare, è con
l’altro uomo, quello della rosa. Ci sta facendo l’amore e in un
momento di disperazione ed estasi si augura addirittura la morte
del marito in mare. Poi si sa come vanno queste cose, l’uomo
della rosa dopo averla illusa la lascia e lei torna a pregare
Dio perché suo marito torni vivo.
Chi sono gli
autori?
Il testo della canzone è stato scritto dal
giovane paroliere Marco Negri, con qualche modifica di Bertoli.
Inizialmente non era stato pensato come un duetto, ma poi fu il
direttore della casa discografica a cui Bertoli fece sentire il
provino registrato ad esclamare: “Ma sembrano due gay! Qui ci
vuole una donna!" E suggerì di far cantare alla sconosciuta
Fiorella Mannoia le parti femminili. Bertoli e la Mannoia
registrarono le loro strofe separatamente, senza mai
incontrarsi. Pierangelo tempo dopo ebbe a dire: “In effetti, non
si può parlare di una vera e propria collaborazione. Io e
Fiorella ci siamo incontrati per la prima volta solo tre mesi
dopo, in un corridoio, negli uffici della nostra etichetta".
È vero che il testo rischiò di essere censurato?
Nel testo c’era una frase, considerata troppo forte per
una donna. Conteneva l'esclamazione “Perdio”, pronunciata, per
di più, da un'adultera! Ma alla fine si decise di non modificare
il testo e non ci fu alcuna sforbiciata, era evidente che i
tempi stavano cambiando…
Fu un successo vero?
Incluso nell’album Certi momenti fu il brano trainante.
Furono vendute più di 200 mila copie e fece conoscere al grande
pubblico sia Bertoli che la Mannoia.
Chi era
Pierangelo Bertoli?
Pierangelo era nato a Sassuolo
in provincia di Modena nel 1942. Già nel disco d'esordio,
"Eppure soffia" del 1976, aveva manifestato il suo impegno
sociale, politico e la sua vena romantica raccontando la canzone
d’amore nel senso più classico del termine. Il primo vero
successo arrivò nel 1979 con l’Lp “A Muso duro”. Di quel disco
furono vendute oltre 60 mila copie. L’anno dopo fu appunto il
brano "Pescatore", e poi "Certi momenti", canzone a sostegno
dell'aborto che si scagliava senza mezzi termini contro chiesa e
benpensanti. Nel 1991 addirittura si presentò a San Remo,
manifestazione lontanissima dalla concezione musicale e
ideologica, con il brano "Spunta la luna dal monte", cantata col
gruppo sardo dei Tazenda, e fu un altro incredibile successo.
Bertoli era affetto da poliomielite e viveva su una sedia a
rotelle, ci ha lasciati il 7 ottobre del 2002 a causa di
complicazioni cardiache conseguenti ad un tumore ai polmoni con
il quale stava combattendo da alcuni mesi.
E
Fiorella Mannoia?
La cantante romana al tempo aveva
ventisei anni e aveva avuto esperienze nel cinema facendo la
stuntgirl alla pari del padre e del fratello. Musicalmente era
una perfetta sconosciuta, aveva girato varie etichette ma con
scarso successo, solo l’anno successivo partecipò per la prima
volta al festival di Sanremo con la canzone Caffè nero bollente.
Altre versioni del “Pescatore”?
Nel
1995 venne pubblicata la raccolta “Una voce tra due fuochi”, in
cui Bertoli presentò i suoi pezzi riarrangiati, tra i quali
ripropose il "Pescatore" in versione solo maschile. Invece nel
suo ultimo album del 2002, dal titolo “301 guerre fa”, Bertoli
incluse un ulteriore rifacimento della canzone, duettando questa
volta con Fiordaliso. Nell'album tributo ...a Pierangelo
Bertoli, uscito nel 2005, i Nomadi scelsero appunto il brano
"Pescatore" ritenendolo il più rappresentativo dell’opera di
Bertoli.
Su Youtube ci sono varie versioni...
https://www.youtube.com/watch?v=f1sc0V1rKrU