Adamo, cosa ti ricorda Trottolino Amoroso?
Il brano Vattene Amore presentato da Amedeo Minghi e
Mietta al Festival di Sanremo nel 1990.
Come fu
accolta la canzone.
È uno dei brani più conosciuti
in assoluto della musica italiana, ottenne immediatamente un
buon riscontro mediatico. Oltre ad arrivare terza al Festival
risultò il disco più venduto di Sanremo. Entrò nella Top Ten dei
singoli più venduti il 10 marzo del 1990, direttamente al quarto
posto e balzò alla prima posizione la settimana seguente,
scavalcando addirittura Uomini soli dei Pooh, brano vincitore di
quel Sanremo. La canzone rimase in vetta per undici settimane, e
comunque stazionò stabilmente in classifica praticamente fino a
settembre.
Quindi possiamo definirla la canzone
dell’anno 1990.
Alla fine dell’anno risultò il
singolo più venduto dietro al brano composto in occasione dei
mondiali di calcio in Italia "Un'estate italiana" della coppia
Edoardo Bennato e Gianna Nannini.
Insomma un
successo incredibile.
La melodia accattivante e
semplice ed il tema amoroso fanno di questa canzone una delle
più conosciute nel mondo della musica leggera italiana. Un
successo travolgente, che però non contraddistingue
particolarmente lo stile solito di Minghi, un autore che ha
sempre fatto prevalere la qualità alla concezione commerciale
della musica.
Come nacque la canzone?
In realtà Minghi scrisse il brano per Mina e Ornella
Vanoni, ma in seguito ad un provino ben riuscito si innamorò
della versione di Mietta. Quest’ultima la presentò alla giuria
del festival ma poi per motivi organizzativi si decise
all'ultimo momento di sostituirla con una nuova versione in
duetto con l'autore.
E il trottolino amore dove
uscì fuori?
Nacque da una bizzarra associazione con
il «farfallone amoroso» di Mozart, da cui sia Minghi che Panella
trassero ispirazione per la stesura del brano. Il «gattino
annaffiato» invece si riferisce al gatto della pubblicità
Barilla, che si salva grazie alla pioggia.
Di che
parla?
La canzone è un classico brano d'amore,
caratterizzato da un forte non-sense e racconta le difficoltà di
una coppia separata dai numerosi viaggi di lui. Rimase
particolarmente celebre il ritornello, che utilizzava, come
nomignolo fra innamorati, l’insolito “dudù dadadà”, ovviamente
eccessivamente zuccheroso. Dudù dadadà e trottolino amoroso
entrarono immediatamente nel vortice mediatico essendo spesso
citati ogni qualvolta si intendeva parlare dei linguaggi
eccessivamente sdolcinati nei rapporti di coppia.
Chi sono gli autori?
Il testo è del poeta
Pasquale Panella, un vero capolavoro, dove estro, coraggio e
fantasia la fanno da padroni. Collaborarono alla realizzazione
Amedeo Minghi ed Augusto Martelli.
Come andò
all’estero?
Senza aver mai beneficiato di una vera e
propria promozione il brano è molto conosciuto in diversi paesi
del mondo, specie in Francia, Belgio, Argentina e Thailandia. La
canzone fu incisa anche da Nikka Costa in inglese con il titolo
All for the Love.
Mietta al tempo era una
perfetta sconosciuta…
Ti devo smentire perché Mietta
all'anagrafe Daniela Miglietta, appena ventenne, aveva vinto il
Festival l'anno precedente nella categoria "Nuove Proposte" con
il brano "Canzoni" scritto dagli stessi autori di "Vattene
amore". Comunque questo brano è stato il suo giusto trampolino
di lancio per farsi conoscere ed apprezzare grazie al suo
talento vocale dal grande pubblico.
Come era
arrivata fin lì?
Dotata di una voce da soprano era
sbarcata a Roma da Taranto, si era avvicinata al canto fin
dall’adolescenza e nel 1987 col nome d’arte Mietta (suggerito da
Claudio Mattone), partecipò e vinse un concorso per esordienti
indetto dal Radiocorriere TV e dalla Fonit Cetra. Il grande
debutto fu a Sanremo nel 1988 con la canzone Sogno, scritta
dallo stesso Mattone. Poi come detto l’anno successivo si
presentò con il brano “Canzoni” scritto da Amedeo Minghi con il
quale vinse nella categoria «Nuovi» aggiudicandosi anche il
Premio della Critica e il Telegatto d'argento
Minghi invece?
È un cantautore nato a Roma nel
quartiere Prati, dopo alcuni tentativi con la Rca viene messo
sotto contratto dalla Ricordi e nel 1966 incide il primo disco
con i brani: Alla fine e Ma per fortuna, entrambi con testo di
Mogol. Nel ’70 conosce Edoardo Vianello e passa alla sua casa
discografica, l'Apollo cominciando a scrivere i testi in
dialetto romanesco per i Vianella. Nel 1975 entra nel gruppo i
Pandemonium. Nel 1976 pubblica il singolo L'immenso, brano che
lo porterà in vetta nelle classifiche internazionali. Inizia
così a collaborare con grandi interpreti ai quali affida le sue
canzoni: Marisa Sannia, Rita Pavone, Marcella Bella, Mia
Martini, Anna Oxa, Gianni Morandi e Mario Castelnuovo.
Finalmente il successo…
Siamo nel 1983
quando al Festival di Sanremo presenta 1950. Poi negli anni
successivi fu la volta del Q disc Quando l'estate verrà, Cuori
di pace e Serenata. Nel 1988 firma con la Fonit Cetra dando
inizio ad una serie di successi, grazie anche al contributo di
Pasquale Panella. Nel 1989 pubblica La vita mia album che vende
500.000 copie. E nel 1990 arriva la consacrazione definitiva
appunto con Vattene amore.
Come andò
quell’edizione di Sanremo?
Il quarantesimo Festival
si svolse al Palafiori dal 28 febbraio al 3 marzo 1990 con la
conduzione di Johnny Dorelli e Gabriella Carlucci. L'edizione
segnò una vera svolta per il Festival: fece ritorno l'orchestra
(assente da dieci anni) e si tentò la formula dei cantanti
stranieri abbinati a quelli italiani.
Chi vinse?
L'edizione fu vinta dai Pooh con il brano Uomini soli
per la sezione Campioni e da Marco Masini con il brano Disperato
per la sezione Novità. Mia Martini si aggiudicò per il secondo
anno consecutivo il Premio della critica, con la canzone La
nevicata del '56. L'interpretazione di Ray Charles, abbinato a
Toto Cutugno, fu accolta da cinque minuti di applausi.
Chi partecipò?
Oltre ai cantanti citati si
esibirono: Anna Oxa con il brano Donna con te, Marcella e Gianni
Bella, Mango, Caterina Caselli, Riccardo Fogli, Sandro Giacobbe,
Paola Turci Milva, Grazia Di Michele, Peppino di Capri, Eugenio
Bennato e Tony Esposito Ricchi e Poveri ecc. Tra gli esordienti:
Silvia Mezzanotte divenuta dieci anni dopo la voce dei Matia
Bazar.
Come andarono le vendite dei dischi?
Come detto il successo popolare andò a Mietta e Amedeo
Minghi che nella speciale classifica dei dischi più venduti
dell’anno si classificò al secondo posto dietro solo a Un’estate
italiana di Bennato e Nannini. Al decimo posto Masini con
Disperato, all’undicesimo posto Uomini soli, al 29esimo Mango
con Tu sì, al 33esimo la Oxa.
Su Youtube ci sono varie versioni...
https://www.youtube.com/watch?v=4E4quX7EIWg