Adamo, mi parli della canzone Teorema di Marco
Ferradini?
È una canzone uscita nel 1981,
grandissimo successo che ha raccolto, comunque, meno di quanto
meritasse. Il brano è stato scritto da Marco Ferradini con la
collaborazione di Herbert Pagani.
Di cosa parla?
Narra un dialogo fra due amici: il primo, reduce da una
forte delusione sentimentale, si convince che un comportamento
troppo affettuoso, caloroso o romantico non aiuta il rapporto,
anzi potrebbe avere un effetto totalmente contrario. Quindi, da
uomo ferito riflette, su come bisognerebbe in realtà
comportarsi, con la propria donna o con la donna che si
desidera, per ottenere il suo amore.
… e come
dovrebbe comportarsi?
Lui è convinto che un
atteggiamento cinico e freddo con il proprio partner sia la
soluzione. Credo che i versi del testo la dicano lunga:
«Prendi una donna, trattala male, lascia che ti aspetti per ore,
non farti vivo e quando la chiami, fallo come fosse un favore!»
Il secondo amico, invece?
Il secondo
amico rappresenta la saggezza, e afferma che un uomo senza amore
non è nulla e che ovviamente in amore non ci sono regole da
rispettare. L’unica regola è la magia del momento.
Una
storia autobiografica?
Una esperienza vissuta in prima
persona dall’autore, il quale tempo dopo ha dichiarato: «Ero
appena uscito da una delusione d’amore fortissima, un legame in
cui sentimentalmente avevo investito molto, e con cosa mi
ritrovavo alla fine? Lei mi aveva lasciato.»
Comunque un’esperienza amara…
La tensione è
palpabile in ogni verso del brano, ovvio che la ricerca della
tensione che tiene vivo un rapporto non può mai degenerare nella
mancanza di rispetto. Non dico che non ci dovrebbero essere
reazioni di quel tipo, ma di sicuro c’è un istante preciso in
cui rendersi conto che occorre fermarsi perché la storia sta
degenerando.
Avevano ragione le nostre nonne
quando dicevano che in amore vince chi fugge…
Marco
Ferradini ha sublimato il detto sottolineandolo con: “Chi
meno ama è il più forte si sa!” Teorema è diventata il
simbolo dell’amore tormentato, ma allo stesso tempo della
consapevolezza che l’amore dell’altro non è condizionato al
proprio.
Ma il brano afferma il contrario,
ovvero che l’indifferenza genera attaccamento!
Stiamo sempre nel campo dell’uomo ferito ovvero dell’amore
patologico. A volte succede proprio così, l’armonia la
comprensione evidentemente non appaga e alle volte, invece di
fuggire per nuovi lidi, si accettano le dure regole
dell’inseguimento, dell’amore non corrisposto e spesso queste
persone hanno lati masochistici nascosti e non indifferenti
desiderando oltre misura quello che non possono avere.
E il sesso in tutto questo?
Banale dire che
non ne risenta. Ferradini nel suo sfogo è convinto che in quei
momenti si dimostra da una parte la superiorità e dall’altra la
sottomissione. Ed in effetti chi insegue pensa di usare il
proprio corpo per tenere unito l’altro/a, che pare imprendibile,
e rinuncia a ogni piacere proprio, per esaudire, prima di tutto
quello dell’altro/a».
Lui dice: “Non esistono
leggi in amore.” Sei d’accordo?
Oggi, per essere più
moderni, si direbbe che le dinamiche di coppia sono molto
complesse. Comunque come dargli torto? Come detto la canzone si
conclude con l'intervento della seconda voce narrante che
controbatte le convinzioni del protagonista affermando che non
esiste una legge universale che indichi come comportarsi nei
legami affettivi, a parte l'essere sé stessi: «Non esistono
leggi in amore, basta essere quello che sei.»
Quindi in conclusione possiamo dire che la regola
dell’amore non ha regole?
Esatto, e forse è proprio
questo il vero amore: ogni incontro e rapporto è singolare e
diverso dall’altro. Non si sa in base a quale meccanismo nasca e
in base a quale finisca, ma è bello finché dura.
Su Youtube ci sono varie versioni...
https://www.youtube.com/watch?v=mpqwtBzhiw0